Ce la prendiamo tanto con il sistema autoreferenziale delle istituzioni, ma poi io, per pubblicare un post, ho dovuto usurpare l'account di andrea, perchè il forum non mi fa accedere (causa basso numero di post scritti!!)!!! ;)
A parte gli scherzi, amici, qui siamo tutti d'accordo col fatto che le istituzioni vadano riformate dall'interno e che i partiti politici necessitino di una regolamentazione. Questo non significa però distruggere le istituzioni e dire che parlamento, governo, presidente della repubblica e democrazia rappresentativa siano oramai obsoleti e che la nostra Costituzione (in assoluto la più bella di tutte...parola di comparatista!) vada stravolta.
La paura, quindi, se di paura si può parlare, non è quella di affrontare la "rivoluzione", ma quella che persone impreparate e invasate con tanta voglia di fare (non si sa bene cosa) travolgano quello che di buono è stato scritto e costruito sulla base di una lotta e rivoluzione vera: quella della Resistenza.
Per cui io inorridisco quando sento dire che destra e sinistra sono oramai termini e ideologie superati, che il fascismo era "buono" prima della sua degenerazione, che Parlamento e Governo sono termini per politici e non per CITTADINI!
Mi sembrano tutti slogan ereditati dal berlusconismo che ci ha oramai ridotto a pensare in termini binari: buono-cattivo, onesto-disonesto, fuori-dentro, tanto da portarci a urlare indistintamente "tutti a casa" senza distinguere responsabilità politiche, giuridiche, penali, con l'idea che i politici siano una cosa antropologicamente diversa dai cittadini. Il problema non sono i partiti, che rappresentano un elemento imprescindibile delle moderne democrazie rappresentative, ma i cittadini che li animano.
Quindi il movimento 5 stelle sarebbe stato veramente rivoluzionario se avesse imposto agli esponenti dei partiti di darsi delle regole certe e trasparenti, ma così non è stato. L'unica proposta è quella di opporsi a tutto e a tutti perchè con i partiti non si dialoga. E questa è una presa di posizione radicale e inaccettabile in una democrazia che si voglia dire tale. Tra l'altro questa rigidità è condita da un'evidente mancanza di preparazione istituzionale e costituzionale.
Io credo che tra il binomio impreparati e onesti e il binomio colti e disonesti si possa e si debba aspirare ad una sana via di mezzo, senza contare che il solo fatto di presentarsi con un movimento civico non attribuisce di per se il crisma dell'assoluta onestà. Infine, pretendo, da chi vuole assurgere a salvatore del Paese con atteggiamenti da nuovo savonarola, una preparazione degna almeno dell'educazione civica che insegnano alle scuole superiori. Finora i c.d. Grillini hanno, purtroppo, esternato una presunzione e un'ignoranza (intesa come assoluta mancanza di conoscenza) inaccettabili per chi si trova a ricoprire il ruolo di parlamentare.
A cavallo dei Fotoni
Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!