Ho provato a commentare l'articolo, ma siccome non ho un account fb, sticazzi.
Comunque, me la canto e me la suono con voi, ho scritto così:
"Sono d'accordo con l'autore del post, non foss'altro che perché mi ritrovo a dire sempre le stesse cose.
Non ci vuole un sociologo per capire che il sud del mondo ci presenta il conto. Noi abbiamo sbafato gratis, è il momento di pagare ciò che abbiamo depredato. Il mondo è di tutti, l'Italia, come qualsiasi altra nazione, come qualsiasi steccato, sono un'invenzione umana "unilaterale". Ai benpensanti che ci invitano a fare volontariato nei paesi da noi depredati dico che faremmo molto di più se i "comodi negretti" (comodi per le nostre "azioni piene d'umanità"" che ci gonfiano l'ego bianco) con le mosche intorno, li lasciassimo in pace CON LE LORO RISORSE. Ma il fatto è che a noi piace varcare i loro confini più di quanto piaccia a loro rispetto ai nostri, solo che noi ci fottiamo tutto e ce lo riportiamo nelle nostre calde casette. Chi sono i clandestini dunque?"
Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend