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Sogni di Alfea77

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2014 22:36
17/04/2009 00:02
 
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Ti presento il tuo passato - Sogno di Giugno 2008
Mi trovo in una piazza importante di Genova seduta sui gradini del grande ingresso di Palazzo Ducale. Il luogo è quello dove ai tempi dell'università ci ritrovavamo a passare qualche mezz'ora con le mie compagne di quel periodo, di solito nella pausa pranzo o tra una lezione e l'altra.

C'è molta gente intorno, pare una domenica di festa e io mi accorgo di essere seduta su quei gradoni con Chiara, una mia compagna delle superiori.
Mi rivolgo a lei felice di rivederla e parliamo di un pò di cose di cui normalmente non parlo con nessuno, tipo il VA.
Chiara è sempre stata una persona piuttosto particolare, aveva la passione dell’astrologia e forse anche di altro ma io all’epoca non sapevo, era misteriosa come ragazza, un po’ chiusa, ma in realtà di gran cuore, uno delle poche persone con cui ancora ogni tanto mi sento dopo tanti anni

Lei sembra capirmi e ascoltarmi con attenzione ma a un certo punto qualcosa cambia.
Mi rendo conto che il suo aspetto mi inganna, in realtà è qualcun’altro che ha preso le sue sembianze per rassicurarmi.
Mi dice che è lì perchè deve farmi vedere delle cose che mi riguardano.
"Ti devo portare a incontrare X, perchè ti aspetta da tanto, vuole rivederti"
Io mi fido anche se so che non è Chiara e la seguo.
Percorriamo alcune vecchie vie della città, ci inoltriamo in strade che sembrano sempre più allontanarsi dal centro storico per andare verso la campagna, inerpicandoci verso alcune stradine a ciottoli simili a quelle che qua vengono chiamate "crouse", (ripide scorciatoie che dalle alture scendono verso il centro).
Attraversiamo infine a piedi dei binari di una specie di funicolare e ci ritroviamo presso una piccola piazza con alcune scalcinate casette, più che altro sembrano delle baracche e vedo che la vita degli abitanti si svolge per lo più all'aperto.
Ci sono un pò di persone in quella piazzetta.
Chiara mi dice "ecco siamo arrivati" - "Ti ho riportato dalla tua famiglia".
In qualche modo capisco che quella gente doveva essere quella della mia.... vita precedente!
Incredibilmente prendo coscienza della mia identità che avrei dovuto avere in quel luogo e udite udite….mi rendo conto che io lì...ero un uomo, ed ero pure sposato!!!! (AAArrrgggh!!)
Ok, Ricomponiamoci.

Dunque dicevo....
Per prima cosa mi fa avvicinare a una bella bambina sui 5/6 anni, dai lunghi capelli mossi e corvini e la pelle scura, i lineamenti sono un po’ particolari, indiani forse.
Chiara ci presenta e mi dice "Lei è tua figlia".
Io la saluto e mi avvicino, cerco di rendermi simpatica, la bambina si avvicina timidamente, sembra non veda l'ora di vedermi ma è anche molto titubante.
Mi guarda incuriosita dal mio aspetto diverso da quello che sperava di incontrare, quello di suo padre probabilmente e sembra che faccia fatica a riconoscermi.
Io mi accuccio per parlarle alla sua altezza, tento di darle fiducia , non ricordo cosa le dicevo, ma sentivo in qualche modo di piacerle, sembrava che nonostante l’aspetto esteriore rivedesse in me qualcosa di familiare.
Poi Chiara mi richiama, mi vuole portare da un’altra persona, mia moglie!
Entriamo in una specie di baracca, arredata con poche cose in legno molto semplici, artigianali, c’è un tavolo vicino al quale vi sono due giovani donne che chiacchierano allegramente.
Una è seduta, in verità è poco più di una ragazzina e sta giocherellando ad abbellirsi con dei bracciali colorati mostrandoli divertita all’altra.
Lei invece è in piedi e seppur distratta dall’amica, sembra un po’ in ansia, come se fosse pronta per ricevere un ospite importante.
Arriviamo io e C. e vengo nuovamente presentata a questa ragazza.
“Ciao” le dico, le stringo la mano come farei normalmente quando mi presentano qualcuno, ma lei rimane un po’ stupita da questo gesto, quasi non lo conoscesse.
Noto il suo bell’aspetto, alta e snella, è molto fine nel portamento, nonostante l’abbigliamento povero. La pelle è scura e i lineamenti sono un po’ indiani come quelli della bambina.
Anche lei è piuttosto tesa, ma molto più della bambina.
Mantiene un atteggiamento rigido ma è visibilmente emozionata, mi rendo conto che qualcosa non va.
Davanti a lei si trova una perfetta sconosciuta che a quanto le dicono dovrebbe avere l’anima del suo ormai scomparso marito. La situazione è imbarazzante e allora cerco di sciogliere il ghiaccio.
“Perdonami” le dico “So che ti aspettavi qualcuno di diverso ma come sai ora questa sono io, sai non mi ricordo niente di tutto questo, sono un po’ imbarazzata anch’io”.

Lei ha come un sussulto dopo questa mio modo di rompere il ghiaccio, sembra che abbia risentito in me qualcosa di conosciuto. Chiara mi esorta a cercare di ricordare, a prendere confidenza con l’ambiente in cui mi trovo.
Scambio ancora qualche parola con la ragazza, noto un anello al dito che lei guarda con nostalgia.
Le chiedo se glielo aveva regalato lui, se era prezioso, perché vedo una piccola pietra incastonata.
Lei mi dice che quell’anello in realtà non è affatto prezioso, non vale niente in termini finanziari, ma le è molto affezionata perché pare l’avesse realizzato proprio lui per regalarglielo.
La osservo ancora per un po’ guardare malinconicamente l’anello e poi mi allontano con C.
Rivedo nuovamente la bambina, mi avvicino per salutarla per un ultima volta e lei mi fa notare alcune persone lì vicino.
In effetti c’è un folto gruppo di gente intorno a un ragazzino sui 10 anni che vedo dal di dietro.
C. mi dice che lui fa sempre parte della famiglia, è arrivato anche lui da poco come me, da un'altra nuova vita, ma ancora non si rende conto di dov’è, non è molto lucido.
Stanno cercando di “svegliarlo”. Pare che quel ragazzino sia un altro mio figlio.

Poi il sogno sfuma e tutto si conclude….
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