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LA CINA RIAVVIA LA CAMPAGNA “COLPISCI DURO” NELLA REGIONE AUTONOMA TIBETANA

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2004 09:50
26/11/2004 09:50
 
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Ciao ragazzi, vedo che questo spazio del forum si occupa molto del sociale! Mi fa piacere! [SM=g27823]
Credo sia importante sapere cosa accade nel mondo...molto spesso i giornali e le televisioni non parlano di questi fatti...ANCHE SE MOLTO IMPORTANTI!!! e quindi è nostro dovere INFORMARCI! che ne pensate?

buona lettura!

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LA CINA RIAVVIA LA CAMPAGNA “COLPISCI DURO” NELLA REGIONE AUTONOMA TIBETANA

Dharamsala, 8 novembre 2004. (Tibetan Centre for Human Rights and Democracy - TCHRD)

Intensificando ancora una volta l’asprezza delle sue direttive politiche, la Repubblica Popolare Cinese ha deciso di rilanciare la campagna “Colpisci Duro” per stroncare il dissenso politico dei tibetani ed esercitare uno stretto controllo sulle istituzioni religiose. Nel corso di alcuni incontri recentemente svoltisi a Lhasa, le autorità hanno riaffermato la necessità di piegare la resistenza “colpendo duro” all’interno della Regione Autonoma Tibetana” (TAR).

Il 4 novembre 2004, l’organo di informazione di stato China Tibet Information Centre ([URL]www.tibetinfor.com[=URL]www.tibetinfor.com) e il quotidiano Lhasa Evening hanno riferito che “a Lhasa è iniziata la fase invernale della campagna ‘Colpisci Duro’, che riguarda il periodo compreso tra il 1° novembre e il 30 dicembre 2004. L’attuale ripresa della campagna mira all’eliminazione dei gruppi separatisti segreti esistenti all’interno e all’esterno della Regione Autonoma e all’esercizio di un controllo sulla religione, sui terroristi e le loro attività, sulle azioni criminali, su coloro che minacciano la stabilità e sui tibetani rientrati dall’esilio ma in contatto con gruppi separatisti”.

Il 19 ottobre 2004, i rappresentanti delle istituzioni preposte all’applicazione della legge, riuniti a Lhasa nell’arco di un intero fine settimana, hanno sostenuto la necessità del mantenimento della stabilità sociale “colpendo duro” sulle “forze separatiste”. Il 20 ottobre 2004, Yang Song, capo dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza (PSB) della Regione Autonoma Tibetana, ha affermato che “non solo la stabilità sociale è un’esigenza primaria della società ma è altresì di grande importanza politica…colpire duramente e sopprimere i separatisti”.

Il 1° novembre 2004, il Lhasa Evening ha riferito che il giorno precedente, 31 ottobre, era formalmente iniziato a Lhasa un workshop, della durata di un fine settimana, riservato ai funzionari incaricati dell’”educazione patriottica” all’interno dei monasteri. Alla cerimonia d’apertura dei lavori, erano presenti il vicesegretario del Partito di Lhasa, il Presidente del Congresso Nazionale del Popolo della città, il Capo del Comitato per l’Educazione Patriottica, membri della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese, funzionari del Fronte Unito per il Lavoro, dell’Ufficio Religioso e il capo dell’Ufficio Educazione Patriottica della Regione Autonoma Tibetana, Lobsang Gyurmey. Nel suo discorso d’apertura, Gyurmey ha affermato che “all’interno dei monasteri, è necessario dare completa applicazione al processo di educazione patriottica allo scopo di prevenire attività separatiste. Devono inoltre essere prese misure precauzionali per evitare l’ingresso di opuscoli provenienti dal gruppo separatista in esilio”. [Riferimento a Dharamsala, sede del Dalai Lama].

A titolo sperimentale, i partecipanti dovranno dare applicazione a quanto emerso nel corso del convegno in due o tre monasteri di Lhasa, entro la fine dell’anno. Se l’esperimento avrà successo, le nuove misure saranno adottate su larga scala nei prossimi due anni, a partire dal 2005.

L’essenza e le linee guida della campagna di “Educazione Patriottica” furono formulate nel 1994, nel corso del Tibet Work Forum. Fu posta in atto a partire dal 1996. Il Partito Comunista Cinese la dichiarò conclusa nel 2000, ma il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ritiene che sia sempre continuata all’interno delle istituzioni religiose.

La campagna “Colpisci Duro” (“Yanda”, in lingua cinese) iniziò in Cina nel 1983. Concepita come misura di lotta alla criminalità, si trasformò in un vero e proprio strumento di repressione politica. In Tibet è attuata per soffocare qualsiasi espressione di dissenso.

Nel dare corso ad entrambe le campagne, gli organi di stato preposti all’applicazione della legge violano i diritti umani fondamentali del popolo tibetano attraverso arresti arbitrari, detenzioni, interrogatori e torture, licenziamenti ed espulsioni dagli istituti religiosi. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia esprime la propria profonda preoccupazione per l’attuale intensificarsi della campagna “Colpisci Duro” attuata dalle autorità cinesi contro il popolo tibetano.



ciao


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-La verità è una terra priva di sentieri-
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Nel gdr - Il trono di spade -
Lady Lysa
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