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E Einstein disse ad Heisenberg "A' bbello! ma cche tte credi che a Luna sta là solo perché a stai a guardà?"

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2009 12:20
01/03/2008 03:24
 
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Ehm, magari non glielo ha detto proprio così...
Colgo l'occasione data dallo spunto dell'altro topic sulla sincronicità, e che piegava verso la "non località delle particelle" per riesumare un vecchio post a cui sono molto legato (sempre a proposito delle suddette "partic(mon)elle".
Intanto (Bibina) fai vedere questo al maritino e dimmi che ne pensa. E' meno...diciamo "di confine" del precedente video...
abbracci, mm



[Modificato da mistermoog 23/03/2009 09:55]










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

01/03/2008 22:46
 
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Moog carinissimo il filmato che illustra l'esperimento di cui ci ho meditato sopra un mese e forse lo sto ancora facendo prima di passare al prossimo capitolo di quel quanto di un libro che mi ero comprato a fine gennaiao..... direi che riassume in pieno ed è anche simpatico..
Ti sei fatto un'ipotesi personale dell'accaduto? Ok la risposta viene data, cioè l'osservazione stessa dell'esperimento implica un diverso comportamento dell'elettrone, ma giusto di esso perchè una biglia si comporterebbe in modo razionale... ma una risposta più concreta potrebbe esistere? Vuoi dire che celebralmente influiamo sulla materia e l'esperimento ne è la risposta certa?

Ciao Moog..... probabilmente il solo aver preso parte a questa discussione mi avrà cambiato la vita per sempre... [SM=g27825] sempre che io stia veramente rispondendo...o domandando: dipende dal punto di vista, anche se il bottone giù in fondo parla chiaro "RISPONDI", vado a cliccarlo...
[Modificato da acronimo 01/03/2008 22:47]
02/03/2008 14:07
 
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Re:
Il filmato è la rappresentazione (con sana dose di ironia) di esperimenti reali, scientifici. Le biglie servono solo a raccontarci con un esempio facile ciò che è successo nell'esperimento, in quel caso rappresentano le particelle.
Secondo me, il semplice concepire questa natura delle particelle, il fatto che siano così ambigue, che si configurino solo nel momento in cui prestiamo loro attenzione, che la materia sia composta da "onde di probabilità" e che queste dipendano sempre da chi si rapporta con la materia (ma azzardo che la cosa si possa estendere al di là del piano fisico..), questo, la dice lunga su cosa possa voler dire REALTA'.
Sì, ritengo che noi, l'uomo, la coscienza, possa influenzare ciò che è manifesto. Su vasta scala l'"inconscio collettivo" plasma "su vasta scala". "Pacchetti" di realtà (quindi quella "più prossima" all'individuo) vengono plasmati continuamente su scala ridotta da una coscienza individuale...Ma questi "pacchetti" come "il battito d'ali di una farfalla" si ripercuoteranno, risuoneranno, su vasta scala.
Non mi piace molto entrare nel "tecnico" come saprai. Adesso sto solo cercando di avvicinarmi in punta di piedi al manifestarti quelle che sono le mie considerazioni sull'esperimento e quali implicazioni questo comporti nella mia visione della vita, della realtà. Ma tutto ciò è perennemente in movimento, cerco di non rimanere statico su queste idee, e come quelle onde di probabilità, la mia mente, il mio cuore, si muovono in modo analogo..."water", my friend...
[Modificato da mistermoog 03/03/2008 01:58]










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05/03/2008 19:48
 
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Che bello, che bello, avevo in mente di fare una tesina sulla sincronicità e sulle evidenze sperimentali dell’esistenza di una connessione globale, e voi mi date una marea di spunti di riflessione e di approfondimento!
Per ora rispondo a questo, poi appena la piccola mi lascia fiato vado su quello di Auriah.
Se il compagno di Bibina è un fisico, il filmato ha aggiunto poco a quanto già sapeva. E’ noto e sperimentalmente verificato in più campi diversi che nell’ambito della fisica quantistica non si può prescindere dall’osservatore, perché è parte integrante dell’esperimento, proprio come se le particelle “si accorgessero” di essere osservate e assumessero deliberatamente un determinato comportamento proprio in funzione dell’osservazione.
Un altro esempio illuminante sull’argomento è lo spin, che rappresenta la rotazione di una particella intorno al suo asse. In teoria dovrebbe indicare anche l’angolo che l’asse di rotazione forma con l’angolo di osservazione, ma in pratica quest’angolo è sempre uguale, perché le particelle osservate si dispongono sempre parallele all’osservatore… e quindi il valore dello spin ci dirà solo se ruotano in senso orario od antiorario!
C’è di più: le particelle “sentono” la presenza del nostro DNA! E’ stato dimostrato da degli scienziati russi (se volete vi do la fonte) che facendo il vuoto in una camera sperimentale (lasciando quindi solo i fotoni, visto che il vuoto assoluto non esiste), immettendo del DNA umano nella camera i fotoni disposti in modo caotico prendono un determinato ordine dipendente dal DNA, ordine che mantengono anche quando il DNA viene tolto.
Inoltre: se 2 particelle dello stesso tipo hanno un’interazione, questa le lega anche a distanza. Le 2 particelle distanziate e non più correlate tra loro, almeno PER QUANTO NE SAPPIAMO NOI, rispondono simultaneamente nello stesso modo a sollecitazioni successive, come se “si mettessero d’accordo” sulla risposta da dare allo stesso esperimento.
Questo è ancora più sorprendente se si pensa che le particelle si muovono alla velocità della luce, e quindi la loro risposta simultanea implica che si mettono d’accordo passandosi un’informazione che viaggia a velocità SUPERIORI a quelle della luce, contraddicendo quindi le leggi della relatività!!!
Sto approfondendo l’argomento, posterò altri esempi illuminanti al più presto.
Ora fuggo, è ora della poppata…
29/05/2008 02:57
 
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Mond Mond! Riprendiamo che mi piaceva la discussione. Dacci le fonti russe magari...










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20/03/2009 21:07
 
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...forse chi osserva e chi è osservato e' la STESSA COSA...!!
21/03/2009 04:35
 
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Era bella la frase in un filmato su you tube che diceva: "che rumore fa un albero che cade in una foresta se non c'è nessuno presente ad ascoltare?
A presto.


"La domanda è il chiodo fisso"
21/03/2009 10:50
 
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ciao ragazzi

interessante il video. In effetti la fisica oggi si sta avvicinando a grandi passi alle VERITA' che gli illuminati di tutti i tempi sostengono da sempre..TUTTO E' UNO e quindi chi osserva e chi è osservato sono la stessa cosa.

Io SENTO assolutamente vero questo. Penso che sia una questione di livelli di coscienza. Al nostro livello umano i nostri sensi percepiscono la divisione e la separazione...e tutto viene vissuto in una scala dualistica di opposti....ma probabilmente ad un livello energetico superiore questa separazione non C'E' .

Nella vita di tutti i giorni io VEDO l'unità concretamente, perchè basta mettere un attimo in discussione che la nostra IDENTITA' sia limitata al nostro corpo e ai nostri pensieri, per percepirla(e mi sembra che voi, qui, state facendo questo)....quindi il concetto di IO si amplia e contiene anche quello di cui non si è consapevoli e si è quindi costretti a vivere fuori di noi, come ESTRANEO a noi.

Penso, per esempio, alla vittima e il carnefice, senza scomodare i serial killer, una coppia molto conflittuale rappresenta questa modalità....la vittima ha bisogno del carneficie come il carneficie della vittima....sono un UNITA'....e il conflitto che nasce dalla relazione costringe le due persone "separate" (appunto, dov'è realmente la separazione ?) a prendere coscienza dei PROPRI contenuti proiettati sull'altro e a riappropriarsene.

cosa ne pensate ?

ciao
21/03/2009 11:37
 
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Re:
l@ra, 21/03/2009 10.50:

tutto viene vissuto in una scala dualistica di opposti



non so, personalmente tendo più a vedere diverse gradazioni di un unico fenomeno, anche se mi rendo conto che anche i gradienti spesso sono riduttivi (ad esempio bene e male secondo me non possono essere spiegati né come opposti, né come gradienti di comportamento)
21/03/2009 12:01
 
