Strane esperienze

Alcune volte mi capita di essere svegliata all’improvviso (di solito dallo squillo del telefono) mentre sto facendo una “pennichella” pomeridiana.

Fino a qui niente di strano, sarà capitato anche a voi, il fatto è che per un tempo indefinito, probabilmente solo una manciata di secondi, mi trovo in uno stato che potrei definire di pura percezione. Praticamente vivo una sorta di momentaneo blak-out mentale in cui non ricordo assolutamente nulla riguardo agli eventi che si sono susseguiti nella mia vita fino a quel momento, e non riconosco l’ambiente in cui mi trovo.

Per quei brevi istanti, centrata perfettamente nel momento presente, pur non essendo capace di ricollegare la mia esistenza al filo conduttore dei ricordi del mio passato, vivo uno stato percettivo estremamente acuto di coscienza allo stato puro, priva di qualunque sovrastruttura mentale e in totale assenza di dialogo interno.

Credo che l’esperienza possa essere definita come “lo stato essenziale dell’essere”.

Poi, il ricordo del mio vissuto improvvisamente riaffiora e sovrasta la mia mente, il dialogo interno riprende, come un incessante disturbo di fondo, e la mia coscienza ritorna ad identificarsi all’Io creato dalla mia memoria esistenziale.

scusa ma il fatto di essere consapevole di non ricordare non è già di per se un "ricordare"?
scusa la contorsione della domanda

Non è facile da spiegare, hai sicuramente ragione quando dici che essere consapevoli di non ricordare è già un ricordare, forse non mi sono espressa in modo adeguato. Quello che intendevo è la pura consapevolezza di esistere accompagnata da una sensazione di smarrimento riguardo al contesto in cui si sta svolgendo l'esperienza (con il termine "contesto" intendo tempo, luogo e identità personale). Concordo comunque con te sul fatto che una parte di ricordo riguardo al vissuto rimane; infatti gli elementi che compongono l'oggettività del luogo non mi sono estranei, ma solamente dal punto di vista funzionale. C'è piuttosto la momentanea totale impossibilità di collocare la parte di me che percepisce nel "contesto" in cui avviene l'esperienza.
La cosa mi sembra interessante proprio dal punto di vista di provare l'esperienza di disconnettere la parte di noi che fa esperienza su questo piano da quella che definiamo la nostra identità.
Forse mi sono un po' "avvitata" ma spero di essermi spiegata meglio.
BACIONI

più che avvitata, ti sei proprio carpiata ...anche se -non so dirti come- t'ho mezzo capito hehehe
diciamo che nel momento in cui ti svegli senti si esistere come essere ma non di essere collocata in questo mondo come vivente...quindi sai di esistere anche se non capisci in che forma e neanche quale forma abbia la realtà...
diciamo che sai tutto ma non lo comprendi...e vai con un doppio avvitamento con triplo salto mortale :