(MAC)CHE' TTE MAGNI!!?

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Saluti_e_Baci
00martedì 21 dicembre 2010 18:54
ahahah!

Ok dai.
La smetto.

Ciao.


daneconnie
00martedì 21 dicembre 2010 20:25
Fabio, rispetto e condivido tutto quello che hai detto sul senso di colpa e ti quoto, sul fatto che una volta vissuto va preso come spunto per migliorarsi e vanno trovate altre motivazioni per compiere certi cambiamenti. In fondo stiamo dicendo la stessa cosa... chi decide di non mangiare carne lo fa inizialmente per senso di colpa, a cui si aggiungono in seguito o in contemporanea anche altre motivazioni che avvalorano la scelta del cambiamento. Certo, poi non è che uno deve vivere con un perenne senso di colpa per aver mangiato, in passato, carne!
In ogni caso credo che sia il motivo principale per cui in genere alcune persone decidono di alimentarsi vegetariano/vegano.
Per me su alcune cose non riusciamo a capirci perché abbiamo punti di vista differenti: tu e altri avete ammesso di non provare nessun senso di colpa. Io e altri di provarne e smettere di mangiare carne. Altri utenti del forum di provarne e tuttavia continuare a mangiare carne. Altri ancora di provarne solo nel momento in cui ci pensano, preferendo allontanarne il pensiero.
Mi piacerebbe sapere se esiste qualcuno che ha smesso di mangiare carne nonostante non senta nessuna pena per gli animali. Probabilemente esiste qualcuno che lo fa solo per motivi di salute, non saprei.
Platone84
00martedì 21 dicembre 2010 21:11
Allora, anzitutto non ho avuto il minimo sentore che i tuoi toni siano stati accesi… sono stato forse io a “surriscaldarmi” un attimino perché davvero non riuscivo a capire come si potesse dire una cosa del genere. Ora ho capito meglio, grazie anche a ciò che hai scritto a Moog, ma non completamente.
In particolare continua a non capire come potrebbe essere possibile compiere una scelta del genere SENZA MOTIVAZIONI, a prescindere che il percorso sia lungo o meno. Come in altre situazioni credo sia un problema di linguaggio, perché davvero altrimenti non riesco proprio a trovarci un senso logico (a prescindere che poi possa essere condivisibile o meno).
Se uno compie una scelta che gli modifica sostanzialmente il modo di rapportarsi al cibo e in parte anche agli altri, non può mica farlo perché così… perché una mattina si è svegliato con sto pensiero è basta. Una motivazione non vedo come possa non esserci. Magari una che la maggior parte delle persone ritterrebbe stupida, tipo “per fare colpo s una tipa vegetariana”, oppure “perché ho perso una scommessa”… ma una motivazione c’è comunque.
Bho…

Per il resto. Credo non ci siamo capiti su cosa intendiamo per senso di colpa. Il senso di colpa di cui parli tu è un continua rimorso di azioni già fatte. Io non parlo di quello. Il tuo esempio calcistico calza a pennello per ciò che tu hai in mente (almeno in questo caso) per senso di colpa. E’ quasi vittimismo! Quello si che è da deprecare ed è controproducente e nocivo. E soprattutto, è un senso di colpa non direttamente collegato alle libere scelte di un individuo.
(Se sbaglio il rigore e la mia squadra perde per colpa mia, poi mi vengono i sensi di colpa. Intanto non ho scelto di sbagliare il rigore. Poi è un’azione passata, non posso cambiarla. Però posso impegnarmi per migliorare. Se però mi fossilizzo sul senso di colpa, comincia a pensare che tutti i miei compagni di squadra ce l’abbiano con me (vittimismo) ecc, questo diventa un freno ai miei miglioramenti. Su questo siamo d’accordo)

Il senso di colpa di qui parlo io è un monito della coscienza. Un monito da prendere in considerazione non su ciò che è stato, ma sul potenziale. E’ un monito che coinvolge le libere scelte.
La coscienza mi avvisa che disapprova certi comportamenti e certe scelte (un po’ come il corpo mi avvisa che certe cose non devo farle, che sono dannose, facendomi provare dolore fisico). Allora non mi sto a tormentare con i sensi di colpa passati: prendo atto di ciò che la mia coscienza mi dice e modifico il mio comportamento di conseguenza.
In questo senso, si: il senso si colpa va a motivare la scelta.
Ma non il senso di colpa in quanto tate! Non è un semplice rifuggire alcuni stati d’animo ed alcune sensazioni che consideriamo spiacevoli. La motivazione sottesa è l’allinearsi alla propria coscienza, al proprio modo d’essere. Non è una cosa meccanica come: se tocco il fuoco mi brucio, quindi non tocco il fuoco. Non è neanche un punirsi per ciò che si è fatto in passato!

