Io penso (per alcuni vecchi studi fatti di cui non ricordo le fonti) che ogni cosa emette un suono e noi non siamo i mittenti (solo in parte) (@Sisil) ma siamo i riceventi, accordarsi su un determinato suono significa compenetrare la natura dell'elemento trasmittente.
Penso che tutto quanto vibri e ogni vibrazione emetta un determinato suono. Alcuni suoni sono contenuti all'interno di altri suoni, per riflesso o per corrispondenza.
Esempio il pianeta terra emette una certa vibrazione/suono ma nel pianeta terra sono contenuti altri sottosuoni provenienti dagli elementi singoli o macro che la compongono (mare, cielo, foresta, albero, filo d'erba, popolazione, famiglia, padre, figlio).
In pratica un'intera foresta emetterà un certo suono ma poi nello specifico ogni albero ne emette uno proprio, le macroaree composte da più alberi, un fiume, una strada etc, emetteranno un suono comune che se disassemblato riporterà ai singoli elementi che compongono questa macroarea e così via.
Vibrazione=suono suono=colore
Fecero un esperimento tempo fa, non ricordo la trasmissione, in pratica intervistarono alcune persone che legavano ogni cosa a colori, ogni cosa detta, persona, frase, oggetto etc, per loro corrispondeva ad un colore...queste persone secondo l'intervistatore avevano doni particolari.
Capita ascoltando musica di entrare in particolari stati di...ma qui vado sul personale, boh o forse succede a tutti, ascoltando certe musiche io ho stati alterati di coscienza, ma non mi va di parlarne..
Secondo me centrano le vibrazioni che si sentono prima di un viaggio astrale e centrano le vibrazioni della musica in genere, l'energia è prodotta (o produce?) un suono... (e il verbo si fece....) insomma.
Ricordo più di un'esperienza di viaggio astrale (chiamatela come volete, sogno, sogno lucido o quel che vi piace) in cui mi trovai in mondi dove l'armonia era devastante, incredibile e su tutto regnava una sorta di struttura musicale, devo spulciare il mio diario per ritrovarla...a volte mi è successo anche con delle forme pensiero.
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Perdonate la divagazione sul viaggio astrale, forse fuori luogo.
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Insomma tornando al discorso: secondo me non dobbiamo creare una quinta ed ascoltarla o riprodurla mentalmente, forse creando il vuoto di cui accenna Alfea, possiamo riuscire ad ascoltare la vibrazione prodotta dal suono originale ed accordarci con essa, dapprima a livello vibrazionale, il suono è una conseguenza, e quindi entrare in contatto con l'intero essere che emana tale suono, compenetrando e diventando un tutt'uno con esso.
Mi fermo qui. Forse vaneggio.
Ci ho impiegato 4 autobus per leggere tutti i vostri post
quanto scrivete!!!!