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Morte del Corpo Astrale?!

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2005 22:06
09/12/2005 19:14
 
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Un attimo fa mi è venuto un dubbio mentre leggevo qualche post quì nel forum...

Siamo proprio sicuri che "muore" solo il corpo fisico? Su un sito che trattava di sciamani, toltechi... ho letto su questo già linkato SITO che anche il corpo astrale si consuma (anche se molto lentamente, ci metterebbe milioni di anni [che anni, poi?]... [SM=g27825]). Quindi, probabilmente, nel corso della nostra eterna esistenza cambiamo anche il/i nostro/i corpo/i astrale/i (e forse anche quelli più sottili) come se fossero la pelle di un serpente! E, probabilmente, entrando nel nuovo corpo astrale mettiamo da parte le precedenti esperienze della nostra esistenza, così come quando entriamo in un nuovo corpo fisico non siamo al corrente delle nostre vite precedenti.

Sicuramente è una notizia inutile (e forse una mera farneticazione), ma, perché no, può essere un interessante spunto di discussione!

Che ne pensate? Esistono metodi per verificare?

[Modificato da BlueCap 09/12/2005 22.31]


"Il cucchiaio non esiste."
10/12/2005 09:13
 
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Re:

Scritto da: BlueCap 09/12/2005 19.14
Un attimo fa mi è venuto un dubbio mentre leggevo qualche post quì nel forum...

Siamo proprio sicuri che "muore" solo il corpo fisico? Su un sito che trattava di sciamani, toltechi... ho letto su questo già linkato SITO che anche il corpo astrale si consuma (anche se molto lentamente, ci metterebbe milioni di anni [che anni, poi?]... [SM=g27825]). Quindi, probabilmente, nel corso della nostra eterna esistenza cambiamo anche il/i nostro/i corpo/i astrale/i (e forse anche quelli più sottili) come se fossero la pelle di un serpente! E, probabilmente, entrando nel nuovo corpo astrale mettiamo da parte le precedenti esperienze della nostra esistenza, così come quando entriamo in un nuovo corpo fisico non siamo al corrente delle nostre vite precedenti.

Sicuramente è una notizia inutile (e forse una mera farneticazione), ma, perché no, può essere un interessante spunto di discussione!

Che ne pensate? Esistono metodi per verificare?

[Modificato da BlueCap 09/12/2005 22.31]




Ciao BlueCap.
Sarò breve perchè mi si è appena cancellato tutto quello che avevo scritto! [SM=g27826]
Se ti interessa ho messo in "ALTRE FORME DI SPIRITUALITA'" la cartella "PIANI DI ESISTENZA".
[SM=x431257] Marco
Siamo solo una voce senza corpo
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un messaggio scritto sulla sabbia di un deserto ventoso
10/12/2005 09:35
 
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Non è una notizia inutile, anzi, è molto interessante.
Io francamente non ci avevo mai pensato; mi sembra una cosa possibile e anche "logica".

Besos Andre
11/12/2005 12:46
 
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Sì, Marco, avevo già letto in passato quella discussione, e l'ho trovata molto interessante, così interessante che, per cortesia, non è che potresti inviare a barrett88@tiscali.it il libro "Dai mondi invisibili"? Sai, ora che mi è tornato in mente sono molto interessato! Grazie! (Sempre se ciò ti è ancora possibile, e calcolando che ho il 56k)

Comunque il Cerchio Firenze 77 intende la morte del corpo astrale come un processo definitivo ed un gradino che, una volta superato, viene lasciato alle spalle.

Io intendevo la morte come un processo di CAMBIAMENTO dell'attuale corpo astrale con uno nuovo! E con il nuovo corpo astrale iniziare una nuova serie di vite e reincarnazioni... un po' una struttura ad albero, insomma. Cioè, sfruttando la legge delle analogie, così come con un corpo astrale abbiamo più reincarnazioni, con un corpo (forse) mentale abiamo più corpi astrali!!!

Sicuramente loro, però, ne sapranno più di me, quindi mi fido degli esperti! [SM=g27828]

[SM=x431257]

[Modificato da BlueCap 20/12/2005 21.59]


"Il cucchiaio non esiste."
11/12/2005 14:23
 
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Re:

Scritto da: BlueCap 11/12/2005 12.46

Sicuramente loro, però, ne sapranno più di me, quindi mi fido degli esperti! [SM=g27828]

[SM=x431257]



Ciao BlueCap, ti ho risposto nella tua casella perchè non a tutti interessamo gli insegnamenti.
[SM=x431257]Marco
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11/12/2005 14:41
 
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Ok grazie, a presto.

"Il cucchiaio non esiste."
11/12/2005 15:14
 
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Ciao Blue,questa che hai fatto,è la domanda che mi assilla ultimamente e che intendo scoprire (certo,prima o poi lo scoprirò)... solo che il modo in cui la pongo io è decisamente vista da una visione più pessimistica,cioè: siamo sicuri che dopo la morte fisica,viviamo un periodo più o meno lungo nell'astrale (e negli altri vari corpi più sottili),non arrivi la FINE definitiva? Cioè...dopo aver vissuto la nostra "Vita" in tutti i corpi,fino all'ultimo,siamo sicuri che la coscienza non si spenga del tutto,morendo DAVVERO? Non so in che altro modo esprimermi,spero mi capiate [SM=g27819]

Spike The Bloody

L'errore più grande che si possa fare è credere di essere vivo... quando invece stai dormendo nella sala d'attesa della vita...

Fa che i tuoi sogni siano duri come pietra affinche' questa societa' non possa distruggerli!!!

Demone: "Dai Spike,le cose cambiano"
Spike: "Già...le cose cambiano...SE LE AIUTI A CAMBIARE...!!"
11/12/2005 19:08
 
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Ciao Spike. Ti esprimo il mio parere.
Innanzitutto, il mio dubbio è stato chiarito con MarcoCF77 ed ora sono più tranquillo! Soltanto i corpi sono fatti di qualcosa che si possa consumare; la pura coscienza è totalmente immateriale e non c'è niente che possa andare a lederla. Quindi, una volta liberati di tutti i corpi (fisico, eterico, astrale, mentale...) rimaniamo sotto forma di PURA coscienza, perché ci siamo liberati delle vesti esteriori, di tutto ciò di cui ci potevamo liberare. Una volta arrivati a quel punto non possiamo più "assottigliare" il corpo ("espandendo" ulteriormente la coscienza), perché
1) non abbiamo più un corpo!
2) rimaniamo pura consapevolezza di esistere, unità ontologica del nostro essere... come potremmo essere e non essere insieme?

E se ci fosse la morte di quello stato, sarebbe stato inutile per la Fonte averci proprio creato. Non credi? Spero di esserti stato di aiuto.

Ciao ciao!

"Il cucchiaio non esiste."
11/12/2005 19:14
 
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Bene! Arrivati a quel punto potremmo magari decidere di reincarnarci o meno un'altra volta. Ma queste sono tutte ipotesi (sicuramente molto più valide di quelle cattoliche a mio avviso [SM=g27824] ). Mi sei stato d'aiutissimo,grazie! [SM=g27811]

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Scritto da: Spike The Dark 11/12/2005 19.14
Ma queste sono tutte ipotesi



Spike, poche ore fa ho chattato con MarcoCF77 che mi ha parlato del Cerchio Firenze. Quello che ti ho detto, in realtà, rispecchia (almeno spero!!! [SM=g27828]) le rivelazioni fatte da molte guide non fisiche nel corso di 37 anni di ricerche. Quindi, se ti rassicura maggiormente, sono molto più che ipotesi! [SM=g27822]

Ci si sente.

[Modificato da BlueCap 20/12/2005 22.03]


"Il cucchiaio non esiste."
11/12/2005 19:56
 
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Già,già,ne sono certo anche io...quello che non ne è certo e che necessita di esperienze e di conferme personali è il mio smisurato ego,lui è stanco di parole e vuole fatti [SM=g27822]

Grazie [SM=g27817]

Spike The Bloody

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11/12/2005 20:02
 
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Già... è un problema di tutti... ("santi" esclusi!)
Io ancora non ci credo che sono finalmente uscito in astrale, oggi...

