Re: da non confondere con j krishnamurti
viaggio australopiteco, 18/10/2009 20.47:
Questo è l'ultimo personaggione che ho scoperto (a dir la verità l'avevo scoperto ad agosto e ho letto qualche frammento del suo pensiero).
Recentemente scomparso (2007), qui c'è la sua biografia, piuttosto divertente:
link
Qui
link (pag 1 di 3) invece c'è un frammento di un suo discorso, sulla salute, sete di ricerca e sulla rabbia. Trovo che abbia molto in comune con quello che dice j krishnamurti, i due si sono frequentati spesso, però u g non sembra averlo mai apprezzato molto (dopo molto tempo che non si vedevano, preferì andare a vedere uno spogliarello piuttosto che assistere ad una sua conferenza, quando seppe che l'ingresso era a pagamento).
Buona lettura!
da queste conversazioni
mind is a myth mi pare che U.G. voglia evidenziare che non esistono soluzioni, ma solo problemi, falsi problemi inventati dalla mente. Ad esempio, l'illuminazione è solo un concetto falso, artificiale, ed il raggiungere l'illuminazione dunque un falso problema. Il falso problema finirà per condizionare il ricercatore che si prefiggerà come obiettivo una falsa meta, di per sé irraggiungibile.
Forse l'illuminazione è un concetto mitizzato dalla mente a tal punto da essere un falso obiettivo, a questo punto potrebbe sorgere la domanda: come si fa a riconoscere un falso obiettivo da uno vero? tutti gli obiettivi sono falsi? il desiderio che ci spinge a raggiungere qualcosa, a voler diventare questo o quello, ad avvicinarci ad un ideale, è sempre falso?
Oppure dichiarare falso un obiettivo è una scusa per non sforzarsi di raggiungerlo?
[Modificato da Fritto Mistico 16/12/2011 21:35]