Non solo. Ma anche se nel sintetizzare troppo nel post precedente non l’ho detto, era sottointeso che con la propria coscienza si deve dialogare prima di ascoltarla. Non è automatico.
Se ho un senso di colpa, questo va prima elaborato: ho motivo di provarlo? È davvero dovuto al mio comportamento, oppure mi è stato inculcato? Cambiando modo di agire risolverei qualcosa oppure zittirei solo il senso di colpa? Ecc.
Solo dopo un serio processo di elaborazione, quando si è capito che quel senso di colpa è dovuto alla parte più vera del proprio io, del proprio essere, e non il frutto di sterili vittimismi, di condizionamenti culturali, sociali e familiari; solo allora esso diventa una buona motivazione, ed ha senso porlo alla base di una scelta.

E in tutto questo non ho detto che, nel caso specifico della scelta veg, se anche la motivazione di partenza è quella etica, in casi davvero rari questa rimane la unica motivazione in assoluto…
Saluti_e_Baci
00martedì 21 dicembre 2010 22:37
daneconnie, 21/12/2010 20.25:

Mi piacerebbe sapere se esiste qualcuno che ha smesso di mangiare carne nonostante non senta nessuna pena per gli animali.



E qui si chiude il cerchio.
Esiste?
Non esiste?
Questo non lo so nemmeno io.

E' sconcertante questa cosa.
Chiediamoci perchè.
Ognuno con la sua testa,ognuno con le sue idee.

3 i motivi secondo me (terra/terra):

1) Tanta gente non ne vuol sapere di mollare la bistecca: GLI PIACE.
2) Tanta gente non vuole sentire parlare di sensi di colpa.
3) Tanta gente pensa che la bistecca cresca sugli alberi e che NON FACCIA MALE.

Ora, chi è tenuto ad informare questa gente sui pericoli che si corrono mangiando carne ed altro, erra quando si fa coinvolgere emotivamente (GIUSTAMENTE!) dalle sue battaglie.

E' proprio questo il dubbio che mi viene:
"Ma non è che questi "informatori" abbiano più a cuore gli animali piuttosto che guardare al preservare la salute dei loro simili?"
"Sanno questi che agendo e facendo pressione sui sensi di colpa di persone a loro sconosciute possono provocare danni irreparabili?)
"Sanno che esiste una forma depressiva data dai fallimenti?"

mi rispondo da solo:
LO SANNO.

e allora?

Basta,taccio... [SM=g27816]


Pacchetto di sigarette... Platone...

Lato A
IL FUMO UCCIDE
(informazione/presa di coscienza/motivazione)

Lato B
Proteggi i bambini: non fare loro respirare il tuo fumo.
(senso di colpa)

Togli fumo,metti carne.

Platone,generalmente io sono per il lato A (informazione/presa di coscienza/motivazione).
Per esperienza personale funziona di più il Lato A.
Il Lato B (non quel lato B...eheheh!) viene approfondito,capito e messo da parte.
Questo avviene nello sport, all' A.A. e nelle comunità
di recupero ex tossico dipendenti
(tanti di quei ragazzi a cui facevo riferimento nel post precedente arrivano proprio da li)e la prima cosa che ti fanno fare è il "fuori tutto".
Fuori tutti i sensi di colpa e via con gli obiettivi.

Se vai a rileggere il mio post non parlo solo di errori tecnici (rigori,passaggi,azioni ecc. ecc.) ma anche comportamentali.
Il comportamento viene inteso come rapporto che si instaura tra quel giocatore ed il resto del gruppo.
Nella maggior parte delle volte si applicano correzioni prima che lo stesso arrivi all'errore.
Si fa questo per evitare che passi dei brutti momenti dovendo affrontare poi tutti i sensi di colpa del caso.
Prima che avvenga...capisci?
Sto parlando dello stesso senso di colpa al quale fai riferimento tu.
Sto sconfinando....................

