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Corpo, mente, spirito e... anima per chi ce l'ha?

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2010 03:55
29/07/2010 16:39
 
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Crai
“Una delle cose su cui mi trovo d'accordo (anche se non per gli stessi motivi) con Malanga è il fatto che non tutti gli uomini abbiano un anima da tirare in causa... che cosa ne pensate?”  

Botakki
“Io penso che c'è la possibilità che esista qualcuno privo di parte animica, ma penso a questi come al massimo una minoranza, ma proprio minima. [..]il fatto è che ogni anima ha necessità di un contenitore adatto alla propria esperienza, quella che la attende intendo, quindi tra i contenitori quelli adatti a lei sono 1 su 5 appunto e questo non significa automaticamente che l'80 per 100 della popolazione è senz'Anima[…]possiamo andare fuori da noi con la sola mente (sogni o autoipnosi o immaginazione pura ), con mente e spirito(meditazione con fini di solito spirituali), con mente ed anima (obe di solito indotta)o con anima e spirito (obe spontanea)ed infine con mente spirito e anima ( e praticamente siamo morti....non ci ho mai provato e per il momento non mi ci azzardo di sicuro),tutte esperienze differenti anche se molto simili nella sostanza” 


Riprendo qui il discorso per non uscire troppo fuori  tema nel topic sul simbad.


Tempo fa per caso chiesi a Botakki la distinzione che faceva tra anima e spirito. Mi rispose, ma la risposta non mi sembrava “alla mia portata”, anche se ha continuato a perseguitarmi, anche in conseguenza a tante altre cose lette sul forum e altrove in questo ultimo periodo.

 Ripropongo la questione rivolgendola a tutti e a più ampio respiro, anche perché ora ho delle domande e delle questioni  più precise da porre.
Mi rivolgo a borakki in particolare, dato che le parole riportate sono sue, ma anche a crai che ha (ri)posto la domanda (mi piacerebbe sapere come la vedi e che argomentazioni hai), ma anche chiaramente a tutti quelli che avranno il piacere di intervenire. 

Devo ammettere che inizialmente ho fatto un po’ di fatica ad accettare la distinzione tra anima e spirito.
In passato ho sempre associato i due concetti, dato che oltre alle nozioni religiose sull’anima (che comunque soprattutto nella mente di un ragazzino rimangono molto astratte), le mie conoscenze sull’argomento provenivano del mio essermi avvicinato al mondo dei medium, nel quale c’è una certa coincidenza (almeno implicita) tra il concetto di “spiriti” e quello di “anime dei defunti”;  anche quello che viene chiamato lo “spirito” guida è in realtà l’anima di un defunto (solitamente un parente stretto del medium, ma non sempre). Il dualismo materiale-immteriale mi sembrava rispettato: ogni essere umano è costituito da una parte materiale (corpo) e da una immateriale (anima o spirito) che gli sopravvive.
Della reincarnazione non mi ero preoccupato mai troppo: dalle parole dei medium non pareva emergere nulla del genere. I defunti se contattati prima o poi “si facevano vivi” (scusate l’apparente battuta!) e anche nei rari casi in cui non si riusciva a stabilire un contatto, mai nessuno aveva tirato in ballo l’ipotesi di una reincarnazione di quell’anima. Solo una volta leggendo un libro di Rosemary Altea lei chiese a un defunto o al suo spirito guida (che poi sempre un defunto era) cosa succede alle anime e gli fu risposto (se non ricordo male) che dopo un periodo di tempo variabile possono reincarnarsi in un altro corpo.

Ma questo episodio su fiumi interi di discorsi, non lo presi troppo in considerazione, e le conclusioni a cui giunsi (probabilmente anche influenzato dalle credenze cristiane) erano le seguenti : l’anima viene creata col concepimento o comunque si “accende” lentamente, come una fonte luminosa che dal buio diventa sempre più intensa, o come un corpuscolo senza massa che acquista energia, durante lo stato embrionale.  Questa energia (anima) è immortale e comincia un percorso di esperienze in cui la prima tappa è la nostra vita terrena. Dopo la marte del corpo, questa gli sopravvive e continua il suo cammino in altre forme ed altri modi. Privi dei limiti del corpo le anime sviluppano una comprensione delle cose molto più elevata, acquistano consapevolezza e si auto giudicano: chi ha vissuto “facendo il male” (scusate l’eccessiva semplificazione e banalizzazione, ma credo capire ugualmente cosa intendo) sarà sopraffatto da sentimenti quali rimorso, senso di colpa, tristezza ecc, e questi stati d’animo creeranno la sua realtà cupa, fatta di ombre e sofferenze psichiche: l’inferno cristiano; chi avrà “fatto il bene” in vita, avrà stati emotivi e psichici opposti, senso di pace, luminosità, amore ecc: il paradiso cristiano. Queste dimensioni create dalla coscienza dell’individuo defunto posso interferire col nostro mondo fisico, da cui la possibilità del contatto mediatico.
 

Durante gli anni centrali dell’università ho vissuto un periodo di profondo scetticismo e di quello che definisco “razionalismo spinto”. Non vi sto ad annoiare con le contro obiezioni che mi feci e che mi portarono prima a dubitare, poi a non credere più in niente che non fosse rigorosamente scientifico e in fine a perdere perfino interesse ritenendo la questione un bel passatempo metafisico.
 

Diverse circostanze da meno di un anno mi hanno riavvicinato prima a certe tematiche e poi a certe teorie e fenomeni. Il viaggio astrale rientra tra queste cose. Oltre alle informazioni che ho reperito su questo sito e su altri sparsi qua e la nel web, ho scaricato diversi libri e articoli (anche se non li ho letti tutti, soprattutto i libri perché leggere sul monito mi stanca troppo).
 Sto scrivendo un papiro…. Ora cerca di sintetizzare.Vengo a conoscenza in questo modo di una nuova visione dell’uomo e della natura (universo), in cui le cose sembrano stare diversamente rispetto alle conclusioni a cui giunsi.

