Zanfry? Sono cresciuto a pane e Zanfretta io... Mi dispiace che un po' di show ne abbiano approfittato. Ma le sue prime interviste erano davvero emozionanti. Lo ricordo la prima volta a Portobello, dava corpo ai miei sogni di piccolo ufologo incompreso.
Ho anche riviste di ufologia dell'epoca con la descrizione dettagliata di ciò che gli succedeva...Scusa alfetta ma hai tirato fuori una di quelle piccole note di sottofondo della mia vita: il caso Zanfretta. E non parlo di ufologia o simili. Per me casi come questo sono quelli (ehm, forse ho attaccato con uno dei miei voli "sproloquiosi"? festa con vino etc fu) dicevo sono quei casi che ti fanno vedere i confini della macchina. Se per macchina intendiamo quell'accozzaglia di ingranaggi, pulegge e dispositivi che è la nostra vita. Una frattura. I Pier "Fortunati" Zanfretta sono una frattura nella macchina. La vita è più bella se un Piero Angela non sa spiegare cosa sia successo, la vita è più bella se i sostenitori dell'assurdo non sanno spiegare cosa sia successo. E in mezzo c'è un uomo che (suo malgrado) non gira con la macchina. Che spiega tutto col suo viso. E la verità, quella che ognuno di noi può con pudore ascoltare, è racchiusa là, in quegli occhi finestre sul buio, tra quelle (poche) rughe troppo umane e che io ho visto spuntare. Per me Zanfretta è come la sfinge, sfida l'uomo e il tempo. Credo di volergli bene.[Modificato da mistermoog 24/04/2008 04:45]
Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend