tutti gli uomini nascono buoni?

Non so se l'ho già detto da qualche parte...comunque quando ero piccola mia madre mi aveva creato un'amica immaginaria, la formica Tittiritì!Jimmy, avevo un amichetto che si divertiva a torturare le formiche e non sai quanto l'ho detestato per questo (lui sapeva e lo faceva apposta!)
Credo che un po' sia come ci vengono presentate le cose, in questo caso gli animali...non si farebbe mai del male a qualcosa o qualcuno che ci diventa caro (per me la formica era un affetto personale)!Un po' dipende anche dal fatto che se sono gli altri a dire che una cosa è sbagliata potrebbe scattare il meccanismo opposto (tu mi dici di non farlo e io lo faccio!) o semplicemente non si comprende fino in fondo il male che si fa e si continua su quella strada...se una rana o una formica avesse iniziato ad urlare straziata dal dolore implorandovi di smettere di farla soffrire, forse la lezione l'avreste imparata prima...
Un po' è anche questione di indole e di come sin da bambini ci si pone nei confronti del mondo e degli esseri viventi...insomma, dipende da tantissime cose!
Personalmente, per me gli animali sono stati sempre sacri...personaggi magici delle favole (non solo quelle scritte sui libri) ed esseri affascinanti e misteriosi, una sorta di collegamento tra me, la fantasia, la natura, il mondo esterno...quindi da piccoli non saremmo andati d'accordo!
Il discorso, ovviamente, non vale solo per gli animali ma per tutto il resto...

Certe cose sono stampate nel corredo genetico, ma senza un'educazione appropriata rimangono tracce inutilizzate, come dei semi non piantati per fare un esempio.

C'è da notare che molte delle strutture sociali/schemi comportamentali umani si sviluppano solo con il tempo, per cui un bambino potrà anche ignorare del tutto il concetto di altruismo e comportarsi come... un bambino viziato :D

Poi come tu stessa hai detto, dipende da tantissime cose!
Ogni cosa che l'uomo fa/pensa/crede/è dipende da tantissime cose, di certo non da lui, quindi anche il modo in cui nasce.

Oh, oh...fermi tutti, io avevo forse anche meno di 4 anni.
Ero a Pavia, mio zio era vivo.
Sì, meno di 4 anni.
E no, le rane non urlano e io non sapevo, nemmeno su me stessa, cos' era il dolore.
Infatti poco dopo mi versai una padella di olio bollente arrampicandomi sul tavolo.
Mi incuriosiva quella cosa liquida che c'era dentro la padella e che tutti mi dicevano di non toccare. Poi ho capito il perchè, ho ancora la cicatrice.
Il punto è che non fai male, finché non acqusisci consapevolezza del male.
L' indole personale si dichiara solo a consapevolezza avvenuta.
Avendo un' altra indole, avrei potuto scegliere di fare spallucce e continuare a massacrare le rane.

Intendevo dire che se le rane o le formiche avessero urlato e avvisato del dolore che provavano, sarebbe stato possibile capire il male mentre lo si faceva direttamente dalle vittime, credo che sia il modo migliore per capire il male, come provarlo sulla propria pelle...il dolore nostro o quello altrui manifestato è ciò che si imprime meglio nella nostra sensibilità e coscienza, secondo me
Sulla consapevolezza del male non so, non so da dove effettivamente arrivi...sempre se da qualche parte arriva...c'entra la cultura, l'educazione (in senso lato entrambi), ma forse anche molto di più.
Il discorso sull'indole, ovviamente, era generico...