Le motivazioni ci sono eccome,Platone.
Stanno li in sordina, pronte a sorreggerci nei momenti difficili.
Tu non hai ancora capito che il percorso tuo e di daneconnie non ha bisogno di una mitragliata di motivazioni tutte le mattine appena ci si sveglia.
Un percorso lungo richiede questo altrimenti le motivazioni continue diventano man mano sempre più deboli e ci si ritorcono contro,controproducenti.
Ogni giorno è meglio raccontarsela dicendo che "non esistono grasse/grosse motivazioni" e continuare con la propria scelta.
Non devi correre i 100 mt ma la maratona di New York! Ok?

Questa è la mia idea.
Questo è quello che ti propongo,Platone.


Ti rinnovo il mio augurio dane.
"Ce la farai", motivati per bene e ce la farai.


Ciao a tutti e due.
Saluti_e_Baci
00martedì 21 dicembre 2010 23:17
Sai qual'è la differenza Platone?
Tu partiresti dal "senso di colpa" per costruire una buona motivazione.
Io,dopo averlo approfondito lo scanserei totalmente.
E' su questo che proprio non ci incontriamo.
In caso di fallimento io mi pongo subito un altro obiettivo o affronto lo stesso in altro modo.
Tu correresti il rischio che questo senso di colpa riaffiori all'istante.

Mio parere,punto.
Questo per esperienze avute.
Non è l'assoluta verità, ovvio.
[SM=x431230]

Ciao.
Platone84
00mercoledì 22 dicembre 2010 12:50
Rispondo prima alla domanda: esistono vegetariani che sono diventati tali non perhè provavano pena per gli animali?
La risposta è "si, ma..."

Se guardiamo solo alla motivazione che gli ha portati a quella scelta, la risposta è si: a red ronnie (tanto per citare un personaggio famoso) quando è diventato vegetariano fregava poco degli animali; però afferma che il suo essere vegetariano lo ha portato a sviluppare questa sensibilità. E a pensarci bene credo sia una cosa naturale. Anche se uno smette di mangiare carne per motivi ecologici, salutistici ecc alla dopo un po’ credo sia difficile non far presente a se stessi che nel proprio piatto non ci finisce niente che prima venga ucciso, a differenza delle diete degli altri, e alla fine in un modo o nell’altro (anche sommessamente) diventa un “punto di vanto”.
Io conosco solo 3 vegetariani (nel senso di persone che frequento… tutti e tre di sesso femminile ora che ci penso…). Due di loro sono diventati vegetariani perché consideravano disumani gli allevamenti intensivi. In un certo senso si potrebbe anche dire che in questa motivazione una certa pena per gli animali ci sia, ma non è collegata in maniera diretta alla loro morte o alla sofferenza che questi possono provare quando vengono uccisi. Tant’è che queste due mie amiche mangiano pesce.



Le motivazioni ci sono eccome,Platone.
Stanno li in sordina, pronte a sorreggerci nei momenti difficili.
Tu non hai ancora capito che il percorso tuo e di daneconnie non ha bisogno di una mitragliata di motivazioni tutte le mattine appena ci si sveglia.
Un percorso lungo richiede questo altrimenti le motivazioni continue diventano man mano sempre più deboli e ci si ritorcono contro,controproducenti.
Ogni giorno è meglio raccontarsela dicendo che "non esistono grasse/grosse motivazioni" e continuare con la propria scelta.
Non devi correre i 100 mt ma la maratona di New York! Ok?



Finalmente penso di aver capito cosa volevi dire. Posso anche essere d’accordo. Ciò però, come hai tu stesso detto, non toglie che alla base comunque ci siano “serie” (per quanto personalissime) motivazioni. Se poi ne fai una questione di metodo è diverso: mi vuoi dire che essendo in passaggio da un tipo di dieta all’altra un percorso lungo (e anche questo non è detto: una delle tre ragazze di cui ti dicevo ha smesso da un giorno all’altro senza problemi) è consigliabile più basarsi sulla determinazione, sul voler mantenere la parola data a se stessi, su fatto che ci si è prefissi un obiettivo e lo si vuole raggiungere, ecc, piuttosto che svegliarsi ogni mattina e ripetere le motivazioni come un mantra per “non ricadere in tentazione”.
Si, potresti avere ragione. Non ho mai pensato alla questione in questi termini. E comunque non era quello di cui parlavo.

