Io avevo sentito un paio di spiegazioni che però onestamente non hanno soddisfatto completamente il mio bisogno di sapere l'accurata dinamica di questo affascinante fenomeno.
La prima spiegazione è che il corpo mentale è molto più veloce ad interpretare le informazioni rispetto al cervello, per cui a volte può succedere che noi percepiamo quello che stiamo vivendo un attimo dopo che l'ha già fatto il corpo mentale, cioè la mente, e questa sfasatura ci dà la sensazione che sia la seconda volta che percepiamo quando, invece, sarebbero la stesssa volta.
La seconda spiegazione (questa forse è una interpretazione ancora più mia) è che in realtà, non esistendo alcun tempo oggettivo, noi nel presente possiamo avere delle sensazioni, ricevere delle energie o informazioni dal futuro e magari depositarle nel nostro inconscio, senza accorgerne. Quando arriviamo a vivere questo futuro, quindi, ci accorgiamo che quell'episodio era già da qualche parte del nostro essere, anche se non era ancora stato vissuto direttamente.
Una volta mi è successo che, appena è iniziato il deja-vu, mi sono ricordato anche del seguito, cioè, mi sono ricordato la frase di risposta che davo a un ragazzo (il deja-vu era la sua domanda), che non era proprio del tutto banale come struttura. Era qualcosa del tipo: "non chiedere a lei quello che è giusto fare, ma cerca di capire come ti sentiresti tu al posto di Greta se facessi quello che vuoi fare in questo momento, e in base a questo decidi da solo." In un attimo mi è venuto in mente tutto questo pensiero... come se in un altra dimensione gli avessi già dato quella risposta e mi fossi solo ricordato... per me fu scioccante!
"Il cucchiaio non esiste."