La cosa che più mi ha un attimino “confuso” (soprattutto inizialmente) è al distinzione tra anima e spirito. Diciamo che momentaneamente mi accontento di “spiegare” lo spirito associandolo al corpo energetico, ossia a “quella parte del reale nascosta dietro le dimensioni invisibili”; tutto ha una sarta di “copia energetica”, e la copia energetica di un uomo è il suo spirito. Ditemi se almeno su questo siete abbastanza concordi o meno.
Nella mia mente rimangono comunque problemi aperti a riguardo. Lo spirito sopravvie al corpo fisico? e se si è immortale? oppure essendo la “copia” energetica  del corpo fisico segue stati di decomposizione paralleli? Diventa ciò che viene definito uno spettro? E soprattutto, lo spirito ha coscienza? 

Passiamo all’anima.

A questo riguardo sono davvero confuso. Di certo l’anima è immortale e ha coscienza. Ma se è l’unica depositaria di questa coscienza, e se è vero che non tutti hanno un’anima, allora lo spirito è un “riflesso” energetico della materia del mostro corpo, così come lo è la copia energetiche, chessò, di un divano??
Sono un fan delle “spiegazioni semplici”, e sinceramente troverei più lineare associare l’anima o al corpo energetico, che si differenzia dalla copia energetica di un oggetto per il fatto di possedere coscienza, oppure se vogliamo accettare la teoria “della cipolla” secondo la quale siamo costituiti da un corpo fisico, da una seria di corpi energetici via via meno densi, come l’essenza, il cuore o semplicemente “l’ultimo” di questi corpi.Ma se non è così, se è un qualcosa che potrebbe inserirsi in un corpo, se l’anima è “una componente aggiuntiva”, indipendente da noi, che decide di “innestarsi” nel nostro corpo per fare un’esperienza, mi chiedo: ma allora quest’anima siamo noi, oppure le stiamo semplicemente dando un passaggio?

Il punto è che presentare la questione in questi termini, mi sembra complichi eccessivamente le cose.
Ancora, sarei curioso di sapere come fate (ovviamente chi lo sostiene) a dire che non tutti hanno anima. Se lo si chiede a Malanga ti risponde che glielo ha detto Anima… e vabbè, che gli vuoi rispondere. Ma dato che pare non essere l’unico, vorrei sapere voi altri su cosa poggiate questa ipotesi.  

Devo ammettere che se accettiamo la reincarnazione, l’ipotesi che non tutti hanno un anima spiegherebbe come la reincarnazione stessa sia possibile: il numero delle anime, che sono immortali ed eterne, è limitato quindi potrebbero non essere  sufficienti “a riempire” tutti i corpi. Ammeno che non supponiamo che potrebbero essere molte di più dei corpi in vita in questo momento e che quindi ci sia pure una bella lista d’attesa.
 
Ad ogni modo mi sconforta molto l’idea che non tutti abbiano un anima, e non solo per il timore di rientrare tra quelli che ne sono privi, ma anche perché troverei molto triste sapere che magari io ho un anima, ma miei amici e parenti, gente per cui provo affetto e con cui condivido questa mia esistenza, siano “contenitori vuoti”…
 

Concludo dicendo che trovo la situazione di complichi ulteriormente mettendo in mezzo la mente come una qualcosa di diverso rispetto all’anima e/o  allo spirito. A livello simbolico riesco a cogliere la differenza. Ma sul fatto che sia davvero un entità a se, per cui come sostiene Botakki, si potrebbe andare in astrale con mente e spirito, o con mente e anima, io ho delle serissime difficoltà di comprensione.
Sarà che è limitata la mia mente, o non sono pronto oppure che persisto nell’usare troppo la logica dove non serve… ma ad esempio Botakki, sarei curioso di capire come fai a credere che ci possano essere individui privi di anima che possono avere un obe, e allo stesso tempo far valere la classificazione per i vari tipi di obe che tu stesso hai proposto e che ho riportato all’inizio di questo post.“Abbiamo capito” che la mente ce la dobbiamo portare appresso durante una obe (evidenteMENTE ci serve per pensare in astrale)  e che bisogna “lasciare a casa” o l’anima o lo spirito, altrimenti siamo morti. Ma se ritieni possibile che un individuo senz’anima faccia un viaggio astrale, questo dovrebbe voler dire che fuori dal suo corpo ci stanno sia la mente che lo spirito; l’anima non c’è perché non l’ha… Bota, sto tizio è morto?? 

D’accordo, ho blaterato abbastanza, vediamo se ci sono dei coraggiosi che avranno la pazienza di rispondermi… [SM=g27828]

Chiedo scusa per la prolissità [SM=x431247]
[Modificato da Platone84 29/07/2010 16:49]




Be the change you wish to see in the world.
29/07/2010 20:25
 
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Accidenti a te Platone, hai proprio voglia di farmi scrivere un pippone su qualcosa di cui non so niente. TI ODIO!! [SM=g27823]
Qualche anno fa ricordo benissimo che era nata una discussione simile qui sul forum… dovrei cercarla ma non lo farò perché tanto non si era giunti a nessuna conclusione importante. Ovvio! Altrimenti avremmo vinto qualche premio tipo il Nobel o altro…
Cos’è l’anima? Questa è una di quelle domande a cui tutti vorrebbero dare una risposta ma a cui è impossibile darla. Ci si può solo arrampicare sugli specchi e spiattellare qui e là varie teorie fatte da altri nel corso degli anni o secoli o da quando cavolo l'uomo ha iniziato a pensare fosse una cosa fica fottersi la mente con ste domande. Immagino che quando nel cattolicesimo fu introdotto questo concetto qualcuno si sia dato di nascosto una grattatina dietro la nuca chiedendosi: “ Ma che cazzo è sta anima? Già c'è casino con lo spirito santo, ma che diavolo..!!!”.
Ti risparmio l’etimologia dal greco, comunque il concetto più o meno è condiviso da molte altre culture anche se con nomi diversi: anche nell’antico Egitto dove veniva chiamata Ka (tanto per stare in tema), quindi non è poi tanto recente (il concetto). Ma qual'è questo concetto (sono stufo di scrivere: concetto, concetto, concetto..)? Di solito l'anima viene indicata come Principio vitale. Quindi se la si vede a questo modo devono per forza averla tutti gli esseri viventi. Altrimenti che “esseri viventi” sarebbero”?
Ma se proprio vogliamo farci delle domande facciamolo pure: Com’è fatta l’anima? E’ una cosa piccola nascosta dentro di noi? Una piccola scintilla divina? Oppure è grande quanto noi e ci compenetra? E’ quella che utilizziamo per andare in astrale? Oppure lei resta in casa a fare da guardia? LEI E’ NOI oppure è solo un ospite a cui diamo uno strappo? Oppure ancora è qualcosa di extra-dimensionale di cui noi siamo una piccolissima parte in questa dimensione? E lo spirito poi che diavolo è? Ma a chi caspita è venuto in mente di farne due cose distinte? ARGH!! Ho sempre odiato tutte queste classificazioni!

