Termini come “sperare” e “pregare” sono sinonimi di apprensione. Se speriamo e preghiamo per ogni cosa che ci capita, non rappresenteremmo una soluzione positiva a ciò che potrebbe succedere.
Prendere in mano la situazione, invece di pregare in D-o per quello che potrebbe accadere.
Pensando positivamente ed agendo positivamente si ottengono i migliori risultati.
Nelle religioni quando uno commette uno sbaglio prega D-o per essere protetto.
E no! Pregare per essere protetto non serve a niente. Ne pregare per essere perdonato.
Se commetti un errore devi essere consapevole che è nella natura sbagliare.
E se sei veramente dispiaciuto per quello che ha fatto, imparerai da ciò e ti prenderai cura di non sbagliare di nuovo.
Se non sei dispiaciuto affatto allora saprai che lo rifarai di nuovo e non avrai nulla da confessare o chiedere il perdono.
c'è una linea sottile che divide il pregare in sottomissione, a nome dell'“io” interiore, come schiavo di un D-o superiore, e il postulare, inteso come l'esprimere la propria parola, la “volontà interiore”. E' li la magia, e è li che ci si avvicina a D-o. (credo)
[Modificato da deinfinito 16/09/2014 23:24]