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Che c'entrano i quanti? Ovvero: teoria e pratica di una teoria..

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2011 08:33
26/09/2011 08:33
 
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Tornando al tema di discussione, ho preparato un bignamino con qualche appunto dalla trama del cosmo di Greene, utile per chi è completamente a digiuno dell'argomento.
La discussione fin'ora si è dimostrata piuttosto sterile, purtroppo... qui comunque riporto alcuni spunti, con un accenno all'interpretazione della coscienza/conoscenza:

La realtà e il problema della misura quantistica.

Ci sono 4 teorie.

1) Interpretazione di Heisemberg. Interpretazione della conoscenza; le funzioni d'onda non sono realtà oggettive, ma rappresentazioni di quanto conosciamo della realtà stessa.

2)Teoria di Heverett (a più mondi). Nega il collasso delle funzioni d'onda. Tutti gli esiti potenziali vedono la luce del giorno in universi differenti a sè stanti.

3)Teoria di Bohm. Le particelle possiedono velocità e posizioni ben definite, ma a noi inaccessibili per principio. Esiste poi la funzione d'onda distinta dalla particella, in aggiunta ad essa, che la "guida" o "spinge" (n.d.Giano questa mi piace particolarmente, e aderisce a quanto auspicato da Einstein)

4)Complicatissima teoria di Ghirardi, Rimini e Weber, basata sull'entanglement; le funzioni d'onda collassano ogni tanto spontaneamente, trascinando con sè per effetto domino tutte quelle di un corpo di grandi dimensioni. Per questo gli oggetti grandi appaiono stabili.

Considerazioni (di Greene):

La 1) elabora il problema del collasso negando la realtà delle onde e trasformandole in semplici strumenti descrittivi di ciò che sappiamo.
Perchè la fisica umana dovrebbe essere tanto legata alla consapevolezza umana? Se non ci trovassimo qui a osservare il mondo, le funzioni d'onda non collasserebbero mai, o forse il concetto stesso di funzione d'onda non esisterebbe?
L'universo era un luogo considerevolmente diverso prima che la coscienza umana evolvesse sul pianeta terra?

La 2), l'interpretazione a più mondi elude l'intera questione del collasso, poichè in questa visione le onde stanno ben salde, a scapito però di una ploriferazione degli universi.

La tesi 3) di Bohm evita il collasso, conferendo realtà indipendente a onde e particelle (ma non risponde al principio di economia)

A queste considerazioni si può aggiungerne una: la DECOERENZA.
La decoerenza elimina l'interferenza quantistica. Bisogna considerare che, diversamente a quando si eseguono gli esperimenti in laboratorio, in natura c'è un bombardamento continuo da parte di particelle che alterano le funzioni d'onda cancellando i fenomeni di interferenza. Quanto visto nel punto 1) (e causa di questa discussione) decade. La coscienza umana, i ricercatori, le loro osservazioni non esercitano più un ruolo particolare dato che sono (siamo) semplici elementi dell'ambiente, in grado di interagire con un sistema fisico alla stregua delle molecole d'aria e dei fotoni.

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