Vincere le paure reali per affrontare il viaggio astrale

acronimo
00lunedì 2 agosto 2004 20:51
Ragazzi qual'è il primo ostacolo che dobbiamo affrontare quando per la prima volta sembra che finalmente siamo sul punto di uscire? LA PAURA, LA FIFA, di che cosa? Ma chi lo sa, di qualunque cosa ed ancora di più!! Ok, proviamo ad analizzare la nostra vita reale, la vita normale di tutti i giorni, forse il problema parte proprio da li! Cominciamo quindi ad avere più determinazione nelle situazioni varie che ci si presentano, cominciamo ad affrontare a piccoli passi le micro paure o le proprie ansie; io per primo ho paura del buio, quello stupido buio che c'è in camera quando si spegne la luce, eppure in anni di paura se ci penso e ci ragiono non mi è mai capitato nulla, ma nulla, questo dovrebbe essere sufficiente a tranquillizzarmi e invece... Allora determinazione!!! Scontro con noi stessi!!! Se vogliamo superare l'ostacolo dobbiamo saltarlo con vigore!! Affrontiamo quella strada che temiamo, affrontiamo i rapporti interpersonali lasciati in sospeso etc etc.... Tutto questo per saldare la nostra determinazione e vincere le paure....
emilgollum
00giovedì 19 agosto 2004 15:25
giustissimo Acronimo!! [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

acronimo
00martedì 7 settembre 2004 23:32
Ok, mi rispondo da solo al Topic, mi sembra ieri notte sono uscito dal corpo, ed era tutto buio. Non ero molto consapevole sino a quando non ho sentito una voce pronunciare il mio nome: in quel momento sono diventato abbastanza cosciente da realizzare di essere fuori dal corpo, quindi mi sono guardato le mani e ho cominciato a svolazzare in camera.
Un piccolo particolare: la camera era quasi completamente buia, al che come al solito mi sono suggestionato ed ho pensato alla paura ma con mia sorpresa sono riuscito a reagire e sforzarmi a rimanere calmo, in fondo dopo la bestiola dell'altra notte di cui ho raccontato nel post in ESPERIENZE, il buio era qualcosa di inferiore come stato di terrore.....A quel punto ho pensato di uscire dalla stanza passando attraverso le pareti, non so come sia successo ma mi sono trovato a volare immerso nella luce blu e non ne sono uscito sino a che non sono rientrato nel corpo.

Insomma quello che volevo dire è che finalmente ho messo un po' di determinazione nell'affrontare la paura e la cosa mi da tanto sollievo, per un po' di buio avrei rovinato un'uscita e me ne sarei pentito. Ultimamente sono partito da procedimenti semplici ma per me difficili come alzarmi di notte per andare a bere un bicchiere d'acqua in cucina e non accendere la luce, oppure scrutare il buio nel parco fuori dal mio terrazzo, insomma cose di questo genere che mi hanno aiutato a prendere confidenza con il buio. Ragazzi forse vi racconto cose banali, passi idioti, ma la paura è in agguato in tante stupide situazioni di tutti i giorni, sta a noi affrontare la realtà e renderci più forti.
joy79
00venerdì 10 settembre 2004 12:04
Hai perfettamente ragione!
A volte leggendo alcune esperienze ho pensato "NO!Io non avrei paura!"...poi invece mi sono resa conto che a volte la sera a letto provo delle stupide e irrazionali paure (a volte terrore)e mi sono detta proprio "ma come?! a volte mi spavento pure della mia ombra, è non dovrei provare paura in astrale???"....quindi...comincerò anch'io a prendere piu confidenza con il buio...
e non accendere la luce per andare in cucina a bere!!! ;-)
DanaTn1
00lunedì 11 ottobre 2004 11:08
Attenzione agli spigoli ed ai gradini...così vinciamo le paure ma rischiamo di romperci qualcosa! [SM=g27828]
scherzo!