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Re: Re:
viaggio australopiteco, 21/03/2009 11.37:



non so, personalmente tendo più a vedere diverse gradazioni di un unico fenomeno, anche se mi rendo conto che anche i gradienti spesso sono riduttivi (ad esempio bene e male secondo me non possono essere spiegati né come opposti, né come gradienti di comportamento)




Cioe ??..... [SM=x431217] ...le diverse gradazioni di uno stesso fenomeno sono tali solo in un contesto di opposti....quando per opposti ci si riferisce ad una classificazione, ovviamente, arbitraria...

Male e bene sono opposti o complementari ma in REALTA' questa classificazione è tale solo per la nostra mente che ha bisogno di dividire, classificare, analizzare, frammentare....per capire ( o illudersi di capirci qualcosa)....

ciao

21/03/2009 12:12
 
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Re: Re: Re:
l@ra, 21/03/2009 12.01:




le diverse gradazioni di uno stesso fenomeno sono tali solo in un contesto di opposti




perché? Non ho capito...
la temperatura è un unico fenomeno che ha varie gradazioni. Caldo e freddo (che sarebbero in questo caso gli opposti) sono solo un nostro modo di descrivere qualitativamente le nostre sensazioni, però i vari gradi di temperatura esistono indipendentemente dagli opposti.

21/03/2009 12:20
 
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Re:
morpheus70, 21/03/2009 4.35:

Era bella la frase in un filmato su you tube che diceva: "che rumore fa un albero che cade in una foresta se non c'è nessuno presente ad ascoltare?



Non affibbiamo a Youtube paternità dei Koan zen. Scherzo, solo per precisare.
Comunque, molto pertinente. Ce n'è un altro simile che ormai si sente spesso: "sciaaff!" questo è il suono del battito di due mani, sapresti dirmi quel'è il suono di una mano sola?" (però col fumetto è la prima volta al mondo, eh eh )












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21/03/2009 12:25
 
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Re: Re: Re: Re:
viaggio australopiteco, 21/03/2009 12.12:



perché? Non ho capito...
la temperatura è un unico fenomeno che ha varie gradazioni. Caldo e freddo (che sarebbero in questo caso gli opposti) sono solo un nostro modo di descrivere qualitativamente le nostre sensazioni, però i vari gradi di temperatura esistono indipendentemente dagli opposti.





Si, certo....ma io guardavo la cosa in termini "spirituali"....cioè tra una visione delle realtà in termini UNITARI,dove non esistono gli opposti....e la realtà che tutti noi sperimentiamo attraverso i sensi....che è una realtà fenomenologica dove tutto è sperimentabile nelle sue molteplici manifestazioni che, quindi, possono essere CLASSIFICATE.

Voglio dire in una dimensione UNITARIA il concetto di caldo e freddo non esiste.

ciao
23/03/2009 10:02
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
l@ra, 21/03/2009 12.25:


...Voglio dire in una dimensione UNITARIA il concetto di caldo e freddo non esiste...

ciao


Avete ragione tutti e due, cambiano solo i "momenti"...
"Il Tao generò l’Uno, l’Uno generò il Due, il Due generò il Tre, e il Tre generò le Diecimila Creature. L’Essere è generato dal Non Essere. Il cielo e la terra e le Diecimila Creature sono generate dall’Essere."












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23/03/2009 10:07
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
mistermoog, 23/03/2009 10.02:


Avete ragione tutti e due, cambiano solo i "momenti"...
"Il Tao generò l’Uno, l’Uno generò il Due, il Due generò il Tre, e il Tre generò le Diecimila Creature. L’Essere è generato dal Non Essere. Il cielo e la terra e le Diecimila Creature sono generate dall’Essere."






...certo...certo....DUALISMO e UNITA' sono solo concetti arbitrari per cercare di ...capirsi...

ciao
27/03/2009 12:12
 
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Re:
mistermoog, 29/05/2008 2.57:

Mond Mond! Riprendiamo che mi piaceva la discussione. Dacci le fonti russe magari...



