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I plastici del desiderio

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2009 14:46
05/05/2009 01:55
 
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Cosa succede nel piano astrale, prima e dopo il trapasso
Ciao a tutti.
Vi incollo un brano tratto dal libro "Le grandi verità ricercate dall'uomo" del Cerchio Firenze 77, in cui Kempis, una delle voci del cerchio, spiega molto brevemente cosa accade sul piano astrale dopo il trapasso, qual'è la sua funzione e cosa succede se (come il 99% di noi) i sensi astrali non sono aperti e sviluppati. Spero sia di vostro gradimento... se così non fosse, beh... mi accontento di non essere bannato!!! [SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828]

Chi volesse ascoltare il brano originale (magari per aiutarsi nella lettura o solo per curiosità) può cliccare qua:
I plastici del desiderio.rar (ho preferito metterlo sotto password, che è "astra").

"Prendiamo un uomo di media evoluzione. Dopo il trapasso costui soggiornerà nel piano astrale e, quindi, nel piano mentale: qui potrà meditare e riflettere, avere ancora una vita di pensiero ma solo per trarre il succo delle esperienze incontrate nella precedente incarnazione, senza fare nuove esperienze, senza aggiungere molto al suo retaggio: potrà solo assimilarlo e trarne il massimo insegnamento possibile perché, per l'evoluzione in forma umana, è necessaria la vita sul piano fisico.

Fino a che non sia costituita, formata completamente la coscienza, per evolvere è necessario incarnarsi.

Quest'uomo di media evoluzione che trapassa, che abbandona il proprio veicolo fisico, nel piano astrale è sottoposto a diversi modi di vivere.

Inizialmente avrà un "riposo"; poi passerà in quello stato che abbiamo detto di "purificazione", cioè dovrà abbandonare il proprio corpo astrale; e per ognuno dei sette sottopiani, per ogni materia che è cioè oggetto di un sottopiano nel piano astrale, egli avrà un periodo più o meno lungo di purificazione a seconda dei desideri che si sono ripercossi o che interessano quella densità di materia.


Ma che cosa vede?

Ciò che vede non è sempre "oggettivo". Intendo dire questo: nel piano fisico la vostra visione, pur essendo soggettiva, ha tuttavia una certa oggettività in quanto voi vedete ciò che contorna il vostro veicolo fisico, poiché avete i sensi fisici sviluppati. Ma non avendo l'uomo di media evoluzione i sensi del corpo astrale sviluppati, vede ancora in modo più relativo di quanto vedeva sul piano fisico perché, appunto, non ha i sensi del corpo astrale sviluppati, e quindi ciò che vede dopo il trapasso è molto simile a ciò che voi vedete in sogno; e poiché, già vi abbiamo detto, la materia del piano astrale è abbastanza plastica sotto l'impulso del pensiero e del desiderio, se quest'uomo sarà stato ossessionato da qualche idea, da qualche desiderio e via dicendo, con la materia del piano astrale si formerà delle scene, dei plastici che potranno ossessionarlo.

Se avrà avuto dei desideri per la cui soddisfazione è necessario il veicolo fisico, il corpo fisico; se cioè avrà quelli che voi chiamate desideri più bassi; naturalmente si potrà, con la sua immaginazione, plasmare con la materia del piano astrale gli oggetti corrispondenti a tali suoi desideri. Il beone, per esempio, potrà formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di riprodurre la sensazione che può provare nel bere.

Ma sarà sempre qualcosa che lo lascerà inappagato e insoddisfatto poiché si tratta, in ogni caso, di desideri la cui piena soddisfazione si può avere solo mediante un corpo fisico: e, non essendovi più un corpo fisico, questi desideri non possono essere più appagati.

Fino a che, attraverso il ripetersi di questo stesso senso di "non appagamento", avverrà che l'individuo si stanchi e passi all'altro sottopiano meno denso, immediatamente superiore.

Possono esservi in quest'uomo anche desideri meno grezzi, che possono venire dall'espansione dell'io: tali desideri possono, in un certo senso, essere più appagati, essendo possibile soddisfarli senza il concorso di un corpo fisico.

Ciò che viene pienamente soddisfatto è tutto quanto invece appartiene al corpo mentale: il desiderio di studiare, di sapere, eccetera; sempre, però, limitatamente alle possibilità che l'individuo aveva nell'ultima incarnazione. Queste possibilità non crescono di molto. Il desiderio di conoscere, la facoltà di apprendere è più lucida e viva; ma non può essere che un individuo di media intelligenza possa diventare, oltre il trapasso, un genio.

