Abbiate pazienza, ho scritto un papiro. Se non leggerete capirò...
Mi riallaccio un po' a quelle che sono le iniziali intenzioni del topic, ossia quello delle scelte alimentari.
MM avevo postato quei due link. Nel primo credo si siano imbattuti un po' tutti quelli che si sono interessati al vegetarianismo. Del professor Berrino si trovano tanti video interessantissimi su youtube.
Entrambe le fonti sostengono la stessa tesi (anche se con sfumature diverse: il prof. Berrino tiese spesso a precisare che non è di per se contro i prodotti di origine animale... anche se a tratti ho l'impressione che lo faccia un po', come dire, quasi per mettere le mani avanti... ma questo è un altro discorso).
In giro per la rete si trovano tanti altri siti e documenti che avvolorerebbero la scelta vegetariano e/o vegana.
Come ho più volte detto mi sono spesso interessato alla questione e negli untimi mesi come non mai.
Sono una persona che, spero senza presunzione, cerca di informarsi e capire le cose a fondo: mi piace documentarmi per formarmi un'opinione. Questo però implica il fatto di doversi documentare su fonti diverse e che esprimano i diversi punti di vista.
(Diamo per scontato che esiste "praticamente sempre" un punto di vista alternativo, anche sulle questioni che sembrano più assodate... se volete posso postarare il link di un sito che sostiene che fumare non faccia poi così male e che non esiste un solo decesso che possa con sicurezza scientifica essere associato al fum... questo per chiarire che chi la pensa anche da un punto di vista scientifico diversamente dalla stragrandissima maggiornaza cìè sempre... figuriamoci poi su un argomento così dibattutto come quello della scelta veg).
Ma con mio profondo dispiacere, ho incontrato molta difficoltà nel trovare controinformazione. La maggior parte dei sostenitori delle dieta onnivora sono bimbiminkia a cui la carne piace e fanno discorsi sconquassati sul fatto che l'uomo è onnivoro, che una alimentasione sana e corretta non può che comprendere tutti gli alimenti, ecc ecc ecc... insomma, detto chiaramente: stronzate!
Alla fine di più "sostanzioso", avevo trovato solo un libro: il manuale del carnivoro. L'avevo scaricato e leggiucchiato velocemente: in realtà le argomentazioni sono un po' le solite, magari organizzate e risistemate in maniera più organica e con una giacchetta più scientifica. Diciamo che li per li mi ero accontentato.
In realtà però, avevo sempre un tarlo in testa: a fronte dei tantissimi studi (ad esempio i tantissimi presenti sul sito di scienzavegetariana) che confermerebbero gli aspetti salutistici delle diete vegetariane, non riuscivo a trovare studi che andassero nella direzione opposta, almeno su alcuni aspetti particolari.
Nelle mie continue ricerche, alla fine mi ero imbatutto nel sito di un certo Roberto Albanesi.
http://www.albanesi.it/
Il sito mi sembra davvero ben fatto e il materiale informativo/divulgativo di "alto livello". In particoalre si trovano smontate magistralmente molte credenze comuni fondate su vecchi presuposti o su approcci presunti scinetifici ma con evidenti (a volte a dire il vero non tanto) errori logici o metodologici. inoltre ci sono anche diversi articoli ceh non trattano un argomento specifico, ma cercano di dare dei parametri e degli strumenti generali e critici: ad esempio, e lo cito anchè perchè in particolare mi serve più avanti, ho trovato molto interessante l'articolo che parla del fatto che la ricerca non è la scienza; ossia, il fatto che venga divulgato uno studio i cui risultati sono un certo numero di asserzioni X, questo non vuol dire che X è un insieme di risultati scientifici, e come tali in un certo senso "veri". Per assurgere a verità scientifiche, le ricerche devono aderire a certe caratteristiche e superare certi "controlli".
Comunque... il punto è che il sito critica a tutto campo le diete vegetariane e vegane. In particolare afferma che una dieta vegetariana si può anche seguire modulo l'avere una "coscienza alimentare" (termine con quale indica la capacità di seguire una dieta comunque equilibrata e completa). Ma poi critica e smonta tutte, o meglio le principali (qualcuna la salta in effetti) motivazioni della scelta vegetariana: da quella del boicottaggio verso gli allevamenti intensivi, a quelle salutistiche passando per quelle ambientali.
La dieta vegana invece viene non solo criticata nelle motivazioni, ma ritenuta completamente sbagliata e dannosa per la salute!
