No Sil, non si tratta di burocrazia (io ad esempio nell'altro topic non posso postare... e come me, nessun'altro utente che non sia un mod.. ti pare furbo quindi utilizzare quello?), scusa non sei tu quello a lamentarti sempre degli Off altrui? Ebbene.. mo' zitto e mosca!
Allora caro Australiano io ci provo!
E' inverno è un pomeriggio del week end, mi ritrovo con tre persone in una specie di rifugio di legno (Andrea, il Lorè (1) e un tizio che non conosco sulla quarantina, capelli brizzolati e corti, poco raccomandabile però mi fido perché sta coi miei amici). Si sta discutendo di andare in montagna, dove c'è la neve, a fare un'azione di volontariato, delle pulizie.
Mi sembrano importanti questi elementi.
L'inverno è la stagione in cui il ciclo vitale della natura giunge al termine, tutto è fremo, ma non morto, in realtà si sta preparando per ripartire, per ricominciare di nuovo a primavera.
La neve... io adoro la neve ma ad esempio a molte persone mette ansia perchè copre tutto col suo manto, nasconde tutto. Potrei immaginarla come un sigillo che, nel periodo invernale, avvolge tutto, immobilizza (protegge?), in attesa di sciogliersi e divantare nutrimento (acqua) poi per la vita che rinasce.
Aggiungo anche che la neve è acqua cristallizata... bloccata, immobile.. non più (o non ancora) fluida, mobile, versatile...
E tu in inverno devi andare dove c'è questa neve a fare delle pulizie... E' una tua scelta, non ti è imposto (volontariato).
Forse queste pulizie (c'è qualcosa da togliere) sono necessarie per permettere al ciclo di ripartire?
Però:
Io penso che è una bella cosa però capisco che dobbiamo pulire tipo un bosco o qualcosa del genere e così prepariamo i secchi e i guanti. Dobbiamo prendere la macchina e ci immaginiamo che c'è tanta neve in montagna, però poi strada facendo ci accorgiamo che non ce n'è così tanta. PErò un po' di neve c'è. Io penso che dovremo trascorrere tutta la notte fuori di casa e guardo il cellulare che è scarico e poi non prende e mi arrabbio un po' perché volevo avvisare i miei che non torno a casa, non penso che potrei usare il cellulare degli altri, e così non li avviso proprio, però mi secca.
E...
Arriviamo ad un ex casinò di montagna che assomiglia a quegli alberghi per gli sciatori. Dentro ci sono centinaia e centinaia di persone, donne e uomini di tutte le età, e mi accorgo che sono malati mentali. Le condizioni igieniche sono abbastana trasandate e il nostro compito è quello di portare via centinaia di cappotti sporchi fuori dal casinò e li accatastiamo da qualche parte. Io ho paura di prendere qualche malattia contagiosa e non ho nemmeno i guanti, poi anche i secchi non ci servono a niente e ne avevamo portato solo uno.
In entrambi i casi tu devi:
- Pulire il bosco...
- Portare via i cappotti sporchi dal manicomio (o ex casinò di montagna)...
fare delle pulizie...
Da notare le tue reazioni:
- Sai di dover rimanere fuori la notte ma
ti secca non aver avvisato a casa
- Hai
paura di ammalarti toccando i cappotti
Per ora mi fermo qui..
Spero di non averle sparate troppo grosse...
In attesa che arrivino gli esperti passo a voi la palla...
Mi piacerebbe riflettere anche sulle figure del "bosco", dei "cappotti" e del "casinò/manicomio"...
[Modificato da Zeniba. 13/03/2009 14:42]
Tal pais dai zuète, duc' a' crodin di cjaminà drets.