"Il cucchiaio non esiste."
11/12/2005 20:06
 
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(Sei uscito in astrale? Hai scritto la tua esperienza quì? No,perchè se l'hai fatto,dev'essermi sfuggito [SM=g27821] e vorrei leggerla [SM=g27817] ).

Beh,quando si esce in astrale (specialmente se si ha un bel periodo di VERE e PROPRIE uscite,il proprio modo di pensare e di vedere le cose cambia radicalmente,tutto ciò in cui hai creduto in quel momento viene magnificamente scombussolato,insomma,ci vedi chiaro per la prima volta in tutta la tua vita.

Spike The Bloody

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Sì, Spike! [SM=g27828] Posto sempre nel mio diario, dacci uno sguardo!

"Il cucchiaio non esiste."
20/12/2005 16:44
 
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Ciao raga,

a proposito della morte degli "altri corpi", beh, vi racconto una cosa che a me sembra pluasibile ma non molto bella.

Secondo Gurdjeff la permanenza dell'"anima" dopo la morte non è affatto scontata, perchè secondo lui non tutti hanno un'anima che permanga.
Uso la parola "anima" impropriamente, ma la intendo come "quel qualcosa che permane oltre la morte fisica".
Per farla breve, l'anima è una cosa che ci si deve sviluppare e costruire: chi non ha un centro di gravità permanente, che tradotta in castanediano sarebbe l'Impeccabilità del Guerriero, non ha nulla che resista al "riciclaggio".
Ho detto riciclaggio, in quanto non significa che sia la fine di tutto, ma semplicmente che in molti casi un ipotetico "IO" non è abbastanza forte per resistere, appunto, al riciclaggio, non essendosi svluppato e rafforzato, e quindi viene ridisciolto e rimescolato nel calderone delle energie primordiali da cui la vita essenziale attinge.

Secondo questa visione, a seconda dello stadio di evoluzione dell'"anima", i vari corpi oltre quello fisico permangono per un tempo esponenzialmente più lungo, ma in mancanza del centro di gravità permanente di cui sopra, ad un certo punto decadono anch'essi.

La crescita e l'evoluzione servirebbero giustappunto per rafforzare il nostro centro di gravità e continuare a salire sulla scala dell'evoluzione (metafisica).

L'ho spiegato un po' da cani e in fretta, se volete approfondire, oltre che leggervi Gurdjeff, chiedete e provo a spiegare meglio.

Baci
A.

[Modificato da Auriah 20/12/2005 16.45]

20/12/2005 17:02
 
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l'antibimbominkia
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alzo virtualmente la manina e dico:
"prof. io non ho capito! [SM=g27819] "


A cavallo dei Fotoni

Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!

20/12/2005 17:16
 
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In poche parole Auriah,quest'ipotesi (perchè quì possiamo solo ipotizzare e nient'altro [SM=g27818] ) dice che se non siamo abbastanza Evoluti Spiritualmente,dopo la morte e dopo un periodo di permanenza in qualche dimensione sottile,il "corpo" (o l'anima) decade? E dove va a finire? Ci sarà una reincarnazione? Se sì,dimenticheremo tutto ciò che abbiamo appreso nella/e vita/e passata/e di spirituale? Si ricomincia d'accapo? Se così fosse potrebbe essere un cammino che dura all'infinito. Potresti spiegarti in parole povere? Non ci ho capito molto nemmeno io [SM=g27829]

Spike The Bloody

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20/12/2005 21:23
 
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Tranquillo Spike, per integrare quello che dice Auriah, il nostro essere individuale non decade mai. Dopo la morte fisica, c'è la morte del corpo astrale, e poi quella del corpo mentale. Quindi rimaniamo con il corpo akasico, cioè la nostra parte più pura ed intima, l'unica che trascende completamente il tempo e lo spazio. Nelle coscienze poco evolute il corpo akasico è troppo povero per avere "vita autonoma". Per questo ci sono poi le reicarnazioni: per apprendere altre lezioni, crescere spiritualmente e rafforzare la nostra anima.

