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qualche dubbio sul funzionamento delle vibrazioni, del piano astrale e del dolore

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2015 10:58
15/01/2015 11:41
 
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Ciao a tutti, premetto che non ho mai avuto un viaggio astrale o almeno non ne ho mai avuto uno che sono in grado di ricordare. Mi sto lentamente avvicinando a questa esperienza, ho letto diverse tecniche e ne ho provate alcune, a volte riesco a rilassarmi molto profondamente ma spesso, quando credo di stare ottenendo qualcosa mi distraggo con il mio respiro o con cose simili che, seppur mi aiutino all'inizio a rilassami, mi ostacolano nelle fasi più avanzate. Adesso avrei qualche domanda su cui qualcuno di più esperto saprà forse illuminarmi.

1. Ancora non ho ben chiaro, nonostante io abbia letto molto nel forum non sono ancora riuscito a capire bene che cosa siano queste vibrazioni di cui molti parlano. ho letto le Faq e ho capito che spesso esse sono un mezzo per uscire dal proprio corpo, ma non sono necessarie. Io ho avuto due tipi di sensazioni durante i miei tentativi, il primo è un formicolio, se dovessi definirlo direi molto fine. Il secondo è invece una specie di pulsazione che pervade parti del mio corpo, ma molto spesso mi pare che coincida con il battito del mio cuore e quindi, sebbene si avvicini di più alla mia idea di vibrazione, non sono certo che lo sia effettivamente. Ho notato che in entrambi i casi, mi è possibile controllare queste sensazioni con la concentrazione, ma mi sembra che non sia la mia mente cosciente a doverlo fare, è come se dovessi usare una parte diversa della mia mente per estendere o potenziare queste sensazioni una parte che definirei "dietro".

Ho sentito dire che molti possono cambiare la frequenza delle vibrazioni o fare cose simili e a loro chiedo, anche voi ritenete che sia necessario usare una parte di mente differente, una parte: "dietro"?

Una di queste due sensazioni corrisponde al concetto di vibrazione che voi sperimentate?

2. Ultimamente, da quando mi esercito per il viaggio astrale, mi capita molto più spesso di ricordare i sogni che faccio durante la notte, spesso sono senza significato eppure mi capitava molto raramente di ricordarne prima di cominciare il mio "allenamento". Credete che sia un buon segno? sto in qualche modo sintonizzandomi meglio con il mio spirito? o è solo una coincidenza?

3. Ieri mi è successa una cosa strana e sconvolgente. Mi sono trovato ad essere da solo, avevo circa due ore prima del ritorno a casa della mia fidanzata e ho deciso di tentare un viaggio astrale. Mi sono steso e mi sono rilassato, ad un certo punto ho iniziato anche a sentire quei formicolii/pulsazioni di cui ho parlato prima, tuttavia non riuscivo a rilassarmi perchè forse stupidamente avevo lasciato la finestra aperta e alcuni uccellini avevano deciso di iniziare un concerto. Così, dopo aver provato per un po' senza successo a rilassarmi, mi sono fatto prendere dalla frustrazione e mi sono alzato dal letto per chiudere la finestra. Appena aperti gli occhi ho sentito una sensazione sgradevole, e una volta chiusa la finestra mi sono dovuto ristendere per calmare la forte tachicardia che mi aveva colpito. nelle successive due ore, gradualmente la tristezza di è "impossessata" di tutto me stesso. Mi sono ritrovato a piangere sempre più forte e in maniera sempre più incontrollabile. L'intera mia vita sembrava essere messa in dubbio, partendo dalle mie tristezze più usuali fino a sospettare di aver annichilito me stesso al punto da non potermi più nemmeno definire io, l'insofferenza aveva colpito ogni mia parte, tanto che dal buio della mia stanza ho raggiunto il balcone, meditando il "distacco definitivo". Era una tristezza potentissima, che VIBRAVA dentro di me tanto che ad un certo punto mi sono rannicchiato nell'angolo della stanza e ho iniziato a chiedere aiuto, aiuto a dio, all'universo, a qualunque cosa ci fosse, fino a che non ho pensato a mio padre e allora tutta quella tristezza dentro di me, tutto il dolore vibrante ha iniziato a pensare solo "babbo aiuto". E che voi ci crediate o no, nel giro di dieci minuti che la mia coscienza lo chiamava, mio babbo mi ha telefonato, scioccandomi, tuttavia non sono stato in grado di dirgli ciò che provavo e mi sono limitato chiudere la conversazione in fretta, tentando di non far trasparire le mie condizioni. Poi mi sono lasiato sedere sul letto fino a che la chiave nella toppa non mi ha ridestato dal mio stato e l'arrivo della mia morosa ha ristabilito l'ordine nei miei pensieri, nel tentativo di nascondere il mio dolore.
Possibile che il mio spirito sia talmente soppresso che il solo essermici avvicinato abbia provocato prima frustrazione e poi un simile dolore? possibile che le cose siano legate? Devo amettere che la tristezza esisteva già nella mia vita, infatti avevo programmato la data del mio suicidio per questo capodanno, e se non fosse stato per l'intuito della mia fidanzata e le sue suppliche, probabilmente ora non sarei qui, ma una eplosione di tristezza simile che arriva dal nulla proprio non me la spiego, e poi in un momento di rilassatezza. Credete che le due cose siano legate? sto forzando troppo la mano nel tentativo di uscire dal mio corpo?