Anche se è una discussione vecchia il tema è molto interessante. Io credo che a bloccarci siano più le nostre paure inconsce, quelle che riescono a condizionarci la vita e ci allontanano dalla nostra spiritualità: E' difficile concentrarsi su un piano ultraterreno se ci si deve preoccupare della ricerca di un lavoro, delle rate del mutuo, della malattia di un tuo caro, ecc ecc.!

Io per esempio ho il timore di non riuscire in quello che faccio, di non essere mai all'altezza della situazione o di essere superata da altri più capaci, ed è un timore del quale mi vergogno e che tengo mascherato da una falsa sicurezza. Ho sempre avuto ottimi voti sia a scuola che all'università, mi sto x laureare in tempi rapidi eppure persiste questa insicurezza che non so come sconfiggere e che è come un macigno materiale che ostacola la mia crescita interiore!
Sono diventata miope e dalla maturità ad oggi la mia vista peggiora periodicamente, ma il mio oculista dice che strutturalmente il mio occhio non è miope; leggendo il libro "Preferisco vederci chiaro" di Loredana De Michelis ho capito che la mia miopia è autoindotta:

"...In questo senso ritengo che le attività intellettuali siano responsabili di una gran parte dei problemi visivi, ma non perchè la lettura metta sotto sforzo il meccanismo di messa a fuoco: piuttosto la comprensione di cosa si sta leggendo mette sotto sforzo la mente, e la concentrazione intensa, unita alla paura di sbagliare, si traducono in un blocco del meccanismo visivo che una volta instauratosi permane nel tempo."

quindi le nostre paure per trovare sfogo si manifestano fisicamente e ci bloccano spiritualmente!

Il punto è: come si fa a superare le proprie paure?
emilgollum
00lunedì 11 ottobre 2004 16:14
Carissimi amici,
siccome questo è un tema molto ricorrente su questo forum, ma anche nella vita, cercherò di illustrarvi quello che ho capito su di me con questo tema: LA PAURA.

Dana ci chiede: Come si fa a superare le proprie paure?

e io gli rispondo...

Ma cos'è la paura?

Come posso aver paura di qualcosa che non conosco? Solo ciò che mi è noto può farmi paura. Quando dico che ho paura della morte , ho davvero paura della morte o invce ho paura di perdere cio che ho conosciuto? La mia paura non ha per oggetto la morte, ma l'idea di perdere i miei legami con le cose che mi appartengono.
La mia indagine ora verterà sulle possibilità di essere liberi dalla paura di ciò che conosciamo, la paura di perdere la propria famiglia, la reputazione, il carattere, il conto in banca i desideri e così via.

Ho paura di ciò che conosco , il che significa che ho paura di perdere certe persone, cose o idee, ho paura di scoprire ciò che sono, paura di essere confuso, paura del dolore che che potrebbe sopravvenire quando perdessi o non vincessi o non provassi più piacere.
Si ha paura del dolore. IL dolore fisico è una reazione nervosa, menre la sofferenza psicologica insorge quando mi aggrappo alle cose che mi danno soddisfazione, perchè allora ho paura di chiunque o di qualunque cosa possa portermela via.
La paura esiste fin tanto che c'è accumulazione di cose conosciute, il che dà origine alla paura di perderle.

Fin quando avrò questo bisogno di sicurezza, questo desiderio di avere conti in banca, di assicurarmi il piacere e così via, questa volontà di diventare qualcosa, fisiologicamente o psicologicamente, ci sarà inevitabilemten dolore. Le medesime cose che faccio per evitare il dolore mi poratno paura, sofferenza.
La paura insorge quando desidero essere parte ad uno schema. Vivere senza paura significa vivere senza uno schema determinato. Quando aspiro a un particolare stile di vita, questo è già in sè fonte di paura. La mia difficoltà consiste nel desiderio di vivere in un certo contesto. Non posso spezzare tale contesto? POsso farlo solo quando intuisco la verità:CHE IL CONTESTO GENERA PAURA E CHE LA PAURA RAFFORZA IL CONTESTO.
Se dico che devo spezzare il contesto perchè voglio essere libero dalla paura, allora mi limito a seguire un altro schema che genererà altra paura. Come fare a spezzare il contesto senza generare paura, ossia senza alcuna azione conscia o inconscia da parte mia che abbia questo obiettivo?
Ciò significa che non devo agire , non devo fare alcuna mossa per spezzare il contesto. Cosa mi accade se mi limito a osservare il contesto senza fare niente per cambiarlo? Capisco che la mente stessa è il contesto, essa vive secondo lo schema di abitudini che si è costruita. Dunque, la mente stessa è paura.
Fin quando sono cosciente dell'IO, so che c'è dolore, c'è lotta c'è constantemente paura.

