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E' inopportuno parlare a un bambino del V.A.?

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2010 14:25
11/03/2010 20:39
 
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Molto ingenuamente, tempo fa ho raccontato a mio figlio di otto anni della possibilità di viaggiare con il corpo astrale (d'altronde, anche a me ne parlò la prima volta mio padre quando avevo dieci anni): lui, ovviamente, ne è rimasto subito incantato e a dir poco entusiasta, tanto che qualche volta mi chiede di aiutarlo a staccarsi dal corpo con meditazioni guidate.
Ma approfondendo l'argomento su questo sito, mi sono resa conto che forse non è un'esperienza adatta a un bambino, almeno a livello consapevole. Cioè, finchè il distacco dal corpo avviene in maniera inconsapevole e lui finisca per credere di stare solo sognando, non dovrebbe esserci alcun rischio, giusto? Ma se lui ne diventa consapevole, finendo col dare corpo alle sue paure (spiriti, mostri ecc), essendo ancora piccolo e quindi senza le adeguate difese che può (ma non è neanche detto) avere un adulto, non rischia di rimanere traumatizzato? Ho letto in uno dei blog consigliati qui (non ricordo quale) che le cosiddette larve possono approfittare delle nostre debolezze, insomma... Sono piuttosto turbata... Voi c osa ne pensate? [SM=x431225]
11/03/2010 20:48
 
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mmm.. non lo so, forse dipende dal bambino.
Mi domando... se ci fosse più conoscenza verso queste cose e meno timore nella nostra società forse non sarebbe un problema, probabilmente tutti ne parlerebbero come di una caratteristica umana e normalissima. In realtà non mi preoccuperei tanto per il bambino che nel tempo potrebbe imparare meglio di un adulto a gestire la faccenda. Ma penso più che altro al mondo intorno, impreparato, e che lui si troverebbe ad affrontare.
E' una domanda davvero spinosa, non so esserti molto d'aiuto...ma mi andava di partecipare lo stesso. :P
[Modificato da Alfea77 11/03/2010 21:28]
11/03/2010 20:59
 
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Grazie Alfea per aver partecipato con le tue sagge riflessioni! :) Ho sempre pensato che i bambini siano essere puri e per questo molto più sensibili di noi e quindi per loro dovrebbe essere molto più facile entrare in contatto con realtà spirituali a noi per lo più inaccessibili e nascoste. Credo che tu abbia ragione, il pericolo è soprattutto nel mondo che ci circonda e che offusca e inquina il nostro mondo interiore.
;)
11/03/2010 21:24
 
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l'antibimbominkia
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è un discorso complicato.
la mia parte più sognatrice ti direbbe di raccontargli tutto e di farlo provare...tanto più che un bambino avrebbe molte più possibilità e meno problemi di riuscita.
dall'altra parte invece, più razionalmente, credo che non sia un discorso da affrontare...per lo meno non in tutti i suoi aspetti.
in un mondo ideale, sarebbe la cosa più naturale, in questo mondo no.
pensa cosa potrebbero dire le persone che lo sentissero raccontare di questi "viaggi"...
in questa società si giudica tutto, figuriamoci una voce fuori dal coro.
non lo so, come dice anche alfea, è un discorso spinoso...

ciao!
[Modificato da andrea997 11/03/2010 23:59]


A cavallo dei Fotoni

Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!

11/03/2010 22:34
 
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E' quello che ho pensato anch'io in effetti. Che schifo di mondo però...
'Notte a tutti e... buon viaggio!
12/03/2010 00:26
 
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Didiel@, 11/03/2010 20.39:

Molto ingenuamente, tempo fa ho raccontato a mio figlio di otto anni della possibilità di viaggiare con il corpo astrale (d'altronde, anche a me ne parlò la prima volta mio padre quando avevo dieci anni): lui, ovviamente, ne è rimasto subito incantato e a dir poco entusiasta, tanto che qualche volta mi chiede di aiutarlo a staccarsi dal corpo con meditazioni guidate.
Ma approfondendo l'argomento su questo sito, mi sono resa conto che forse non è un'esperienza adatta a un bambino, almeno a livello consapevole. Cioè, finchè il distacco dal corpo avviene in maniera inconsapevole e lui finisca per credere di stare solo sognando, non dovrebbe esserci alcun rischio, giusto? Ma se lui ne diventa consapevole, finendo col dare corpo alle sue paure (spiriti, mostri ecc), essendo ancora piccolo e quindi senza le adeguate difese che può (ma non è neanche detto) avere un adulto, non rischia di rimanere traumatizzato? Ho letto in uno dei blog consigliati qui (non ricordo quale) che le cosiddette larve possono approfittare delle nostre debolezze, insomma... Sono piuttosto turbata... Voi c osa ne pensate? [SM=x431225]