4. Quanti di voi hanno avuto nel corso della loro vita "intuizioni"? vi è mai capitato di avere piccoli episodi di preveggenza o di percepire cose che non avreste mai potuto sapere?

Vi prego di rispondere dopo una attenta lettura, non fraintendetemi ma dopo l'eperienza della terza domanda sono un po' spaventato.
[Modificato da Nanonano 15/01/2015 11:44]
15/01/2015 16:58
 
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Ciao Cosimo, proverò a rispondere alle tue domande nell'ordine in cui le hai proposte

1. Di una cosa sii certo: quando (e se) sperimenterai le vibrazioni, non avrai dubbi. Vibrazioni è l'unico modo di chiamare questo ambiguo fenomeno perché effettivamente è quello che sono: sentirai vibrare te stesso, senza che il tuo corpo vibri, e non ci sarà spazio per l'incertezza. Non fraintendermi: adesso ti parlo con tutta questa sicurezza ma qui dentro nessuno di noi saprà dirti il come e il perché, né tanto meno il cosa delle vibrazioni; quello che mi sento in grado di dirti deriva solo dall'esperienza. L'esperienza di tante persone sul forum e la mia, e l'incredibile coincidere delle cose che uno sperimenta con quelle che gli altri scrivono perché hanno anch'essi sperimentato. L'esperienza è tutto quello che abbiamo, nessuna spiegazione, solo descrizione.

Ad ogni modo le due sensazioni che hai descritto non sono quello che si intende per vibrazioni.
Hai scritto di averlo letto, ma lo ribadisco: le vibrazioni non sono un passaggio necessario, anzi ti consiglierei proprio di non vederle più come un mezzo, tuttalpiù come un segnale che la tua percezione ti sta mostrando qualcosa di nuovo.

Per quanto riguarda quello che tu hai definito come la parte "dietro" della mente, è una espressione molto vaga ma mi viene da dire qualcosa: spesso le vibrazioni non siamo noi a farle affiorare coscientemente, ma molto spesso siamo in grado di influenzarle coscientemente, stimolarle, interromperle, placarle, osservarle.. come avviene questo? normalmente siamo abituati a pensare di poter agire sulle cose attraverso una causalità fisica, ma qui è proprio l'opposto. Muoviamo qualcosa dentro di noi, senza sapere cosa, e influenzando volontariamente un fenomeno. Cercando di cogliere quello che tu pensi quando scrivi "la parte dietro della mente", mi viene da pensare alle volte in cui ho agito in modo non fisico sulle cose (su di me durante le paralisi, sulle vibrazioni) e mi sembrava di farlo da una fonte diversa dal solito, quella che tu potresti chiamare "la parte dietro"

