Secondo me c'è da ben distinguere tra religione e testo sacro che la origina.
La bibbia è un testo, molto antico e scritto sotto ispirazione (al giorno d'oggi va di moda il termine "canalizzazione") leggibile ed interpretabile a più "livelli": da quello di "favoletta" a cui noi siamo abituati, ad altri livelli più complessi, fino a giungere a quello puramente spirituale, non accessibili a tutti.
Inoltre c'è da considerare il fatto che quei libri sono "mal tradotti", e comunque sia adatti ad un pensare comune come quello dell'uomo mediorientale di 4000 anni fà (2000 per il nuovo testamento, il quale comunque mantiene una notevole attualità), e quindi non sono più adatti, nell'esposizione, all'uomo odierno occidentale, anche se nei loro contenuti più profondi esprimono dei concetti universalmente validi (tutto sta nel saperli cogliere)..!
Il cristianesimo e l'ebraismo organizzati, ci hanno poi montato sopra un sacco di interpretazioni e concetti che non necessariamente sono in linea con il vero significato del testo. Si sono inventati di sana pianta un sacco di nuove cose, e hanno sfruttato ciò che era sfruttabile per mantenere la popolazione nel terrore e nell'ignoranza, affinchè le masse fossero più controllabili ed influenzabili, per giustificare numerosi genocidi e più in generale per meri scopi politico-economico-commerciali.
Il problema è che, come sempre, se un giorno in qualche luogo nasce e vive un vero "Maestro", quando costui morirà coloro che fonderanno un "tempio" sulle sue parole e che prenderanno in mano le redini di questa nuova "chiesa", necessariamente non potranno altro che far altro che travisare, impoverire e distorcere la vera parola del maestro: nella migliore delle ipotesi per incapacità personale (saranno sempre "un passo indietro" rispetto al maestro), ma più spesso e volentieri per egoismo, ingordigia e personale brama di potere.
“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato,
quando l'ultimo albero sarà abbattuto,
quando l'ultimo animale sarà ucciso,
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
(Tatanka Iyotake, capo dei Sioux Lakota)