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Reiki: qualcuno l' ha mai fatto?

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2012 12:55
22/05/2012 22:20
 
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Allora allora…
Premessa (giusto per capire da quale punto di vista parlo):
dall'età di quasi 17 anni (quasi vent'anni fa... minchia!) ho conosciuto quella che al giorno d'oggi si definirebbe una master reiki. Allora il reiki era molto meno di moda che adesso, e questa persona la chiamava semplicemente "bioenergetica" (definizione che col senno di poi ritengo molto più appropriata).
Lei era davvero un fenomeno, l'ho vista fare cose eclatanti che non sto qua a riportare, fidatevi.
Al tempo mi aveva "iniziato" a questa pratica/disciplina in modo però molto informale, alla pane e salame, senza menate, regole o tradizioni: ha fatto qlcsa per liberarmi i canali energetici e per farmi sviluppare una maggiore sensibilità "sottile". Mi faceva fare degli esercizi con dei prismi di quarzo per amplificare la percezione nelle mani. Mi faceva allenare a "centrarmi" con il baricentro energetico che lei chiamava TanTien (non so come si scriva), nei dintorni dell'ombelico, in modo che, approcciandomi energeticamente a qualcuno, non spendessi di mio, ma imparassi a fare da tramite. Mi faceva mettere le mani sotto l'acqua corrente dopo ogni volta, e se era stata una cosa particolarmente impegnativa, mi tenevo un po' in mano un prismone di ametista (che pare abbia proprietà purificatrici).
Mi capitava, "collegandomi" a qualcuno, di percepire in modo quasi violento a volte dei particolari vissuti o emozioni della persona che avevo "sotto". All'epoca ho avuto riscontri eclatanti.
Comunque.

Poco più di un anno fa ho "preso" il primo livello di reiki. In realtà non mi interessava "prendere" alcunchè: era l'occasione per partecipare ad un weekend bello ed interessante con un gruppo di persone belle ed interessanti. In ogni caso non mi è capitato assolutamente nulla durante "l'apertura".

Fatta la premessa quindi, ecco il secondo me.
Personalmente considero il reiki uno strumento potenzialmente efficace (come molti altri) attorno al quale però è stato creato un business fuori misura, e tutta un'impalcatura di regole riti misteri metafisici e menate inutili se non fuorvianti. Ma cosa c'è sotto davvero? Che cos'è sto reiki? Ormai è di moda sentirsi chiedere “ma tu hai il reiki”? Dove per “avere reiki” si intende che qualcuno (un “master” reiki) te l’ha “dato” attraverso un particolare rito che si tramanda da secoli. Come una specie di superpotere trasmissibile (e infatti chi "ha il reiki" si sente intimamente più fico di solito). Ci sono 3 o 4 livelli (qualcuno se n'è inventati 15, pur di fare soldi). Si dice che il reiki può essere passato solo da un master, e per passarlo devi diventare master anche tu. Peccato che per diventare master ci vogliono fior di quattrini, ma è un investimento, infatti poi una volta che sei master ti fai pagare per darlo agli altri e recuperi abbondantemente quello che hai speso.
Questo reiki che si dà, in sostanza sarebbe l’apertura dei canali energetici che ti connettono all’energia dell’universo permettendoti di diventare un tramite di questa energia per te e per gli altri, ti basta poi imporre le mani per trasmettere l’energia a chi ne ha bisogno. In giappone il reiki viene usato negli ospedali.

Ora, io sono convinto che le basi del reiki siano fondate, ma che tutta la storia del passaggio da maestro ad allievo, semplicemente tramite un “rito” di mezz’oretta, sia una trovata bella e buona per attirare i polli. Polli che poi reiterano la dinamica. Aprire questi canali è un lavoro energetico, emotivo, conoscitivo, non c’è un bottone che qualcuno preme e voilà. Inoltre una volta che sono aperti non è detto che restino aperti a vita, perché dipende da chi sei, come vivi, come ti comporti, insomma la “sporcizia” emotiva e del pensiero torna ad intasarli facilmente. Pensa un po’, se un Berlusconi qualunque “riceve il reiki” è un tramite dell’universo, e invece un buon uomo che vive onestamente, medita, mangia sano, fa del bene agli altri… non può perché non ha “ricevuto il reiki” da nessuno? Mi sembra un’assurdità.

