21/06/2011 14:27 |
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| | | Post: 7.049 | Registrato il: 01/10/2006 | Sesso: Maschile | Astral + | Utente Master | Autostoppista galattico | | OFFLINE |
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Secondo le leggi attuali, se tu introduci un cane in una "riserva naturale" o ti adoperi nella rimozione di una carcassa, cosa che spetterebbe alle autorità competenti, sei perseguibile perché alteri l'equilibrio del sito.
E così rispondo all'altra tua domanda, "come i cani disturbano le altre specie". I cani sono diretti discendenti dei lupi e hanno ancora l'istinto della caccia, specialmente quando non vivono in quell'ambiente "non" naturale che sono le nostre mura domestiche. In questa condizione, per fame spesso il cane caccia altre specie (lepri, roditori vari..) o disturba la quiete di cinghiali, volpi, rapaci eccetera. E questo, visto che l'uomo (travestito da wwf ad esempio) ha istituito delle riserve naturali dove poter confinare quegli animali che potrebbero estinguersi grazie all'avanzata dell'uomo stesso, è un notevole elemento di disturbo dall'ottica della riserva.
Il problema è che l'uomo non tende ad integrare ma a separare. Le riserve, come quelle dei pellerossa, sono separazione, confinamento. La "fortuna" del canide a noi giunto oggi come cane è stata che si è adattato all'uomo, si è fatto addomesticare.
Ma ciò, secondo me, non vuol dire che esso non debba vivere in campagna all'aperto, appunto, in natura (almeno quella che abbiamo lasciato).
Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend
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