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la preghiera ha un senso?

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2015 18:21
17/09/2014 03:45
 
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Obino
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Immaginate che ogni frase inserita in questo mio commento abbia come inizio un "secondo me". Non sono una guru, una scienziata una filosofa, sono solo
Salice [SM=g11279] ...


[SM=x431227] [SM=x431227] ...e Prolissa(infatti un giorno dovrò decidermi a cambiare il mio nick in: SaliceProlisso) [SM=x431227] [SM=x431227]

Io ho un'idea tutta mia della preghiera. Mi spiego, non intendo dire che la preghiera che faccio sia una preghiera tutta mia perchè io non prego quasi mai. Bensì credo che tutti i popoli che pregano Dio con formulette canoniche, come i monoteisti, si siano dimenticati del senso della preghiera, quello reale, quello per cui era nata questa pratica che per esperienza personale, ritengo essere una pratica estremamente potente ed efficace. Certo, com in tutte le cose, l'importante è saper scegliere l'oggetto dei nostri desideri.
Oggi la preghiera serve solo a renderci più facile la vita e noi stessi. Preghiamo per ringraziare, e ringraziando ci sentiamo riconoscienti, quindi umili e migliori. Preghiamo per chiedere aiuto, e così facendo ci sentiamo umili(e quindi migliori) piccoli tra le braccia del potente dio che sicuramente ci aiuterà perchè "se l'ho pregato gli ho dato importanza e visto che ci hanno insegnato che dio ci ama lui risponderà alla mia preghiera, in qualche modo, no?"
Preghiamo per gli altri, e questo ci fa sentire altruisti, migliori.
La preghiera oggi è una terapia che a volte, in certi casi, funziona perchè il gesto stesso di pregare conforta!! Ci migliora nel pensiero, pensiero che poi si esprime in azione! In altri casi invece la preghiera è solo un gesto di arroganza, da parte di chi crede, pregando di essere migliore di chi non ha nessun rapporto col divino. La gente del Libro (cristiani ebrei musulmani) credono che l'unico tipo di rapporto diretto che l'uomo può avere con dio sia la preghiera. Si sbagliano di grosso secondo me. "L'unico rapporto diretto che possiamo avere con Dio è una frase sbagliatissima" Non ha senso! E' come dire: "il nero è un trucco del formaggio" l'uomo inquanto uomo è in rapporto diretto con dio. E secondo me il dialogo con l'amore è continuo e non finisce mai. La ricerca dell'Amore avviene costantemente. Se si ricerca l'Amore in modo più diretto, visto dialogato, sentito, corrisposto e più forte è necessario crescere spiritualmente e oggi (dico oggi perchè non so se in futuro avrò ancora questa idea) credo che il metodo più efficace sia la meditazione.
La preghiera è una tecnica che, secondo me non nasce per mettere l'uomo in contatto con Dio. Io penso che la preghiera sia altresì una tecnica molto efficace, in grado di mettere l'uomo in contatto col Divino-Io e non con Dio! Se prima di fare qualcosa prego affinchè quella determinata cosa sia fatta bene o venga fatta bene, mi sento più sicura e molto probabilmente, quella pace, quella sicurezza mi daranno lo slancio per produrre al meglio delle mie capacità o per infondere un'energia tale da permettere che quella determinata cosa sia fatta con successo. La preghiera serve all'uomo per auto programmarsi, per creare un ponte tra ciò che lui è e sa governare e ciò che è e non può governare. Col passare del tempo penso che questo metodo di orazione si sia confuso... l'uomo forse ha male interpretato le intenzioni originarie e ha esacerbato il divino intento di connettere il proprio io con la propria divinità con quello di connettere il proprio io con La Divinità. All'amore universale cosa cazzarola gliene può fregare di una vita che si ammala, di una malattia mortale, di un esame...cioè gliene fregherà anche ma non può fare nulla perchè tutti noi siamo governati solo da noi stessi e dalle leggi del mondo e io francamente non lo voglio un Dio che mi pulisce il culo o mi aggiusta il giocattolo tutte le volte che glielo chiedo. Sarei una persona debole e viziata. Dico questo nonostante io per prima abbia subito da piccola una perdita gravissima, e nel resto della mia adolescenza una sequela di drammi molto forti, legati alla mia sfera affettiva. Anche allora la pensavo così. Dio non c'entra con questa perdita che ho avuto e col resto non può c'entrare per me e non per tutti gli altri che soffrono e che stanno soffrendo molto più di quanto abbia sofferto o soffra io. E non mi incazzo con Lui per ciò che è accaduto e ho perso. E' troppo facile, troppo immaturo...troppo imbecille come pensiero.