Quel che penso io è che ci sia un'energia illimitata in quello che Tesla chiamava "etere", gli indiani chiamano "prana", Wilhelm Reich chiamava "energia orgonica", Philip Pullman chiama "la polvere", e così via, molti nomi, stessa cosa.
Gli esseri viventi ci vivono immersi, ne sono costituiti, ma possono essere veicoli ed amplificatori di questa energia solo se "puliti" a livello emotivo, di pensiero, bioenergetico. Attraverso una buona centratura (a cui si può arrivare per 10 mila vie diverse) si può diventare dei tramite.
La centratura si mantiene mantenendo sani corpo mente ed emozioni (sana alimentazione, attività fisica, pensiero pulito, buona gestione delle emozioni). Perdendola, ci si intasa di nuovo e si perde la capacità di essere tramite (e di sentirla e gestirla, in generale).
Una persona con un buon equilibrio ed una significativa potenzialità energetica può "artificialmente" ripulire un'altra persona, ma questa può ri-intasarsi in breve tempo, se fa cagate.
La pratica stessa del reiki, se intesa come uno stato interiore volto al bene di qualcun altro attraverso l'identificazione con una sorta di "vuoto", è già di per se una specie di meditazione ripulente.
Quindi, eventualmente, non è tanto il rito che rende una persona in grado di "dare reiki", quanto la pratica eseguita con la giusta impostazione interiore.
Quindi tutta sta impalcatura montata attorno a sto reiki serve a impacchettare e commercializzare (anche psicologicamente, non solo economicamente) un prodotto che in verità ogni essere vivente da sempre possiede ed utilizza per sua propria natura.
Io credo che anche secoli prima che Usui scoprisse il reiki e cominciasse a "darlo" a destra e a manca, ogni madre "dava il reiki" al propio bimbo malato, ogni medico puro di cuore al proprio paziente agonizzante, ogni maestro al proprio allievo prediletto, ogni amato all'amata nell'atto di amarla.
Questo signore quaggiù, ad esempio, chissà se qlcno gli ha dato il reiki...



In quanto a passarsi "energia sporca"... boh. Mi sembra una boiata.
Certo che succede! Tutti i giorni, tutte le ore, ogni minuto in cui ci relazioniamo col prossimo!
Erickson diceva: "L'ipnosi non esiste. Tutto è ipnosi".
Eccessiva sensibilità, empatia, suscettibilità, suggestionabilità, fanno in modo che ci carichiamo o ci sporchiamo della rumenta altrui, ma questo accade sempre! O sei ben centrato e distaccato (che non è incompatibile con "amorevole"), o ti becchi la rumenta degli altri, e a tua volta ne elargisci. Ovvio che nella stanzina con la luce soffusa delle candele, il profumo di incenso, la musichina orientale con le onde in sottofondo... beh, la suggestione fa festa.
Ma non c'è da andare a prendere la metafisica... la rumenta è emotiva e mentale, mica di etere. L'energia di per sè non è nè buona nè cattiva.

In quanto alla mano che dà la mano che prende... beh ragazzi, mai sentito parlare di circuiti elettrici? Generatore, resistenza... L'universo è frattalico, così in alto come in basso. Perchè l'energia eterica (se vogliamo chiamarla così) dovrebbe funzionare diversamente da quella elettrica? Ti colleghi a qlcno, chiudi un circuito, e grazie alla tua centratura lasci che l'impronta energetica del sottoposto divenga più simile alla tua, purificandosi. Avete presente la dialisi? Uguale uguale.
Se ti ("tu" generico, non mi riferisco a nessuno in particolare) porti a casa un po' di rumenta, forse è perchè il famoso rito in cui "hai preso" il reiki non ti ha insegnato il distacco necessario (distacco che peraltro devono imparare i terapeuti di ogni categoria).

Bon non mi viene nient'altro da dire e sarete ormai alla frutta dopo sto tema.
Ho finito per scrivere come se avessi la verità in tasca... ma era solo il trasporto per l'argomento, non voglio offendere o denigrare nessuno, è solo la mia versione dei fatti, sia chiaro.

La messa è finita, andate in pace.
A.

[Modificato da Auriah 22/05/2012 22:32]
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