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...Sorridendo...

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2008 16:07
12/01/2008 02:27
 
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I TRE MONACI CINESI
Rondinella condivido pienamente le tue parole.
Avendo letto parecchi libri dell'amato maestro indiano
Osho Rajneesh,mi hai ricordato una delle sue tipiche storie,nessuno meglio di lui ha saputo spiegare il valore della risata.
Il maestro Osho, nel libro “Meditazione: la prima e ultima libertà”, riferisce la storia di tre monaci cinesi. I loro nomi non vengono ricordati, perché non li rivelarono mai a nessuno. Per cui in Cina sono conosciuti semplicemente come i tre monaci che ridono.
Non facevano altro che ridere: entravano in un villaggio, si mettevano in mezzo alla piazza, e iniziavano a ridere. Pian piano altre persone venivano coinvolte da quella risata, finché si formava una piccola folla, e il semplice guardare quelle persone faceva scoppiare a ridere tutti i presenti. Alla fine tutti gli abitanti venivano coinvolti.
A quel punto i tre monaci si spostavano in un altro villaggio.
La risata era la loro unica predica, il solo messaggio. Non insegnavano nulla, si limitavano a creare quella situazione.
Erano amati e rispettati in tutta la Cina: nessuno aveva mai fatto sermoni simili. Essi comunicavano che la vita dovrebbe essere solo e unicamente una risata. E non ridevano di qualcosa in particolare. Si limitavano a ridere, come se avessero scoperto lo scherzo cosmico.
Quei monaci diffusero gioia infinita in tutta la Cina, senza usare una sola parola.
Con il tempo invecchiarono. E in un villaggio uno di loro morì. L’intero villaggio si chiedeva come avrebbero reagito: almeno in quella circostanza ci si aspettava che avrebbero pianto. Era una cosa che valeva la pena vedere, perché nessuno riusciva ad immaginarsi quei monaci in lacrime.
L’intero villaggio si riunì. E cosa videro? I due monaci superstiti che, accanto al cadavere del terzo, ridevano, ridevano a crepapelle. Per cui tutti gli abitanti del villaggio chiesero: “Per lo meno spiegateci questo”.
Per la prima volta parlarono e dissero: “Ridiamo perché quest’uomo ha vinto. Ci siamo sempre chiesti chi sarebbe morto per primo, e lui ci ha battuti. Stiamo ridendo della nostra sconfitta e della sua vittoria. Inoltre, ha vissuto con noi così tanti anni, insieme abbiamo riso e ci siamo divertiti… non potrebbe esistere un addio migliore: possiamo solo ridere”.
L’intero villaggio era triste, ma quando il corpo del monaco morto fu posto sulla pira funeraria, tutti si accorsero che non solo quei due stavano divertendosi, rideva anche il terzo, il monaco morto.
Infatti aveva detto ai suoi amici: “Non cambiatemi le vesti”. Per convenzione, quando un uomo moriva, il corpo veniva lavato e gli abiti cambiati, ma lui aveva detto: “Non lavatemi, perché sono sempre stato pulito. Ho riso tanto nella mia vita, che nessuna impurità si è mai accumulata vicino a me, addirittura non sono mai stato toccato da impurità. Non ho raccolto polvere: la risata è sempre giovane e fresca. Per cui, non mi lavate e non cambiatemi le vesti”.
Per rispetto, non gli cambiarono l’abito. E quando il corpo fu messo sulla pira, all’improvviso si accorsero che nei vestiti aveva nascosto dei fuochi artificiali! Pum, pum, pam! L’intero villaggio si mise a ridere, e quei due monaci dissero: “Furfante! Sei morto, ma di nuovo ci hai battuti. Ti sei fatta l’ultima risata!”
Osho commenta: “Esiste una risata cosmica, allorché si comprende lo scherzo cosmico. E’ la risata più elevata: solo un Buddha può ridere in quel modo. E quei tre monaci dovevano essere stati tre Buddha”.
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12/01/2008 18:00
 
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Gran bel topic, e bella la storia dei 3 monaci. Grazie
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20/01/2008 16:07
 
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bello questo topic! vi lascio anche la mia [SM=x431243]
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