La preghiera, in origine, nasce come tecnica di auto-incitamento, nasce come tecnica di auto-esortazione. Poi però la preghiera è diventata una banale formuletta standardizzata ripetuta per farci credere che così facendo saremmo riusciti a farci udire dall'Altissimo invece che da noi stessi. Dio non è un super eroe, siamo noi i super eroi di noi stessi e grazie alla preghiera possiamo diventarlo sempre.

Tutto questo mio pensiero scaturisce da un discorso che ho fatto ieri con Lion e da una semplice domanda: Se dovessimo davvero riuscire, attraverso la preghiera, nell'intento di avere un tète-à-tète con Dio, crediamo davvero che dio già non sappia cosa gli vorremmo dire? Crediamo davvero che pregare in questo modo sia utile? Vomitargli addosso ovvietà è cosa degna?? Dio sa già tutto ciò che vogliamo o desideriamo ardentemente... siamo noi piuttosto che dovremmo ascoltare Dio, che il contrario, non credete? Il bisogno reale che l'uomo dovrebbe sentire, se avesse davvero questo 'incontro' privilegiato col divino, non è tanto quello di aprire la nostra bocca per chiedere a Dio di farci i favori o di dirci "prego" per i nostri ringraziamenti...piuttosto il reale bisogno dell'uomo è quello di stare a sentire le parole, gli insegnamenti, le verità e le richieste di Dio. Se Dio fosse di fronte a voi, gli direste forse: padre nostro che sei nei cieli eccc... aspettando una sequela di SìsìSìsìSììsì da parte sua, oppure stareste muti e zitti aspettando che Lui vi dica cosa dovete fare, chi siete, qual'è il vostro scopo e lo scopo di tutto? Non so voi ma in un ipotetica possibilità di contatto con Dio, io starei in ascolto e non ciancerei, lamentandomi di questo e quello e avanzando richieste, aspettandomi da Lui un Sì solo perchè "mi ama" ma oggi è questo che la gente fa quando pensa di pregare e quando prega. E chi non ha fede e prega in casi estremi lo fa senza crederci davvero ma solo per disperazione, col sottile pensiero recondito di "dare una possibilità di riscatto a Dio" se solo accoglierà le loro suppliche e realizzerà i loro desideri.
[SM=x431234] Non ha senso... [SM=x431234]

Poco tempo fa ho letto su un libro di meditazione che...un attimo che lo cito testualmente, a questo punto: "la preghiera ti da una consolazione, ti fa adattare, ti conforma al tuo mondo.... La preghiera fa virtualmente la stessa cosa che fanno gli psicoanalisti: se sei turbato ti rende meno turbato, ti conformerà allo schema, alla società alla famiglia.... Andando da uno psicoanalista per uno due tre anni, non migliorerai ma ti adatterai meglio. La preghiera fa la stessa cosa, e anche i preti: ti rendono più conforme al mondo..." ECCO COSA è DIVENTATA OGGI LA PREGHIERA.
[SM=g27832] La meditazione destabilizza, la preghiera realizza. [SM=g27832]

Concludo dicendo che il metodo migliore che abbiamo per restare in ascolto e in attesa di un segno forte e chiaro col Grande Amore è quello della meditazione. Dobbiamo imparare a dare meno aria alla bocca, chiudendola; e aspettare di essere abbastanza bravi da riuscire a Sentire. La preghiera serve a riunire la nostra parte spirituale con la nostra parte fisica, con i nostri pensieri, con la mente cosciente. La preghiera serve a creare un dialogo col nostro Divino individuale.
La meditazione serve ad allenarci ad Ascoltare il nostro Divino Universale. Dio, se esiste, non ha bisogno di sentirci per sapere che ci siamo e che abbiamo bisogno di questo e quello. Siamo noi ad avere bisogno di Sentire il suo messaggio e per sentire dobbiamo imparare a tacere.
[SM=x431223] Questo è ciò che penso. [SM=x431223]


Pace
[Modificato da Saliceridente 17/09/2014 03:59]





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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"


M. N. (Il libro di Mirdad)
]
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