Inoltre, in ogni incarnazione, rimane sempre qualcosa delle nostre vite precedenti, perché non potrebbe cancellarsi tutto! Così abbiamo i talenti: Mozart, Einstein, un elenco infinito...

"Il cucchiaio non esiste."
21/12/2005 11:57
 
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Tranquillo Spike, per integrare quello che dice Auriah, il nostro essere individuale non decade mai..

Mmmmhh... no mi spiace Blue, era proprio il contrario.

Lo so che è difficile da capire, ma è difficile anche da spiegare, abbiate pazienza.
Certo Spike, qui si ipotizza solamente ..per forza, e purtroppo!

Allora, proviamo con una metafora: immaginate un calderone, pieno di una sostanza densa e ribollente, luminosa, traslucida, tipo liquido seminale (ma qui sono io che mi lancio con l'immaginazione.. per essere più incisivo [SM=g27828] ); questo composto è una specie di sostanza alchemica, che viene ribollita e ribollita per sintetizzare una sostanza sempre migliore ed evoluta, più fine e sottile diciamo. A intervalli regolari dal calderone escono "conglomerati" di sostanza, che a temperatura ambiente si solidificano, in forma di palline più o meno grandi. Ecco, queste palle siamo noi.
Queste palle, cioè noi, hanno -come corredo a questo loro stadio solido- particolari attributi, o facoltà, come il pensiero, l'emozione, la capacità di apprendere, il sentimento, e la capcità di agire e interagire col mondo circostante, anche se ciò è solo un'illusione per sostenere il processo alchemico, in verità non esiste mondo esteriore.
Questo passaggio allo stato solito e alla forma sferica è necessario proprio al successivo processo alchemico, che non potrebbe avvenire all'interno del calderone, in ebollizione.
Attraverso l'illusoria interazione col mondo esterno, le sostanze di cui la palla è fatta si possono consolidare in una nuova "lega", divenendo così indivisibili. Ma questo non avviene NECESSARIAMENTE: può avvenire o non evvenire.
Un'altra similitudine calzante è quella della forgiatura... cioè x es. una volta che hai fuso ferro e bronzo, e li hai fatti solidificare, se li rifondi non puoi dividere ferro e bronzo... (oppure sì? ...qui ci vorrebbe un esperto di metallurgia, ma cmq spero mi capiate)

Dicevamo, questo consolidamento, questa raffinazione delle palline, non avvengono necessariamente: tutto ciò che sperimentiamo immergendoci nel mondo illusorio non necessariamente innesca il processo di apprendimento, nel senso di interiorizzazione, di consolidamento, dipende in ultima analisi da una nostra facoltà che possiamo chiamare libero arbitrio; vi chiedo qui di non essere superficiali: se ci pensate bene, la maggior parte delle cose che l'essere umano medio considera fondamentali è invece futile e transitoria, nonchè illusoria. Ciò che davvero è da apprendere, non si può dire a parole, è pura spiritualità; un eminente scienziato potrebbe arrivare alla fine della sua vita conoscendo ogni cosa della scienza e della cultura umana, ma senza avere appreso nulla. E' la differenza tra nozione e Conoscenza.
Riprendo qui l'argomentazione di Mozart Einstein e via dicendo: questo tipo di facoltà non vengono per forza da apprendimenti precedenti, sono facoltà naturali. L'universo è matematico, così come la musica, l'arte in gtenerale, e i cosidetti genii potrebbero essere semplicemente persone con un canale aperto in sintonia con quell'aspetto della natura.

