- PRIMA DI POSTARE CERCA NEL FORUM, CLICCA QUI     - SEI SICURO DI AVER LETTO BENE LE F.A.Q.? CLICCA QUI!!   - RUF: REGOLAMENTO UFFICIALE FORUM, CLICCA QUI
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

esperienze che fanno paura

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2008 14:09
19/04/2008 04:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.079
Registrato il: 01/10/2006
Sesso: Maschile
Astral +
Utente Veteran
Autostoppista galattico
OFFLINE
Sì Auricchio, mi ricordo uno strizzacervelli che disse a un ragazzo di diciassette anni (il quale si ritrovava in circostanze simili) di voler indagare a fondo sulla sua famiglia. Lui che voleva sentir parlare solo di sé, sicuramente non voleva coinvolgere( visti i fatti "straordinari" che gli accadevano) altri elementi del suo contesto familiare. Tanto essendo un "topo da laboratorio" al Signorfreud che gliene fregava se l"allargamento" familiare potesse comportare complicazioni. Va bé, è il suo mestiere...
Quello che ho scritto nel precedente post si riassume bene nell'"empatia" saltata fuori qui su (mon amour..). Ma, la nostra intelligenza ha anche bisogno di nutrimento, di soddisfazione. Una chiave di lettura può essere utile in quei momenti, e di certo, non bisognerebbe dire al soggetto in preda all'esperienza cose tipo che ha una tendenza a dissociarsi per cause psico-sociali ma neppure "cacchio, sei un fenomeno paranormale!". Io non credo nella "soluzione psicologica" e neppure che esista il "paranormale". Tutto accade. La diversità sta nell'interpretazione soggettiva. Siamo soli.
Siamo soli di fronte a qualsiasi esperienza, anche di fronte a ciò che crediamo di condividere. Anche i motivi per cui alla cognata di Sissi accadono quelle esperienze possono essere differenti rispetto alle cause per cui si manifestano in altri soggetti (meglio "persone" va...). Io credo che alla fine sia sempre solo un modo per fare una telefonata a noi stessi...(oddio, ora m'attacca... Ok, allora chiedo venia in anticipo, è stata una serata a base di Ballarò, vino, bicicletta, maniche corte e brezza che fino a poco prima lambiva il deserto della Libia)
Dicevo, 'sta telefonata è (cazzo, pure io infinocchiato da "formule mediatiche" moderne, va bé, facciamo che non è un cellulare ma uno di quei telefoni a manovella con microfono in mano) un modo per rivolgere l'attenzione su se stessi. L'input parte da Chissàddove, da Noi. Quello che avviene durante la "conversazione telefonica" è tutto da stabilire.
"Pronto?- Sì? - Ciao, come va? Ti chiamo per dirti che, tutto quello che ti sei messo in testa finora è un mucchio di stronzate, cerca di fartene una ragione...- Cooosa?? Ma...nooo, ora come faccio a continuare?? mi crolla il mondo addosso!! - Cazzi tuoi." oppure "Pronto? Ehilà, ti chiamo per dirti che...il tuo modo di vedere non è malaccio e... mi pare che ci capiamo abbastanza bene, ma ci sono altre cose di cui vorrei parlarti.. - Bene, quando si comincia? -" Con miriadi di varianti che potrebbero essere un finale nel primo caso tipo: "Cazzi miei? va bé, ricominciamo da capo" o anche "Naaaa, non ce la farò maaai!"e così via.
Tutto ciò naturalmente è una storiella. L'idea che mi sono fatto io (e che sono pronto a gettare nella monnezza -bel paraculo-) è che, la telefonata (aridaje) parta sempre dallo stesso luogo, un non-luogo, un non-essere che si nutre di ogni singolo individuo, di ogni singolo microbo, di ogni singolo alito di vita e che è tutte queste cose messe insieme e tutte quelle che riusciamo a immaginare.
Driiiiin:"pronto? - pronto?- ciao! -ciao! - come va?- come va? qui c'è una grande eco! -qui c'è una grande eco!- ma arriva da tutte le parti - ma arriva da tutte le parti- ma...io sono "tutte le parti" - ma... io sono un grandissimo stronzo...onzo...onzo...onzo...onzo...

Non credo che questa sia una "spiegazione" da dare alla cognata di Sissi, non è neppure una spiegazione, è una storiella con la quale stasera potrei sproloquiare di bilocazione ma anche di non-località, quando il punto non è più un "punto" ma un ovunque. L'unica cosa di cui ho una mia personale certezza (quindi per niente certa) è la sensazione unica, anzi, la consapevolezza di non essere un punto, di non avere posizione nell'universo, basta provarla anche per un solo istante e te la porterai dietro per sempre.
[Modificato da mistermoog 19/04/2008 04:26]










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:01. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com