Quando ho scritto che sono d’accordo con Malanga sul fatto che l’anima non è prerogativa di tutti non volevo essere categorico, intendevo solamente dire che per me ciò è una cosa possibile (cioè ne accetto l’ipotesi come verosimile) e che anzi è un concetto (ancora! stasera continua a venirmi in mente solo questa parola)che sento molto vicino al mio modo di vedere le cose. Ma non ne conosco nemmeno io il motivo: sento che a me questo fatto sta bene. Immagino che a qualcuno invece darebbe fastidio pensare di poter non avere l’anima. Io francamente non mi sono mai fatto troppe pippe mentali al riguardo; non è una cosa che mi stuzzichi più di tanto. Come la reincarnazione: è un concetto che mi piace, ma forse mi piace per una questione di comodo. Magari è l'anima solamente che si reincarna e noi, se ne siamo separati, siamo belli che fottuti!
Con le teorie Malanghiane sull’anima chiudo qui i miei rapporti. Lui dice che non tutti ce l’hanno e io dico: "mi sta bene!" Poi tutto il resto che il buon vecchio Corrado racconta per me sono solo il frutto di una grossa presa per il culo da parte di quelli che starebbe cercando di debellare. Problemi suoi comunque.

Poi ancora c’è Gurdijeff che dice invece che l’anima non è un diritto di nascita ma dobbiamo costruircela noi tramite il lavoro interiore. Insomma, la maggior parte delle persone nasce e muore senza anima. Se ne vuoi una devi sgobbare amico mio, altrimenti … NADA!
In parte anche questo concetto non mi dispiace del tutto. Ha le sue pecche probabilmente ma chi può dirlo. La prima volta che lo lessi mi piacque molto.

Venendo al sodo, a me piace pensare che noi siamo tutti Dio (o forse mi piace pensare che Io sono Dio). Quindi in ognuno di noi c’è una scintilla divina di quel qualcosa che ha dato il via a tutto: chiamiamolo Dio per semplicità.
Il punto è: vale solo per gli uomini? Oppure vale anche per gli animali? Magari anche il mio cane è Dio! Ma forse quello che mi differenzia da lui è che io posso comprendere ciò con la mia mente, con la ragione. Lui no! O si?? Vabbè..
Quindi se tutti siamo Dio e tutti abbiamo questa scintilla dentro di noi, magari l’unica cosa che ci rende diversi dagli animali è il poter usare la nostra mente per lavorare su quella scintilla e poterla rendere sempre più forte fino a farla diventare quella che Gurdijeff chiama anima. Quindi in un certo senso anche Malanga avrebbe ragione se fosse veramente come ipotizzo io. Forse non è vero che io non credo che tutti abbiano l'anima, forse credo semplicemente che l’anima sia completa solo in qualcuno e che gli altri non sappiano che devono lavorarci sopra. Forse è veramente così! Ma questo cambierebbe le cose? Che sia assente o incompleta forse non è troppo diverso se la gente non sa che deve sgobbare per averne una "finita". E se alla fine quest'anima non crescesse? Fine di tutto dopo la morte? Niente inferno o paradiso? Niente paradiso delle vergini per i kamikaze? Che grandissima inculata per qualcuno! O forse l'anima non c'entra una mazza con la vita dopo la morte... magari quella va per la sua strada e noi per la nostra con qualcos'altro. Mah!!

Comunque questo è stato solo il mio modo di arrampicarmi sugli specchi per una buona mezz’oretta.. non prendere troppo sul serio quello che ho scritto. Io me ne sono già dimenticato…

Ti sei pentito di avermelo chiesto vero???? AHAHAH!!!



Se devo dirla tutta - e di solito lo faccio - qualche tempo fa mi venne detto che l’anima non è la parte di noi che esce durante il VA ma è comunque essenziale al punto che per chi non ne è provvisto (o non l’ha sviluppata?) è impossibile farne. Viaggi mentali si ma non viaggi astrali. Lo scrivo per dovere di cronaca ma prendila come la prendo io.. cioè con le pinze e con i guanti da giardiniere.



Per quanto riguarda i medium, le sedute spiritiche ecc… c’è una cosa di cui sono più che certo perché lo sento da dentro le viscere: le “cose” con cui parlano non sono più anima di quanto lo sia l’impronta che lascio nel letto quando mi alzo. Se la mia impronta mi contattasse al lavoro per mandarmi i suoi saluti e per dirmi di farmi forza perchè andrà tutto bene non mi sentirei poi così sollevato. Direi a mia madre di rifare il letto! Che cazzo può dirmi di tanto importante un impronta?


[Modificato da crai79 29/07/2010 23:35]
29/07/2010 20:50
 
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Come a scuola.. questa è la versione breve pe chi non vuoe spendere i soldi e comprare libri di 500 pagine.

La definzione di anima che in questo momento MI PIACE di più è questa:

Scintilla divina presente in tutti gli esseri viventi che per diventare completa (quindi ANIMA) deve essere sviluppata tramite un percorso interiore. Quindi solo l'uomo consapevole di ciò può adoperarsi per portarla a compimento.