Mi sono posto più o meno il tuo stesso quesito avendo un figlio di 4 anni che ha delle caratteristiche piuttosto insolite per un bambino della sua età tant' è che casualmente, nella continua ricerca di materiale sulle OBE mi sono imbattuto su una nuova linea di pensiero che classificherebbe le nuovissime generazioni in tipologie di bambini in base a delle caratteristiche ben precise. Infatti si sostiene che i "nuovi" bambini abbiano delle capacità spirituali più evolute rispetto a noi della nostra generazione (io personalmente sono classe '76), siano maggiormente consapevoli della realtà spirituale di cui faciamo tutti parte. Questi bambini vengono definiti "bambini indaco". Non so quanto di vero ci sia dietro tutto ciò, ma la cosa mi ha incuriosito perchè stando a una descrizione delle caratteristiche che il bambino indaco dovrebbe avere mio figlio ci "cade" in pieno. Magari è solo una coincidenza, magari sno solo congetture new age, ma la mia posizione mentaloe è molto aperta altrimenti non avrei neanche accettato il mondo astrale, di conseguenza non mi sento di escludere nulla e procedere con i piedi ben saldi al terreno. Io non ho approfondito il discorso perchè al momento non sono interessato, magari leggi un po' di informazioni sul web che porebbero essere utili.

Ritornando al discorso dei viaggi astrali raccontati ad un bambino, proprio questa sera leggevo il secondo libro di Buhlman "come uscire fuori dal corpo" che proprio per la ragione che ti ha spinto ad aprire questo topic dovrebbe interessarti moltissimo. Il libro contiene moltissime testimonianze di viaggi astrali più o meno voluti di bambini. Buhlman afferma che gran parte delle OBE ha luogo durante l' infanzia tra i 4 e gli 8 anni. Proprio la lettura di queste informazioni ha rievocato in me dei ricordi che mi hanno fatto giungere ad una spiegazione di un "disturbo" che ho avuto per un breve periodo quando avevo circa 6 anni. La cosa preoccupò tanto i miei genitori da portarmi in ospedale per farmi un elettroencefalogramma perchè probabilmente si sospettava un problema di natura cerebrale, ma l' esito fu negativo e col tempo il fenomeno sparì senza lasciare traccia. Ti dico questo perchè far sapere a tuo figlio dell' esistenza dei viaggi astrali può essere un metodo valido per preservarlo da eventuali traumi causati dalle "paure notturne". Io ti consiglio caldamente di leggere il libro in questione perchè ti rassicurerebbe sulla tua scelta. Qualunque cosa tu decida di fare con tuo figlio, nel libro è descritto un tipo di approcio da adottare. Inoltre mi piace il consiglio su una sorta di tecnica da adottare per tranquillizzare i propri figli in caso abbiano difficoltà a trovare la serenità del sonno che lui chiama "tecnica della coperta dorata".
Quello che sto cercando di dirti è che comunque tutti abbiamo esperienze extracorporee e le abbiamo già dall' infanzia, quindi perchè non spiegare ai nostri figli che se gli dovesse capitare di vivere il "terrificante" momento dello stato vibratorio non c' è assolutamente nulla da temere perchè è una cosa naturale. Le rassicurazioni associate alle spiegazioni sono il sistema più utile per rasserenare la psiche di un bambino secondo me. Sono fortemente convinto che bisogna comunicare con i nostri figli senza il timore che essi non siano ingrado di comprendere dei concetti difficili perchè ritenuti da noi non alla loro portata. Solo così li faremo sentire da subito trattai con la dignità che meritano e la dignità non ha età (questo è un discorso generico che non è rivolto assolutamente a te e al tuo modo di fare il genitore, non mi permetterei mai). Ad esempio mio figlio è un curiosone, non fa altro che chiedere e guai a dargli una risposta vaga, finiremmo per irritarlo. Lui pretende di sviscerare un concetto nuovo al fine di assimilarlo così qualsiasi cosa lui mi chiede io gliela spiego come se lo facessi con un amico mio coetaneo e la cosa sbalorditiva è che capisce davvero tutto e sono ancora convinto che non sia un dono esclusivo di mio figlio.