Intanto vi posto i link dei due articoli.
http://www.albanesi.it/Alimentazione/diete2.htm
http://www.albanesi.it/Alimentazione/vegana.htm
Ora, devo ammettere che mi pare di intravedere nelle argomentazioni portate molti dei “difetti” che in giro per il sito vengono continuamente sottolineati e che vengono anche contestati ai difensori delle diete vegetariane. Ad esempio il linguaggio: il definire i vegetariani e vegani ortoressici e patosensibili mi sembra sia un’inesattezza scientifica (certo ci saranno più ortoressci e patosensibili tra vegani e vegetariani che altrove, ma mi sembra davvero difficile pensare che ciò determini e caratterizzi l’intera categoria; senza parlare del fatto che non cita fonti o studi che mostrerebbero l’associazione), nonché il sentore di un preciso intento denigratorio (intendiamoci: uguale e contrario ai vegetariani che definiscono gli onnivori “mangia cadaveri”…). Oppure sugli allevamenti intensivi conclude affermando che sarebbe sufficiente (e più intellettualmente onesto) spingere la gente non a diventare vegetariana ma a non acquistare carne proveniente da tali allevamenti anche perché è di pessima qualità, senza però elencare neanche un numero, senza dire la percentuale di carne che a livello mondiale viene prodotta da allevamenti intensivi e quelle da allevamenti biologici o da allevatori privati e provare a verificare se una cosa del genere sarebbe sostenibile o non piuttosto, come immagino, come pensare di soddisfare le attuali esigenze energetiche mondiali esclusivamente con l’eolico, senza dover ridurre i consumi (e gli sprechi).
Insomma, ci sono anche altri “errori” del genere (ovviamente a mio avviso), magari in mezzo a diverse buone osservazioni. Comunque leggete magari un po’ voi, perché altrimenti questo post (già troppo lungho) acquista lunghezze dantesche. La cosa mi dispiace perché sugli articoli relativi ad altri argomenti non mi pare ce ne siano (almeno di così evidenti) e condivido le scelte editoriali.
Ad ogni modo il vero problema di fondo che volevo trattare con voi, sono le argomentazioni di carattere salutistico.
Intanto viene criticata l’argomentazione salutistica dei vegetariani dicendo da una parte che la vita media più lunga dei vegetariani potrebbe benissimo essere dovuto al fatto che statisticamente questi sono più “salutisti” ed attenti a molte cose. Ma poi critica anche il rapporto tra cancro e il mangiare carne (per le diete completamente prive di prodotti di origine animale afferma che è “parzialmente vero”, ma poi a scapito di altre cose…), e dice che questa era una “credenza” diffusasi agli inizio degli anni 80 e che viene confutata da casi emblematici di vegani/vegetariani morti di tumore all’intestino et simila. A dire il vero ne cita un numero estremamento basso (da contarsi sulle dita di una mano) e soprattutto, tranne che usare (d'altronde anche in pochissimi casi) espressioni generiche come “alcuni studi” ecc, non cita mai nessuna fonte, nessuno studio o ricerca pubblicata, ma espone una serie di dati e fatti di carattere medico e biochimico a cui il lettore non può far altro che credere (senza magari neanche capire). Ora, sarà anceh vero che la ricerca non è la scienza, e che il trovare uno studio che dimostra X su un campione e seguendo certe metodologie, non siglifica assolutamente che X sia necessariamente "vero" (in senso scientifico); ma è anceh vero che da li bisogna passare, che i risultati di una ricerca sono comunque il primo passo per il raggiungimento di qualche certezza scientifica. In poche parole: meglio pochi studi che nessuno! E se è vero che questi non sono sufficienti ad etichettare i risultati come scientifici, come si può pretendere allora di dare questa etichetta a risultati non sostenuti nenache da quei pochi studi??!
A tutto questo c’è un’eccezione. Vengono riportate le conclusioni di uno studio di un certo Walsh, presentate nel 2002 al 35-esimo congresso vegetariano, nelle quali vengono messi in risalto i profondi rischi per la salute in una dieta vegana: mortalità più elevata, problemi cardiovascolari, danni celebrali ecc…
Non mi dilungo troppo dato che potete leggere da voi.
Che bello! Finalmente uno studio che va in contro tendenza! E per giunta condotto da un vegetariano!!
Il fatto è che io quello studio volevo leggerlo (anche se magari ci avrei capito poco). Sul sito di Albanesi dice che per chi vuol eleggerselo può usare in il “link indicato precedentemente”; link che io non riesco a vedere.
Mi sono messo a cercarlo in rete; ma niente. L’unica cosa che ho trovato sono le schede delle presentazioni che Walsh fece al congresso. Sul scienzavegetariana.it ne viene riportata anche una traduzione in italiano.
Li potete trovare al seguente indirizzo:
http://www.scienzavegetariana.it/rubriche/cong2002/index.html
Ragazzi, io ho letto e riletto quelle schede più e più volte. Le ho anche lette in inglese per timore che ci fossero dei piccoli ma fondamentali errori di traduzione. Niente da fare.
Io non ci trovo PER NIENTE le stesse conclusioni riportate sul sito di Albanesi!! Ma praticamente le opposte!!
Provate a guardare anche voi: tutti qui rischi (e tabelle) citate sono collegati a vegani che non si preoccupano di assumere un adeguata quantità di B12 da cibi fortificati o integratori. Ma, modulo questa accortezza, Walsh ritiene che la dieta vegana sia la migliore possibile. E mi sembra lo faccia senza usare mezzi termini!!
Vi prego, qualcuno di buona volontà che provi a controllare… a questo punto, dopo settimane che rileggo e ripenso, avrei bisogno di un confronto.
Scusa per malloppone da leggere che vi ho lasciato
… Chiedo venia
ps. che peso in meno che mi sento... era un sacco di tempo che volevo scrivere questo post...