Ovviamente questo è quello che penso più probabile in questo momento. Probabilmente domani cambierò idea...

Ma adesso che ci penso il mio cane passa una sacco di tempo a dormire... magari in realtà medita per sviluppare la sua anima!

Visto che stò già cambiando idea?? ;)

Crai è mobile
qual piuma al vento
muta d'accento
e di pensiero
...
[Modificato da crai79 29/07/2010 20:54]
30/07/2010 00:33
 
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Ciao Platone. sto per lanciarmi anch'io ( e come potrei non farlo? ) e quindi andrò ad esporre il BOTApensiero in merito ( e mo' so c..zi vostri eheheh).

Per dovere di chiarezza proverò a prenderla un po più alla larga rispetto l'altro mio post,cercando di sintetizzare ovviamente, spero che basti almeno a chiarirti la mia idea, dato che non dovrai certo prendere queste mie parole come verità assoluta ma al massimo come spunti di riflessione.

Allora all'inizio era coscienza, per "capirsi" ha dovuto manifestarsi, per godere forse di riflesso del proprio essere nel proprio operato. Poi ha voluto sperimentare, per meglio comprendere l'opera compiuta, quindi è nata la vita, dotata di spirito, che altro non è che una emanazione della coscienza del creatore che "Discende" per sperimentare appunto la creazione. Detto questo si intendono dotati di spirito tutti gli esseri viventi, dove per esseri viventi intendo includere anche pianeti, stelle etc, come diceva Ighina "Tutto ciò che non pulsa non vale niente!" e io personalmente ne deduco: "Tutto ciò che pulsa è vivo!"
Quindi seguendo il ragionamento noi tutti siamo dotati di quello che chiamo "spirito".
Possiamo sintetizzare il concetto stesso di spirito con l'archetipo "DIO".
Quindi lo spirito in fondo se ne frega di che tipo di esperienza tu stai per compiere, fondamentalmente il suo scopo è comprendere gli eventi di questa realtà e trarne la maggior esperienza possibile sotto qualunque forma.Se adeguatamente "coccolato" e "coltivato" può essere un valido alleato, altrimenti sostanzialmente possiamo considerarlo uno spettatore illustre.
La mente ( per mente intendo lo strumento che genera e gestisce i pensieri e gli istinti primordiali )non credo sia una prerogativa dell'uomo,proprio per la sua natura, semmai nell'uomo si è evoluta fino al punto di poter arrivare a pretendere di essere lei la protagonista di tutto ( tipico eccesso di falso ego dominante ).Ovviamente non escludo assolutamente la possibilità che nell'universo esistano altri esseri dotati di una mente ancora più evoluta della nostra,o magari peggio, il che sarebbe da paura per davvero.
Infine arriviamo all'Anima. Che poi secondo me è il vero fulcro di tutta la faccenda, quello che ci rende speciali insomma.
Dio ( per sintetizzare ) ad un certo punto è curioso di sperimentare in un modo molto più diretto tutta la creazione ed allora crea la prima anima e crea un contenitore in grado di trattenerla collegata al mondo "reale" ( che poi reale non è, ma x sintesi....) l'uomo!
Anima cos'è? Secondo il mio parere praticamente è come lo spirito, solo indipendente. Spirito è in ogni cosa viva, ma è sempre lui, tutto è collegato a lui direttamente, per Anima le cose non stanno affatto così. Anima poi è stata creata ( anche se la definizione esatta sarebbe "Staccata da Dio incompleta all'origine"...senza qualcosa insomma...e valla a spiegare mo' questa...confido in te!!!)
con caratteristiche diverse da spirito ( che invece è completo in quanto Dio stesso, per questo secondo me si sente tanto parlare di "spirito guida"). Spirito basa tutta la sua "raccolta dati" attraverso lo scorrere del tempo ( che quindi è virtuale ) e non è legato alle leggi dello spazio, essendo collegato praticamente a tutto, pertanto se desideri una obe intesa come "moto a luogo" nello spazio dovrai necessariamente affidarti allo spirito per questo.
Anima vive al di fuori del tempo e scende a patti con la virtualità per ottenere un accrescimento di coscienza personale, è un individuo insomma. Come ho detto non è legata al tempo e quindi non muore, è immortale, per comprendere la morte ha bisogno di vivere una vita mortale. Quello che da importanza e valore a quell'esperienza di morte è la vita che l'ha preceduta. Vedendola così intuisci probabilmente da solo che essendo individui e traendo accrescimento dall'esperienza non tutte le Anime saranno porate ad evolversi allo stesso modo, non è che qualcuno è più o meno bravo degli altri, dipende dal livello di evoluzione coscienziale raggiunto, oltre che naturalmente dalla consapevolezza del proprio essere, infatti non sapere di essere Anima equivale in fondo a non esserlo. Tutti gli uomini secondo me sono Anime, almeno di diritto. Posso ammettere però che ci sia la possibilità che qualcuno ne sia sprovvisto, ma beninteso, solo al massimo una minoranza. Questo fatto dipende proprio dal bisogno di accrescimento coscenziale di Anima, la quale ad un certo punto comincerà a pretendere il contenitore più adatto ai suoi scopi, questo potrebbe portare ad una limitazione del campo di scelta, tra l'altro essendo di fatto lei fuori dal tempo, può incarnarsi simultaneamente in vari punti della linea temporale ed abitare contemporaneamente tutti questi contenitori, ma non se sono contemporanei, penso che si creerebbe un paradosso spazio temporale e non credo che sia "bene".
Se si desidera una obe "temporale" o se si vuole cercare l'esperienza animica nel passato o nel futuro bè, dipende da lei.
Con il solo uso della mente mi sembra ovvio che non si va tanto lontano, però si va nel posto più importante di tutti e ovunque in esso: il contenitore.
La mente ha il ruolo di creare una sorta di interfaccia che consenta il dialogo fra le parti,un legante, e penso che nell'uomo si sia evoluta a tal punto da replicare se stessa proprio a causa del contatto con Anima e la sua forza vitale.