Ripeto ancora una volta: non è che l'individuo, abbandonato il corpo fisico, non veda niente nel piano astrale non avendo desti e sviluppati i sensi dei piano astrale; ma la visione che avrà, se non ha desti e sviluppati questi sensi neppure in minima parte, sarà sempre una visione molto e molto soggettiva, sarà una specie di sogno, qualcosa che egli si crea attorno a sé ma che non ha corrispondenza con la realtà degli altri, con la realtà che gli altri, i desti, vedono.

Colui che ha sviluppati i sensi del corpo astrale, che quindi, attraverso queste finestre e queste porte (come le abbiamo chiamate), può benissimo vedere che cosa circonda il proprio veicolo astrale, costui avrà tutta un'altra visione, molto più oggettiva di quanto sia quella degli altri individui di media evoluzione, e potrà benissimo comunicare con altri individui disincarnati, e potrà benissimo vedere che cosa accade nel piano fisico, potrà vedere in azione gli "spiriti elementari", potrà vedere tutto quello che vi è nel piano astrale e nel piano fisico. Infatti, per chi vive consapevolmente sul suo piano è sempre possibile la visione di tutti i piani che sono al di sotto.

Dunque, se l'individuo vive consapevolmente nel piano mentale ha la visione di ciò che accade nel piano astrale e di ciò che accade nel piano fisico, mentre non ha la visione del piano immediatamente superiore, il piano che abbiamo definito "akasico" o della coscienza.


La ragione di quel che accade dopo il trapasso, una volta abbandonato il veicolo fisico, è insomma di trarre il succo delle esperienze fatte nella vita da incarnato in modo che poi, nella vita successiva, l'individuo possa avere nuove ed ulteriori esperienze."
[Modificato da viaggio australopiteco 14/07/2009 08:21]

"Il cucchiaio non esiste."
14/07/2009 08:30
 
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ciao blue, ti ho modificato il link come desideravi. Ho letto (e scaricato l'audio), trovo che quella descritta da kempis sia una delle possibilità di quello che può accadere dopo la morte (ma come fanno ad esserne tanto sicuri loro?).
All'inizio avevo letto "i pasticci del desiderio", che forse non è neppure un'interpretazione tanto distante dalla reale natura del desiderio...
14/07/2009 09:19
 
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l'antibimbominkia
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ciao blue!
sai come la penso sul cerchio firenze 77...ma non ti bannerò lo stesso =)

è comunque un bel brano e credo che possa essere una delle possibilità...


A cavallo dei Fotoni

Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!

19/07/2009 14:46
 
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Ciao Australopiteco!
Grazie per aver aggiustato il link!!! ^.^ Anni fa si potevano ancora modificare i post anche dopo tanto tempo ma dev'essere cambiato qualcosa.. già da parecchio! e non sapevo come fare (ma meno male che ci sono i moderatori ihih ;-)

Mi chiedi come fanno ad esserne tanto sicuri... Quello che dicono Kempis & co. è soltanto una proposta, che deve essere giudicata in base a quanto ci torna logica. Dopo essersi appurati di aver ben capito, la si può accettare o no a seconda che ci dia una visione più esplicativa di altre visioni, perché il fatto che riesca a soddisfarci è l'unico motivo per poterla accettare perché non c'è volontà di convincere dall'esterno...
Fermo restando questo loro spegano che, essendo in una dimensione dove non c'è percezione (il piano akasico), cioé non c'è separazione tra l'oggetto percepito e il soggetto percepiente, loro si identificano con la loro stessa realtà e, quando parlano di qualcosa, parlano di sé stessi, della loro realtà, del loro "sentire". Gli errori interpretativi e le congetture soggettive sono relegate alla percezione, alla separatività. Nel "sentire" invece non c'è spazio per l'interpretazione ma è l'Essere che "sente" sé stesso così com'è. Da qui, per chi vuole crederci, verrebbe la loro sicurezza. Ciononostante, le loro sono soltanto PAROLE, cioè simboli, che possono essere insufficienti per spiegare e/o male interpretati, e comunque il simbolo non è mai la realtà, né ci può mettere in contatto con essa.
Anche a voler credere loro, poi, la loro realtà è parziale, e siccome la realtà parziale è incompleta, anche loro e le loro parole lo sono. Quindi questa non è la verità e sta ad ognuno giudicare!

Ciao Andrea!
Vero vero, un po' di tempo dopo che ho pubblicato questo brano poi ne avevamo anche parlato :-)
Beh... grazie della tua misericordia allora ahahahahah!
Bacioni

"Il cucchiaio non esiste."
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