Ti faccio notare solo questa cosa. Non sono sicuro sia così. Quello che ti sto per dire non è un mio pensiero; me lo disse diversi mesi fa una di quelle tre ragazze. Quando gli dissi che stavo valutando seriamente l’idea di passare ad una dieta vegetariana ma che temevo la mancanza del gusto della carne mi pesasse troppo, mi rispose dicendomi che se avevo quell’approccio mentale verso la carne voleva dire che non ero ancora pronto a rinunciarci, che non era ancora arrivato il mio momento (lo so, detta cos’ sembra una cosa profetica :D) e che quando sarei stato pronto l’avrei sentito. Non so se avesse ragione o meno. Personalmente posso solo dirti che effettivamente in me, al crescere della convinzione di voler fare sta cosa, decresce l’”ansia” di dover rinunciare alla carne. Poi non so… ma potrebbe essere un punto utile su cui riflettere)

Infine, continua a pensare (ma potrei sbagliarmi oppure non aver capito ancora bene cosa intendi) che non stiamo parlando dello stesso senso di colpa.
Intanto sulla questione dei comportamenti, avevo letto e notato, ma non è ancora ciò che avevo in mente. Da ciò che ho compreso, tu parli del seguente senso di colpa: io tratto male mia sorella perché mi fa arrabbiare; quando la rabbia è passata mi pento per come mi sono comportato ed il senso di colpa mi fa stare male; dopo un po’ di volte che succede, anche a causa del tormentante senso di colpa, mi riprometto che non lo farò più. Riuscirò a non farlo davvero pi? Bho… Perché una cosa è ripromettersi di non arrabbiarsi, un’altra è non arrabbiarsi più. A questo punto il mio senso di colpa potrebbe essere generato non solo dal fatto che ho trattao male mia sorella, ma dal fatto che mi ero ripromesso di non farlo più e l’ho rifatto.
Mi potrai dire: uno può anche ripromettersi di non mangiare più carne e però poi di fronte ad una bella salsiccia non resiste e se la butta in bocca. Rimane comunque il fatto che compiere l’azione di mettersi la salsiccia in bocca è volontaria; magari in contraddizione con i propri propositi, ma non si è perso il controllo del proprio corpo; non è un’azione dovuta ad un impeto del momento.
Specifico meglio tra qualche riga questo punto.

Ma a parte questo, il vero problema è che non riesci a separare le cose. A mio avviso fai lo stesso errore dei vegetariani che tanto critichi quando non riescono a separare le motivazioni salutistiche, ecologiche ecc, da quelle etiche. Quando scrivi


"Sanno questi che agendo e facendo pressione sui sensi di colpa di persone a loro sconosciute possono provocare danni irreparabili?)
"Sanno che esiste una forma depressiva data dai fallimenti?"



oppure quando fai l’esempio del pacchetto di sigarette, stai ancora pensando agli altri, a come questi promulgano le loro idee, stai ancora riflettendo sul metodo. Lascia perdere gli altri. Ora non si sta parlando di questo. In discussione non sono i sensi di colpa che ti posso far venire gli altri o il fatto che su questi sensi di colpa possano fare leva. Io parlo semplicemente dei sensi di colpa che la tua coscienza ti propone.

So che il discorso è complesso perché la nostra coscienza non è separata dalla nostra mente e dal resto del mondo (società, cultura, persone care, ecc). E’ anche per questo (ma non solo!) che l’analisi di questi sensi di colpa è fondamentale. Per questo quando dici


Tu partiresti dal "senso di colpa" per costruire una buona motivazione.



io ti rispondo: “il senso di colpa no, ma la sua elaborazione si”.

Vedi, un’altra cosa a cui mi sembra tu non riesca a non pensare (e questo mi è parso di capirlo bene dai tuoi ultimi due post) continuando a non separare le cose e a mettere tutto insieme, è il senso di colpa dell’insuccesso.
Questo non ha nulla a che vedere con quello di cui parlavo. Nella fattispecie: il senso di colpa che reputo “positivo” è quello generato dallo stridere di un comportamento con il proprio modo di “sentire”, di percepire il mondo, di pensare; contro la propria personalità. Il senso di colpa (se uno ne ha) su cui basare la scelta veg è quello dovuto al fatto che il proprio se considera sbagliato un comportamento o un’abitudine alimentare che prevede sofferenza e morte per altri essere viventi. Basta.
L’eventuale senso di colpa generato dal fatto di voler cambiare abitudini e/o comportamenti e magari non riuscirci (per qualsivoglia motivo) non ha nulla a che fare!! Così come non ha nulla a che fare il senso di colpa che può nascere dall’aver preso la decisione e poi non essere riusciti a mantenerla.
Basarsi su questi sensi di colpa, sono d’accordo con te, è poco produttivo se non deleterio.

