ritorno sull'argomento....
1. La paura non esiste
2. Più cerchiamo di
eliminare,
combattere la paura e più si ripresenterà in altre vesti
3. La paura è condizionamento: da noi, dagli altri, dalle cose
4. La paura è insicurezza: di noi, degli altri, delle cose
5. La paura se osservata con estrema tranquillità svanisce... non esiste
Il primo punto può sembrare un controsenso ma se ci riflettete attentamente vedrete che se lo legate all'ultimo punto diventa comprensibilissimo... l'osservazione di una cosa, senza la costruzione di un pensiero, rende "l'osservato" (in questo caso : la paura) per quello che è realmente...
ma cos'è che siamo abituati a fare?
L'uomo per abitudine è portato a vedere la paura, relazionare la paura con la sua insicurezza e reagire secondo l'esperienza vissuta...
Un uomo non intelligente avrà paura di non essere all'altezza di
uno che è intelligente... analizza la sua paura e reagisce con l'orgoglio...
Mettiamo il caso che l'uomo non intelligente cominci ad
osservare la sua paura....si accorgerà che lui non è intelligente e prenderà atto che l'altra persona sia più intelligente di lui...
se ci riflettete la paura diventa un ostacolo quotidiano sui nostri comportamenti...l'uomo ha costantemente paura... forse è il caso di cominciare a capire che la paura è un semplice meccanismo mentale di una mente che dorme, che è morta...
una mente lucida pronta a scoprire ad indagare sarà sempre capace di distinguere il nulla dal reale.
Un giovane andò da un maestro e gli chiese: "Quanto tempo potrò impiegare per raggiungere lilluminazione?" Rispose il maestro: "Dieci anni". Il giovane era sbalordito. "Così tanto?" domandò incredulo. Replicò laltro: "No, mi sono sbagliato, ci vorranno venti anni". Il giovane chiese: " Perché hai raddoppiato la cifra?" Allora il maestro spiegò: "Adesso che ci penso, nel tuo caso ce ne vorranno probabilmente trenta".
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