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Fisica (vs?) Astrale

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2009 23:41
14/04/2009 12:22
 
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Apro un nuovo thread così a "quella" non gli vacilla l'universo con gli Off topic...

Dicevamo, quotando la firma di Acrux:


In un mondo bidimensionale due figure possono sovrapporsi?



Miii, Acrux, con questa storia, da bambino, Einstein mi rapì ...
Bé, dipende sempre e solo dal punto di vista. Perché se tu osservi da un universo che ha anche la profondità (a tre dimensioni) non potranno sovrapporsi. Se invece sei un essere bidimensionale tutto si sovrappone. Tutto giace su un piano, anche tu, essere bidimensionale, oltre te potrai vedere solo "linee prossime" a meno che sul piano non vengano a distanza più ravvicinate altre figure (che tu ravviserai sempre come linee) che per te rimarranno sempre e solo linee e che però occulteranno le figure\linee più distanti. Le stesse che, osservate invece da un universo tridimensionale possono apparire come disegni su un piano, tipo un foglio. Esempio

Zero e Sette vivono in un universo a due dimensioni

tu li osservi dalla terza dimensione così:

0 7

zero vedrà sette così:

|

(e viceversa).

A un certo punto arriva 5 e si inserisce tra i due.

Tu vedrai questo:

0 5 7

Zero e Sette continueranno a vedere |

che però sarà 5

Quindi, penso che in quell'universo sarà bene vestirsi con colori personali per distinguersi.
Questo però serve solo a fare riflettere su una cosa:

0, 5, 7, non vedono noi e hanno una percezione gli uni degli altri e di se stessi abbastanza limitata... (dal nostro punto di vista)

Noi, esseri dell'universo a tre dimensioni, che percezione abbiamo gli uni degli altri? Di noi stessi?

Ma soprattutto,
Noi non vediamo gli esseri della quarta dimensione. Gli esseri della quarta dimensione che percezione hanno di noi...?












Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

14/04/2009 12:54
 
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Dimenticavo sopra di porre l'accento su una considerazione. Tutto ciò per me è meramente accademico, il "pippone" è teorico è regge solo su quella linea. Perché a me basta considerare che chi ha fatto questo bel ragionamento (me compreso) lo fa da una ed una sola angolazione, quella della terza dimensione, e secondo me, per una comprensione d'insieme, non ci sarà mai una risposta "definitiva" da una visione parziale.
Ma aprire la mente, il cuore, da "ovunque" ci si trovi forse può fornire delle chiavi d'accesso a piani differenti.










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
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14/04/2009 13:31
 
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questa è un pò la storia di un cerchio che non potrà mai essere un cilindro.
il punto di vista è relativo al piano dove ci si trova.
non è che ci sia altro da aggiungere se non che siamo in quattro dimensioni, considerando il tempo.


A cavallo dei Fotoni

Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!

14/04/2009 13:35
 
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Re:
mistermoog, 14/04/2009 12.22:

Zero e Sette vivono in un universo a due dimensioni

tu li osservi dalla terza dimensione così:

0 7

zero vedrà sette così:

|

(e viceversa).

A un certo punto arriva 5 e si inserisce tra i due.

Tu vedrai questo:

0 5 7

Zero e Sette continueranno a vedere |

che però sarà 5






secondo me non si vedrebbero proprio! Il fatto di vedersi come una lineetta | , per quanto sottile (di poco spessore) possa essere, sarebbe comunque una contraddizione, visto che la 3a dimensione non esiste, no? Non avrebbero vista laterale in ogni caso. Ma non potrebbero vedere nemmeno in profondità (cioè qualcosa posta di fronte alla loro superficie, implicherebbe ancora l'esistenza di una 3a dimensione). Sarebbero completamente ciechi insomma.

Quanto al fatto di sovrapporsi ok, lì nasce la pippa, perché se pensi alla possibilità o meno di sovrapporsi devi ammettere una 3a dimensione, che lì non c'è, quindi puoi rispondere no.
Però se dici che non si possono sovrapporre potresti pensare che non possono farlo perché andrebbero a cozzare lateralmente uno contro l'altro, nel tentativo di sovrapporsi, ma questa è ancora una contraddizione, visto che non hanno spessore!
[Modificato da viaggio australopiteco 14/04/2009 13:42]
14/04/2009 13:47
 
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se una dimensione fosse zero, in pratica non esisterebbero...
boh, vabbé!
14/04/2009 14:26
 
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Mog, ma quello che hai detto c'entra con la teoria delle stringhe per caso?

