Pur rispettando chiaramente il tuo pensiero, ho davvero molta difficoltà ad associare il concetto di dolore e sofferenza ad una carota.
Sul fatto che tutto ciò di cui ci nutriamo sia vivo, non ci sono dubbi: come negare che una pianta non sia una cosa viva??
Sul fatto che provi sofferenza però, ce ne corre. Anche in questo caso bisogna intendersi su cosa si intende per dolore e sofferenza: sinceramente non avevo bisogno di esperimenti per credere con buona certezza che una pianta reagisse allo sdradicamento, alla lacerazione del fusto, o al calpestamento con una serie di impulsi elettrici e biochimici, e che in seguito a questi eventi la pianta si trovi in una situazione che potrebbe definisri di sofferenza (perchè fa fatica a rigenerarsi, è più debole e potrebbe perire se le condizioni del terreno e dell'aria non sono ottimali per sua guarigione, ecc...).
Ma se intendiamo il dolore e la sofferenza come una sensazione, allora non credo che questa sia presente: le piante (correggetemi se sbaglio) non hanno un sistema nervoso centrale che alabori queste cose, quindi quegli impulsi elettrici e biochimici rimangono tali e non si convertono nella sensazione che noi associamo a quegli impulsi.
E' un po' come una vibrazione d'aria: senza un apparecchio biologico od artificiale che la converta o meglio "traduca" in suono, rimane una semplice vibrazione di aria. O ancora: la coda di una lucertola che si dimena tra le zampe di un gatto prova forse dolore??
Non so se è chiaro il concetto.
Non lo so. forse sono semplicistico e superficiale, oppure ragiono troppo per categorie preconcette, ma davvero faccio troppa fatica a vederla diversamente...
poi, intendiamoci, ovviamente credo che il rispetto della vita lo si dimostri e lo si eserciti anche nei confronti del mondo vegetale: io lo so che un albero è vivo, e credo sia sbagliato dargli fuoco per gioco o abbaterlo indiscriminatamente come se fosse un traliccio...
[Modificato da Platone84 22/09/2010 17:30]
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