Sappiamo cos'è la paura? No è forse la NON accettazione di ciò che è?

C'è comprensione e libertà dal sè solo quando riesco a considerarlo integralmente come un tutto; e posso riuscirci solo comprendendo il processo globale di tutte le attività nate dal desiderio, che è l'espressione stessa del pensiero, poichè il desiderio non è diverso dal pensiero....senza giustificarle, senza condannarle, senza reprimerle; se riesco a comprendere questo, allora saprò se c'è la possibilità di superare le limitazioni del sè.


Concludo dicendovi di non porvi limiti e di concentrarvi nell'osservazione, di voi stessi e degli altri...

con amicizia Emil...[SM=g27811]

acronimo
00lunedì 25 ottobre 2004 22:24
Paura: il cane che si morde la coda!
Ottime considerazioni Emilgollum, davvero parole su cui riflettere.

A questo punto penso che la paura sia un concetto creato da noi stessi, personalizzato da noi stessi: in effetti ognuno di noi vive la paura in termini diversi, con simbolismi propri e con proprie fobie. Se ci pensiamo bene, con la paura ci poniamo ostacoli inesistenti, che magari qualcun'altro salta senza nenache pensarci. Allora se le paure non sono paure per tutti, le paure sono infondate, sono obbiettivi che non riusciamo a centrare ed una volta centrati non hanno più senso di esistere. Pensiamo a quante paure abbiamo affrontato nella vita e adesso se ci ripensiamo ci viene magari da sorridere pensando "ma com'ero sciocco". Nelle mie ultime due esperienze di oobe ho imparato a servirmi della paura che mi assale in uscita per vivere bellissime esperienze, una cosa che non mi sarei mai immaginato di fare, ma l'ho fatto!!!

Tornando alle paure di "sopravvivenza", veramente nella vita di tutti i gironi siamo in bilico tra una sicurezza ed un'altra cercando di aggrapparci con le unghie ai muri, ignari che la nostra felicità e libertà stanno nel non possedere, nel non desiderare. Più ci caliamo nella nostra vita e più ne siamo vittime. Non aver paura è anche riuscire a pensare al giorno dopo come un nuovo giorno in cui nuove possibilità si aprono. La nostra vita non è finita dietro alla nostra scrivania, dietro al nostro monitor, dietro alla nostra auto: la vita evolve ma dobbiamo lasciarla vivere lasciando le redini...
delia3
00mercoledì 27 ottobre 2004 04:05
devo dire che la mia ultima oobe è stata la più serena che ho avuto SENZA un briciolo di paura!!!
prima di partire ho provato a visualizzare la mia paura... a darle un'immagine e mi è apparso nella mente un mostro terrificante che mi ringhiava addosso...
ho cercato di mantenere l'immagine vivida e le ho inviato amore e sentimenti positivi!!!! Lo so che può sembrare assurdo ma al posto del mostro mi sono trovata a guardare un bambino spaventato che piangeva e a dover rassicurarlo!!!