Concludo dicendoti che personalmente non trovo inopportuno mostrare al proprio figlio la bellezza dell' essere umano, l' importante e affiancarlo durante il suo percorso. Quando racconto a mia moglie le mie esperienze, le mie sconfitte, i miei tentativi e i miei obiettivi notiamo che è sempre nei dintorni come un silenzioso osservatore. Lo vediamo molto attento nell 'ascolatare i miei discorsi, direi che è un primo passo piuttosto "defilato" nel metterlo a conoscenza delle meraviglie della macchina umana. Noi genitori siamo le guide spirituali "fisiche" dei nostri figli, se non hanno noi come punto di riferimento come possiamo sperare che le cose cambino davvero nel mondo? Fare il genitore è davvero un' impresa, ma l' amore che si ha in cambio dai propri figli ripaga immensamente di tutti gli sforzi.
12/03/2010 00:36
 
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Aggiungo che il timore del riscontro che egli potrebbe avere nella realtà di tutti i giorni non è infondato. In una società dove gli adolescenti hanno come modelli di vita le veline e i calciatori o peggio ancora i balordi del grande fratello apparirebbe come un "alieno". Semplicemente gli andrebbe spiegato che non tutti sono pronti ad apprendere una tale meraviglia e anche se il desiderio di condividere con gli altri le sue esperienze diverrebbe insostenibile dovrebbe sforzarsi di custodire gelosamente il suo "segreto". Infondo avrebbe sempre i suoi genitori con cui confrontarsi e che sapendo di cosa sta parlando diverrebebro dei perfetti ascoltatori. Penso al risvolto positivo della cosa e a quanto rafforzerebbe il rapporto fra genitori e figli in un mondo in cui il dialogo diventa sempre più desueto.
[Modificato da Z3NITH 12/03/2010 00:37]
12/03/2010 14:35
 
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Re:
Z3NITH, 12/03/2010 0.26:



Quello che sto cercando di dirti è che comunque tutti abbiamo esperienze extracorporee e le abbiamo già dall' infanzia, quindi perchè non spiegare ai nostri figli che se gli dovesse capitare di vivere il "terrificante" momento dello stato vibratorio non c' è assolutamente nulla da temere perchè è una cosa naturale. Le rassicurazioni associate alle spiegazioni sono il sistema più utile per rasserenare la psiche di un bambino secondo me. Sono fortemente convinto che bisogna comunicare con i nostri figli senza il timore che essi non siano ingrado di comprendere dei concetti difficili perchè ritenuti da noi non alla loro portata. Solo così li faremo sentire da subito trattai con la dignità che meritano e la dignità non ha età (!).(...)

Concludo dicendoti che personalmente non trovo inopportuno mostrare al proprio figlio la bellezza dell' essere umano, l' importante e affiancarlo durante il suo percorso.(...)Noi genitori siamo le guide spirituali "fisiche" dei nostri figli, se non hanno noi come punto di riferimento come possiamo sperare che le cose cambino davvero nel mondo? Fare il genitore è davvero un' impresa, ma l' amore che si ha in cambio dai propri figli ripaga immensamente di tutti gli sforzi.



Bel discorso Z3nith, io non sono mamma ma se lo fossi condividerei in pieno il tuo approccio.

12/03/2010 17:56
 
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Dico la mia in breve,una mia opinione ovviamente.

