Non me la cavo molto con le metafore "hi-tech", ma credo che in qualsiasi termine vogliamo tradurre questo genere di sostituzioni, il risultato non risieda mai nel sostituito o nel sostituente, ma nella fusione dei due. Per spiegarmi meglio: a mio parere l'identità risulta dall'integrazione delle parti, dunque se tolgo ad A il cervello e lo metto nel corpo di B, l'identità risultante non sarà A e non sarà B, ma una fusione di A e B...un po' come nel film "La mosca"... dove il risultato della fusione tra il DNA del protagonista con il DNA di una mosca fu Mr....(non ricordo il cognome del tizio)-mosca.
Quindi in qualsiasi altro caso credo che la risultante sarebbe sempre una serie di memorie frammentate che si integrano completandosi in una sola, ed una "centralina" ugualmente costituita da dualità incomplete che però associandosi tra loro arriverebbero a formare un'unità funzionante e differente da ciascuna identità delle parti precedentemente separate.
Insomma.. tanti "io" integrati secondo differenti organizzazioni fanno un "Io" differente da ciascun altro "Io" organizzato secondo differenti integrazioni.
Aiuto.. forse ho aggiunto più confusione che novità...ma l'importante è partecipare..no?
Non c'è avversario.
Non c'è combattimento.
Nella lucente lama che mi fronteggia
si specchia solo il mio volto.