[SM=x431246]
perdonami!
Vedo solo ora il uo messaggio (meglio tardi che mai...)
Garaiev e Poponin, DNA Fhantom effect (effetto fantasma del DNA).

http://www.rialian.com/rnboyd/dna-phantom.htm

Porca miseria, mi chiamano!
Mi rcollego appena posso!
Baci

10/04/2009 12:11
 
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Eccomi, eccomi... uff, che fatica connettermi e parlare di cose interessanti!
Volevamo riaprire l'argomento?
Ma QUALE argomento?
Come ha giustamente scritto Lara, il legame di interdipendenza reciproca tra osservatore ed osservato si supera facilmente considerando un'interconnessione tra tutte le cose (leggetevi "Tutto è Uno" di Talbot, è un capolavoro!).
Vi posto un paio di esempi che la provano in modo scientifico, innegabile e a prova di Cicap!
Faccio più post, così è più chiaro.


[Modificato da mondstrahl 10/04/2009 12:20]
10/04/2009 12:11
 
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Il comportamento organico delle masse di elettroni
Nel 1947 Bohm fece un’interessante ed incredibile scoperta sul comportamento di intere masse di elettroni: gli studi erano applicati al plasma, un particolare stato della materia in cui un gas portato ad alta temperatura ed in determinate condizioni di pressione risulta contenente un’alta concentrazione di elettroni e ioni positivi.
Con sua sorpresa, Bohm scoprì che una volta inseriti in un plasma, gli elettroni iniziavano a comportarsi come parte di un sistema interconnesso, e non più come singole particelle. In sostanza, pur mantenendo i propri movimenti apparentemente casuali, gli elettroni perdevano le loro caratteristiche di individualità, agendo come un sistema unico, che riusciva a produrre effetti altamente organizzati, come la rigenerazione e l’isolamento delle impurità presenti nella massa in uno spazio delimitato, un po’ come farebbe un essere organico con una cisti!
Bohm definì “Plasmoni” i movimenti collettivi delle masse di elettroni, che misero in luce che in quelle particolari condizioni ogni elettrone si comportava come se sapesse ciò che tutte le altre particelle (un incalcolabile numero di particelle…) stavano facendo… esattamente ciò che succede alle cellule del nostro corpo!
L’incredibile conclusione che si trae da questi esperimenti è che gli elettroni sostanzialmente mostravano qualità organiche, come se fossero cellule di un corpo vivente, una specie di creatura ameboide dotata di vita propria!
10/04/2009 12:14
 
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Non-località della comunicazione
Alcune delle dimostrazioni più spettacolari di comunicazione evidentemente non localizzata si sono avute nel campo della parapsicologia, soprattutto grazie all'opera di Robert G. Jahn, preside ad honorem dell'Istituto di Ingegneria della Princeton University, e della sua collega Brenda J. Dunne.
Il lavoro di Jahn e della Dunne è descritto nel loro libro Margins of Reality [Margini di realtà] ed è diventato una pietra miliare. Esso è particolarmente valido perché scuote alle fondamenta, in modo molto convincente e a livello della vita quotidiana, il presupposto di una realtà localizzata.
Gli autori mostrano che i risultati di una varietà di esperimenti non possono essere spiegati in termini di menti che agiscono in modo localizzato: menti limitate al presente e confinate a singoli cervelli.
Particolarmente stimolanti e affascinanti sono i loro esperimenti sulla percezione a distanza, che sono stati replicati da altri laboratori indipendenti.
In questi esperimenti, un «mittente» con sede fissa cerca di trasmettere un messaggio a un «ricevente» che si trova a distanza anche di circa diecimila chilometri; l'informazione ricevuta viene registrata a mezzo computer.
Non solo si è dimostrato possibile trasmettere l'informazione in modi tali da dimostrare che la misura della separazione spaziale è irrilevante, ma a volte addirittura il ricevente «ottiene» l'informazione fino a tre giorni prima del suo invio.
In un mondo localizzato questi eventi non sarebbero possibili.
Jahn e la Dunne hanno anche dimostrato in modo decisivo che soggetti umani possono influenzare mentalmente i dati ottenuti da macchine mirate a eventi microscopici intrinsecamente casuali, come la diminuzione di radioattività. Inoltre: questa abilità si estende al mondo del macroscopico: alcuni soggetti possono influire su un processo casuale su larga scala, come i pattern forniti da palle di polistirolo che cadono in modo casuale in una serie di spazi aperti verticali.
Particolare interessante, i risultati di soggetti singoli in questi compiti, nel corso di centinaia di prove, lascia un pattern caratteristico diverso per ciascuna persona: un tipo di «firma psichica» che cambia poco da un esperimento all'altro.
10/04/2009 12:16
 