Ma tiriamo un po le conclusioni fin qui messe insieme le varie parti....io chi sono?

La prima risposta che mi viene così di getto è: dipende. Mottispiego il perchè dico ciò.

Se io sono una persona in contatto con se stessa che soprattutto non ha paura di guardarsi fin dentro non vi è dubbio, io sono Anima.

Se io sono una persona molto superficiale arrivista materiale e pure un po stronza allora non vi è dubbio, io sono un falso ego perchè Anima non si comporterebbe mai così,ella se ha il controllo non nuoce,le è ostile persino l'idea, inoltre questo farebbe di me un individuo "mortale", con quanto ne consegue. Ovviamente la parte animica riprende poi la sua strada come nulla fosse,è stata solo un'esperienza,magari se vogliamo inutile e che non ripeterà potendo,ma esperienza, e non escludo che in casi estremi possa decidere di "abbandonare" quel contenitore ( e torniamo al discorso di chi non "ha" Anima).

Se io sono uno che "ma chemmefregammè di ste cose...", insomma non mi pongo il problema allora che dire, ho tutte le possibilità che la vita mi può offrire.

Potrei continuare...ma penso che il senso sia chiaro. Siamo TUTTI Anime, di diritto!

Intraprendere un cammino consapevole come quello che ho scelto,ma intendo anche qualunque altro, richiede uno sforzo notevole, tanto da farmene pentire alle volte. Il succo del concetto del mio corso è fare in modo che ad ogni passaggio la parte coscenziale della mente ( un pochino di coscenza ce l'ha anche lei dai,siamo uomini cazz!!!vabbè) vada indissolubilmente a legarsi con la coscienza animica, al fine da rendere anche la mente immortale, almeno nella sua essenza.
Praticamente il fine è rendere immortale l'intero essere. Non faccio questo perchè temo la morte, anzi, è proprio una sfida.

Il senso del discorso che ho tenuto di la con crai è legato all'albero della vita, ossia diciamo ad un sunto di tutti gli stati emozionali che andrebbero compresi ed assimilati per poi poter "accedere" ad un livello dimensionale superiore, più evoluto insomma, con esperienze di altro tipo,una volta che l'Anima si completa attraverso l'esperienza.

Alla fine di tutto comunque le Anime tornano alla sorgente, quando riterranno da individui di aver compreso abbastanza. E questo fa si che alla fine non basta girare tutto quel bell'alberello...ma qui mi fermo.

E invece no! perchè non ho dato la "mia" risposta a tutte le domande che poni sul piatto,ma siccome ora sono stanchino me ne vado a nanna e ti assicuro che farò sogni d'oro. Sabato me ne andrò pure in montagna, per qualche giorno almeno,non so se vi conviene che rispondo domani o al mio ritorno...eheheh [SM=x431219] .

Spero di essere stato abbastanza chiaro oltre che noioso e di non averti incasinato ulteriormente la vita...


BOTA.
30/07/2010 10:49
 
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seeee... mi sono accorto solo ora di questo topic e non faccio neanche in tempo a leggere il primo post che vedo ci sono altri "temi" a seguire... mannaggia a voi, ci vuole un pomeriggio intero per leggere e starvi dietro. non rispondete con altri papiri please, magari gliela faccio... :D

EDIT: e vabbeh, mi son fatto coraggio e anche 3 caffè per leggervi tutti ed in breve tempo.
In linea generale sono d'accordo con il pensiero di Bota e con la definizione di Crai > Scintilla divina presente in tutti gli esseri viventi che per diventare completa (quindi ANIMA) deve essere sviluppata tramite un percorso interiore. Quindi solo l'uomo consapevole di ciò può adoperarsi per portarla a compimento.

Ma nello specifico vado ad esaminare. Ovviamente questo è il mio pensiero, frutto di letture, teorie, congetture e sbronze (non fumo più se no ci mettevo anche quello)...

Cosa siamo?
Coscienza, Energia creatrice, consapevolezza di essere, per dare un concetto più vicino a noi, un pensiero cosciente.

Questo pensiero normalmente utilizza il corpo, il veicolo biologico utilizzato per fare esperienza (ed accrescere quindi la propria consapevolezza di questo piano).
La mente è "solo" il collegamento tra il veicolo e la coscienza, che usiamo appunto per elaborare dati (olografici? [SM=x431223] ) e per comandare ed interagire tramite il veicolo con questo piano. Il problema nasce quando non prendiamo consapevolezza di ciò, ed erroneamente ci poniamo in tutt'uno con la mente, credendo di essere essa, e quindi deleghiamo a lei il compito di viverci la vita (da ciò la terminologia gli illuminati, i dormienti e bla bla bla) e facendoci assillare da pensieri non coscienti, ma pensieri immagini (basate principalmente sulla paura, ma questo è un altro discorso...) che ci tengono "buoni". La credenza quindi di essere il lavoro che facciamo, lo status che occupiano nella società, ogni identificazione è frutto del pensiero non cosciente.

Lo spirito è un "veicolo" per esplorare i piani dimensionali non fisici, abbattendo lo spazio (non come il corpo), ha la possibilità di essere ovunque ed andare ovunque, semplicemente con un atto di volontà. Per utilizzare questo veicolo è necessario avere una buona dose di consapevolezza della propria coscienza e riuscire a trasferirla nel "veicolo" appunto per l'esplorazione. Il problema più grande è quello di non avere piena capacità di controllo, dovuta al concetto fortemente radicato di "io sono la mente", che farà di tutto inviandoci paure e magari pensieri riguardo ad azioni che non desideriamo fare. Ad esempio ci manda il pensiero riguardo al corpo e ci ritroviamo a rientrare, per dirne una. A questo "proposito" si potrebbe aprire un altro discorso sul perchè la mente "ci ostacola", in atrale e soprattutto nel piano fisico, ma andremo ot (che poi torniamo al discorso del topic che ho aperto su la paura).