Quei folli si spingono addiriuttura a decine di altre dimensioni... (26?) uff.. peccato non 42.
Ma ad essere sincera non sono ancora in grado cervelloticamente parlando di affrontare pure queste pippe mentali...

..quindi vado a farmi l'hennè ai capelli.



Tal pais dai zuète, duc' a' crodin di cjaminà drets.

14/04/2009 15:05
 
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11 dimensioni -da voce di un teorico delle stringhe-.
la teoria delle stringhe viene definita dai fisici tradizionali come "elegante ma del tutto infondata"...a me personalmente piace:
tutto è formato dalla stessa materia -stringa- che vibra con frequenze differenti...un concerto =)


A cavallo dei Fotoni

Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!

14/04/2009 20:03
 
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Mi avvicino molto ai concetti di Viaggio Austral. che in parte sono anche raccolti nel libricino che vado a consigliarvi.

In merito a tutte le pippe mentali che possiamo buttar giù io sono partito da questo libricino di una quarantina di pagine, vi tiro giù la recensione che si trova su Wiki (pedia):

----------------------------------------------------------------
Flatlandia: Racconto fantastico a più dimensioni è un classico del XIX secolo scritto da Edwin Abbott Abbott. Il racconto appartiene al genere fantastico e racconta la vita di un abitante di un ipotetico universo bidimensionale che entra in contatto con l'abitante di un universo tridimensionale. È un racconto molto popolare tra gli studenti di matematica e più in generale tra gli studenti di facoltà scientifiche perché affronta da un punto di vista molto originale il concetto di un mondo a più dimensioni.

Il racconto è diviso in due parti. Nella prima parte il narratore descrive brevemente il mondo di Flatlandia. Questo è un mondo bidimensionale (flat in inglese significa piatto) e gli abitanti di questo mondo sono delle figure geometriche che si muovono su un piano che per loro è l'universo. Il narratore è uno degli abitanti e nella fattispecie è un quadrato.

Nella seconda parte del racconto il quadrato racconta il suo incontro con una sfera proveniente da Spacelandia (il mondo a tre dimensioni) che lo illumina sulla presenza della terza dimensione. In seguito il quadrato racconta di come gli abitanti di Flatlandia abbiano reagito al suo tentativo di illustrare la presenza di una terza dimensione.

Come si è detto il racconto è una satira della società dell'autore, infatti in Flatlandia la società è rigidamente divisa in gerarchie e la suddivisione si basa sull'aspetto fisico. Nello specifico, sul numero di lati che formano le figure.

Nel mondo di Flatlandia un maggior numero di lati (o meglio, un angolo più largo) viene associato a maggior intelligenza e quindi a scuole migliori e in seguito a lavori migliori e di maggior responsabilità. In questo mondo ogni individuo può sperare in un'ascesa sociale sua o eventualmente della sua prole anche se in realtà solo un ridottissimo numero di individui riesce a migliorare la propria posizione sociale.

La remota possibilità d'elevazione sociale viene utilizzata dalla classe dominante per mantenere pacifico il popolo e in caso di rivolte l'elevazione di classe viene utilizzata per allettare i capi delle rivolte e quindi per far fallire tutte le rivolte in Flatlandia. Uno speciale spazio viene riservato alle donne che in quell'universo sono delle linee e quindi, essendo dotate solo di due lati e di un angolo pressoché zero, sono assimilate a dei bambini che vanno perennemente protetti dal mondo esterno.

La condizione delle donne in Flatlandia ha provocato delle accuse di misoginia contro l'autore, anche se in realtà l'autore voleva solo far riflettere il lettore sulla condizione della donna e non voleva esprimere delle opinioni personali o degli auguri su come sarebbe dovuta essere impostata la sua società.

Il protagonista nel racconto non si ferma ad un mondo a tre dimensioni, e riprendendo gli allora recenti lavori di Riemann, teorizza mondi a più dimensioni che aspettano solo di essere scoperti con gli occhi della mente. Questa parte del racconto acquista connotazioni inaspettate dopo la scoperta della relatività da parte di Einstein e rappresenta uno dei passaggi più divertenti del racconto.