Io sono del parere di lasciare le persone scoprire queste cose per conto proprio. Magari introdurle nell argomento con qualche libro che ci gira attorno,e non direttamente con libri tipo : Come uscire dal corpo,il terzo occhio,ect...
Per esempio mio padre,a 12 anni mi propose di leggermi il primo libro di Carlos Castaneda. Io non lo presi in considerazione ma dopo qualche anno presi quel libro in mano,mi appassionai e li ho letti quasi tutti e 12 ( che consiglio vivamente a tutti.). Dopo di che mi sono informato su internet della possibilitá di comandare i propri sogni,e sono arrivato da solo sui viaggi astrali proprio quest anno. Purtroppo mi trovo all estero per studio,quindi quando sentii un giorno mio padre per telefono gli dissi di questa "scoperta",e lui disse che quando sarei tornato in italia mi avrebbe aiutato con tecniche di meditazione e quant altro,essendo giä "anziano" in questo argomento.

Come la vedo veramente io,sarebbe meglio rimandare questi tipi di argomenti ai ragazzi dopo i 14anni d'etá...nell´etá infantile tutto appare come un gioco,magari poi vengono anche esclusi dal gruppo perche vanno a raccontare ai compagni dei propri viaggi,e si rischia di rovinare solo emotivamente una persona,nonostante magari riesce a fare la tabbellina del 9 giá a 5anni!
Almeno dopo i 14,piú o meno quando é un pó piú maturo,saprá ragionar meglio di testa propria.
12/03/2010 19:37
 
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Bè, che dire... grazie a tutti per le vostre risposte. Z3nit, tuo figlio è davvero fortunato ad avere un papà come te.
Sapete, pensandoci bene, credo di essere stata precipitosa con mio figlio, perché credo che un buon genitore, per essere anche una buona guida per i propri figli, dovrebbe conoscere bene la strada. Credo che il mio errore sia stato di parlargli di cose che ancora non conosco bene neanche io. Ma chissà... Magari un giorno sarà proprio lui a farmi da "guida astrale"!

Un'altra cosa che volevo dire a Z3nit (con il quale sembra che abbiamo diverse esperienze di vita in comune ;))è che anch'io ho sentito parlare dei "bambini indaco" e non solo, li ho visti anche all'azione... Come ho detto, credo che in realtà tutti i bambini siano "sensitivi" (persino Gesù diceva che "di essi è il Regno dei Cieli"!) e se alcuni sembrano esserlo più di altri, secondo me, è perchè hanno avuto la fortuna di non aver ancora incontrato adulti che hanno chiuso troppo prematuramente le porte del loro spirito.

Concludo (perché devo andar via) dicendo che sono proprio contenta di essere capitata qui, sto conoscendo persone davvero SPECIALI!!! THANKS TO EVERYBODYYYYYYY!!!!
12/03/2010 23:21
 
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Re:
Didiel@, 12/03/2010 19.37:

Bè, che dire... grazie a tutti per le vostre risposte. Z3nit, tuo figlio è davvero fortunato ad avere un papà come te.
Sapete, pensandoci bene, credo di essere stata precipitosa con mio figlio, perché credo che un buon genitore, per essere anche una buona guida per i propri figli, dovrebbe conoscere bene la strada. Credo che il mio errore sia stato di parlargli di cose che ancora non conosco bene neanche io. Ma chissà... Magari un giorno sarà proprio lui a farmi da "guida astrale"!

Un'altra cosa che volevo dire a Z3nit (con il quale sembra che abbiamo diverse esperienze di vita in comune ;))è che anch'io ho sentito parlare dei "bambini indaco" e non solo, li ho visti anche all'azione... Come ho detto, credo che in realtà tutti i bambini siano "sensitivi" (persino Gesù diceva che "di essi è il Regno dei Cieli"!) e se alcuni sembrano esserlo più di altri, secondo me, è perchè hanno avuto la fortuna di non aver ancora incontrato adulti che hanno chiuso troppo prematuramente le porte del loro spirito.

Concludo (perché devo andar via) dicendo che sono proprio contenta di essere capitata qui, sto conoscendo persone davvero SPECIALI!!! THANKS TO EVERYBODYYYYYYY!!!!



Bhe ti ringrazio di cuore, sto facendo l' impossibile affinchè mio figlio cresca con quei valori che sono stati trasmessi a me dai miei genitori e che i genitori moderni sembrano non averne memoria con i lrisultato che il mondo è stato invaso da un esercito di "bimbiminkia" un fenomeno riconosciuto della società moderna. Mio padre era un raro esempio di integrità morale così come lo è mia madre tutt' ora (se nel mondo fossero tutti come lei penso che non avremmo bisogno di rincorrere il paradiso perchè lo avremmo qui in terrà tanto è incapace di provare odio e sentimenti di disprezzo nei confronti degli esseri umani!), l' ho sempre stimato ed ammirato motlissimo.

Io dico che devi fare quello che il tuo istinto ti dice di fare, poi figurati, sei una mamma e l' istinto materno è l' istinto più forte e potente posseduto dall' uomo, quindi segui il tuo cuore con tuo figlio, vedrai che non sbaglierai. Magari se dovesse avere una qualche esperienza astrale che lo possa turbare tu sarai lì pronta a rassicurarlo che non deve temere nulla e che si deve sentire fortunato se riesce a percepire quello stato, senza forzare le cose. Solo così potrà viverla e accettarla per la bellezza che rappresenta.
13/03/2010 04:02
 
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Non ho figli quindi posso esporre un'idea e niente più.
Ma al di là dei figli, più in generale, un bambino deve essere informato, istruito sui viaggi astrali?
Bé, l'approccio con un bambino è sempre una cosa delicata. Un punto importante è che dal momento che non esiste una vera spiegazione di cosa sia in realtà un viaggio astrale, chi si prende la responsabilità di esporre una simile "caratteristica straordinaria" dell'essere umano?
Cosa bisognerebbe raccontare a un bambino?
Scusate ma di "viaggi astrali" se ne sa tanto quanto di "parlare coi morti", che fa andiamo a dire "Non preoccuparti, zia Gianna non è morta, la vita continua nell'aldilà, sai che ci si può parlare?" Eppure, molti di noi hanno delle idee e delle esperienze più o meno precise in merito. Ragazzi molti qui credono di compiere qualcosa che concettualmente si avvicina a una uscita dal corpo. Ma nessuno forse sa in realtà di cosa sta parlando, e se siamo su un piano dell'alterazione coscienziale. Vogliamo quindi spiegare anche questo a un bambino?
Ciò detto, io, come sempre, mi lascerei guidare dal mio istinto:
Vedo nell'esperienza umana (sì, quella cosa scontata che abbiamo sotto il naso) una grande opportunità. A me interesserebbe spiegare a un bambino COME VIVERE LA MATERIA IN PIENO. Ci rendiamo conto di quanta gente passi la vita a non sapere una mazza di questo? Le emozioni che possono scaturire dall'esperienza materiale sono la cosa più bella e sottovalutata che ci possa essere per un bambino. Che dico, per un adulto che s'è dimenticato di vivere. No, non credo che l'alternativa alle veline, al grande fratello, alle nefandezze della guerra (dell'uomo), alla playstation e a tutte le altre stronzate possa essere il "viaggio astrale". Cacchio, anche noi! Non avremmo per caso stigmatizzato un po' troppo questo "viaggio"? Anzi, l'"OPPIO" rappresentato da questi media che ci hanno letteralmente SEDATO fino ad essere abituati addirittura alla "normalità" della guerra, deve essere combattuto a suon di uscite nel mondo! Nella natura. Non mi stancherò mai di citare gli elementi, gli ingredienti base che dovrebbero costituire il viaggio: Acqua, terra, fuoco, ARIA!
Un bambino vuole il suo tempo per costruirsi un discernimento. Vuole scoprire le cose piano piano!. Come in una favola, a un bambino fai un raccontino per poter sognare. Ecco, non immpippargli la testa con le tue stesse pippe adulte, raccontagli una favola in cui un signore usciva dal suo corpo per andare a tagliare la luna a fette che è fatta di formaggio. Questo magari, forse, chissà, terrà accesa la sua fantasia. Questo lo formerà. Un giorno avrà strumenti per sentire, capire da sé. Come un bravo sognatore, potrà capire che la realtà è molto vicina a un sogno meglio che se glielo spiegassi io!

ciao, mm
(Uff, bisogna sempre spiegargliele le cose ai grandi...)










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
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13/03/2010 04:37
 
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Mi è venuta un'altra idea per spiegare meglio il mio (o uno dei miei) punti di vista.
Per me, non mangiare carne praticamente da quasi sempre è un assunto della mia vita. La "mia verità" prevede che un maialino o un coniglio non siano il mio cibo.
Non andrei mai da un bambino a dirgli: "ascolta, vorrei oggi spiegarti perché gli animali non vanno mangiati".