bè comunque ha funzionato![SM=g27811]
asfodelee
00giovedì 24 febbraio 2005 16:03
Ciao, condivido molte cose che, avete detto sulla paura, ma, su alcune ho un'altra opinione.
Non sono d'accordo che le paure sono infondate, è vero che abbiamo molte paure inconsce, derivate, da nostri conflitti interni che, dobbiamo cercare di attenuare per riuscire ad esprimere liberamente le proprie sensazioni, però, troppa paura inibisce ogni libertà ma, nessuna paura secondo me, porta ad una personalità superficiale, che corre incontro a rischi veramente inutili e che, non le servono a niente. per me una persona è coraggiosa, quando agisce in un certo modo, pur avendone paura e, avendo valutato tutti i pro e contro della sua scelta. una persona che fa una cosa pericolosa semplicemente perchè non ne ha paura è, solo un'incoscente.
la paura è anche un mezzo di difesa che, ci aiuta a valutare le cose, senza correre rischi inutili. tutti noi corriamo dei rischi nella vita, ma sono nostre scelte, corriamo quei rischi nonostante la paura, perchè in quei momenti, rischiare ci appaga di più che la paura. se non avessimo paura, non troveremo nessuna soddisfazione a fare certe cose, invece che altre.
riguardo invece alle varie esperienze diciamo "fuori dalla norma" non posso dire niente riguardo alla non pericolosità degli OBE, in quanto approdo solo ora a queste esperienze, ma riguardo alle sedute medianiche e, a tutte le arti divinatorie, la paura è giusto averla, perchè non sono semplici giochi e, qualcosa di pericoloso a volte ci può essere. scusate tutta la lettera prolissa che ho scritto, comunque questo è quello che penso io ciao [SM=g27822]
luciosalta
00giovedì 24 febbraio 2005 22:05
La Paura

I° - esiste
II° - sà aspettare
III° - dà sempre un preavviso
IV° - non si fà evitare
V° - lascia sempre il segno
VI° - non perde mai

...parliamone...non colpite troppo duro [SM=g27828] ...

domandina: di cosa sicuramente non hai/avete paura ?

Silenceise
00giovedì 24 febbraio 2005 22:12
non è vero che non perde mai..io una volta ne ho sconfitta FISICAMENTE una in un sogno, tirandola sotto con la macchina!![SM=g27823]

silence.
luciosalta
00giovedì 24 febbraio 2005 22:19
...ma sei sicuro che sia morta (sarebbe stato meglio anche ingranare la retro)...

[SM=g27824] [SM=g27824] grande silence [SM=g27811]
Silenceise
00venerdì 25 febbraio 2005 17:56
è andata proprio così!!!ho messo la retro e lo stirata di nuovo, poi ancora la prima e ancora una volta lho stirata!!alla fine mi sono lasciando andare in un sogghigno di compiacimento![SM=g27828]

silence.
acronimo
00lunedì 25 aprile 2005 12:12
Nuovo passo per affrontare la paura.
Specifico che ogni passo verso la liberazione dalla paura è strettamente personale. Ma l'esperienza di stanotte(di cui trovate traccia nella sezione esperienze "Un volo lungo mezz'ora") l'ho avuta grazie al nuovo stato anti paura. O meglio... in un esperimento dell'altro pomeriggio mentre ero in una fase di semidistacco sono stato assalito dalla paura, ma ho reagito ripetendomi delle frasi banali ma di forte impatto che hanno funzionato, tipo: Nessuno potrà farmi del male perchè sono un essere buono, un essere di luce, nessuno potrà farmi male perchè confido in Dio, perchè sono positivo, perchè sono luminoso etc....nel giro di mezzo minuto la paura è scomparsa, mi sono sentito forte, rincuorato e sono andato avanti nell'esperimento con decisione. A volte sembrano cose banali ma il pronunciare certe frasi è davvero di grande aiuto in quei momenti in cui la mente è più forte del corpo, ed anche fuori dal corpo.
Spike The Dark
00lunedì 25 aprile 2005 15:24
[SM=g27811]
ced.esp1
00martedì 26 aprile 2005 14:08
Re: Nuovo passo per affrontare la paura.