Ma sono due cose diverse. Cerca di tenerle separate. Ok?

Ciao [SM=g27822]
CanisLupus...
00mercoledì 22 dicembre 2010 13:53
Questa era una delle mie discussioni preferite... non leggo più da qualche tempo ormai.

Siete peggio di Attila, dove passate voi, non cresce più l'erba...
Platone84
00mercoledì 22 dicembre 2010 14:22
Re:
CanisLupus..., 22/12/2010 13.53:

Siete peggio di Attila, dove passate voi, non cresce più l'erba...



Pazienza, abbiamo ancora tante mucche e galline: prima di morire di fame ce vole ancora un po'! [SM=g27828] [SM=x431243]
Saluti_e_Baci
00mercoledì 22 dicembre 2010 15:33
Re:
CanisLupus..., 22/12/2010 13.53:

Questa era una delle mie discussioni preferite... non leggo più da qualche tempo ormai.

Siete peggio di Attila, dove passate voi, non cresce più l'erba...



falla crescere tu l'erba... [SM=x431230]
il tuo giudizio è incompleto, manca la motivazione... [SM=x431291]

Ciao.

Saluti_e_Baci
00mercoledì 22 dicembre 2010 16:32
In effetti è proprio cosi Platone.
E' proprio una questione di metodo.
Io uso il metodo che in più forme ti ho descritto.
Lo uso su di me e su altre persone.
Chiamiamola psicologia spiccia.(lo è)
Sono convinto che sia necessario abbandonare la "motivazione poveri animali" e passare al "la carne fa male" prima d'intraprendere un cammino del genere.

Si, Platone.
Io guardo avanti.
Il fallimento è la vera cosa pericolosa.
Mi credi?

Io non attacco niente e nessuno.
Non condivido affatto certi metodi, sia che provengano da informazioni date da altri oppure che una persona li applichi a se stessa.
Poi ripeto come già scritto più volte che ognuno fa come vuole.
Ti dico questo perchè li ho visti usare più volte in altri campi
da gente che andava di cuore.
Un danno dopo l'altro.

Prendiamo una persona a caso.
Informiamola dei pericoli "carnivori".
Smette di mangiare carne per un periodo e poi ricomincia.
Sai come si chiama questo fallire? Tentativo n°1.
L'approccio al Tentativo n°2 (se questo avverrà) sarà sicuramente fatto nella maniera più serena possibile.

Ora prendiamo un'altra persona.
Informiamola di questa sua poca mancanza di sensibilità nei confronti di povere bestie macellate. (Oppure,ancor peggio,che lo pensi di suo)
Smette di mangiare carne per sempre.
Ecco,appunto...
Lo farà per sempre?

Ho visto persone ridotte a larve dilaniate dai sensi di colpa.
I conti con la propria coscienza si fanno si!
Soltanto quando si ha la necessaria maturità oppure facendosi aiutare.
Si analizzano e si mettono da parte,punto.

Ognuno è libero di condividere o meno sta cosa.
Ci mancherebbe.
Ognuno ha le sue esperienze.
L'ho già scritto vero?
eheheh!

Ciao.


Platone84
00giovedì 23 dicembre 2010 19:04
D’accordo Fabio.
Ma vedi, se vuoi affrontiamo il discorso “metodo” (sul quale sicuramente avrai da insegnarmi); ma il punto è che non stavamo parlando del metodo, ma delle motivazioni.

