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E' inopportuno parlare a un bambino del V.A.?

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2010 14:25
12/03/2010 00:26
 
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Didiel@, 11/03/2010 20.39:

Molto ingenuamente, tempo fa ho raccontato a mio figlio di otto anni della possibilità di viaggiare con il corpo astrale (d'altronde, anche a me ne parlò la prima volta mio padre quando avevo dieci anni): lui, ovviamente, ne è rimasto subito incantato e a dir poco entusiasta, tanto che qualche volta mi chiede di aiutarlo a staccarsi dal corpo con meditazioni guidate.
Ma approfondendo l'argomento su questo sito, mi sono resa conto che forse non è un'esperienza adatta a un bambino, almeno a livello consapevole. Cioè, finchè il distacco dal corpo avviene in maniera inconsapevole e lui finisca per credere di stare solo sognando, non dovrebbe esserci alcun rischio, giusto? Ma se lui ne diventa consapevole, finendo col dare corpo alle sue paure (spiriti, mostri ecc), essendo ancora piccolo e quindi senza le adeguate difese che può (ma non è neanche detto) avere un adulto, non rischia di rimanere traumatizzato? Ho letto in uno dei blog consigliati qui (non ricordo quale) che le cosiddette larve possono approfittare delle nostre debolezze, insomma... Sono piuttosto turbata... Voi c osa ne pensate? [SM=x431225]




Mi sono posto più o meno il tuo stesso quesito avendo un figlio di 4 anni che ha delle caratteristiche piuttosto insolite per un bambino della sua età tant' è che casualmente, nella continua ricerca di materiale sulle OBE mi sono imbattuto su una nuova linea di pensiero che classificherebbe le nuovissime generazioni in tipologie di bambini in base a delle caratteristiche ben precise. Infatti si sostiene che i "nuovi" bambini abbiano delle capacità spirituali più evolute rispetto a noi della nostra generazione (io personalmente sono classe '76), siano maggiormente consapevoli della realtà spirituale di cui faciamo tutti parte. Questi bambini vengono definiti "bambini indaco". Non so quanto di vero ci sia dietro tutto ciò, ma la cosa mi ha incuriosito perchè stando a una descrizione delle caratteristiche che il bambino indaco dovrebbe avere mio figlio ci "cade" in pieno. Magari è solo una coincidenza, magari sno solo congetture new age, ma la mia posizione mentaloe è molto aperta altrimenti non avrei neanche accettato il mondo astrale, di conseguenza non mi sento di escludere nulla e procedere con i piedi ben saldi al terreno. Io non ho approfondito il discorso perchè al momento non sono interessato, magari leggi un po' di informazioni sul web che porebbero essere utili.

Ritornando al discorso dei viaggi astrali raccontati ad un bambino, proprio questa sera leggevo il secondo libro di Buhlman "come uscire fuori dal corpo" che proprio per la ragione che ti ha spinto ad aprire questo topic dovrebbe interessarti moltissimo. Il libro contiene moltissime testimonianze di viaggi astrali più o meno voluti di bambini. Buhlman afferma che gran parte delle OBE ha luogo durante l' infanzia tra i 4 e gli 8 anni. Proprio la lettura di queste informazioni ha rievocato in me dei ricordi che mi hanno fatto giungere ad una spiegazione di un "disturbo" che ho avuto per un breve periodo quando avevo circa 6 anni. La cosa preoccupò tanto i miei genitori da portarmi in ospedale per farmi un elettroencefalogramma perchè probabilmente si sospettava un problema di natura cerebrale, ma l' esito fu negativo e col tempo il fenomeno sparì senza lasciare traccia. Ti dico questo perchè far sapere a tuo figlio dell' esistenza dei viaggi astrali può essere un metodo valido per preservarlo da eventuali traumi causati dalle "paure notturne". Io ti consiglio caldamente di leggere il libro in questione perchè ti rassicurerebbe sulla tua scelta. Qualunque cosa tu decida di fare con tuo figlio, nel libro è descritto un tipo di approcio da adottare. Inoltre mi piace il consiglio su una sorta di tecnica da adottare per tranquillizzare i propri figli in caso abbiano difficoltà a trovare la serenità del sonno che lui chiama "tecnica della coperta dorata".
Quello che sto cercando di dirti è che comunque tutti abbiamo esperienze extracorporee e le abbiamo già dall' infanzia, quindi perchè non spiegare ai nostri figli che se gli dovesse capitare di vivere il "terrificante" momento dello stato vibratorio non c' è assolutamente nulla da temere perchè è una cosa naturale. Le rassicurazioni associate alle spiegazioni sono il sistema più utile per rasserenare la psiche di un bambino secondo me. Sono fortemente convinto che bisogna comunicare con i nostri figli senza il timore che essi non siano ingrado di comprendere dei concetti difficili perchè ritenuti da noi non alla loro portata. Solo così li faremo sentire da subito trattai con la dignità che meritano e la dignità non ha età (questo è un discorso generico che non è rivolto assolutamente a te e al tuo modo di fare il genitore, non mi permetterei mai). Ad esempio mio figlio è un curiosone, non fa altro che chiedere e guai a dargli una risposta vaga, finiremmo per irritarlo. Lui pretende di sviscerare un concetto nuovo al fine di assimilarlo così qualsiasi cosa lui mi chiede io gliela spiego come se lo facessi con un amico mio coetaneo e la cosa sbalorditiva è che capisce davvero tutto e sono ancora convinto che non sia un dono esclusivo di mio figlio.

Concludo dicendoti che personalmente non trovo inopportuno mostrare al proprio figlio la bellezza dell' essere umano, l' importante e affiancarlo durante il suo percorso. Quando racconto a mia moglie le mie esperienze, le mie sconfitte, i miei tentativi e i miei obiettivi notiamo che è sempre nei dintorni come un silenzioso osservatore. Lo vediamo molto attento nell 'ascolatare i miei discorsi, direi che è un primo passo piuttosto "defilato" nel metterlo a conoscenza delle meraviglie della macchina umana. Noi genitori siamo le guide spirituali "fisiche" dei nostri figli, se non hanno noi come punto di riferimento come possiamo sperare che le cose cambino davvero nel mondo? Fare il genitore è davvero un' impresa, ma l' amore che si ha in cambio dai propri figli ripaga immensamente di tutti gli sforzi.
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