Tranquillo Spike, per integrare quello che dice Auriah, il nostro essere individuale non decade mai. Dopo la morte fisica, c'è la morte del corpo astrale, e poi quella del corpo mentale. Quindi rimaniamo con il corpo akasico, cioè la nostra parte più pura ed intima, l'unica che trascende completamente il tempo e lo spazio. Nelle coscienze poco evolute il corpo akasico è troppo povero per avere "vita autonoma". Per questo ci sono poi le reicarnazioni: per apprendere altre lezioni, crescere spiritualmente e rafforzare la nostra anima.
Inoltre, in ogni incarnazione, rimane sempre qualcosa delle nostre vite precedenti, perché non potrebbe cancellarsi tutto! Così abbiamo i talenti: Mozart, Einstein, un elenco infinito...
"Il cucchiaio non esiste."