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tutti gli uomini nascono buoni?

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2012 23:05
31/03/2011 19:56
 
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Re: Re: Re:
Platone84, 31/03/2011 19.31:




Assolutamente non in tutti... e non è una questione solo di manga: anche la letteratura giapponese ha questa caratteristica accentuata rispetto a quella occidentale.




Infatti, quoto Plato, un conto sono i cartoon per bimbiminkia (anche se molti sono bellissimi) un conto la letteratura giap










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
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31/03/2011 19:59
 
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Re: Re: Re: Re:
mistermoog, 31/03/2011 19:56:




Infatti, quoto Plato, un conto sono i cartoon per bimbiminkia (anche se molti sono bellissimi) un conto la letteratura giap




boh, sembra invece che la letteratura europea o americana sia fatta solo da libri tipo "i promessi sposi"
31/03/2011 20:20
 
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Riquoto Moog che riquota Plato, ti hanno risposto loro.
31/03/2011 20:22
 
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Re:
Alfea77, 31/03/2011 20:20:

Riquoto Moog che riquota Plato, ti hanno risposto loro.




troppo facile [SM=g27823]
31/03/2011 20:32
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
a cosa sto pensando in qu, 31/03/2011 19.59:




boh, sembra invece che la letteratura europea o americana sia fatta solo da libri tipo "i promessi sposi"




Se leggi bene io ho usato la parola "accentuata": in giappone questa è una componente comune facente parte della loro cultura.
In occidente, quando si presenta (e, soprattutto in alcuni periodi, succede) rappresenta più che altro l'eccezione.

E comunque, a mio avviso, i promessi sposi non sono l'esempio migliore di ciò che volevi esprimere.
Pensa alla monaca di Monza. Ho sempre amato questo personaggio.
Secondo te: è vittima o carnefice? in termini più semplicistici: potresti dire che è "cattiva"?




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31/03/2011 20:56
 
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Tutta colpa di Egidio e di quel brav'uomo di suo padre.
Vittima, rinchiusa dentro una prigione di imposizioni.
Carnefice, senza possibilità di scelta.


31/03/2011 21:20
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Platone84, 31/03/2011 20:32:




Se leggi bene io ho usato la parola "accentuata": in giappone questa è una componente comune facente parte della loro cultura.
In occidente, quando si presenta (e, soprattutto in alcuni periodi, succede) rappresenta più che altro l'eccezione.

E comunque, a mio avviso, i promessi sposi non sono l'esempio migliore di ciò che volevi esprimere.
Pensa alla monaca di Monza. Ho sempre amato questo personaggio.
Secondo te: è vittima o carnefice? in termini più semplicistici: potresti dire che è "cattiva"?



non credo sia molto produttivo fare confronti tra il giappone e l'occidente. L'occidente cos'è, norvegia o città del vaticano?
Ho scelto il giapppone come un popolo orientale tra i tanti. Potevo fare l'esempio delle storie d'amore indiane di Bolliwood, complicatissime e a lieto fine. I promessi sposi li ho scelti (probabilmente non era l'esempio ottimale) perché alla fine "vince" il bene. Non ricordo praticamente nulla sulla monaca di monza.

Comunque altre frasi che mi lasciano perplesso sono queste:

"Il saggio dice (quello su cui Mond si era rotta la testa) "Bisogna stare attenti a non fare troppo del bene." O qualcosa del genere..."

In questo caso stare attenti a non fare troppo del bene, è il bene.
31/03/2011 21:29
 
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rispondo io...
il troppo bene non esiste!
esiste lo sbilanciamento!.....che non è bene!
per esempio:il buon samaritano è quella persona che socialmente viene riconosciuta come mooolto buona.....e io aggiungo,cogliona!
comunque basta chiedere a lei cosa intende....
troppo buona,rispetto a cosa?
rispetto a chi?
se risponde,hai la certezza del "disturbo" di cui parla...
31/03/2011 21:44
 
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A volte penso che si omettano un po' troppo i soggetti in questo forum. E questo è male!
Paolo (intanto cambia nick al più presto che quello è impronunciabile), la frase di Mond non me la ricordo esattamente, sicuramente l'ho scritta scorretta, se qualcuno si ricorda dov'era penso che sarebbe utile andare a rileggersi tutto quel pippone.
31/03/2011 22:04
 