Infatti pur avendo la sfera iniziato il quadrato al mondo delle tre dimensioni quando il quadrato congettura la presenza di mondi con quattro, cinque, sei, ecc. dimensioni la sfera lo zittisce affermando che il modo ha solo tre dimensioni e non ne può avere più di tre. Quindi il maestro si dimostra più miope dell'allievo e non riesce ad elevare la sua mente oltre i suoi sensi in un primo momento. Nonostante questo in un secondo momento gli appare nuovamente affermando che effettivamente è possibile proseguire all'infinito nella ricerca di altre dimensioni.


--------------------------------------------------------

Lo trovate su internet o sul mulo è gratuito ovviamente.

Io non sono certo che in un mondo bidimensionale due figure si possano sovrapporre a meno che lo spazio tra le loro molecole permetta di creare una specie di miscuglio con la figura che incontrano, ma qui sarebbe una cosa tipo sciogliere del sale nell'acqua.... Mi ricollego al concetto di cecità (toccato anche nel libro), non essendoci altezza in un mondo bidimensionale non vedremmo oltre qualsiasi cosa ci si prosti davanti....va be per ora la mollo qui, alla prossima altrimenti mi scoppia qualche neurone...
[SM=x431239]

Grazie Moog per aver colto la mia firma con la tua solita acutezza che ammiro e straammiro!
[Modificato da acronimo 14/04/2009 20:15]
14/04/2009 20:18
 
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14/04/2009 20:25
 
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Ok Moog mi sono riletto con calma la storia dei numeri

0 5 7

direi che non fa una piega sarà sempre | in ogni caso...direi sconcertante e angosciante allo stesso tempo.

A pensarci bene noi che osserviamo con l'ausilio della terza dimensione potremo essere per gli abitanti del bi-luogo esseri onniscenti e veggenti in quanto vedremo cose che loro non possono neanche immaginare a cominciare dalla loro stessa vera forma se non predire loro avvenimenti che accadranno perchè noi saremo in grado di vedere a distanza o dietro i loro muri.....direi che è un po' come uno spirito potrebbe predire a noi umani il nostro futuro: per noi roba strabiliante incastrati nel tri-mondo per loro normale amministrazione senza tanti sforzi, abitanti del xx-mondo.

Dimenticavo: gli esseri della bidimensione non potranno mai vederci, teoricamente intersechiamo il loro mondo ma non avendo altezza quale e quanta parte del nostro corpo intersecherebbe il bi-mondo?



O kakkio, mi è scoppiato il settantaquattresimo neurone...porc.miser. devo lavare il monitor...lo sapevo mi sono sforzato troppo!

[Modificato da acronimo 14/04/2009 20:26]
14/04/2009 20:28
 
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Ecco si il video che ha postato Sil prima che finissi di postare il post precedente spiega molto di quello che volevo dire...

Grazie SIl
14/04/2009 22:05
 
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Per ora non volevo blablare ulteriormente. Intanto riposto l'amico Quantum in italiano, così per renderlo fruibile a tutti. Se cercate in giro per il forum abbiamo già postato tante cose interessanti del dottore. Comunque, bravo Sil ad aver inserito l'episodio giusto al momento giusto. Questo spiega meglio la teoria con la relazione tra dimensioni. Posso solo aggiungere quello che ho già detto: il tutto secondo me è SOLO un buon allenamento per la testa. Teniamo presente che è fatto da abitanti della terza dimensione e i ragionamenti sono sempre da chi vive nella dimensione a tre (in effetti a 4 considerando il tempo).





Il rischio di non considerare soltanto tutto ciò come principio ma come regola teoria adottata secondo i nostri parametri, appunto quelli di cui disponiamo qua, nella "tri-dimensione" è che non ci si capisca (vedi Viaggio Australopiteco col problema della linea). Certo che la linea a vederla così come la consideriamo noi ha uno spessore che ci porterebbe a dire che in realtà non si dovrebbe vedere tra esseri bi-dimensionali. Probabilmente è così, ma non credo che quando EINSTEIN (!) riportava questo esempio immaginasse un universo i cui abitanti fossero "reciproche linee". Su ragazzi, usciamo dagli schemi rigidi, ho già detto che serve solo come esercizio per la mente. Lascia qualcosa che non sarà certo la descrizione dettagliata di un universo diverso dal nostro ma...qualcosa lascerà, accidenti, non mi fate citare sempre il "colore del grano"... Non guardiamo il dito. E neppure la Luna...