Scritto da: acronimo 25/04/2005 12.12
Specifico che ogni passo verso la liberazione dalla paura è strettamente personale. Ma l'esperienza di stanotte(di cui trovate traccia nella sezione esperienze "Un volo lungo mezz'ora") l'ho avuta grazie al nuovo stato anti paura. O meglio... in un esperimento dell'altro pomeriggio mentre ero in una fase di semidistacco sono stato assalito dalla paura, ma ho reagito ripetendomi delle frasi banali ma di forte impatto che hanno funzionato, tipo: Nessuno potrà farmi del male perchè sono un essere buono, un essere di luce, nessuno potrà farmi male perchè confido in Dio, perchè sono positivo, perchè sono luminoso etc....nel giro di mezzo minuto la paura è scomparsa, mi sono sentito forte, rincuorato e sono andato avanti nell'esperimento con decisione. A volte sembrano cose banali ma il pronunciare certe frasi è davvero di grande aiuto in quei momenti in cui la mente è più forte del corpo, ed anche fuori dal corpo.



Acro... ma la paura è sempre una costante dei viaggia astrali? Mi spiego...sono ormai 11 anni che tu hai queste esperienza "coscenti" ma vedo che a volte ti ricompare, quindi in fondo non ci si libera mai da lei.[SM=g27823]
Spike The Dark
00martedì 26 aprile 2005 15:41
Se posso...
Secondo me siamo Noi le costanti,non la paura. In fondo Noi abbiamo più o meno una volontà e possiamo porci alla paura in modo tale da 'sconfiggerla',basta capire come affrontarla e qual'è il modo dato che ognuno di noi può avere un modo diverso di farlo.
acronimo
00martedì 26 aprile 2005 23:07
Ced, sono 11 anni perchè da quando me la sono andata a cercare non ho mai deciso di rinunciare al viaggio astrale. Ho aperto la porta e intendo spalancarla nonostante la paura che mi fa sempre socchiudere la porta, non demordo e cerco sempre di buttarla giù a spintoni.
emilgollum
00domenica 15 maggio 2005 02:44
ritorno sull'argomento....

1. La paura non esiste
2. Più cerchiamo di eliminare, combattere la paura e più si ripresenterà in altre vesti
3. La paura è condizionamento: da noi, dagli altri, dalle cose
4. La paura è insicurezza: di noi, degli altri, delle cose
5. La paura se osservata con estrema tranquillità svanisce... non esiste

Il primo punto può sembrare un controsenso ma se ci riflettete attentamente vedrete che se lo legate all'ultimo punto diventa comprensibilissimo... l'osservazione di una cosa, senza la costruzione di un pensiero, rende "l'osservato" (in questo caso : la paura) per quello che è realmente...

ma cos'è che siamo abituati a fare?

L'uomo per abitudine è portato a vedere la paura, relazionare la paura con la sua insicurezza e reagire secondo l'esperienza vissuta...

Un uomo non intelligente avrà paura di non essere all'altezza di
uno che è intelligente... analizza la sua paura e reagisce con l'orgoglio...

Mettiamo il caso che l'uomo non intelligente cominci ad osservare la sua paura....si accorgerà che lui non è intelligente e prenderà atto che l'altra persona sia più intelligente di lui...


se ci riflettete la paura diventa un ostacolo quotidiano sui nostri comportamenti...l'uomo ha costantemente paura... forse è il caso di cominciare a capire che la paura è un semplice meccanismo mentale di una mente che dorme, che è morta...

una mente lucida pronta a scoprire ad indagare sarà sempre capace di distinguere il nulla dal reale.[SM=g27811]

franzaa
00domenica 15 maggio 2005 15:03

Ciao emilgollum,
dissento dalla tua teoria sulla paura![SM=g27817]

La paura esiste, e quando non è eccessiva e immotivata assolve ad un'importante funzione conservativa.

Quando invece è immotivata diventa un condizionamento, come sostieni tu. Ma secondo me non è semplicemente con l'osservazione che sparisce o come dici tu che si scopre che non esiste... l'osservazione deve essere accompagnata dal pensiero, dalla riflessione che ci permette di comprendere i motivi profondi di quella paura. Se non c'è il pensiero, la paura rimane, soltanto che vive in una parte di noi staccata dalla coscienza... e quindi si ripresenterà in varie forme. Dire che non esiste è semplicemente negarla: allontanarla dalla coscienza. Inoltre l'osservazione non permette mai di vedere l'osservato per quello che è realmente, perchè non è mai un'osservazione "neutra", è sempre influenzata dalle teorie e dai metodi di chi osserva... ciò vale ancor di più quando l'uomo prova ad osservare sé stesso.

Nell'esempio che hai riportato secondo me non è la paura ad entrare in gioco ma l'agonismo... COMPETIZIONE. L'uomo che reagisce con l'orgoglio non sta agendo per paura, sta agendo agonisticamente; ma se l'uomo si accorge che l'altro è più intelligente non ha risolto proprio nulla... sta continuando ad agire in modo agonistico, soltanto che in questo caso la competizione è in negativo... nella sua testa continuano infatti ad esserci "una persona più in alto di un'altra". Per uscire da questo meccanismo dovrebbe capire che sono due persone diverse, con due intelligenze diverse, con due storie diverse e che ognuno di loro ha qualcosa da offrire di sé ma non c'è uno in basso e uno in alto... sono entrambi sullo stesso piano (sono due esseri umani)... Riuscendo a pensare così, l'uomo uscirebbe dalla dinamica competitiva e scoprirebbe la COOPERAZIONE.

Una mente lucida pronta a scoprire e ad indagare, secondo me, deve essere in grado di indagare anche dentro se stessa, di scoprire anche ciò che non le piace di sé e decidere se accetarsi o provare a cambiare... rinunciando però all'onnipotenza che con inganno le fa credere di non avere limiti.

Questo è quello che penso io... spero che le nostre idee così diverse possano generare nuove riflessioni!
Ciao, a presto.



emilgollum
00domenica 15 maggio 2005 16:18

Quando invece è immotivata diventa un condizionamento, come sostieni tu. Ma secondo me non è semplicemente con l'osservazione che sparisce o come dici tu che si scopre che non esiste... l'osservazione deve essere accompagnata dal pensiero, dalla riflessione che ci permette di comprendere i motivi profondi di quella paura. Se non c'è il pensiero, la paura rimane, soltanto che vive in una parte di noi staccata dalla coscienza... e quindi si ripresenterà in varie forme. Dire che non esiste è semplicemente negarla: allontanarla dalla coscienza. Inoltre l'osservazione non permette mai di vedere l'osservato per quello che è realmente, perchè non è mai un'osservazione "neutra", è sempre influenzata dalle teorie e dai metodi di chi osserva... ciò vale ancor di più quando l'uomo prova ad osservare sé stesso.




in qualche post precedente avevo scritto:


La paura esiste fin tanto che c'è accumulazione di cose conosciute, il che dà origine alla paura di perderle.

Fin quando avrò questo bisogno di sicurezza, questo desiderio di avere conti in banca, di assicurarmi il piacere e così via, questa volontà di diventare qualcosa, fisiologicamente o psicologicamente, ci sarà inevitabilemten dolore. Le medesime cose che faccio per evitare il dolore mi poratno paura, sofferenza.
La paura insorge quando desidero essere parte ad uno schema. Vivere senza paura significa vivere senza uno schema determinato. Quando aspiro a un particolare stile di vita, questo è già in sè fonte di paura. La mia difficoltà consiste nel desiderio di vivere in un certo contesto. Non posso spezzare tale contesto? POsso farlo solo quando intuisco la verità:CHE IL CONTESTO GENERA PAURA E CHE LA PAURA RAFFORZA IL CONTESTO.
Se dico che devo spezzare il contesto perchè voglio essere libero dalla paura, allora mi limito a seguire un altro schema che genererà altra paura. Come fare a spezzare il contesto senza generare paura, ossia senza alcuna azione conscia o inconscia da parte mia che abbia questo obiettivo?
Ciò significa che non devo agire , non devo fare alcuna mossa per spezzare il contesto. Cosa mi accade se mi limito a osservare il contesto senza fare niente per cambiarlo? Capisco che la mente stessa è il contesto, essa vive secondo lo schema di abitudini che si è costruita. Dunque, la mente stessa è paura. Fin quando sono cosciente dell'IO, so che c'è dolore, c'è lotta c'è constantemente paura.