2. Io non ti parlerò di spirito perché non saprei proprio cosa dire a riguardo, quindi tanto meno ti parlerò del fatto che tu, secondo me, ti stia sintonizzando con il tuo spirito o meno.
Quello che però penso è che no, non è una coincidenza.
Se c'è una cosa che posso supporre di aver imparato da "tutto questo" da un anno e mezzo a questa parte è che al centro di tutto ci sono intento e attenzione.
Il primo (mi ispiro a una cosa molto calzante che ho letto da qualche parte) è la consapevolezza, della possibilità di avere una possibilità, che si fa azione.
La seconda è la focalizzazione della coscienza su qualcosa.
Sono convinto che lo spostamento della tua attenzione verso i tentativi che stai facendo abbia portato anche più attenzione verso i tuoi sogni, e quindi semplicemente li ricordi di più. Non sei il primo a cui capita. Ti prego di provare a cogliere la differenza tra quando scrivo attenzione e l'attenzione come da vocabolario, anche se so di non essere in grado di descriverla bene.
In sostanza, comunque, se vuoi è un buon segno, boh, vedi tu, magari decidi che è un buon segno ma poi è tutto quello che riesci a ricavarne quindi non pensare in termini di "ah questo è buono, sto andando benone"; il mio consiglio è solo quello di sperimentare: continua a sperimentare, diventa padrone della tua attenzione, percepisci, il resto (le parole, i giudizi) è filosofia, fuffa

3. Da dove cominciare. Sto forzando troppo la mano nel tentativo di uscire dal mio corpo? Non credo sia quello. (Anche se, ricorda, qui non siamo mica dei medici astrali; in ultima analisi fidati di te e di quello che senti)

Quello che hai scritto mi ha fatto pensare a un passaggio che lessi in uno dei libri di Castaneda: un giorno si sentiva tristissimo, annullato dalla tristezza, diceva di aver perso la voglia di vivere e quando ne parlò con i suoi maestri Don Juan e Don Genaro questi si spaccarono dalle risate. Solo in un altro momento gli poterono spiegare che ridevano dalla gioia perché rivedevano se stessi sul cammino verso la libertà. La sua tristezza così come gliela aveva descritta era un fatto energetico naturale.

Non ti sto dicendo che devi credere chissà cosa, prendilo come un aneddoto, una storia su uno stato d'animo.

Non ti conosco, non so chi tu sia, non so cosa hai provato prima di palesarti qui: non so se quello che vale per me vale anche per te. Molto sinceramente però posso dirti che da quando ho cominciato a cercare qualcosa di più di quello che vediamo mi è capitato, a volte e per la prima volta, di sentirmi triste, oppresso dalla vita e dalla mia piccolezza, ingabbiato, schiacciato, fuso con la malinconia. Non sono un ragazzo triste ora come non lo sono mai stato (per fortuna o per merito, chissà) in passato, te lo assicuro. Sono solo dei movimenti dell'animo che ho cominciato a sperimentare e imparato a conoscere in certe situazioni.
Quindi, lo ripeto, non so chi sei e non posso dire niente sul perché di questa cosa che ti è successa. Ma se mi chiedessi se, in generale, secondo me può esserci la probabilità che le cose siano connesse io ti risponderei di sì, con tutta la mia sincerità e tutta la mia partecipazione.

Stai spostando la tua attenzione e con essa la tua esistenza, se lo vuoi. Preparati ad ogni eventualità

4. Non so dirti nulla a riguardo


PS ti ho scritto queste cose perché tu hai fatto delle domande; fai tue le mie risposte nella misura che desideri ma da' loro la reale importanza che hanno alla fine: niente, solo parole
[Modificato da t.teo 15/01/2015 17:10]




"Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente."
15/01/2015 23:57
 
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Grazie per aver cercato di rispondere, spero di poter un giorno anche io condividere esperienze provate sulla mia pelle. [SM=x431259]
18/01/2015 18:41
 
