...alla mia infanzia...

...prendetela con le pinze, come un ricordo forse sbiadito o rimaneggiato di una bambina. In questi anni ogni tanto l'ho detto a qualcuno quando l'argomento era pertinente, ma l'ho sempre detto con un sorriso per smentirmi e sminuire la cosa da sola. Cosa ho detto?? "io mi ricordo che da piccola volavo". Detto cosi senza alcuna presunzione di essere creduta. Il ricordo è del tutto analogo a delle descrizioni fatte da alcuni di voi che in viaggio astrale si sono sentiti sospesi con i piedi a pochi centimetri da terra, e ancora alla sensazione di fare una rampa di scale così, senza toccare mai scalino.
Oltre al ricordo di questa sensazione vaga, ho un ricordo credo almeno questo preciso. Sono piccola, forse non vado neanche alle elementari. sono in giardino, sopra uno scalino. Dico a mio fratello che so fare questa cosa, ci provo e mi concentro ma non ci riesco. Lui figuratevi se ne va dopo un minuto (mica poteva guardare una pazza) e io me ne vado pure un po' contrariata di non esserci riuscita, pensando "perchè stavolta no?".
E questo è tutto. Anzi dimenticavo. Nelle paralisi non ho mai sentito vibrazioni, solo freddo e altre cose che ho scritto. Mi è capitato di andare a letto tardi (come vedete faccio le ore piccole) e appena chiudevo gli occhi di vedere il "nero girare", credo renda bene la descrizione del vortice. Ma essendo cosciente riaprivo gli occhi per farla terminare, e se quando li richiudevo ritornava subito il vortice, li riapriva per fare resistenza (sentivo che mi trascinava ma non volevo lasciarmi andare). Mi è anche capitato più raramente di vedere con gli occhi chiusi, per esempio la mia camera più chiara (come in una luca lunare) di quella che in realtà era l'illuminazione della stanza.
Scusate se ho sbagliato luogo per scrivere, ma come vedete sono vicende che per me ora hanno un senso solo se prese tutte assieme.
Buonanotte e buoni sogni.
Mari

beh questa la dovevi postare in viaggio astrale perchè è di questo che stai parlando.
le esperienze che avevamo quando eravamo più piccoli, e non credo di sbagliare dicendo che le abbiamo avute tutti o buona parte dei bambini, erano legate all'idea che avevamo del mondo.
il credere di poter volare con convinzione era una sensazione che ora abbiamo perso e ce ne vuole di tempo per riacquistarla!
nel viaggio astrale bisogna buttarsi alle spalle tutto ciò che si conosce del mondo fisico e "riconfigurarsi" sapendo tutto quello che si può fare.
io penso che la cosa più difficile sia l'accettare che il mondo in cui viviamo...non è l'unico mondo con il quale interagiamo e sopratutto non è il più reale e tangibile anche se sembra il contrario.
vai avanti per la tua strada, qualsiasi essa sia, vedrai che le risposte arriveranno!

Mah..potrebbe stare anche in Esperienze.. Vediamo ch ne pensa Acro.

Ciao Mari...I ricordi infantili spesso vengono ingigantiti..spesso abbiamo, chi più chi meno, inventato di avere superpoteri ma...credo che ognuno di noi si porti nella mente un fatto, un qualcosa che è rimasto come tatuato nei ricordi e che si è trasmesso indelebile fino ad oggi.

"Quel" particolare ricordo, così vivido, così "reale" che agli occhi di molti si confondeva tra tutte le bufale degli altri bambini ma che solo noi ssapevamo essere vera.

A questo punto viene da pensare...quanti di quei bambini raccontava forse un'esperienza vera quanto la nostra?

Eppure le cellule del nostro cervello ne hanno subìti di rinnovamenti e invece...quel ricordo è ancora lì, così vivo e così importante.

E' come se attingessimo da un'enorme biblioteca extra al nostro corpo fisico e probabilmente è proprio questa ipotesi che tiene in piedi alcuni fondamenti del VA.

Adesso il nostro cervello riconosce che le fiabe che ci raccontavano prima di dormire altro non erano che favolette...e invece siamo ancora qui a sostenere che qualcosa di ancor più magico ed affascinante esiste davvero...

Affascinante...

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Scritto da: morpheus70 18/01/2006 0.47
Ciao Mari...I ricordi infantili spesso vengono ingigantiti..spesso abbiamo, chi più chi meno, inventato di avere superpoteri ma...credo che ognuno di noi si porti nella mente un fatto, un qualcosa che è rimasto come tatuato nei ricordi e che si è trasmesso indelebile fino ad oggi.

"Quel" particolare ricordo, così vivido, così "reale" che agli occhi di molti si confondeva tra tutte le bufale degli altri bambini ma che solo noi ssapevamo essere vera.

A questo punto viene da pensare...quanti di quei bambini raccontava forse un'esperienza vera quanto la nostra?

Eppure le cellule del nostro cervello ne hanno subìti di rinnovamenti e invece...quel ricordo è ancora lì, così vivo e così importante.

E' come se attingessimo da un'enorme biblioteca extra al nostro corpo fisico e probabilmente è proprio questa ipotesi che tiene in piedi alcuni fondamenti del VA.

Adesso il nostro cervello riconosce che le fiabe che ci raccontavano prima di dormire altro non erano che favolette...e invece siamo ancora qui a sostenere che qualcosa di ancor più magico ed affascinante esiste davvero...

Affascinante...

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Devo essere sincera, non ho molti ricordi della mia infanzia. Ma ricordo di essere stata sempre molto sincera con me stessa. Non mi sono mai inventata un amico immaginario perchè sapevo di non vederlo, e che se lo avessi voluto vedere avrei dovuto appunto immaginarlo. Mi sarebbe piaciuto che le mie bambole parlassero come in alcuni cartoni animati, ma seppur stavo sveglia fino a notte tarda a "spiarle" (caso mai si muovessero)sapevo che loro erano di plastica immobile. Insomma, non ho mai scambiato un desiderio con la realtà.Anzi capivo molto della realtà attorno a me, e per desiderio di conoscenza e di compiacere i grandi ho imparato a leggere e scrivere a 4 anni. Morpheus ti dico questo perchè parli di ingigantire le cose da piccoli...forse invece le ho ridimensionate come un ricordo sbiadito di qualche sogno..o forse è solo un sogno e basta. Anche da piccola mi capitava una cosa. se qualcuno mi sveglia, mi dice 2 parole e se ne va. Io posso pure rispondergli ma non me ne ricordo affatto!questo non capita sempre, ma quando sono nel sonno piu profondo.
Un giorno mia madre mi ha detto che la notte prima mi ero svegliata (ero piccola) e l'avevo chiamata, dicendo cose sconnesse "il gioco è morto" ma io non ricordavo nulla. proprio nulla, nè ciò che avevo detto, nè di essermi alzata, nè di aver parlato con mia madre...certo che è pericoloso, potrei dire qualunque cosa senza rendermene conto!
un bacio, Mari

A volte bisogna ricordarsi di come volavamo da piccoli

Sicuramente tali ricordi sbiaditi fanno riferimento a dei tuoi sogni (con mantenimento dell'attenzione nel distacco dal corpo), anche se inconsapevoli, anche perchè penso che da piccola pensavi di stare nel fisico quando ti succedeva questo (vedi anche il perchè poi dici ad un tuo amico che potevi volare)... Penso che anche se non ci ricordiamo più o meno a tutti sia successa una situazione del genere da piccoli...
Ovviamente avevi una certa facilità a conservare l'attenzione al passaggio all'astrale, e credo che ce l'hai ancora da quello che dici anche in altre parti... questo è positivo.

Ciao

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Scritto da: aquilasevia 23/01/2006 20.39
A volte bisogna ricordarsi di come volavamo da piccoli

Sicuramente tali ricordi sbiaditi fanno riferimento a dei tuoi sogni (con mantenimento dell'attenzione nel distacco dal corpo), anche se inconsapevoli, anche perchè penso che da piccola pensavi di stare nel fisico quando ti succedeva questo (vedi anche il perchè poi dici ad un tuo amico che potevi volare)... Penso che anche se non ci ricordiamo più o meno a tutti sia successa una situazione del genere da piccoli...
Ovviamente avevi una certa facilità a conservare l'attenzione al passaggio all'astrale, e credo che ce l'hai ancora da quello che dici anche in altre parti... questo è positivo.

Ciao

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Lo vedi che per "effetto delle droghe leggere" mi hai risposto anche qui?! Questo si che è positivo allora, il ricordo in questione, io appunto me lo ricordo, come se l'avessi fatto un attimo prima e poi vedendo mio fratello volessi riproporglilo. Non ci riesco (so che mi guarda e non riesco a concentrarmi) e poi rientro in casa. Il ricordo effettivamente è cosi sbiadito che potrebbe anche essere stato un sogno. Ma visto che di ricordo si tratta, non ti so dire se l'attenzione era sul corpo o meno, anche perchè probabilmente a 6 anni non te lo sai spiegare, e non lo sai racconatre agli altri se non in questi termini: "volo". Mi sollevavo di circa 10-20 cm da terra, e mi guardavo i piedi, e cercavo di controllare diciamo la distanza da terra, ma a volte mi stancavo e perdevo il segnale, e ed ero di nuovo piedi a terra, e mi rinconcentravo, e facevo come per saltare. Non ho ricordi di sogni in cui fluttuavo o volavo, solo questo che lo ricordo come se fosse stato reale. E poi un'altro ricordo, sicuramente di un sogno, in cui facevo sospesa in aria ma all'impiedi una scalinata di marmo bianco (com'è appunto quella di casa mia), ma già lì dovevo essere più grande.
In ogni caso come dice Nicole Kidman: One day I'll fly away...

