andrea997, 20/09/2011 19.03:
ecco, ora non ti ho capito.
io non ho parlato di "realtà" anche perché non staremmo più parlando di fisica quantistica ma di filosofa (e da qui mi allaccio anche al discorso di Garrik su dio ecc.).
ovviamente se vuoi riportare il discorso su noi, sull'essere umano e la sua esperienza mi viene da farti un esempio di "dimensioni" (e poi dicono che non contano) e di "tempo".
in scala microscopica il tempo è accelerato e la realtà che ne deriva sarà sicuramente differente da quella che puoi misurare nella nostra dimensione umana, così come per quella cosmica.
c'è relazione fra le 3 leggi (che poi è solo una) ma non è misurabile nello stesso istante, credo che si chiami qualcosa come indeterminazione o una roba simile.
quindi, per il mio punto di vista, la realtà è certa per la misura che se ne può dedurre, oppure, non ho capito una ceppa e sto sparando frasi a caso. (e questa si chiama relatività...)
:) Eh..ci riprovo...
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Come nella meccanica quantistica c'è il principio di indeterminazione,
nella vita di un singolo essere umano c'è lo stesso principio.
Io
non sono, sono solo la proiezione di un io possibile (o roba simile) e c'è di mezzo una sorta di coscienza creatrice del tutto...una specie di coscienza collettiva in grado di modificarsi a seconda delle volontà (credo di aver intuito così la questione che mi veniva posta...ma più cerco di capire e più fraintendo, mi sa..)
Che ho scritto? QUALCUNO MI AIUTI!!