Vi posto questa esperienza senza creare un nuovo topic perchè c'entra in qualche modo con la "prova della carta"!
O.B.E. 11/03/2006
Mi è capitata questa esperienza durante la notte.
Mi risveglio nel letto e mi sento paralizzato. Provo una grande paura. La stanza era buia e sentivo gli oggetti muoversi, come se ci fosse un terremoto o come se la casa fosse infestata da fantasmi. Ero terrorizzato, cercavo di gridare e di svegliarmi, ma non riuscivo a muovermi in alcun modo.
Poco dopo provo a calmarmi e ci riesco. Subito mi stacco dal corpo e vado verso il DVD sopra il quale avevo posizionato una carta (senza guardarla). Mi viene da afferrarla ma subito mi dico “E’ inutile, non posso spostare gli oggetti in astrale”; allora provo a guardarla senza toccarla; era molto buio e non vedevo bene; piano piano provo a mettere a fuoco la carta… ma le figure che vedevo si muovevano. Così sento una voce maschile che proviene dall’alto/sinistra della stanza che mi dice che non posso vedere la carta e che potrò farlo poco prima di rientrare nel corpo. Tra le figure in movimento ricordo un 7/8 di picche che si alternava a numerosi quadri (la carta reale era un 10 di quadri).
Da qui in poi so di aver fatto un bel viaggio fuori dalla mia casa, ma non ricordo i particolari. Apro la finestra e le persiane e vedo il paesaggio notturno, abbastanza luminoso, coperto di neve. Subito divento euforico e dico “Woooow ora mi faccio un bel volo sulla neve!”. Mi butto dalla finestra e arrivo in cortile, dove faccio qualche acrobazia. Poi ricordo di essermi allontanato dal mio palazzo e di aver camminato tra la gente di una città. Avevo l’impressione che quasi tutti non riuscissero a vedermi, tranne alcuni che mi lanciavano delle occhiate rimanendo però indifferenti. Infine ricordo di aver parlato con qualcuno, una donna, ma i ricordi svaniscono!
Mi sveglio in piena notte e ricordo molto bene diversi dettagli… ma avevo sonno e non volevo alzarmi a causa della pigrizia… non ho preso “appunti”, li ho dimenticati tornando a dormire!
Come al solito all’inizio dell’esperienza tutto sembrava simile al mondo reale.
Ma poi, più mi allontanavo dal mio corpo fisico, più era difficile rimanere coscienti: è come se dal mondo reale si passasse gradualmente ad una specie di sogno, dove la lucidità rimane ma i dialoghi e le sensazioni sono sempre più difficili da descrivere e da ricordare; forse è una realtà diversa che non riusciamo ad inquadrare dal momento che utilizziamo sempre il mondo fisico come punto di riferimento?