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Lo vedi che per "effetto delle droghe leggere" mi hai risposto anche qui?! Questo si che è positivo

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Ti avrei risposto ugualmente

Forse potrebbe anche non essere stato un sogno (nel senso di: mi corico e sogno), magari avevi una certa facilità anche di giorno, stando in piedi, a distaccarti dal corpo, e quando ti sei concentarta maggiormente per farlo notare al tuo amico non ci riuscivi più... chissà... difficile a dirsi solo con vaghi ricordi...

Comunque, se riesci a renderti conto del passaggio all'astrale, e quindi di essere "in sogno", chiediti dove ti trovi esattamente: nel fisico o in astrale e poi concentrati e fai il "saltino" (in maniera simile a come facevi da bambina), se fluttui hai "la prova certa" che sei in astrale

Ciao
Sil

Salve mi frulla in mente questa cosa, e siccome l'ora è adatta per le discussioni : ve la propongo. Da quando sono entrata qui per capire qualcosa di me e del mio passato, mi sono accorta di una cosa. La tecnica che ho adottato per avere un viaggio, è stata da subito quella di concentrarmi sul ronzio nelle orecchie. Oltre ad aver raggiunto la prima vibrazione, mi sono tornati in mente dei ricordi di me piccola, che sentivo questo ronzio molto forte. Non ero l'unica perchè lo notava anche mio fratello e di tanto in tanto ce lo dicevamo...però avevo una cosi grande capacità a concentrarmi (e anche tanto tempo libero) che per fare andare via il ronzio dovevo CERCARE di non pensarci, come mi disse mia madre una volta che gliene parlai. Effettivamente crescendo ho rimosso questo rumore di sottofondo. Come se il fischio di un amplificatore diventasse il "tappeto di fondo" standard, e quindi come il silenzio. ci faccio molto più caso ora, che posso finalizzarlo per le vibrazioni.
Insomma, credo che sia possibile che da bambini si percepisca la realtà senza pregiudizi, indagandola così come essa si manifesta, e stupendosi. Perchè lo stupore è la prima domanda che conduce alla ricerca.
Non credo di essere l'unica bambina ad aver girato forte su se stessa per capire il fenomeno del vortice in testa.
Insomma...bisogna tornar bambini per diventare grandi?
Scusate sono solo una insonne ...notte!

Bambina cattiva!
E già a quell'età volevi indagare la realtà senza pregiudizi?!?! Ma studia un po' la bibbia, eretica!

A parte gli scherzi, è normale che qualcuno abbia già a quell'età le prime esperienze con le vibrazioni, dopotutto non è una questione di età ma di evoluzione. Vuol dire che la tua "anima" è a buon punto.

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Scritto da: BlueCap 15/03/2006 21.30


Bambina cattiva!
E già a quell'età volevi indagare la realtà senza pregiudizi?!?! Ma studia un po' la bibbia, eretica!

A parte gli scherzi, è normale che qualcuno abbia già a quell'età le prime esperienze con le vibrazioni, dopotutto non è una questione di età ma di evoluzione. Vuol dire che la tua "anima" è a buon punto.

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Bluecap...che fai sfotti? Comunque ero molto curiosa ecco, ma non ricordo di aver avuto vibrazioni...le ho raggiunte ora a 21 anni suonati! Ma avevo una curiosità forse un po' frustata dai miei (per quanto riguarda le risposte), figurati che a 4 anni sapevo leggere e scrivere e l'ho imparato da sola, e ancor prima riproducevo delle peseudolettere incidendole nelle scatole di legno per cucire di mia madre...parlo di un certo intuito a capire ciò che è importante o puo esserlo. Sentivo il ronzio e volevo capire da dove venisse, cosi come ho imparato le tabelline del 2 e del 3 scritte nel retro dei quaderni a 6 anni quando ancora non le avevano spiegate a scuola. E avevo anche delle mie ritualità...al parco giochi mentre gli altri erano nelle altalene, io spezzettavo foglie e le immischiavo. Ancora oggi ogni tanto stacco foglie e spezzetto. Insomma che son sempre stata strana è vero,ma....io la Bibbia la leggo. Mi piacerebbe un giorno anche saperla tradurre
kiss, Mari.