Orbene, attraversato il processo alchemico della "battitura del metallo", diaciamo, che poi è la vita, la palla può arrivare alla fine veramente trasformata, cioè fatta di una nuova lega, o solo modificata esteriormente, ma identica nella sua struttura originaria.
Finito il processo, senza distinzione le palle ricadono nel calderone; e questo rappresenta una prova del fuoco: se la palla aveva acquisito una nuova solidità, non verrà fusa, e la volta successiva riemergerà integra, con tutte le sue caratteristiche intatte, e le nuove caratteristiche proprie della nuova lega di cui è fatta, pronta a consolidarsi ulteriormente e trasformarsi in una sostanza sempre più perfetta. Forse avrà memoria delle sue origini, o dei vari processi subiti, ma è irrilevante.
Se la palla invece è solo un po' ammaccata, ma identica a come era uscita al principio, non resisterà alla fusione, e andrà ad alimentare la sostanza ribollente nella formazione di nuove palle.
Attenzione ora: questa palla non perderà NULLA, cioè nulla che sia determinante all'evoluzione (identità, insegnamenti, memorie), perchè NULLA aveva acquisito nel processo di consolidamento.
Sembra un divagare filosofico, ma vi siete mai chiesti "cosa sono io?" Sono la mia memoria? E se perdo la memoria, adesso in vita, o tra una vita e l'altra, cosa rimane? Vi siete mai chiesti, al di là dell'essere affascinante il fatto di essere già vissuti... CHE COSA E' RIMASTO DI VOI? Se non ricordate assolutamente nulla, che senso ha la convinzione di essere già vissuti? E se ora avete un'altro corpo, altri pensieri, altri problemi, un'altra identità, un'altra memoria... come potete dire di essere sempre voi???
Esiste dentro di voi qlcsa di assolutamente inamovibile? Ne siete sicuri?
Se la risposta è no, è possibile che sarete rifusi nel calderone.

Ora, il processo di consolidamento può non essere completo al momento che la palla deve ritornare nel calderone.
Secondo questa ipotesi, per inciso, tutti i veicoli sottili, astrale, mentale, e via dicendo, devono essere anch'essi costruiti, non ci vengono dati di default; e vengono costruiti in questo processo di consolidamento.
Se il processo è incompleto, dicevo, anche i corpi lo sono, e il risultato è che la palla non verrà completamente rifusa in breve tempo, ma permarrà più a lungo un suo nocciolo più solido della superficie, ma non abbastanza per essere eterno.
In questo senso, dicevo, anche i corpi sottili possono morire, cioè decadere, proprio come il corpo fisico.

Mi sono dilungato un po' per essere più chiaro, spero ci sia riuscito.
Voglio precisare che non sto difendendo a spada tratta questa visione delle cose, l'ho riportata perchè secondo me è molto plausibile e porta a vedere le cose da una prospettiva originale, che non si può in fede scartare senza dedicarle una profonda riflessione.

Indi per cui, riflettete gente, riflettete!
[SM=x431219]
A.
21/12/2005 13:05
 
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Ok,letto tutto,bella teoria,mi piace dai,alla fine dipende da noi. Dimmi solo una cosa.


Se il processo è incompleto, dicevo, anche i corpi lo sono, e il risultato è che la palla non verrà completamente rifusa in breve tempo, ma permarrà più a lungo un suo nocciolo più solido della superficie, ma non abbastanza per essere eterno.
In questo senso, dicevo, anche i corpi sottili possono morire, cioè decadere, proprio come il corpo fisico.



A quanto ho capito,qui tu dici che un corpo (chiamiamolo akasico) vive per un certo periodo più o meno limitato in quella dimensione no? C'è possibilità che anche "lassù" possa Evolversi in qualche modo e quindi diventare più resistente al... "calderone"?

Spike The Bloody

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21/12/2005 14:04
 
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Ciao Auriah, tu dici "plausibile ma non molto bella", nemmeno io la trovo molto bella, anzi non mi piace per niente quello che sostiene Gurdjieff, che tra l'altro hai poi esposto in modo assai competente.
Cosa siamo, cosa resterà di noi alla morte... lasciando da parte per un attimo discorsi di fede, e premesso che concordo in parte con quella visione, tuttavia, a mio giudizio, le cose più o meno potrebbero essere cosi:

