19Roberto73, 29/04/2011 14.57:
Alla fine ho risposto anche a te Alfea.
![[SM=g27822]](https://im0.freeforumzone.it/up/0/22/4980138.gif)
Cioè... non dico che tu abbia torto ma credo che comunque non sia così importante adesso identificare se siano voci della coscienza o entità esterne...
Infatti è molto meno importante saperlo di quanto non lo sia il messaggio che riceviamo, ma proprio per questo a mio parere non dovremmo giustificare certi messaggi come una mancanza di chissà chi ma capire il senso di quello che abbiamo scritto. Quella è una razionalizzazione anche un pò fantasiosa a mio giudizio.
Poi mi chiedo, come posso io affidarmi ai consigli di una presunta guida che non conosce il mio "mondo"?
Non dico di non credere all'esistenza di esseri al di fuori della nostra realtà ma sono abbastanza convinta ormai che le comunicazione davvero utili e non banali siano rare. I consigli da mammina mi sembrano auto-regolamentazioni. Conosciamo benissimo i nostri continui errori e conosciamo benissimo cosa dovremmo e non dovremmo fare. Quando escono certe cose per me non sono altro che modi per ricordare a noi stessi abitudini da normale buon senso. Se non li applichiamo è perchè ancora abbiamo "bisogno" di sbagliare.
Questo dovrebbe metterci in condizioni di chiederci perchè ne abbiamo ancora necessità.
Ma abbiamo bisogno che qualcuno si scomodi dal settimo cielo per dirci di mangiare bene o di stare attenti a non farci coinvolgere troppo dai problemi altrui? Lo sappiamo benissimo in quale vortice potremmo cacciarci, lo sappiamo prima ancora di iniziare a compierle certe azioni. Magari a un livello di coscienza normale cerchiamo di "non ascoltarci",ma a un livello più profondo la verità esce. E non c'entra solo il sesso e gli esseri eterei che non sanno com'è, non si parla qui solo di pulsioni fisiche. Qui io leggo di normali suggerimenti educativi che non vogliamo ascoltare neanche da noi stessi.
Per quel che mi riguarda le comunicazioni davvero significative sono state inaspettate, non banali, sberle improvvise! Ciò che non ti immagineresti mai uscisse da quella penna, intuizioni da coltivare e magari all'inizio rifiutate.
Non sono complimenti, ne aspettative, ne indicazioni sulle scelte da fare. Ecco, soprattutto mai ascoltare il FAI QUESTO, FAI QUELLO. Non l'ho capito subito, ma i suggerimenti sulle scelte da compiere erano da cacciare nella spazzatura ogni volta che saltavano fuori.
Il problema di questa pratica è che è talmente soggetta a mille variabili che da una seduta all'altra possiamo scrivere grandi rivelazioni o grandi stupidaggini. Ma non solo...da una frase all'altra, da una parola all'altra. E' un flusso sensibilissimo di cui non conosciamo ne l'origine, ne lo scopo, ne la natura.
Ha senso elaborare spiegazioni sul tipo di vita di un tal angelo custode? A che serve, a giustificarci?
(Mah tu guarda che guida del cacchio, non mi capisce proprio!)
Per me ha senso solo comprendere se qualcosa di quello che scrivo mi è utile o no alla mia crescita e se in fondo..già lo sapevo.
Arrivati alla rivelazione del "in fondo già lo sapevo" ci rendiamo conto che non abbiamo bisogno di nient'altro che di noi stessi.