La testimonianza è interessante. Interessante anche il fatto che sia abbastanza comune la convinzione che lo spirito sopravviva al corpo in qualche modo. Eppure è sempre troppo poco. Personalmente non ho nemmeno mai avuto un viaggio astrale e quindi non me la sento di affrontare la questione dal punto di vista dell'esperienza e forse, in errore, cerco di considerare le implicazioni razionali che ne possono derivare.
Ci possono essere ovviamente due interpretazioni differenti di questo evento:
1. Rumori, voci, sensazioni e la stessa visione del bambino, sono i meri prodotti della mente di questo padre, inserito nei mondo delle oobe e abbastanza autosuggestionato da produrle autonomamente. Ma questa ipotesi risulta parecchio deludente sia a livello speculativo sia a livello di indagine nell'ambito della questione spirituale.
2. Gli avvenimenti non sono prodotto primo della mente di questo individuo ma bensì elementi reali che per qualche ragione, in questa situazione il padre è stato in grado di percepire a livello cosciente.
La seconda ipotesi presenta delle implicazioni davvero interessanti che vado ad elencare:
- Il bambino si ritrova ad essere proiettato nel mondo reale (se esiste qualcosa di reale in tutto ciò), non sa di esservi, quindi il mondo fisico, reale, non solo è rappresentato nella sua mente, ma è il reale, vero e proprio ambiente nel quale questo "doppio" si va muovendo. Questo però ha a sua volta una implicazione che viene qui sottovalutata parecchio: il mondo fisico ha delle regole, regole che non possono in alcun modo essere violate (presumibilmente), quindi se esiste una proiezione astrale capace di muoversi nel mondo reale, anche essa è soggetta alle regole dello stesso. deve essere fatta di qualcosa, come il corpo è fatto di materia il doppio è fatto di qualcosa. Qualcosa che però si comporta, dalle descrizioni di esperienze lette fino ad ora, in maniera molto diversa. Prima di tutto sembra essere completamente privo di massa, come se il campo di higgs non agisse su di esso, allo stesso modo però sembra non interagire con la luce, almeno non con lo spettro visibile. Sarebbe interessante sapere se interagisce o produce gravità od un suo surrogato.
-Perchè può essere possibile vedere una proiezione astrale? si tratta di vera e propria vista? intesa come l'interpretazione che il nostro cervello da alle sollecitazioni della luce sulla retina oppure si tratta di una percezione di tipo diverso, che viene dal cervello riassunta come una informazione visiva?
Nel primo caso allora avremmo una proiezione astrale, che in un particolare momento di non consapevolezza, si ritrova a riflettere la luce interagendo con i fotoni e permettendogli di rimbalzare in modo simile ad un corpo fisico, producendo quindi plausibilmente un ombra o un qualcosa di simileò. C'era un ombra? domanda interessante.
Nel secondo caso avremo quindi un aumento dei sensi canonicamente riconosciuti, implicherebbe l'esistenza di una serie di potenzialità che rimangono celate alla nostra mente cosciente, impedendoci, per qualche ragione di "vedere" e "comprendere" al di là di ciò che è normale per noi. Che dire, bisognerebbe fare questi testi in laboratorio. Forse in realtà i nostri sensi stessi si autoschermano. In fin dei conti è dimostrato che in una scena caratterizzata dal movimento la vista esclude i punti fermi, considerandoli al di fuori del mondo reale, come quando un micropeletto si appoggia sul nostro occhio, se ci concentriamo su di esso possiamo vederlo, ma se non ci facciamo caso scompare completamente dal nostro campo visivo, pur essendoci in mezzo.
-Perchè quando si parla di uscite dal corpo, doppi e fenomeni percettivi soprannaturali sono ricorrenti i riferimenti a ronzii, rumori di fondo, fischi e vibrazioni? Avendoli considerati parte del mondo reale, anche essi debbono per forza di cose avere una origine e una valenza, se non a livello materiale quanto meno a livello energetico. Certo, cercare di dare una spiegazione è come costruire castelli di carte, in fin dei conti la cosa più sensata è limitarsi ad accettare socraticamente la nostra ignoranza e tenere presente sempre che l'unica cosa che sappiamo è di non sapere. Tuttavia non mi risulta così difficile associare questo fenomeno a qualcosa di riconducibile al mondo reale, proviamo a rispondere alla domanda con un altra domanda:
Perchè se ci concentriamo sul nostro udito percepiamo un rumore di fondo altrimenti non udibile? che cosa vuol dire sentire? vuol dire interpretare le frequenze delle onde sonore trasformandole in quel concetto che normalmente riconosciamo come suono. Questo è in effetti applicabile anche alla vista in quanto astrazione delle delle diverse lunghezze d'onda della luce che siamo in grado di percepire con gli occhi. Il meccanismo è simile a quello con il quale inviamo le informazioni via onde radio o via internet.
