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Vaticano II me

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2014 10:58
05/06/2009 17:55
 
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Non so bene perchè scrivo questo post, in realtà non ho voglia di dire cosa è giusto per me e cosa no perchè già troppo è stato detto.
Mi preme solo dire che la mia visione della faccenda, il mio passato, mi permette forse di capire i diversi punti di vista di ognuno.

Fabio io non ho mai avuto molto a che fare con te perchè ultimamente partecipo al forum con molta leggerezza, però sono qua dal 2006 e mi hanno pure fatto moderatrice (pazzi!) e devo dirti che da quei testoni là sopra ho imparato molto ma forse, senza falsa modestia, ero anche abbastanza aperta da mettere in discussione molte faccende a cui non avevo dato la giusta importanza perchè non guardavo oltre il mio naso.

Ti dico solo questo: io ho all'attivo circa 10 anni di frequentazione di oratorio (mai chiamato così..per me era il gruppo dei ragazzi)
Ho iniziato a circa 15 anni volontariamente, per i miei genitori frequentare certi gruppi era da sfigati, eppure io ho fatto la mia scelta contro la loro volontà. (strana storia la mia vero?)
Sono andata a cercare il gruppo dei ragazzi della parrocchia perchè nel mio quartiere non c'erano molte alternative. La scelta era o ciondolare tutto il giorno sul muretto del bar o fare qualcosa che avesse uno scopo maggiore, che mi facesse sentire utile, viva, verso me stessa e verso il mio quartiere.
Ho scelto la strada della parrocchia perchè lì si faceva qualcosa di sensato, imparavo, aiutavo e mi divertivo.
A 15 anni ero seguita dai più grandi, verso i 19/20 ho iniziato io a star dietro ai bambini e Dio solo sa quanto mi sono divertita e sentita utile in un quartiere popolare come il mio.
Ho smesso a 24 anni circa perchè avevo altre priorità a cui dedicare il mio tempo.

In tutto questo per me la religione ha sempre fatto da sfondo, l'ho subita, senza mai comprendere veramente quello che sentivo perchè mi mancava sempre qualcosa...e non capivo cosa!
Era così e io dovevo credere a quello che mi dicevano, non solo il gruppo dell'oratorio credeva nella fede cristiana ma lo facevano tutti, la mia famiglia (nonostante andare in chiesa fosse da babbucchioni) la scuola, la società, era così e basta e tutti gli altri erano "in errore". Nessuno riusciva veramente a colmare quel senso di vuoto ma dovevo prendere le cose come mi dicevano.

Io cercavo di "conformarmi" perchè credevo di essere quella sbagliata, ma facevo una gran fatica, l'unica cosa che riuscivo a fare era insegnare ai ragazzi quei valori che per me non erano "cristiani" ma "umani". Erano gli stessi di Gesù, ma non per questo mi permettevano di aver Fede come la si intendi nel cristianesimo, perchè qualcosa dentro di me stonava. Sempre per quelle mancanze...
Mi interessava solo fare ciò che sentivo e se tornassi indietro RIFAREI TUTTO perchè mi ha dato tantissimo e sai perchè?
Perchè l'ho scelto io! Dal primo all'ultimo giorno!
Ma non posso oggi come allora non fare caso che molto di ciò che mi veniva inculcato nella testa era artificioso e per di più neanche sentito e vissuto pienamente dagli stessi che lo proclamavano.
Sebbene io abbia conosciuto persone di tutti i tipi, fra cui un prete stupendo, quasi un santo per molti.
Non posso foderarmi gli occhi davanti alle stonature e accettarle.
Sia di tipo spirituale che sociale.
Sento enormi vuoti in questa istituzione, come in molte altre e non trovo giusto abbassare la testa e comportarmi come mi dicono, semplicemente perchè sono sopra di me, quando loro stessi non ci credono.
Se i miei genitori mi insegnano qualcosa e non mi danno l'esempio per primi, a un certo punto sarò portata a pensare che forse mi stanno dicendo boiate.
Se il mio insegnante non è altezza di insegnarmi la sua materia io ho il diritto di lamentarmi perchè sono a scuola per imparare e non per permettere a un ignorante di prendere uno stipendio (e magari lasciare precari altra gente in gamba)
Fare una domanda a una classe, ma che dico...a una scuola, si chiama: ascoltare il pensiero e le esigenze di chi ho di fronte. Mettere in dubbio, significa avere nuove visioni, crescere, non subire scelte altrui.
E' pericoloso, sono d'accordo, ma se non si affrontano rischi non si va da nessuna parte, altrimenti cammineremo ancora tutti a gattoni come i neonati o ci faremo portare in braccio da qualcuno.
Solo dove vuole lui ovviamente....e dov'è la libertà?



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