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Re:
Alfea77, 31/03/2011 21:44:


la frase di Mond non me la ricordo esattamente, sicuramente l'ho scritta scorretta, se qualcuno si ricorda dov'era penso che sarebbe utile andare a rileggersi tutto quel pippone.



no, tranquilla il senso si capiva bene, e poi ricordo bene quel topic.
Quello che voglio dire è che fissata la meta (che può essere anche una grande allucinazione collettiva, oppure l'accontentarsi del nulla), il bene è comportarsi in modo da cercare di raggiungerla, il male è agire in modo da allontanarsene o allontanare qualcun altro. La meta esiste in tutte le culture e ovunque nel mondo, e di conseguenza esiste l'allontanarsi e/o l'avvicinarsi.

31/03/2011 22:10
 
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Meta? Uhmmm....ma io ad esempio non ho come meta "il bene" o il "male".
E credo che nelle grandi filosofie nessuna delle due forze possa essere definita una meta. Poli opposti senz'altro, verso cui avvicinarsi o allontanarsi. Ma...ciòè alla fine...perchè stiamo facendo sto discorso?
31/03/2011 22:32
 
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Re:
infatti non ho detto che il bene o il male sono la meta, ho detto che il bene è l'avvicinarsi alla meta e il male è l'allontanarsi. Stiamo facendo questo discorso perché mi è piaciuto poco questo tuo intervento, a partire dalla concezione occidentale, per proseguire con lo yin/yang.
In effetti siamo un po' OT

Alfea77, 30/03/2011 01:21:

Ma che vuol dire Buono o Cattivo? Non ha senso questo, secondo me.
La divisione tra Bene e Male è una concezione molto occidentale e qualcuno direbbe cristiana, ma diciamo pure...occidentale.
Vai qualche km più in là e trovi il simbolo dello yin e dello yang, due energie in equilibrio, ognuna contiene l'altra, ognuna nasce dall'altra quando questa è al suo apice. Il saggio dice (quello su cui Mond si era rotta la testa) "Bisogna stare attenti a non fare troppo del bene." O qualcosa del genere...




01/04/2011 15:46
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
a cosa sto pensando in qu, 31/03/2011 21.20:



non credo sia molto produttivo fare confronti tra il giappone e l'occidente. L'occidente cos'è, norvegia o città del vaticano?
Ho scelto il giapppone come un popolo orientale tra i tanti.




Molto pacatamente.
So che hai preso il giappone solo per il fatto che ti sono venuti in mente i cartoni animati. Io ho continuato riferendomi in particolar modo al giappone perchè un pochettino di letteratura giapponese l'ho letta, altre orientali no (ho solo nozioni prese da saggistica varia).

E' certo che, non solo le parole, ma anche i concetti di bene e male siano presenti nella cultura orientale.
Il punto di distacco con l'occidente è il come questi concetti vengono applicati e interpretati; il come agiscano da filtro nel fuardare la realtà.
Anche guardando fuori dal giappone, tutti abbiamo letto qualche storiellina zen, e tutti ci siamo resi conto di come il rompere lo schema bipolare (bene-male,ecc) e la struttura razionale (paradossi, ecc) siano strumenti per carpire il noumeno della realtà.
Tutto il contrario di quanto avveniva nella filosofia greca (fondamento della nostra cultura e del nostro sistema di idee), nella quale il noumeno poteva essere raggiunto e dominato solo con la "ratio".

Se ho sollevato l'obiezione (probabilmente troppo pedante, e me ne scuso) sui promessi sposi, è solo perchè il periodo storico in cui a mio avviso (e non solo) si è assistito ad una messa in discussione di uno prestabilito sistema di valori è proprio durante il Romanticismo (anche se a dire il vero molto più il altre parti d'Europa che nella cattolicissima Italia...)




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06/04/2011 15:48
 
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bello vedere che dopo un anno c'è qualcuno che si fa lo stesso problema su cui io non ho dormito per parecchie notti!
[SM=x431243]

Allora, premetto che non userò i termini "buono" e "cattivo" perchè altrimenti partirei da un errore di fondo (il giudizio).
(lasciatemela passare, ci ho perso il sonno per parecchio tempo e ora sto bene così...).

Secondo me la domanda iniziale avrebbe senso solo chiedendosi quanto il comportamento umano sia influenzato dalla società e quanto dal carattere di base.
E a questa domanda iniziale modificata, potrei rispondere che credo che per quanto il carattere di base sia importante, le influenze di famiglia e società siano il fattore più importante.
Non è comunque possibile crescere un uomo indipendente dalla società, così come non sarebbe possibile crescere un mammifero indipendente dal branco. Anche attenendosi strettamente alla naturalità, il mammifero (per sua stessa natura) dipende dalla madre, e quindi dall'imprinting sociale.
06/04/2011 16:20
 
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Avevo letto un libro di Ken Follett tempo fa, in cui si raccontava di ricerche scientifiche che riguardavano gemelli separati dalla nascita e cresciuti in ambienti differenti. Ora che me ne sono ricordato mi è venuta la curiosità!
06/04/2011 16:42
 
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Re:
Melchiah91, 06/04/2011 16.20:

Avevo letto un libro di Ken Follett tempo fa, in cui si raccontava di ricerche scientifiche che riguardavano gemelli separati dalla nascita e cresciuti in ambienti differenti. Ora che me ne sono ricordato mi è venuta la curiosità!




Il terzo gemello
Lo lessi anche io in secondo superiore.
Non ricordo, o non ho mai saputo, quanto ci fosse di scientifico in ciò che diceva; ma stando a quel romanzo, alcuni comportamenti, atteggiamenti e vezzi sono praticamente dettati dal DNA.

Tuttavia non credo che, almeno attualmente, sia possibile stabilire una qualsivoglia forma di relazione o collegamento tra il DNA di una persona ed una sua predisposizione a compiere determinate azioni (che vengono generalmente definite "cattive").
Anni fa lessi di uno studio fatto in america tra i carcerati; studio che non portò a nessun risultato neache parziale...




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06/04/2011 18:25
 
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studi definiti scientifici, in giro ce ne sono a iosa!
quelli che trovano riscontro nella realtà sono veramente pochi...
studi verificati e soppesati da ricercatori dicono che:
il 40% è genetico e il 60% è acquisito dall'educazione e dall'esperienza, poi se uno mi dice,ma non è il 60 ma il 65!...cambia poco! la sostanza è quella....
poi dipende come uno conosce la materia...
07/04/2011 10:37
 
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...io ho sentito di geni che provocano l'alcolismo, le dipendenze dalla droga, l'allegria e altre montagne di roba, ma sinceramente nessuna delle ricerche di cui ho letto mi ha mai convinta.
E mi sento di dubitare anche della veridicità del romanzo di Ken Follett... sicuramente ottimo romanziere, ma sulla sua scientificità nutro le stesse perplessità che mi lasciano addosso le solite percentuali di Flap.
07/04/2011 12:45
 
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....hai centrato proprio quello che intendevo!
geni che provocano questo o quest'altro!....
sono ricerche che lasciano il tempo che trovano!..pur essendo perfettamente fatte con metodo scientifico....
sono talmente lontane dalla realtà che spesso i media le ridicolizzano,citando casi improbabili....
del tipo:
il gene che fa innamorare!....il gene della felicità!....ecc.

la genetica è una scienza,ma non affiderei mai a un genetista cose così importanti!
solo con un approccio di tipo multidisciplinare si riesce ad avere un giudizio più obiettivo...
07/04/2011 14:17
 