Esiste un parallelismo tra questo rumore di fondo percepibile nelle nostre orecchie, le luci i colori che possiamo vedere quando chiudiamo gli occhi, e questi strumenti di trasmissione dei dati artificiali?
Ebbene esiste, ed è spiegato accuratamente a livello scientifico. Venne scoperto da alcuni scienziati che scandagliavano lo spazio in cerca di onde radio, prima fu frainteso per una interferenza dovuta alla cacca dei piccioni all'interno delle apparecchiature, ma una volta pulite risultava più percepibile e costante in ogni zona in cui veniva puntato il ricevitore, la conclusione fu che si trattava delle radiazioni e della energia residua eco del big bang, inizio dell'universo. fu inviato un apparecchio in orbita intorno al sole perchè potesse essere misurata, e in questo modo abbiamo potuto conoscere l'evoluzione energetica del nostro universo nel dettaglio, dai primi attimi fino ad ora. Radiazioni che tutti noi possiamo percepire quando attaccandoci al segnale analogico della televisione e sintonizzandoci su una frequenza vuota vediamo solo una specie di interferenza nelle informazioni. Ovviamente non so se si tratta della stessa cosa, però l'analogia risulta piuttosto accurata.
- Come sono legati, corpo, coscienza e "spirito" (o proiezione astrale, che dir si voglia)?
Anche le risposte a questa domanda non possono in alcun modo essere ne certe ne verificabili ne utili, tuttavia dalle varie esperienze condivise e descritte da chi ha avuto la fortuna di provare una esperienza fuori dal corpo sembra venire fuori un parallelo con il mondo reale: La veglia è materia, il piano astrale è energia.
Chiunque abbia la minima conoscienza della fisica avrà capito dove sto andando a parare, in fondo non esiste formula più celebre che E=MC^2. L'energia e la materia sono legate, sostanzialmente la materia è una concentrazione di energia fondamentale, raggruppata in piccoli gruppi di quattro che vano poi scalando a formare gli atomi. sappiamo bene come l'universo primordiale non fosse altro che una densissima e caldissima palla di pura energia radioattiva, che è poi stata piegata dalle 4 forze fondamentale, dal campo e dal bosone di higgs a trasfigurarsi in una nuova forma, una forma appunto materiale, che di trasformazione in trasformazione ha creato l'universo che conosciamo e tutti noi. E sappiamo anche che la materia stessa può essere riconvertita in energia in particolari condizioni critiche (fissione e fusione nucleare, collisioni di adroni e via dicendo). Allora in fin dei conti non è così blasfemo ritenere se esiste un legame tra materia ed energia, allora esiste anche un legame tra la forma e la funzione nella quale la materia si concretizza.
Se la somma della materia di cui sono composto, nel modo in cui è disposta, si concretizza in un entità che non esito a definire me stess, allora esiste anche una somma dell'energia di cui sono composto, che nel modo in cui è disposta e raggruppata costituisce me stesso. In fin dei conti dicono che ogni sette anni tutti gli atomi che compongono il nostro corpo sono stati sostituiti eppure noi rimaniamo una entità unica e cosciente di se che però in sette anni cambia di forma e di pensiero.
E quindi? siamo in fin dei conti una indiscutibile parte del tutto, e questo tutto non solo ci influenza, ma nel corso della vita fluisce materialmente in noi, trasformandoci e modificandoci almeno tanto quanto noi modifichiamo il tutto intorno a noi.
Vabbè, filosofeggiare è abbastanza off topic, però la verità dei fatti è che se questa testimonianza ha qualcosa di vero ed esterno alla mente del padre che vede il figlio fluttuare le implicazioni, filosofiche e scientifiche sono parecchie.
Cos'è un viaggio astrale? la temporanea permissione che la coscienza impone alla energia nella possibilità di spostarsi ed esplorare al di fuori del corpo fisico? allora cosa ha a che fare con la morte? cosa implica? una nuova trasformazione? una nuova forma di coscienza di se? o semplicemente la fredda e sterile esistenza in forma di residuo materiale ed energetico? Chi lo sa. Se muoio vi faccio sapere ;).
Scusate la pappardella, alla fine è giusto così, voi vi fate i viaggi astrali e io mi faccio i viaggi e basta XD.
[Modificato da Nanonano 02/02/2015 15:47]