Tutto il discorso che hai fatto anche in quest’ultimo post (“Prendiamo una persona a caso. Informiamola...”) presuppone il fatto che qualcun altro stia cercando di convincere gli altri della bontà della sua scelta e a portarli a farla propria. Ripeto, non è di questo che si stava parlando e, ripeto anche in questo caso, se non riesce a separare i due discorsi mostri, a mio avviso, lo stesso atteggiamento ossessivo-compulsivo degli animalisti incazzati che non sono in grado di affrontare la questione veg prescindendo momentaneamente dall’aspetto etico.
Poi potrai venirmi a dire che lo stesso discorso vale anche senza che necessariamente intervenga qualcun altro, ma ciò non toglie che ciò riguarda pur sempre parte del metodo e non delle motivazioni (che come hai ammesso anche tu, all’inizio perlomeno sono necessarie).

Il nostro discorso è nato dalla tua frase


mi sapresti dire perchè la scelta di diventare un veg o vegetariano deve per forza essere motivata da dei sensi di colpa?



E io stavo cercando semplicemente di dire che non si tratta di “per forza” ma che la scelta può benissimo essere motivata da questi sensi di colpa (ripeto: analizzati ed elaborati fino al raggiungimento di una lucida e concreta presa di coscienza).
Mi vuoi dire che una volta presa la decisione e stabilito l’obiettivo il modo migliore per raggiungerlo non è far leva su questi eventuali sensi di colpa ma un altro. Ci può anche stare. Ma, per l’ultima volta, non era questo il punto in discussione...

Lasciami anche dire due parole su un’altra frase hai scritto e che, almeno posta così, sembra parte inscindibile del metodo che proponi.


Sono convinto che sia necessario abbandonare la "motivazione poveri animali" e passare al "la carne fa male" prima d'intraprendere un cammino del genere.



Se dici questa cosa come un criterio di “metodo generale”, come un suggerimento che dai ai vegetariani e ai vegani per diffondere la scelta veg, potrebbe anche starci. In effetti ci sono tante organizzazione vegetariane che non scassano la minchia solo con l’animalismo ma fanno molta più leva sugli aspetti “oggettivi”: ecologici, economici, salutistici, ecc. Il sito scienza vegetariana.it ad esempio si è prefisso questo compito (su quello che ho potuto leggere io, in tutto il materiale presente solo in un’occasione ho trovato un riferimento al “non voler sfruttare gli animali”).

Ma se il tuo voleva essere un discorso da applicare ad ogni singolo soggetto che si avvicina (o potrebbe avvicinarsi) al mondo veg, fai un grosso errore di valutazione: presupponi che a tutti freghi qualcosa del fatto che la faccia male.
Bhe, se è così, ti sbagli. C’è a chi non frega niente, e che mai rinuncerebbe al piacere della salsiccia o della bistecca per ridurre alcuni fattori di rischio.
Conosco fumatori che rispondono “tanto di qualcosa si deve pur morire” e che di rinunciare alle bionde non ci pensano assolutamente. Figuriamoci con la carne.

Il sono il primo a non essere salutista (il che non vuol dire tenerci alla salute!) e se al mondo non ci fossero altri motivi per non mangiare carne, non credo mi sarei mai interessato alla questione veg ne avrei mai preso in considerazione l’ipotesi di fare una simile scelta. Se per qualche altro motivo mi fossi trovato a documentarmi così tanto come sto facendo in questi mesi, avrei al più cercato di morigerare (me esiste il verbo dell’aggettivo morigerato?? [SM=x431223] ) l’uso di carne della mia dieta, senza rinunciarci assolutamente (allo stesso modo in cui non intendo rinunciare alla frittura, che, credo (non avendo dati alla mano) con le dovute proporzioni non faccia meno male delle carne.
Certo, poi il sapere che una determinata scelta non solo non reca danni alla salute, ma ne reca addirittura benefici, è innegabile che aiuti.

Alfea77
00giovedì 23 dicembre 2010 22:15
Raga ma quanto scrivete?!
Vi fermerete mai?
Mi/ci fate un sunto?
Alla fine cosa avete concluso?

