21/02/2010 00:13 |
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| | | Post: 3.938 | Registrato il: 01/10/2006 | Sesso: Maschile | Astral + | Utente Master | Autostoppista galattico | | OFFLINE |
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Apro qui, in questa sezione, questo thread che potrebbe chiudersi anche con questo stesso post, facendo l'inutile precisazione che trattasi di una provocazione. Ma, se anche gli altri gestori del forum sono d'accordo non mi dispiacerebbe tenerlo qui, in questa sezione. Al di là della evidente retorica con cui mi esprimerò, credo che spesso,sempre, i cosiddetti spiritualisti della ricerca della formula alchemica o bacchetta magica o giù di lì, ci dimentichiamo che la PRIMA TECNICA deve essere sempre e solo l'affacciarsi verso la comprensione dell'"altro". E' inutile parlare di purificazioni, viaggi astrali, comprensioni dell'ignoto varie, se prima non riconosciamo la nostra stessa essenza nella più simile a noi delle creature. E poi ancora in quella un po' meno simile, e poi ancora in quell'altra che ci somiglia sempre meno...
Solo cosi, forse, potremmo scoprire di somigliare veramente poco o niente a noi stessi, così come consolidati nella nostra coscienza.
Non mi dilungo, ma, oggi sono stato male, mi sono sentito per l'ennesima volta sconfitto, come uomo, nell'aver letto che mio fratello Sahid è morto così
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[Modificato da mistermoog 21/02/2010 02:56]
Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend
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