Sappiamo cos'è la paura? No è forse la NON accettazione di ciò che è?
C'è comprensione e libertà dal sè solo quando riesco a considerarlo integralmente come un tutto; e posso riuscirci solo comprendendo il processo globale di tutte le attività nate dal desiderio, che è l'espressione stessa del pensiero, poichè il desiderio non è diverso dal pensiero....senza giustificarle, senza condannarle, senza reprimerle; se riesco a comprendere questo, allora saprò se c'è la possibilità di superare le limitazioni del sè.



[SM=g27811]
asfodelee
00domenica 15 maggio 2005 19:48
condivido in pieno il post di Franzaa [SM=g27811]

Volevo anche aggiungere che, la coscienza dell'Io è indispensabile, perche non è vero che la mente è paura, ma, la mente, usa la paura come mezzo di sopravvivenza.

A volte è vero che la paura può portare ad azioni ignobili ma,questo è solo un eccesso.

Però, se un individuo riesce ad eliminare la paura, si annulla come persona, senza nessun limite e, diventa estramamente pericoloso, perchè una persona che non ha paura, può compiere di tutto in bene ma, anche in male, ed è quasi impossibile fermarlo.[SM=g27825]

Lo so che è un discorso un po forte, che l'intento di non avere paura, dovrebbe essere un mezzo per migliorarci e migliorare.
Ma, come ho già detto in precedenti post, noi viviamo nel mondo e, non dobbiamo estraniarci da esso e, la paura, se non esagerata, fa parte di noi, per crescere e migliorare, per accrescere noi stessi, allargando la nostra mente, senza correre rischi inutili per la fretta di arrivare.

Come sempre è solo un mio pensiero
Ciao Asfodele[SM=g27823]
emilgollum
00domenica 15 maggio 2005 21:19

Ma, come ho già detto in precedenti post, noi viviamo nel mondo e, non dobbiamo estraniarci da esso e, la paura, se non esagerata, fa parte di noi, per crescere e migliorare, per accrescere noi stessi, allargando la nostra mente, senza correre rischi inutili per la fretta di arrivare.



nn riesco a comprendere queste frasi...
Lampo grigio
00lunedì 16 maggio 2005 21:08
Limiti

nn riesco a comprendere queste frasi...


beh da ciò che ho capito io, la paura è per l'animo ciò che il dolore è per il fisico:senza di esso ci spingeremmo oltre dei limiti che non dobbiamo, o meglio non vogliamo valicare
Luna Noctiluca
00lunedì 16 maggio 2005 23:08
Spiegazione ineccepibile Lampo!

Luna N.
asfodelee
00martedì 17 maggio 2005 21:06
Mi sa che non avete capito bene ciò che intendevo e, io purtroppo, non sono abbastanza brava con le parole per spiegarlo bene [SM=g27828]
comunque, grazie per l'ascolto, alla prossima[SM=g27827]

ciao Asfodele[SM=g27822]
Tolteco
00martedì 17 maggio 2005 21:55
...asfo mi butto (ma non so dove [SM=g27828] )...

avete presente la lancetta degli strumenti di misurazione analogici (anche il tachimetro dell'auto)...
alla base della lancetta c'è una forza che si contrappone al suo spostamento...
è chiamata 'molla antagonista'...
se vogliamo leggere la molla antagonista come forza 'negativa' che limita la vera natura dello strumento, facciamolo pure...
resta il fatto che una volta tarata questa molla, la lancetta si sposterà con la massima precisione,
e soprattutto senza 'oscillazioni' che renderebbero impossibile un'immediata 'lettura'.

Chiesi 'di cosa sicuramente non hai/avete paura ?' ... nessuna risposta

Quali sono le mie paure?
Ho tante paure, anzi Tutte... tutte meno una.
Non ho paura di avere Paura.

La paura una volta 'tarata' è la nostra 'molla antagonista', aiuta nella 'lettura' e ci rende più 'stabili' .


T
asfodelee
00mercoledì 18 maggio 2005 20:32
Grazie Tolteco [SM=g27823]

Centrato in pieno ciò che intendevo [SM=g27811]

Ciao Asfo[SM=g27822]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:02.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com