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chissà perché ma qui su questo forum appaiono spesso persone con una forte dose di dolore, di appressione, di depressioni e di frustrazione alle spalle. Per fortuna io ho conosciuto questo forum qualche tempo dopo la mia di fase Down altrimenti avrei attanagliato sisil con le crisone esistenziali tipo: ma che senso haaaaa vivereeeeee!!!! Hahahah
A quei tempi, non molto tempo fa, stavo terribilmente e meditavo quotidianamente suicidio. Anzi, a dirtela tutta il pensiero del suicidio era l'unica cosa in grado di farmi superare le giornate. Passavo il tempo ad escogitare un modo indolore e pulito per morire far sapere che ero morta ma senza obbligare la mia famiglia o le persone con cui vivevo a dover avere che fare col mio cadavere. Mi seccava l'idea di essere una morta scomoda da sistemare. Beh, alla fine ho trovato il modo di morire ma prima di decidere il quando, un evento terribile é accaduto nella vita di una mia cara amica. Sua sorella si era suicidata. Ho sentito moltissimo la sua storia sulla mia pelle. Ho potuto scorgere il dolore nella mia amica. Nn potevo fare questo alla mia famiglia. E poi, a distanza di qualche tempo ho fatto un sogno terribile che nn ricordo affatto. Mi sono svegliata con in testa un pensiero solo: basta sensi di colpa. Da allora ho cercato di alleggerirmi il più possibile dai sensi di colpa. Erano loro che mi avevano fatto stare così male. Dopo quel sogno, nel giro di 20 giorni ho mollato il lavoro, ho lasciato il mio ragazzo con cui ormai nn c'era più quello mi aveva fatto innamorare di lui e lui di me. Mi sono coccolata per svariati mesi, e poi come col cambio di stagione ho resettato tutto e ho ricominciato. Oggi sto molto meglio, sono più equilibrata di allora e sebbene neanche allora si potesse notare cosa dentro di me ci fosse, cosa pensavo e cosa sognavo ardentemente di fare, oggi non solo non lo diresti, non c'é proprio nulla di quella zavorra emozionale che mi trascinavo dietro. Sto bene. Oggi invece il mio nemico é la paura. E il tuo nemico come si chiama Cosimo?
Si procede per gradi come in tutte le cose. Prendi consapevolezza di quel dolore. Cerca di capirlo. Comunica con lui e ascoltalo perché ha sicuramente tanto da dirti ma non pensare mai di essere tu quel dolore. Tu non sei il dolore. Lui é una cosa diversa da cosimo. Hai chiaro questo concetto? Se eri in un momento di profondo rilassamento é quasi normale che sia emersa quella roba. C'é una persona che conosco molto intimamente che non vuole provare a fare yoga e nessuna tecnica di rilassamento mentale perché dice che semmai dovesse lasciar andare le sue emozioni non sa se poi riuscirebbe a ''tornare indietro''. E' un concetto drammatico questo qua ma é molto vero; comprensibile. é evidente che tu, hai un lavorone psicologico ed emozionale da fare perché quella nube emozionale di tristezza evidentemente é la polvere che abbiamo accumulato nel nostro cuore. Una volta aperte alcune porte, tutta quella sporcizia salta fuori, perché prima l'avevi ammassata e nascosta da qualche parte ma sempre lì, dentro di te, é rimasta.(io e le mie metafore casalinghe!)
Con ciò detto ti saluto non prima di dirti che come dice il buon teo, se vibri lo sai. Non ci sono dubbi perché quando accade, senti subito che qualcosa di diverso sta accadendo. Dentro e fuori da te. Per quanto riguarda la regolazione delle vibrazioni, beh, nn so dirti da quale parte del cervello si comandino queste alterazioni ma per quel che ne so nn serve concentrarsi sulla meccanica dell'evento per far sì che l'evento si crei. Lo sforzo per tanti e per me é poco e il mutamento nemmeno troppo atteso. nn ho mai vistro altri piani astrali attraverso l'alterazione delle vibrazioni,ma ho percepito spessissimo vibrazioni altissime, mostruose e vibrazioni basse e per nulla inquietanti. Quando, questo vale per me e per qualcuno del forum come astralito, le vibrazioni sono forti l'esperienza astrale é più stabile e nitida. Al contrario l'esperienza é più onirica ma non é una scienza esatta questa...
Per quanto riguarda invece la parte dei segni e della sintonia, io personalmente non ho mai vissuto nulla del genere, o meglio, nulla di matematico, preciso come quello che é accaduto a te con tuo padre ma ho conosciuto chi cose simile le ha vissute e ci credo. E credo anche nelle coincidenze!!





