Caspita, con questo ragionamento esprimi un concetto di passività rispetto alle nostre esistenze, come se fossimo schegge di pensiero che esistono fin tanto vengono pensate, poi il nulla o qualche altra scheggia. Che senso avrebbe darti l'opzione di pensare e riflettere se tanto sei una proiezione di qualcosa? L'ombra cinese che proiettimao sul muro è fine a se stessa e inizia e muore generata dal movimento delle mani in concomitanza alla luce. Se quest'ultimo concetto può esprimere quello che volevi dire, forse vagamente ci siamo capiti.
Ma mettiamo un attimo da parte il Nichilismo e torniamo alle esperienze extraordinarie. Uscire dal corpo ci mette a contatto con una realtà a mio avviso più concreta più nitida e più vasta sul profilo celebrale, è possibile che nell'esperienza che descrivi, anche se non facente parte delle OOBE, tu possa aver afferato uno di quei concetti che hanno senso se ragionati in quei luoghi ma che perdono di logica se ragionati con la mente terrena. Al che il concetto nichilista è abbastanza deprimente e passivo in quanto mi renderebbe inutile persino scrivere queste parole...... ma se tale concetto o sentimento fosse in realtà l'intuizione ed il sentore da parte di te stesso durante quell'esperienza extraordinaria, dei vincoli terreni e materiali, allora potrei spiegarmi che in tale stato potresti aver visionato o percepito inconsciamente che la vita su questo pianeta è solo una riflessione della vità reale in astrale o in che chissia piano dimensionale superiore, dal quale la vita umana appare priva di un senso vero e proprio e limitata a se stessa in quanto ciclo perpetuo vi nascita e vita. Ma nascita e vita sono legate solo a questo mondo e hanno senso viste dal punto di vista umano, ma sono prive di significato dal punto di vista esempio astrale.
Ok mi fermo, ribagno la pezza in acqua fredda e la rimetto sulla fronte, magari la febre scende!!!!
[Modificato da acronimo 01/03/2007 21.35]