Anima.
Partendo dalla frase di Crai, che coma già detto mi trova in accordo, si riesce, per certi versi a "spiegare" (nessuna presunzione eh!) perchè, ipoteticamente alcuni potrebbbero non avere Anima.
Anima, secondo me, è una "matrice di luce" (l'ho trovare in diverse letture di diversi autori, la prendo per buona) collegata con il tutto. Dio, Allah, come vi pare insomma, energia universale però mi sembra carina come cosa. E' lei che fa la reale esperienza su questo piano, non noi. Ma allora direte, "non siamo tutt'uno quindi?". Eh si che lo siamo, ma finchè non prendiamo coscienza di ciò, parliamo di lei come un'altra unità, come spirito, mente e corpo. Siccome mente e corpo sono "tangibili" e siamo abituati a restare con i piedi per terra (ci sta tutta qua!), ci identifichiamo in loro, non considerando, e per certi versi negando, altre unità che fanno parte di noi, ma che comunque ci sono e si manifestano per dircelo. I viaggi astrali spontanei potrebbero essere una manifestazione di questo tipo, come quando ci sembra di essere in sintonia con un altro essere o ci sembra davvero che una situazione ci stia trasmettendo qualcosa di positivo, in questo caso potrebbe essere Anima. Insomma, c'è movimento, ovviamente leggero e quasi impercettibile poichè non siamo abituati ad "utilizzare" spirito e comunicare con Anima. Abbiamo gli arti addormentati mi disse una volta un amico a riguardo. Nulla di più vero. Avete mai avuto l'impressione di essere in piena sintonia con qualcuno? O quella sensazione di pieno benessere appagando tutti i sensi anche se non state facendo nulla di particolare? Quelle percezioni non sono date dai sensi normali, da qualcosa di più "astratto", quella è Anima, secondo me. Anima si esprime con la sensibilità, intesa come forte compassione verso qualsiasi cosa assuma il creato. Animali, fiori, alberi, tramonti, tutto, ovviamente anche con gli altri esseri umani. E' "facile" intuire o "sentire" chi non ha anima, poichè è privo di questa sensibilità. Hitler avrebbe mai potuto avere Anima? Se si l'ha soffocata... ma credo che se sia vero che non tutti l'hanno, allora è un buon esempio da tirare in ballo. Per coma la vedo io, tutti quelli che stanno su questo forum hanno un Anima, chi più chi meno "sviluppata" (sarebbe meglio dire con più o meno esperienza). Perchè? Perchè è lei che ci "tira" verso argomenti del genere, è lei che ci dice che dobbiamo seguirla ed ascoltare la sua voce. Potete stare lontani quanto volete da questi discorsi, ma se la sensibilità riguardo questi argomenti in un periodo della vostra vita cresce di più, è lei che urla, vuole che la ascoltiate e che prendiate coscienza, non di lei, ma di voi stessi.

PS: non volevo cadere nella prolissità, ma a quanto pare, non ci sono riuscito... grrr!!!
[Modificato da (Lo Sciamano) 30/07/2010 11:44]
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Kakáram ajastá
("animo y fuerza", saluto tradizionale Shuar)

Cosa c'è di più dolce che avere qualcuno con cui parlare così come con se stessi?
[Marco Tullio Cicerone]
30/07/2010 12:16
 
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Ragazzi, davvero gentilissimi!
Che dire? Dire che ora o le idee chiare sarebbe palesemente una menzogna. Di certo però ho capito un po' meglio le vostre posizioni e ho un sacco di spunti interessanti su cui riflettere.

Crai la "tua" ipotesi che tutti abbiamo una scintilla che se opportunamente curata e sviluppata diventa un'anima mi piace da un punto di vista mentale: autodeterminazione dell'individuo! Ognuno e responsabile di se, di ciò che è e di ciò che sarà. Chi avrà curato la "parte spirituale di se" svilupperà un anima in cui trasferire la propria coscienza e trascendere la morte. Potrebbe benissimo essere la traslitterazione in chiave con cristiana della promessa di vita eterna, anche perchè sembra una rilettura meno simbolica della parabola dei lumi, o di quella dei talenti, o quella del seminatore... non so se avete presente. Dio (la coscienza, lo spirito... in base alle interpretazioni) da la scintilla a tutti (i talenti ad esempio) e chi avrà curato e fatto sviluppare questa scintilla (chi avrà fatto fruttare i talenti) avrà un'anima che lo accompagnerà oltre l'esperienza terrena (sarà ricompensato dal proprietario dei talenti).
Davvero molto interessante.

Certo questo non spiegherebbe tutto. Anzitutto così si suppone che l'anima in questo modo alla fine siamo realmente noi, e non qualcosa di "separato" da noi che "decide" di avere un esperienza terrena "innestandosi" in noi.
Inoltre mette fuori gioco l'ipotesi si una stessa anima che si reincarna per fare diverse esperienze, in quanto all'inizio ognuno di noi non ha un'anima, ma solo quella scintilla; e se comunque supponiamo che in una certa esperienza terrena, quella scintilla diventa anima e sopravvive alla morte, se si reincarna dovrebbe farlo non come anima ma regredirsi a scintilla... e trall'altro correre il rischio di non risvilupparsi e quindi "scomparire"... [SM=x431223]