“It is like a finger pointing away to the moon. Don’t concentrate on the finger or you will miss all that heavenly glory.”
[Modificato da mistermoog 15/04/2009 16:16]










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15/04/2009 01:59
 
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questo link và un pò off, ma credo sia il passo successivo. Vi chiederete voi cosè la 4 dimensione? Ebbene è la CO-CREAZIONE, intento, intuito, attenzione, integrità. Volere e potere, fare. Ciò che possiamo sperimentare nei viaggi astrali.(personale visione)

LINK

il video dura 3 ore e non ho ancora finito di vederlo ma credo rispecchi abbastanza realisticamente la realtà. Noi attraiamo ciò a cui poniamo attenzione, è la legge appunto di attrazione. Se attiriamo apocalisse, terremoti, uragani, e comete, probabilmente le avremo. i co-creatori Consapevoli immaginano e pongono il loro intento verso una realtà unitaria e senza disparità, senza guerre. Poi fatevi un idea voi!

sil

[Modificato da Silenceise 15/04/2009 02:00]
15/04/2009 10:10
 
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ok, volevo solo proporre il problema dell'interazione tra osservatore di una dimensione diversa da quella osservata (non solo i "bidimensionali" non potrebbero vedere noi, ma nemmeno noi potremmo vedere loro). Questo ragionando in stretto senso logico, per chi è abituato a farlo in 3D.
Quindi se dimensioni diverse dalla 3a esistessero, e se una interazione ci dovesse essere, non avverrebbe certo sul piano fisico (spaziale in questo caso).
Ma alla fine dei conti, cosa voleva dire Einstein con questa storiella? Cosa significa in questo caso il concetto di "vedere"?
23/04/2009 05:41
 
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In totale ci sono 1 utente in linea: 1 registrato, 0 nascosti, 0 anonimi (dettagli, entra in chat)
mistermoog

Non succedeva da un po' e ne approfitto...
Ora vado via, cosa spunterà scritto?


"In totale ci sono 0 utenti in linea: 0 registrati, 0 nascosti, 0 anonimi (dettagli, entra in chat)"

Eh, no! Per la fisica quantistica, e per il mio buon senso, appena andrò via l'intero forum si troverà in una specie di nuvola di probabilità... E nessuno può dire il contrario visto che se andiamo a controllare avremo influenzato l'"esperimento"...
Madooo, ma quando la smetto...notte va! (see "notte")










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24/04/2009 00:08
 
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uhm
una seghina mentale m'è sorta nella testa..
la terza dimensione è fatta di strati di universi a 2 diemnsioni sovrapposti... proprio come in una retta, tra due punti ce n'è sempre un altro..
Ha senso?

sono inverosimili entrambe, perchè per quanto possa essere sottile un foglio, avrà sempre uno spessore, quindi una realtà a 2 dimensioni non potrà mai essere fisica nel modo cui noi percepiamo la fisicità, e quindi
1 o noi non riusciremmo a percepirla come i suoi abitanti non percepiscono noi
2 o per noi è una cosa astratta, come la matematica binaria, anzi forse quello è davvero un universo a due dimensioni... è una cosa astratta ma ben presente nel nostro mondo

va bè sarà il caso che me ne vado a letto
..che poi alla fine.. ma che kkazz me ne fott...
25/04/2009 03:30
 
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Auriah, 24/04/2009 0.08:

uhm
una seghina mentale m'è sorta nella testa..



Tornare a quelle tradizionali no?


sono inverosimili entrambe, perchè per quanto possa essere sottile un foglio, avrà sempre uno spessore, quindi una realtà a 2 dimensioni non potrà mai essere fisica nel modo cui noi percepiamo la fisicità,



Uff, ci caschi pure tu...l'esempio del piano, del foglio, serve solo a percepire un concetto. Il foglio è a tre dimensioni! Non puoi cercare un universo a 5\6 dimensioni (per fare un esempio) utilizzando "materia" in quanto questa avrà sempre tre dimensioni. Accidenti, finché non abbandoneremo i vecchi schemi non conosceremo nuovi punti di vista. Scervellarsi senza abbandonare il vecchio punto di vista, ragionando "a tre dimensioni" non serve che a sviluppare una fantasia limitata al proprio pollaio. La nostra stessa mente, secondo me, non è limitata alle tre dimensioni. Siamo noi che la collochiamo nelle tre dimensioni. Credo che la realtà si comporti con noi come quei cabarettisti sardi "tu mi dici cosa devo fare e io lo faccio"