Allo stesso tempo succede che, molti bambini che hanno sempre divorato favole, storielle e cartoni animati abbiano DA SOLI rilevato l'incongruenza delle incongruenze dell'uomo: In tutti i cartoni animati o favole la violenza sugli animali è aborrita! Anzi, tutte le storie prevedono Bambi che scappa dal cattivo cacciatore, le "galline in fuga", storie piene di maialini e pesci simpaticissimi che tremano di fronte ai "mostri umani" divoratori di carne. Insomma, tanti, tantissimi bambini chiedono "ma perché devo mangiarmi Babe, il maialino?" (et simila?). E io rispondo, "giusto! me lo chiedo anch'io. Infatti, io non li mangio". Da lì, cominciano con una sfilza di domande sul come, perché, quando...Insomma, io rispondo solo a quello che CHIEDONO CON LA LORO TESTOLINA, e che riguarda comunque il loro vivere quotidiano (di certo i viaggi astrali non ci rientrano).










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
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13/03/2010 09:48
 
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Re:
mistermoog, 13/03/2010 4.02:

Non ho figli quindi posso esporre un'idea e niente più.
Ma al di là dei figli, più in generale, un bambino deve essere informato, istruito sui viaggi astrali?
Bé, l'approccio con un bambino è sempre una cosa delicata. Un punto importante è che dal momento che non esiste una vera spiegazione di cosa sia in realtà un viaggio astrale, chi si prende la responsabilità di esporre una simile "caratteristica straordinaria" dell'essere umano?
Cosa bisognerebbe raccontare a un bambino?
Scusate ma di "viaggi astrali" se ne sa tanto quanto di "parlare coi morti", che fa andiamo a dire "Non preoccuparti, zia Gianna non è morta, la vita continua nell'aldilà, sai che ci si può parlare?" Eppure, molti di noi hanno delle idee e delle esperienze più o meno precise in merito. Ragazzi molti qui credono di compiere qualcosa che concettualmente si avvicina a una uscita dal corpo. Ma nessuno forse sa in realtà di cosa sta parlando, e se siamo su un piano dell'alterazione coscienziale. Vogliamo quindi spiegare anche questo a un bambino?
_______________

Hai espresso esattamente i miei dubbi: come si può SPIEGARE a un bambino qualcosa che è poco chiaro o addirittura sconosciuto persino a noi stessi (a me di sicuro)? Sì, credo anch'io che il modo migliore per aiutare un bambino a sviluppare una SUA coscienza, sia quello di usare meno spiegazioni razionali possibili ma più esempi, silenziosi e discreti, facendoli sentire liberi di condividerli o meno. Altrimenti si corre il rischio di ripetere gli errori di sempre, di coloro che ritengono la loro verità e i loro ideali i soli possibili e pertanto devono inculcarli nelle coscienze altrui a forza.
Anch'io credo che le favole siano il miglior modo per insegnare "silenziosamente" ai bambini e infatti ho sempre letto a mio figlio fin da piccolissimo, perché ho sempre pensato che la "magia" si alimenti con la lettura.

Infine, grazie ancora a Z3nit, per le tue meravigliose condivisioni. Leggere dei tuoi genitori mi fa capire tante cose di te. E conferma ancor di più le parole di Mistermoog: la nostra vera eredità risiede unicamente nella testimonianza delle nostre vite.

Grazie a tutti di cuore, ciascuno di voi è stato veramente molto illuminante per me.

Buon fine settimana a tutti!

Didiel


14/05/2010 09:54
 
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E lo so, adesso Alfea mi prenderà in giro perchè tiro fuori discussioni vecchie e concluse da tempo, ma chissenefrega!
[SM=g27828]
(Alfi, SMACK! ...ma non c'era una faccina che dava il bacino????)