Per quanto riguarda il "BOTApensiero"...
Prima di tutto, una questione molto "tecnica". Sarà che come ho già detto il voler applicare troppo la logica mi rende un po' miope, ma davvero non riesco a capire come fai a dire che le stelle hanno spirito. Mi spiego meglio. Se mi vieni a dire che nulla a spirito, io non so se è vero o meno, ma mi sempre coerente (logicamente); idem se mi vieni a dire che tutto a spirito. Se mi vieni a dire che solo alcune cose hanno spirito, allora mi devi dare un criterio di demarcazione coerente. Questo potrebbe benissimo essere la vita; quindi dire che uomini, animali insetti e piante hanno spirito perchè "sono vivi" mi starebbe anche bene. Ma usare come criterio di demarcazione il pulsare... bhe, no!
D'accordo che non sono più nel periodo di "razionalismo spinto", ma non è che ora butto nel cesso la scienza... anzi! Semplicemente credo che non sia (momentaneamente) capace di spiegare tante cose, e che non tutto ciò che non è scientificamente dimostrabile sia falso. ora però c'è un motivo direi "banale" (nel senso di non trascendentale) per cui le stelle pulsano... e non certo perchè sono vive! O tanto meno perchè hanno spirito. Se poi ti riferisci al fatto che "le vedi pulsare" questo è addirittura dovuto ad un effetto ottico di attraversamento della loro luce attraverso l'atmosfera terrestre. Quello che voglio dire è che la materia delle stelle anche se sviluppa tanta energia, è "morta" come quella del mio comodino, e che se le stelle hanno spirito lo deve avere anche il mio comodino; e se il motivo è l'energia che sviluppano allora deve avere spirito anche una bomba atomica!!
Ma ripeto, magari è solo la mia logica ad essere riduttiva... però...

Per la questione principale. Non mi è chiaro come fai a dire che siamo TUTTI anime di diritto e nello stesso tempo a supporre che magari anche uno su 6 miliardi possa essere privo di anima.
E ancora, supponendo che sia così, credo bisognerebbe analizzare un po' meglio il rapporto tra essere anima o meno e il tipo di comportamento\approccio alla vita. Anche in questo caso, no al determinismo, ok, ma buttare nel cesso il condizionamento sociale e familiare, l'educazione e gli esempi ricevuti durante la crescita di un individuo e attribuire tutto al possesso o meno di un'anima, mi sembra davvero un po' troppo riduttivo. Anche perchè, Bota, se è davvero come dici tu e i materialisti arrivisti ecc sono privi di anima... altro che uno su 6 miliardi!! Mi sa che sulle percentuali ci ha preso più Malanga allora!!

La teoria sullo spirito che crea le anime è molto interessante, ma non ho capito se queste anime "indipendenti" nel momento in cui si incarnano in noi SIAMO NOI, oppure no.
E anche il ritorno alla fonte dopo che abbia ritenuto di aver vissuto esperienze a sufficienza la trovo molto affascinante come cosa. Solo mi viene da chiedermi se quando "tutte" le anime avranno vissuto abbastanza esperienze, tutti gli uomini da quel momento in poi saranno privi di anima? (tutti materialisti e arrivisti allora... che brutto mondo sarà!!)

Se ritenete che sbaglio nell'approccio ditemelo pure.
Ad esempio, ora mentre scrivo mi rendo conto che forse è riduttivo ritenere le anime in numero finito... e dove sta scritto!!?

ps. Crai, avevo letto l'ultimo articolo sul tuo blog, e avrei qualcosa da dire... ma per ora non disperdiamoci troppo... è già abbastanza complicato tenere le redini di questo discorso [SM=g27828]

edit: sciamano, ho visto solo ora che hai postato anche tu... più tardi ti leggo... ora devo andare...
[Modificato da Platone84 30/07/2010 12:17]




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Re:
Platone84, 30/07/2010 12.16:


Inoltre mette fuori gioco l'ipotesi si una stessa anima che si reincarna per fare diverse esperienze, in quanto all'inizio ognuno di noi non ha un'anima, ma solo quella scintilla; e se comunque supponiamo che in una certa esperienza terrena, quella scintilla diventa anima e sopravvive alla morte, se si reincarna dovrebbe farlo non come anima ma regredirsi a scintilla... e trall'altro correre il rischio di non risvilupparsi e quindi "scomparire"... [SM=x431223]



Può darsi invece che questa scintilla sia quella che procede durante le reincarnazioni e che quando raggiunge un certo stadio di sviluppo non riparta da zero ma dal punto dove è arrivata così da non perdere le informazione acquisite. Probabilmente non basta una vita per renderla completa. Quindi in un certo senso siamo NOI, perchè abbiamo dato in qualche modo un pò di NOI ad ESSA e con ESSA continuiamo a vivere. O qualcosa del genere comunque... non so se si è capito quello che intendo..
devo andare ora. Ciao
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Re: Re:
crai79, 30/07/2010 12.56:



Può darsi invece che questa scintilla sia quella che procede durante le reincarnazioni e che quando raggiunge un certo stadio di sviluppo non riparta da zero ma dal punto dove è arrivata così da non perdere le informazione acquisite. Probabilmente non basta una vita per renderla completa. Quindi in un certo senso siamo NOI, perchè abbiamo dato in qualche modo un pò di NOI ad ESSA e con ESSA continuiamo a vivere. O qualcosa del genere comunque... non so se si è capito quello che intendo..
devo andare ora. Ciao




D'accordo, di per se questa ipotesi è molto plausibile ma mi sembra entri in contrasto con il fatto che ognuno ha la possibilità di sviluppare la sua anima o meno, e non spiega più perchè alcuni non dovrebbero avere anima (a questo punto potrebbero non avere anima solo chi possiede una "sintilla primordiale", ossia che si incarna per la prima volta, e non la sviluppa).
Si potrebbe aggirare l'ostatolo supponendo che se noi riusciamo a dare un po' di contributo a quest'anima che si è incarnata in noi, se come disce Botakki trasferiamo un po' della coscineza della nostra mente in essa, allora la faccaimo progredire in parte e in più dopo la morte c'è qualcosa di noi (quella nostra parte di coscienza) che sopravvive: in queto senso sarremmo moi a sopravvive in lei (nell'anima) fondendoci con essa e con tutte le altre parti di coscienza che in vite precedenti si sono fuse con essa stessa.
Ma quanto diventa complicato!!! [SM=x431249]

@Sciamano
Implicitamente anche io satavo pensando che se fosse vero che non tutti hanno un anima, chi ne è sprovvisto svilupperebbe non tanto necessariamente una sensibilità inferiore in generale, quanto magari su questi temi.
Una cosa che mi ha sempre un po' sorpreso è vedere da un lato come a non tutti interessano certi discorsi. Anche quando ho attraversato il mio periodo di "razionalismo spinto", non aveva magari l'interesse a meditare o documentarmi su certi temi perchè volevo dedicarmi ad altro, ma ogni qual volta usciva fuori l'argomento era sempre molto curioso e interessato alle opinioni degli altri, anche se magari poi le criticavo o credevo di sminuirle sotto i colpi della mia logica scientifica.
Ma ancora di più mi ha sempre sorpreso l'incontrare persone che si definiscono credenti (e sono certo che lo so davvero) a cui non interessava assolutamente porsi domande sulla loro anima, sulla loro salvezza e sulla loro coscienza più profonda... eppure credo dovrebbe interessagli! Nel migliore dei casi, poste davanti all'argomento, rispondevano con frasi fatte di catechismo; in altri addirittura con un gesto seccato e di disinteresse: a loro basta la fede ritualistica... e sono apposto!




