Caro Auriah, cari amici, è strano come dopo questo evento, moltissimi stati interiori che caratterizzavano il modo in cui mi rapportavo alla vita, sono completamente svaniti, lasciando posto ad una maggiore capacità percettiva riguardo al senso di essere cosciente al momento presente; sotto questo aspetto e sotto molti altri, che appartengono alla mia sfera affettiva, posso dire già ora che l’esperienza è stata, anche se dolorosa, davvero necessaria ed è capitata in un momento in cui sembrava vi fosse una cristallizzazione nel mio stadio evolutivo.
Il bisogno di ritrovare la me stessa che ero prima è riferito in particolare a quel senso di serenità necessario al mantenimento dell’equilibrio interiore, dato proprio dal fatto di vivere la propria esistenza senza il disagio della paura cosciente.
Mi soffermo spesso ad analizzare il “senso della paura”, che in ognuno di noi si manifesta in modo diverso, ma che tutti noi possediamo anche se a livello latente.
Penso che la paura sia davvero l'unico freno al nostro divenire.
Spesso viviamo le nostre vite inconsapevolmente riguardo a quanto le nostre paure incidano sul modo in cui ci rapportiamo al mondo.
Nel mio caso, ad esempio, è capitato che quelle che erano tante piccole inconsapevoli paure in generale riguardo al vivere, si siano ora condensate in un’unica forma di “energia paura estremamente tangibile”.
Sicuramente, il bisogno di procedere senza guardare al “lato oscuro” della nostra interiorità fa si che nella maggior parte dei casi non ci si renda neppure conto che quasi tutta la nostra vita è caratterizzata dal modo in cui i nostri condizionamenti mentali producono questo stato di disagio interiore.
Non parlo di quella sana paura che viene innescata dal nostro istinto di sopravvivenza quanto ci troviamo di fronte ad una situazione di immediato pericolo, bensì di quell’energia negativa prodotta dalle nostre menti.
La questione è solo un problema mentale.
Hai ragione carissimo Auriah quando dici che io non potrò mai più essere la stessa persona di prima e questo è un bene.
Il prodotto delle sovrastrutture mentali che creano il mio "io", dopo questa esperienza mi tiene ancora in parte ancorata al lato negativo della faccenda, ma riconosco la dinamicità del cambiamento che avviene nella mia interiorità in ogni momento della mia vita e fortunatamente, nei momenti difficili, riesco ad ottenere un punto di osservazione che mi consente di riconoscere le dinamiche mentali che producono tale sofferenza.
Ci vorra’ ancora del tempo, comunque posso dire che le esperienze di V.A. avute in questi anni sono state un grande sostegno.
Riguardo al “metodo fantastico” fammi sapere che mi interessa molto.
Grazie ancora siete davvero persone meravigliose.
[abbracci]
[Modificato da djazira 15/12/2006 13.08]