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La percezione primaria
L'idea della "Percezione Primaria" nacque quando Cleve Backster, un esperto di poligrafi (apparecchiature simili all'elettroencefalogramma), agganciò gli elettrodi del suo strumento alle foglie di un filodendro. In seguito riscontrò nelle piante lo stesso tipo di reazioni che aveva trovato nei soggetti umani.
A seguito dei suoi esperimenti, Bakster scrisse: “Rischiando di irritare alcuni lettori religiosi, vorrei porre l'attenzione sul fatto che si può pregare e comunicare con le piante, ad esempio fagioli mung ed altri semi. A tutti gli effetti essi germogliano più velocemente quando inviamo loro qualche comunicazione a livello mentale. Le cellule del cuore, fegato, polmoni, sangue e ossa - così come ogni altra cellula nel nostro corpo, reagiranno nello stesso modo! Ciò indica forse che esiste una "mente universale" che sovrintende su tutta la vita?”.
Backster agganciò i suoi strumenti a migliaia di piante, ed ognuna di esse mostrò la sua capacità di reagire a qualche tipo di stimolo, anche distante. Egli trovò anche il modo per collegare i suoi strumenti ad infusioni di singole cellule. Esaminò le colture di ameba, lievito, muffa, il sangue e lo sperma. In ogni caso scoprì che esiste un sistema di "percezione primaria" che permette ad un gruppo di cellule di ricevere, per esempio, il messaggio di un gamberetto che sta morendo.
Esperimenti successivi mostrarono che qualsiasi reazione, dovuta a emozione o dolore, sperimentata dalla persona che si prendeva cura di una certa pianta, veniva registrata sul poligrafo, anche se tale persona era a molte miglia di distanza dalla pianta stessa.
10/04/2009 12:20
 
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La memoria delle piante
Vi sono alcuni scienziati che stanno facendo degli esperimenti per mostrare che le piante sono dotate anche di memoria.
Consideriamo, a tal proposito, questo esperimento fatto da Cleve Backster. Da un gruppo di sei uomini fu scelta una persona che avrebbe dovuto "assassinare una pianta". Ognuno dei sei, in ordine casuale, entrò in una stanza dove vi erano due filodendri. Alla fine solo una pianta era ancora in vita e in buone condizioni; l'altra era stato strappata dal suo vaso, lacerata ed infine schiacciata sul pavimento da uno dei visitatori. L'unico testimone di questa brutta storia era il filodendro sopravissuto.
Il "criminale" fu individuato in modo assai semplice. Backster collegò il suo strumento al filodendro sopravissuto. Chiese quindi alle sei persone "sospette" di porsi in fila ed entrare nella stanza, una per volta. Quando l'"assassino" varcò la porta, la pianta emise l'equivalente elettrico di un grido.

Risultato simile (un picco, corrispondente ad un "grido elettrico") fu avuto quando ai soliti filodendri venne enunciata l'intenzione di dar loro fuoco.
(non so perchè Backster se la prendesse tanto coi filodendri...).

E' interessante notare che i risultati di tali esperimenti erano validi SOLO SE il palazzo in cui venivano fatti era vuoto, altrimenti i risultati erano illeggibili. Backster ipotizzò che le piante risentissero della presenza delle altre persone, e quindi non riuscissero più a comunicare.
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