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Gli studi a cui accenna Follet,quand'anche fossero veri,non dimostrerebbero assolutamente nulla che abbia a che fare con il DNA tantomeno con la genetica,secondo me.
Un mio ex è gemello.
La ex mia insegnante di tedesco idem.
Accadevano cose strane tra i fratelli.
Ad esempio,una volta il mio ex venne separato dal fratello durante un compito in classe,perchè l'insegnante riteneva che si copiassero l'un l'altro.
Risultato?
Hanno continuato a fare gli stessi errori.Non solo,trattandosi di un tema,hanno scritto le stesse cose a mò di copia incolla.
Questa è solo una delle cose assurde a cui ho assistito.
Una volta,abbiamo organizzato una "mangiata"(da noi si dice così) tra amici,uno di noi aveva dimenticato di comprare i limoni.Il mio ex per battuta disse:"Aspè che lo dico telepaticamente a mio fratello!"
Roba da non crederci...suo fratello spuntò con una decina di limoni.Disse che era passato da un frutteto,li aveva visti e aveva sentito l'impulso di raccoglierli.
Cose analoghe raccontava anche la mia insegnante.
C'entrano ben poco i geni...credo sia più frutto di una forma di empatia quasi totale.

07/04/2011 14:24
 
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....non leggo romanzi e quindi non so di cosa parla!
fenomeni di empatia è zeppa la storia....ma è un discorso diverso,in parte!
07/04/2011 14:39
 
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E' quando finisci le frasi con "in parte" che io comincio a preoccuparmi...su cosa farei di te se ti incrociassi... [SM=x431243]

(il primo che fa una battuta maliziosa lo maltratto...parola di Ishtar!)
[Modificato da Maila1 07/04/2011 14:39]
07/04/2011 14:49
 
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.....lo so!
hai sentimenti contrastanti nei miei confronti....
...e io mi guardo bene dall'incrociarti,anche perchè aborro le persone manesche.....
vado verso chi mi ama,non chi mi odia...
22/11/2012 11:16
 
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"Quando sono nata" vivisezionavo le rane.
Stamane guardando le rane che ancora, con questa temperature discretamente mite, sguazzano nel laghetto, mi sono ricordata che all' età di 4 anni vivisezionavo le rane e poi le infilavo dentro l' alcol ancora vive.
Anche se le sventri, le rane, povere loro, non muoino subito.
Nemmeno quando le infili dentro l' alcool.
Muoiono dopo un po'.
Un giorno se ne accorse mia mamma e con molta durezza, con parole forti e inorridita, mi spiegò che quello che stavo facendo era una cosa molto brutta contro un altro essere vivente che aveva diritto di stare al mondo e di essere rispettato per la sua natura.
Non ho mai dimenticato quell' episodio e dopo l' accaduto cominciai a liberare tutte le rane che mio nonno catturava mettendole dentro ad un enorme secchio di metallo colmo di acqua, per riacciuffarle all' ora di cena.
Lui ne infilava una ed io ne liberavo tre.
La mia però non era crudeltà, era solo curiosità e non comprendevo il male che causavo.
Ecco come si nasce, fino a quando qualcuno non ti spiega che le tue azioni hanno una conseguenza sugli altri.
Forse la sostanziale differenza tra bene e male è questa?
Fai male (in senso assoluto) quando sei consapevole del fatto che le tue azioni danneggiano gli altri e pur sapendolo ma soprattutto potendolo evitare, decidi arbitrariamente di arrecare danno.




[Modificato da Maila1 22/11/2012 11:22]
23/11/2012 04:27
 
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Guardiano della bacheca
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Amalia sono d'accordo con te, ma credo che alcune persone nascano con determinati concetti inconsci, che poi vengono rafforzati dagli insegnamenti che vengono impartiti:

Io da bambino, fino all'adolescenza, ho torturato in vari modi le formiche, altri insetti e un paio di volte anche dei piccioni.. Eppure più persone mi dissero che facevo molto male, ma io continuavo a non capire effettivamente cosa stavo facendo.. (e c'è gente che non lo impara mai)
Adesso sono vegetariano e non schiaccio neanche le zanzare, ma mi ci sono voluti molti anni per acquisire determinati concetti..
Altre persone invece comprendono subito sin da bambini che è sbagliato fare del male agli animali, spesso senza che nessuno glielo dica o comunque dopo un singolo e tenue rimprovero..

Io credo che certe attitudini siano insite nella persona, e "per
come la vedo io" sono delle qualità acquisite dalle vite precedenti..

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato,
quando l'ultimo albero sarà abbattuto,
quando l'ultimo animale sarà ucciso,
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
(Tatanka Iyotake, capo dei Sioux Lakota)
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