Un esempio, l'astronautica è morta e sepolta da quando ha mosso i primi passi. Per coprire grandi distanze non bisogna "accelerare" sempre più, perché, bene che ci andrà, ci troveremo a fare i conti con la teoria della relatività. La stella più vicina è praticamente irraggiungibile per noi a meno che non consideriamo il "movimento" nello spazio-tempo sotto altri punti di vista. Anzi, lo stesso spazio è un limite in quanto tridimensionale (più il tempo). Ma qui mi fermo per non andare troppo fuori tema. Anzi no, vorrei soltanto richiamare alla nostra memoria le uniche scene che vale la pena di vedere in quella boiata di film che è "Contact", quelle finali del viaggio...

[Modificato da mistermoog 25/04/2009 22:56]










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25/04/2009 21:45
 
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Re:
mistermoog, 23/04/2009 5.41:

In totale ci sono 1 utente in linea: 1 registrato, 0 nascosti, 0 anonimi (dettagli, entra in chat)
mistermoog

Non succedeva da un po' e ne approfitto...
Ora vado via, cosa spunterà scritto?


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Eh, no! Per la fisica quantistica, e per il mio buon senso, appena andrò via l'intero forum si troverà in una specie di nuvola di probabilità... E nessuno può dire il contrario visto che se andiamo a controllare avremo influenzato l'"esperimento"...
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Penso che quando poi tu sei uscito dal forum, la tua presenza psichica sia rimasta proprio per il fatto di aver espresso il concetto, in pratica il tuo logout non è stato libero come in altre volte ma è stato un logout che ha lasciato tracce psichiche di te in quanto il concetto si è radicato nel server come "UN'ASPETTATIVA"...una specie di forma pensiero....per quanto tu non ci fossi più, la tua controparte o "negativo" è rimasta presente.... va be adesso tiro lo sciacquone del cesso e cambio la mia firma!!!!
[SM=g10638]
[Modificato da acronimo 25/04/2009 21:47]
26/04/2009 11:35
 
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acronimo:
"Un'immagine pensata (creata/visionata) nel cervello quante dimensioni ha? Posssiamo guardare alla nostra immaginazione come ad una lavagna piana o come ad un videogioco 3D...o altro!? Provate a chiudere gli occhi, adesso! Lo vedete, li in fondo?"

non riesco a immaginare nulla che non sia tridimensionale, comunque:

mistermoog:
"Noi, esseri dell'universo a tre dimensioni, che percezione abbiamo gli uni degli altri? Di noi stessi?"

forse è questa la domanda chiave del topic, che senso ha scomodare dimensioni diverse dalla 3D se abbiamo ancora tali domande sulla percezione?
E poi cos'è questa percezione? Una missione di pace per caso?
26/04/2009 19:56
 
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Re:
mistermoog, 23/04/2009 5.41:

In totale ci sono 1 utente in linea: 1 registrato, 0 nascosti, 0 anonimi (dettagli, entra in chat)
mistermoog

Non succedeva da un po' e ne approfitto...
Ora vado via, cosa spunterà scritto?


"In totale ci sono 0 utenti in linea: 0 registrati, 0 nascosti, 0 anonimi (dettagli, entra in chat)"

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No Moog se esci comparirà: "In totale ci sono 0 utenti in linea: 0 registrati, 0 nascosti, 0 anonimi (dettagli, entra in chat)"
solo che nessuno potrà testimoniarlo
E' come la storia dell'albero che cade in una foresta dove non c'è nessuno, e tutti si domandano se fa rumore.
Certo che lo fa, ma nel senso di fenomeno fisico che lo genera, anche se nessuno orecchio lo puo' captare e farlo così elaborare "in rumore" dal cervello.
Allo stesso modo quando esci dal forum il count utenti si porta a zero.
E' dimostrato dal fatto che appena rientri torna a uno e lo vedi. [SM=g27823]




-= Every man dies, but not every man really lives =-

I want to believe
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Re:
mistermoog, 25/04/2009 3.30:



-cut-
Un esempio, l'astronautica è morta e sepolta da quando ha mosso i primi passi. Per coprire grandi distanze non bisogna "accelerare" sempre più, perché, bene che ci andrà, ci troveremo a fare i conti con la teoria della relatività. La stella più vicina è praticamente irraggiungibile per noi a meno che non consideriamo il "movimento" nello spazio-tempo sotto altri punti di vista. Anzi, lo stesso spazio è un limite in quanto tridimensionale (più il tempo). -cut-



qua invece mi trovi perfettamente d'accordo. Purtroppo o si cambia "punto di vista" o non andremo molto lontano...