Ho una bimba di 2 anni e mi sono posta la stessa domanda...
Partite da un presupposto: se il bambino è indaco, sa già tutto da solo e meglio di noi: deve solo capire quel che sa e assimilarlo.
A noi genitori spetta solo non contrastare il suo bisogno di conoscenza, rispondendo alle sue domande in modo più completo, esaustivo e chiaro possibile, mettendo però bene in evidenza che anche noi siamo ancora alla ricerca di una spiegazione e che nessuno possiede la verità.
Proprio perchè il bambino non ha le sovrastrutture culturali e sociali che abbiamo noi, la sua naturale predisposizione potrebbe fargli scoprire aspetti che noi, con i nostri anni di studio, non siamo ancora riusciti ad afferrare.
Paradossalmente, il NOSTRO approccio agli argomenti che esulano dalla più concreta realtà potrebbe addirittura sviarlo, perchè è comunque "inquinato" dalle nostre sovrastrutture.
Se ovviamente il bimbo fa domande, è necessario rispondergli su quasiasi argomento, sia esso il VA, il satanismo o la ricetta della torta margherita. Ovviamente parlando la SUA lingua, esponendo i concetti in modo più chiaro possibile per il SUO livello mentale e la sua età.
Ma a mio parere è necessario aspettare che sia lui a prendere l'argomento, magari anche alla larga. Per esempio, se il bimbo ha la terrificante esperienza citata da Z3nith della paralisi o dello stato vibratorio si può cominciare a parlare con lui della naturalità di quello stato, del fatto che sia un prodromo di esperienze diverse, comunque condivise da molte persone e che esulano dalla realtà concreta del quotidiano.
Ma in generale sconsiglio di andare a dire al bambino ex novo "puoi svegliarti in paralisi o sentire vibrazioni mentre dormi", per svariati motivi.
Prima di tutto per i motivi che avete elencato voi: potrebbe prenderlo come un gioco, o fare brutti incontri a cui non è preparato (e se durante un VA riesce a materializzare l'Acchiappone Notturno che immagina nascosto nell'armadio???), o raccontarlo agli amici ed esser preso in giro.
Provate a pensare al povero bimbo a scuola, additato da tutti mentre ridacchiano dicendo: "dove ha svolazzato la tua mamma stanotte?".
Mio padre (noto cazzaro, che gli venga un brufolo sul naso!!!) quando avevo 8 anni mi ha raccontato che la cioccolata si fa col petrolio. Io ho avuto la malaugurata idea di chiedere conferma durante una conferenza sul petrolio tenuta nella mia scuola elementare... Porto ancora i segni morali delle gigantesche prese per i fondelli che seguirono quel mio intervento!
Inoltre, non sottovalutate l'importanza del sentirsi parte di un gruppo. L'idea di avere un segreto non condivisibile, o di sapere solo lui qualcosa, potrebbe portarlo ad isolarsi, a sentirsi "diverso" dai suoi coetanei che giocano a pallone o con la playstation. E per quanto sia importante la conoscenza, secondo me è infinitamente più importante per un genitore vedere il proprio bimbo che gioca spensierato rotolandosi nel fango con i suoi amichetti!

Conclusione: quoto Moog nel sottolineare l'importanza di parlare ai bambini della realtà concreta e di aiutarli a capire come funziona il mondo che li circonda, posticipando i discorsi "esoterici" a quando saranno abbastanza grandi da farci domande, e soprattutto da capire che quel che diciamo non è la Verità, ma solo una nostra interpretazione (per mia figlia io ora sono l'Oracolo Divino che tutto sa e che tutto può...).
E per "abbastanza grandi" non intendo 8 anni, o 14 o 27. Intendo un'età diversa per ogni bambino, che solo i genitori possono definire, a seconda della sensibilità, della percettività, della flessibilità del bimbo stesso.
14/05/2010 11:44
 
