La Fede

La fede, una "cosa" che non ho mai capito e sicuramente mai capirò...
Perchè se succede qualcosa di bello è grazie a dio? Perchè se qualcuno ha un dono speciale è grazie a dio? Perchè se si sentono/vedono entità questo è dio? Perchè si deve associare tutto con gesti di dio? Perchè se muore la tua ragazza di 20anni con cui stavi iniziando ad avere una vita stupenda, è perchè lo ha chiesto dio?
Perchè quando succede qualcosa di brutto, quando vengono assassinati bambini, si da la colpa al "Male" ? Cos'è il male?il demonio? e dov'è? è una stupidissima scusa, nient'altro.
Come fa la gente a non capire che è tutta una farsa?
Tutti i fedeli incalliti di oggi, se fossero nati ai tempi dell'antica grecia, sarebbero stati fedeli incalliti degli dei, o di un altro dio se fossero nati altrove.
Perchè i cristiani non credono in Buddha? perchè non sono nati dove lo si adora...è solo questo...
Non vedete che è tutta una farsa? in base alla collocazione geografica hai il tuo dio, poi cresci e cambi, perchè se ci pensi su un attimo...non hai nessun motivo nel crederci...
Quello è il momento delle indecisioni, dove non si capisce più cos'è realmente la chiesa, chi è realmente dio; e inizi a farti delle domande senza risposta, chiedi risposte o 1 MINIMO SEGNO a dio della sua esistenza, ma non risponde in nessun modo.
Perchè se la gente chiede una prova dell'esistenza di dio, gli viene detto "dio esiste, devi avere fede" ? Dio non ha tempo di dare un segno della sua esistenza?...

Anche se ho detto tutte queste cose, invidio comunque i fedeli, che almeno hanno un qualcosa a cui appellarsi quando son tristi, un motivo per cui vivere, e non han paura della morte, sapendo che finiranno in paradiso assieme a dio.

Lo so, è difficile dare una spiegazione alla fede,

secondo me, non bisogna basarci su singole religioni, uno può essere cristiano, buddhista,mussulmano o credere in qualsiasi altra entità, comunque, secondo me, credere in qualcosa al di fuori della nostra realtà, è insito nell'uomo, almeno nella maggiorparte.

Anch'io credo che qualcosa ci sia e, rispetto ogni signola credenza o forma di religione.

La cosa che bisogna evita è il fanatismo, o la credenza soffocante che, evita ogni apertura mentale verso tutto il resto.

questo è il mio pensiero,

ciao Asfodele

Ciao, Kenji,
quel che scrivi è in parte giusto, e comunque completamente condivisibile.
La Fede, quella con la "F" maiuscola, che non si pone problemi, che non si fa domande, è quanto di più deleterio esista: credere in un Dio solo perchè è il Dio dei tuoi genitori, della tua gente, della tua patria, è semplicemente STUPIDO.
Siamo uomini, e in quanto tali POSSIAMO e DOBBIAMO porci domande, riflettere, tirare le NOSTRE conclusioni, e non quelle che ci sono suggerite solo perchè dove siamo nati c'è un crocifisso appeso nelle classi, o perchè nostra madre porta il burqa!
Purtroppo spesso (quasi sempre...) la Fede non è una nostra scelta dovuta ad una consapevole analisi, ma una scelta di comodo, dovuta a pigrizia, a mancanza di coraggio (se hai un'idea diversa sei guardato in modo strano, sei criticato...).
Però (e qui sta il "in parte" della prima riga) è possibile che dopo un'attenta e completa analisi dei fatti, dei sentimenti, dei pensieri, si arrivi alla conclusione che una religione (o un pensiero filosofico, o una corrente, o quello che vuoi) sia la più adatta. Una qualsiasi, fosse il cattolicesimo o il buddismo o l'islam, o quello che vuoi.
Ho un'amica che che è nata in una famiglia di Testimoni di Geova, ha scelto di non seguire la religione dei genitori, si è allontanata dal gruppo e dalla famiglia, poi dopo qualche anno ci si è riavvicinata, si è resa conto che quel tipo di religione andava bene per lei e ha ricominciato a seguirla, per scelta, stavolta, non per costrizione. Per quanto io non sia d'accordo con il 90% di quello che dicono e in cui credono, non posso che ammirarla per la sua fede, che in questo caso E' stata una scelta.

Non è vero che E'TUTTA una farsa, nè che non hai NESSUN MOTIVO per crederci.

Non è vero che non ci sono segni, nè indizi dell'esistenza di Dio.

Per quanto mi riguarda (a prescindere dalla religione: io non seguo alcun credo particolare) mi basta guardare la perfezione del mondo che mi circonda per credere nell'esistenza di un Dio, un coordinatore, un'energia superiore, un'intelligenza che ordini il caos per creare... che so, un'ala di farfalla, un fiore, un fiume, una pietra, un cristallo di ghiaccio.

La materia organica è formata da proteine; per costituire una sola proteina ci vogliono decine di aminoacidi, nella giusta proporzione, posizione e quantità. Per creare un aminoacido ci vogliono la giusta quantità e proporzione di azoto, carbonio, ossigeno e idrogeno, che nella giusta atmosfera vengano colpiti dalla giusta quantità di energia (il famoso lampo nel brodo primordiale...). In parole povere, la probabilità di creare L'ELEMENTO COSTITUTIVO DEL MATTONE della vita organica nel vuoto con un lampo è pari alla probabilità di fare 6 volte di fila 6 al superenalotto.
Vogliamo calcolare la probabilità che QUALCHE DECINA di aminoacidi riescano a formare una proteina?
Non so tu, ma io non ho mai fatto manco un ambo al lotto, quindi stento a credere ad una pura casualità.
L'uomo, con le sue scienze esatte, la sua convinzione di essere onnipotente, ha clonato i cani e ha mandato una sonda su Marte, ma non ha ancora riprodotto in vitro la fotosintesi clorofilliana, che è la BASE della vita sulla Terra.
Non ti sembra miracoloso, questo? Non ti sembra molto più miracoloso di un angelo sfavillante che possa comparirti davanti?

Cerca dentro di te, sono sicura che anche tu SENTI l'energia che ti passa sulla pelle, hai una particolare sensibilità (e si avverte da come scrivi): è solo un mero scambio di ormoni e di scariche elettriche nei tuoi neuroni?
Secondo me no, e secondo me c'è qualcosa di DIVINO in tutto ciò, basta volerlo vedere, volerlo sentire.
E questo, ripeto, a prescindere dalla religione, perchè chiamarlo Dio, Buddità, Shiva, Jahvè, Geova, Baal o Allah non è importante ai fini della nostra consapevolezza, nè della nostra crescita.
Pensare, riflettere, porsi domande e trovare le risposte, SENZA PRECLUDERSI NULLA, senza accecarsi nella verità che ci hanno raccontato: questo è importante. Le conclusioni saranno poi personali. Qualunque siano, meritano rispetto, se sono state ponderate.