-= Every man dies, but not every man really lives =-

I want to believe
26/04/2009 22:15
 
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Sentite questa:

Tratto dal libro "Il poltergeist" di William G. Roll


"...Il Signor Adam, il legale il cui studio a Rosenheim era stato teatro dei disturbi precedenti, era diventato un appassionato dei fenomeni di Poltergeist e andò a Nicklheim per incontrare la famiglia di Brigitte (famiglia soggetta a fenomeni di possibili Polt.). Gli dissero che gli oggetti che sparivano dalla casa erano visti poi cadere a terra all'esterno. Per farne la prova, Adam mise bottiglie di profumo e pillole sulla tavola della cucina e poi chiese che uscissero tutti, andando lui stesso a raggiungere gli altri dopo avere chiuso porte e finestre. Poco dopo apparve nell'aria una bottiglia di profumo e quindi di pillole. Furono viste quando erano all'altezza del tetto e cadendo a terra a zig-zag. (...) Con la sola eccezione del p. di Newark quelli da me conosciuti non hanno lanciato oggetti attraverso mura o porte chiuse. Oltre ai casi di Bender, ve ne sono alcuni precedenti in cui qui questo è stato riferito. Dobbiamo dunque essere preparati ad ammettere che questo sia un effetto reale. Bender suggerisce che forse si debba postulare l'esistenza di uno "spazio superiore", che permetterebbe una "libertà di movimento in quattro dimensioni" e spiegherebbe l'apparente penetrazione della materia attraverso la materia. Fa notare che un fisico austriaco, Ernst Mach, avanzò questa ipotesi agli inizi del secolo come un astratto concetto matematico, e che lo stesso Match disse anche che la comparsa e scomparsa di oggetti sarebbe una prova empirica di questa superiore dimensionalità dello spazio."
26/04/2009 23:41
 
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Re: Re:
-=Regulus=-, 26/04/2009 19.56:



No Moog se esci comparirà: "In totale ci sono 0 utenti in linea: 0 registrati, 0 nascosti, 0 anonimi (dettagli, entra in chat)"
solo che nessuno potrà testimoniarlo
E' come la storia dell'albero che cade in una foresta dove non c'è nessuno, e tutti si domandano se fa rumore.
Certo che lo fa, ma nel senso di fenomeno fisico che lo genera, anche se nessuno orecchio lo puo' captare e farlo così elaborare "in rumore" dal cervello.
Allo stesso modo quando esci dal forum il count utenti si porta a zero.
E' dimostrato dal fatto che appena rientri torna a uno e lo vedi. [SM=g27823]





Quindi il rumore dell'albero che cade possiamo considerarlo inesistente perchè nessun organo percettivo lo avrebbe tradotto in rumore. A quel punto rimarrà solo un albero che cade, o meglio un albero caduto in quanto il nostro punto di vista si sposterebbe all'atto gia compiunto. Il rumore diverrebbe solo percezione immaginaria a cui potremmo fare riferimento temporale: quando l'abero cadde probabilmente fece un gran rumore. Da qui ecco l'anello di congiunzione tra Moog che diventa utente 0 e Acronimo che immagina un probabile suono di cui nessuno ha mai sentito: in entrambi i casi il punto meditativo si è rivolto a qualcosa di probabile ma non dimostrabile, tutti e due i casi virano verso uno stato immaginativo ma allo stesso tempo inesistente.

....oddio mi cola il cervello dal naso..un fazzoletto presto...!!!

P.S. Moog il server potrà dimostrare che tu sei diventato utente 0 ma lui è inanimato ed è fuori dal contensto, lui stesso è lo "0". [SM=x431223]
[Modificato da acronimo 26/04/2009 23:44]
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