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Personalmente, per ora non ho mai sentito l'esigenza di parlare a mio figlio (quasi sette anni) del Va, preferisco aspettare le sue domande; con lui tocco il meno possibile argomenti del genere di mia iniziativa perchè non voglio condizionarlo a priori; inoltre la casa è piena di libri, e molti trattano l'argomento Va e spiritualità: tutti i libri saranno sempre lì a sua diposizione senza nessuna censura, quando vorrà. Proprio ieri sera mi ha detto: "Mamma lo sai, io sono un oggetto particolarissimo". Incuriosita gli ho chiesto il perchè di tale affermazione. Mi ha risposto con candore: "Me lo hanno detto gli alieni stanotte, sai, loro mi parlano! Mi hanno costruito loro." Di alieni non gli ho mai parlato, le uniche conoscenze sull'argomento da quel che so le ha apprese dal film di Chicken little. Ma può anche averlo sentito dagli amici o dalla televisione, per questo non ci ho fatto caso più di tanto. Un'altra volta mi ha chiesto se siamo soli nell'universo, gli ho risposto che è plausibile che, visto che ci sono infinite Galassie, è plausibile che in altri pianeti ci siano altre forme di vita. Tutto molto soft.. io cerco di fare molte cose con lui, sport, passeggiate,bici,disegni,leggiamo moltissimo, facciamo yoga (trattato esclusivamente sotto il punto di vista fisico, nulla di "esoterico"), credo che il resto verrà da sè. Una volta mi ha raccontato un sogno, Dio lo aveva preso con sè una notte e lo aveva portato nello spazio con lui "abbiamo viaggiato dappertutto mamma, tra le stelle e i pianeti e mi ha mostrato tante cose..." è stato bello, credo che avrò tantissimi argomenti di cui parlare con lui quando sarà più grande, per il momento condivido le sue emozioni quando mi parla di queste "esperienze" e ascolto, ascolto tanto.


Se ho visto
un po' più lontano
è perchè stavo
sulle spalle dei
giganti

(Isaac Newton)
14/05/2010 11:49
 
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Re:
mondstrahl, 14/05/2010 9.54:

E lo so, adesso Alfea mi prenderà in giro perchè tiro fuori discussioni vecchie e concluse da tempo, ma chissenefrega!
[SM=g27828]
(Alfi, SMACK! ...ma non c'era una faccina che dava il bacino????)




Ah, Ah..dai Mondina questa te la dò buona, è solo di 2 mesi fa, non del 2006! Hai ancora speranza che qualcuno ti risponda!

Ricambio il bacino..anche a me manca un pò lo smile che da baci.
14/05/2010 14:10
 
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Re:
mondstrahl, 14/05/2010 9.54:




Proprio perchè il bambino non ha le sovrastrutture culturali e sociali che abbiamo noi, la sua naturale predisposizione potrebbe fargli scoprire aspetti che noi, con i nostri anni di studio, non siamo ancora riusciti ad afferrare.




Domanda: Mondina, quando parli delle sovrastrutture culturali ti riferisci anche a quelle che ci fanno porre l'assunto che esistano dei bambini "indaco"...? (smack)

(ps: bravissima Elena, e bacio all'ometto)











Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

15/05/2010 17:43
 
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Grazie Giovanni, ricambiamo!


Se ho visto
un po' più lontano
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giganti

(Isaac Newton)
17/05/2010 09:47
 
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Re: Re:
mistermoog, 14/05/2010 14.10:


Domanda: Mondina, quando parli delle sovrastrutture culturali ti riferisci anche a quelle che ci fanno porre l'assunto che esistano dei bambini "indaco"...? (smack)


ovviamente si.
Ma in questo caso più che di semplice sovrastruttura culturale parlerei di esperienza personale.
Avendo conosciuto personalmente un bambino indaco e avendo sentito parlare di parecchi di loro, so che esistono, comunque li si voglia chiamare.
So che alcuni bambini sono in diretto contatto col piano di Akasha; so che, semplicemente, SANNO, e che nel loro campo possono insegnare tranquillamente anche ai maggiori maestri, a prescindere dalla loro età.
E al posto della madre di Mozart non avrei osato parlargli di musica, così come al posto del padre di Srinivasa Ramanujan non avrei mai nominato la matematica!
17/05/2010 14:25
 
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Tempo fa mi sono imbattuta in una discussione di un tizio che afferma di essere un bambino indaco, (non su questo forum), sinceramente ero molto scettica, ma non tanto riguardo ai B.I., quanto a questo tizio che di "particolare" mi comunicava ben poco.
Non vorrei andare Off ma mi piacerebbe sapere da te Mond cosa hai visto di così diverso in questo bambino che dici di aver conosciuto.
Si potrebbe continuare qui---> viaggioastrale.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
[Modificato da Alfea77 17/05/2010 14:25]
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