Un feto e un uomo adulto pienamente formato sono entrambi "uomini", ne hanno tutte le potenzialità, sono uguali geneticamente, ma uno è un uomo adulto pienamente formato, l'altro feto, semplicemente non è ancora formato, ma nonostrante ciò, esiste, in tutti i sensi.
Forse per il corpo astrale (anima) accade la stessa cosa: un uomo adulto pienamente formato FISICAMENTE, possiede un corpo astrale, il quale... in che condizioni si trova? Pienamente formato, oppure in stato fetale? Se, alla cessazione dell'esperienza terrena, l'uomo avrà sviluppato un corpo astrale pienamente formato, qualcosa in lui rimarrà, avrà un centro di gravità permanente, sarà sempre consapevole di sè e capace di prendere decisioni, sennò, esattamente come un feto che deve ancora svilupparsi, ritornerà nell'incubatrice di questo piano biologico fisico, e sarà sempre cosi fino a quando non sarà cresciuto e sviluppato.
E' vero quello che dici, Auriah, non si può nemmeno dire che perda nessuna caratteristica, perchè non ne aveva sviluppate, e non è possibile perdere un qualcosa che non si possieda, ma io sono ottimista e credo che, ad ogni modo, la "unicità", la "singolarità" di ogni essere vivente sia per sempre mantenuta, si tratta di evolvere, crescere, diventare "uomini astrali" pienamente sviluppati, ma resteremo sempre "noi", almeno per come la vedo io.
21/12/2005 15:36
 
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X Shimoda: ehilà, ciao Shimo, quanto tempo [SM=g27823]
Come dici tu, a questo punto si tratta solo di scegliere, con la più forte onestà intellettuale, quale delle ipotesi ci convince di più, o eventualmente ci piace di più.
Io personalmente, al momento, sono ancora dubbioso: non riesco a rassicurarmi sulla permanenza incondizionata di questa individualità che tu dici, perchè a parer mio Gurdjeff ha ragione quando dice che per la maggior parte l'uomo è privo di coscienza... e continuo a chiedermi quale sia e dove sia questo nocciolo indistruttibile che rappresenta il noi, e quale posto abbia nell'economia del senso della creazione... e soprattutto se è così scontato che ce lo meritiamo a priori..

Ma qui si sfora nella pura sega mentale, mi fermo.

X Spike:

A quanto ho capito,qui tu dici che un corpo (chiamiamolo akasico) vive per un certo periodo più o meno limitato in quella dimensione no? C'è possibilità che anche "lassù" possa Evolversi in qualche modo e quindi diventare più resistente al... "calderone"?

Dunque, secondo Gurdjeff, anche se non ricordo cosa dica esattamente in proposito, credo di no: la sua visione è molto alchemica, e quindi questo nocciolo che ci dobbiamo costruire, che lui chiama centro di gravità permanente, è un prodotto alchemico che si può ottenere solo atraverso il processo alchemico della vita fisica; anche per la legge secondo cui niente nell'universo è superfluo, quindi se la vita fisica c'è, è perchè è indispensabile.
Io personalmente credo che anche in uno stadio "akasico", come dici tu, sia possibile imparare qlcsa, evolversi in una certa misura, ma solo per ottenere la capacità di prepararci il terreno più adatto per la prossima vita fisica, il più congeniale all'evoluzione -che solo lì può avvenire-.

Spero di non aver incasina
21/12/2005 17:31
 
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Beh,la verità è una sola,come si dice,chi "vivrà",vedrà [SM=g27822]

Spike The Bloody

L'errore più grande che si possa fare è credere di essere vivo... quando invece stai dormendo nella sala d'attesa della vita...

Fa che i tuoi sogni siano duri come pietra affinche' questa societa' non possa distruggerli!!!

Demone: "Dai Spike,le cose cambiano"
Spike: "Già...le cose cambiano...SE LE AIUTI A CAMBIARE...!!"
21/12/2005 22:00
 
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Re:

Scritto da: Spike The Dark 21/12/2005 17.31
Beh,la verità è una sola,come si dice,chi "vivrà",vedrà [SM=g27822]



Questa è bella Spike!!

...ma sarebbe più giusto dire: CHI MORRA' VEDRA'[SM=x431219]

Ciao. Marco.
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Apposta l'ho messo tra virgolette "vivrà" [SM=g27811]

Spike The Bloody

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