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Mamma Platone Bravissimo, dico davvero, sento il rumore della tua testa ceh ( questa è una citazione dedicata a te...) lavora...eheheh.
Scherzo ovviamente, ma nemmeno tanto poi, mi sa che ti frullano le rotelle per davvero. Guarda per come la vedo già questo è un bene, alla faccia di chi dice che ci si fa "pippe mentali".
Tornando al 3d, in effetti non avevo ancora scritto tutto, però ora cercherò di integrare con le considerazione in merito alle questioni che mi contesti, ad ogni modo il discorso si fa interessante perchè è un modo per verificare i sistemi, per cui avanti tutta. Però scriverò più tardi e non odiatemi se farò un altro papiro. Il fatto che sto già omettendo una serie di collegamenti logici per cercare di sintetizzare il discorso, ma vedo che non è facile esprimersi adeguatamente così...vabbè, poi mi impegnerò di più.

A dopo....BOTA.
30/07/2010 18:38
 
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Re: Re: Re:
Platone84, 30/07/2010 17.44:



D'accordo, di per se questa ipotesi è molto plausibile ma mi sembra entri in contrasto con il fatto che ognuno ha la possibilità di sviluppare la sua anima o meno, e non spiega più perchè alcuni non dovrebbero avere anima (a questo punto potrebbero non avere anima solo chi possiede una "sintilla primordiale", ossia che si incarna per la prima volta, e non la sviluppa).
Si potrebbe aggirare l'ostatolo supponendo che se noi riusciamo a dare un po' di contributo a quest'anima che si è incarnata in noi, se come disce Botakki trasferiamo un po' della coscineza della nostra mente in essa, allora la faccaimo progredire in parte e in più dopo la morte c'è qualcosa di noi (quella nostra parte di coscienza) che sopravvive: in queto senso sarremmo moi a sopravvive in lei (nell'anima) fondendoci con essa e con tutte le altre parti di coscienza che in vite precedenti si sono fuse con essa stessa.
Ma quanto diventa complicato!!! [SM=x431249]



Come dicevo prima, non mi sono mai dedicato troppo a questo argomento prima d'ora.. ho solo abbozzato qualche teoria tempo fa, poi man mano che mi si sono aggiunte informazioni ho provveduto a cambiarla.
Considera quello che ho scritto più un discorso da pausa caffè che un discorso ragionato dopo anni e anni di incessante studio. Perchè in effetti è così! Alcune cose che ho scritto non le avevo mai nemmeno pensate prima di ieri...

Insomma, ho una vaga idea ma mi viene difficile portarla su un piano terreno e buttarla giù per descriverla. Ce l'ho ma se la penso mi sfugge come ho scritto anche nell'altro post di Vich.

Mi è sempre stato detto di non perdere tempo a pensare a vaghe ipotesi su argomenti troppo lontani da me e di concentrarmi di più su quanto mi accade sul piano fisico per far sì di sbloccare quello che ho ancora da sbloccare... tutte cose che devo fare QUI e che non hanno nulla a che fare con la mia anima. O forse si, ma non è certo LEI che deve agire, sono IO.
Quindi questa è la prima volta che mi trovo a dover mettere insieme dei ragionamenti sull'anima per discuterne con qualcun'altro. Mi ci vorrebbe un pò di tempo per raccogliere le idee e fare in modo che almeno le mie ipotesi abbiano un senso compiuto e non si neghino fra di loro...
appena ho un attimo mi rileggo tutto e ci penso. Parola di lupetto! ;)

Tanto quella vaga idea comunque non riuscirò mai a "buttarla giù".
[Modificato da crai79 30/07/2010 18:39]
30/07/2010 20:42
 
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Crai, ti capisco perfettamente.
Tante volte penso anche io che tante domande potrebbero rivelarsi superflue, e che se non si trova la risposta forse è meglio concentrarsi su altro. A me certi interrogativi (sull'anima, su Dio o su altro) prendono a ondate: in alcuni periodi mi ossessionano... in altri non me ne può fregà de meno... alle volte mi sembra di arrivare a qualche conclusione abbastanza soddisfacente... altre di brancolare nel buio più totale...
Credo che posri le domande sia sempre positivo, salvo nel caso in cui compromettono il noermale scorrimento della propria esistenza; e credo anche che l'alternare momenti di intensa attività meditativa su certi argomenti, a momenti di scarso interesse contribuisca a raggiungere risultati migliori rispetto a rimanere costantemente ossessionati fino all'ottenimento di una risposta definitiva che probabilmente non arriverà mai...

Nalla fattispece, il riaccendersi di certi dubbi è stato prodotto come ho già detto dal constatare che è largamente accettata la suddivisione tra anima e spirito (suddivisione che io ritenevo innaturale) e che da più parti sembra prendere consistenza l'idea che non tutti hanno anima.

Ad ogni modo ho capito che confrontarsi con le idee e i punti di vista degli altri contribuisce alla formazione delle nostre opinioni anche a livello inconscio, oppure a distanza di tempo.
Quindi non preoccuparti (lo dico a Crai come a tutti) se le tue "teorie" possono mostrare contraddizioni... oltre quelle potrebbe benissimo esserci qualcosa di molto valido su cui riflettere.




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31/07/2010 03:55
 
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"Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto."










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