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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"


M. N. (Il libro di Mirdad)
]
18/01/2015 19:10
 
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Ciao Cosimo, ti son state date due risposte veramente belle!
Mi è piaciuto molto leggerle, spero abbiano fatto anche a te lo stesso effetto...

Detto questo, vado direttamente al punto 3. Mi verrebbe da chiederti cosa ti abbia fatto avvicinare al viaggio astrale, se la semplice curiosità o qualcosa di più, un bisogno magari.
Credo che fare questi tentativi, rilassarti, in questo momento significhi per te ascoltarti, entrare in contatto con la tua parte più intima e profonda. Se la tristezza fa parte di te, se è stata così potente da portarti a pensieri tanto spaventosi, allora ascoltarsi vuol dire buttare fuori la tua tristezza, sentirla in pieno e venirne travolti... forse perché impreparati, forse perché è troppa da sopportare. Quindi anch'io penso ci sia un collegamento e non mi stupirei affatto che il rilassamento favorisca l'esplosione della tristezza: è come mettere a tacere i pensieri più superficiali, eliminare le barriere e far emergere ciò che in qualche modo è lì sepolto dentro di te.
Ciò che voglio consigliarti è: concediti questi momenti di abbandono, perché ti servono per ascoltarti, per capire cosa c'è che non va. Non arrivarci usando la testa, la logica, la ragione, semplicemente chiudi tutti i rubinetti della tua testa e ascolta quello che ne vien fuori. Sia chiaro che l'abbandono non significa cadere preda della tristezza, ma prenderne una serie consapevolezza, accettarla e infine affrontarla. Sono certa che ne trarrai giovamenti anche nella vita di tutti i giorni, perché il caos nasce in noi e sempre e solo noi possiamo portare un po' di ordine e pace. Spesso si pensa che siano gli eventi a condizionare i nostri stati d'animo, ma in realtà è molto vero anche il contrario: basta davvero poco per riuscire a cambiare atteggiamento e prospettiva, vedrai come ogni evento può trasformarsi ai tuoi occhi quando i tuoi occhi sono i primi a trasformarsi... [SM=g27822]
21/01/2015 10:58
 
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@Sisil88
Concordo sul fatto di aver ricevuto risposte molto belle e anche sul fatto di essermi avvicinato al viaggio astrale per un bisogno, probabilmente di fuga.

@Saliceridente
Grazie di cuore per aver condiviso una parte della tua esperienza, per quanto riguarda il mio nemico non so di cosa si tratti, paura? senso di colpa? rabbia? rassegnazione? vuoto? Posso dire di avere l'imbarazzo della scelta, ma in fin dei conti Dolore è una buona parola.
Dai un nome al tuo demone e cosa otterrai? Un demone con un nome.

@ingenerale
Dopo questa esperienza ho avuto una seconda occasione di parlare con mio padre, sono riuscito parlargli di come mi sentivo e di come mi ero sentito, è stato un po' come se sentissi di doverlo fare. Lui è psichiatra, come anche mia madre, e abbiamo parlato più di due ore girando in auto nella notte per ricaricare la batteria della macchina. Adesso sotto suo consiglio/costrizione ho un appuntamento con un suo collega strizzacervelli e, in analogia con la storia di saliceridente ho abbandonato la mia università e la mia reticenza. Vi ringrazio per aver risposto gentilmente e in modo così chiaro, ho fatto un giro sul forum e ho visto che ci sono un sacco di lagnosi che come me vengono a cercare la soluzione qui sopra e per questo mi scuso di essermi aggiunto al branco, quindi nonostante vi ringrazi per l'aiuto, cerchiamo di dimenticare questa faccenda, cercherò di lamentarmi di meno e concentrarmi di più su quello che è il centro del forum e del sito, il viaggio astrale.

Penso di avere avuto delle vibrazioni, anzi, so di aver vissuto un momento di estrema certezza vibratoria (per così dire), che purtroppo ha avuto vita breve perchè l'esaltazione me lo ha rovinato riportandomi a pensieri del tipo "OH CACCHIO IL MIO BRACCIO VIBRA!" quindi sensa esitazione pubblicherò l'emoticon che non pensavo di pubblicare mai!
[SM=x431256]
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