Mi faccio portavoce di tutti gli spettatori che stanno là fuori.
(Ambasciator non porta pena)
daneconnie
00giovedì 23 dicembre 2010 23:21
Ehm, in verità concluso 'na cippa, nel senso che ognuno resta del proprio parere, però discussione interessante :-)
CanisLupus...
00venerdì 24 dicembre 2010 17:41
Io lo dicevo che non sarebbe più cresciuta l'erba qua!!!!
crai79
00venerdì 24 dicembre 2010 19:47
e non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
eh no,
se andiamo avanti così, chissà
come si farà
Platone84
00venerdì 24 dicembre 2010 21:06
Bhe dai, non è che non stiamo concludendo niente. Intanto mi sembra che ognuno stia capendo meglio il punto di vista dell'altro... e questo mi sembra già tanto.

ps. che vuol dire "non lasciano l'erba"??
andrea997
00venerdì 24 dicembre 2010 21:59
il ragazzo della via gluk...PLATONE CAZZ!!!!! =)
mondstrahl
00lunedì 3 gennaio 2011 12:57
Minkia, ma senza l'erba io che me magno?
[SM=g27820]

E anche quest'anno, nella pasta al forno di mia suocera c'erano polpette e prosciutto!
[SM=x431290]
"ma tanto tu li puoi scartare..."
In compenso hanno previsto una bella frittata al posto della faraona (solo per me, ovviamente...).
Meno male che ero reduce da una settimana di all-inclusive, così un giorno di digiuno non mi ha fatto male!
Saluti_e_Baci
00mercoledì 5 gennaio 2011 21:29
Platone,
volevo scriverti una ffz ma preferisco aggiungere questo post.
Non ti ho più risposto in questa discussione perchè arrecavo disturbo.
Probabilmente ci siamo dilungati un pò troppo.
Sicuramente non saremmo mai arrivati ad una conclusione.
Beh, ci siamo scritti e qualcosa di te mi è rimasto.
E' stato un piacere.

Ciao.
daneconnie
00mercoledì 12 gennaio 2011 00:09
Da dieci giorni sono una perfetta vegana :-)
Sono fiera di meeeee!
La cosa bella è che non sto soffrendo per nulla. Anche se... oggi... sindrome premestruale... nutella...
vabbè, mi sono fatta la carrobella consigliatami da Auriah, visto che mi arriva dal mio fornitore di alimenti! ;-)
buoooonaaaa!
CanisLupus...
00mercoledì 12 gennaio 2011 18:27
:)
daneconnie
00martedì 1 febbraio 2011 23:05
un mese e dieci giorni di perfetto veganesimo ;-)
Sisi lo so che non ve ne frega 'na cippa, però io mi sento troppo feliceeeee!
We, figlia di cacciatore e vegana, fa un po' scena, no???
Saluti_e_Baci
00martedì 1 febbraio 2011 23:10
[SM=x431290]

Spike The Dark
00martedì 1 febbraio 2011 23:28
Re:
daneconnie, 12/01/2011 0.09:

Da dieci giorni sono una perfetta vegana :-)
Sono fiera di meeeee!



+1
daneconnie
00martedì 1 febbraio 2011 23:35
Re: Re:
Spike The Dark, 2/1/2011 11:28 PM:



+1



Che vorrebbe dire? Scusa ma io sono un po' rinco [SM=x431289]

daneconnie
00martedì 1 febbraio 2011 23:35
Re: Re:
Spike The Dark, 2/1/2011 11:28 PM:



+1



Che vorrebbe dire? Scusa ma io sono un po' rinco [SM=x431289]

Spike The Dark
00mercoledì 2 febbraio 2011 02:11
Che rispetto e condivido gran parte di ciò che ho quotato :P

Io sono diventato vegetariano da qualche mese e non mi trovo affatto male ;)
mistermoog
00mercoledì 2 febbraio 2011 10:01
Re:
daneconnie, 12/01/2011 0.09:

Anche se... oggi... sindrome premestruale... nutella...
vabbè, mi sono fatta la carrobella (...)



consigliatami da Auriah, visto che mi arriva dal mio fornitore di alimenti! ;-)
buoooonaaaa!



!!!!





SHARDBOVERI
00mercoledì 2 febbraio 2011 10:51
Re:
Spike The Dark, 02/02/2011 2.11:

Che rispetto e condivido gran parte di ciò che ho quotato :P

Io sono diventato vegetariano da qualche mese e non mi trovo affatto male ;)


cakkio spike un vampiro vegano? che sangue bevi? di rapa? oppure bevi TRUE BLOOD?


mondstrahl
00mercoledì 2 febbraio 2011 10:54
Uè, è tornato il vampirozzo, e pure vegetariano!
Vedi che belle notizie che si ricevono sul forum!
[SM=x431243]
(vai, Dane! Siamo tutti con te! [SM=x431290] [SM=g8149] )
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