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la preghiera ha un senso?

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2015 18:21
18/06/2007 08:45
 
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la preghiera ha un senso?
può essere vero, che anche chi è ateo, nel momento di disperazione massima, prega?
la preghiera, può essere una richiesta per noi o deve essere rivolta a tutti,cioè al plurale? [SM=x431246]
18/06/2007 12:52
 
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la preghiera ha un senso se intesa come potentissimo mantra.
altrimenti no


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18/06/2007 13:44
 
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Re:
Belle domande...

Scritto da: isaefrenk 18/06/2007 8.45
può essere vero, che anche chi è ateo, nel momento di disperazione massima, prega?


Questa è facile... considerando che io non sono nè religioso nè ateo.
La maggior parte degli atei non ha mai pensato seriamente a cosa ci sia oltre la morte (ne conosco molti e vi assicuro che è così), quando capitano davanti a una situazione disperata si trovano catapultati di fronte ad una domanda che prima avevano semplicemente evitato farsi: Cosa succederà dopo?
Di fronte ad una tale situazione le persone più deboli spesso di trovano a pregare Dio, anche se non lo hanno mai fatto, per pura disperazione... non sanno cosa altro fare perchè durante la loro vita non hanno vagliato mai nessuna possibilità (immagino avessero paura di farlo), pregare è la più comoda (ovviamente dipende anche dal contesto culturale, io mi riferisco a persone che vivono in paesi cristiani).
Secondo me è molto triste .. [SM=g27813]



la preghiera ha un senso?


Mi associo ad Andrea.
Non ricordo se l'avevo inserito in una risposta a un vosto post, comunque la preghiera ha senso se viene vissuta non come una richiesta di aiuto ma come un "comando" al proprio Io, deve esserci la certezza che verrà esaudito... quindi ci vuole anche lo stato d'animo necessario, le richieste piagnucolose a qualcuno o qualcosa di indefinito non hanno senso (secondo me).


la preghiera, può essere una richiesta per noi o deve essere rivolta a tutti,cioè al plurale?


Non saprei, dipende dalle persone.
Per essere in grado di pregare per gli altri bisognerebbe prima essere completamente felici di se stessi, quindi, non avendo bisogno di nulla per la propria vita è giusto "lavorare" per gli altri... ma non so in quanti si trovino a questo punto della loro evoluzione.
Ciao

[Modificato da crai79 18/06/2007 13.46]

18/06/2007 15:31
 
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Io non sono atea ma credo solo al Padreterno inteso come entità, il grande architetto scenziato, artista ecc. del creato. Non vado in chiesa se non per occasioni particolari e per pregare non uso le solite preghiere (non sempre), ma invio i miei pensieri direttamente al "gran Capo", senza intermediari. Non so se faccio bene o male, ma solo così mi sento vicina a Colui che ha creato tutto. Per me la preghiera ha un senso solo se è spontanea e non se è la solita recita che dopo un po' mi fa sentire un automa; magari è solo un problema che ho io. Per fare un esempio, se sono spaventata o se le situazioni che vivo sono davvero deprimenti allora chiedo aiuto senza paura o vergogna. Mi capita persino nei sogni, è successo due notti fa, mi trovavo in una situazione che volgeva al brutto e ho chiesto a Dio di farci uscire vivi da lì. Non avrei saputo a chi altro chiedere. [SM=x431255]

[Modificato da piper.38 18/06/2007 15.34]

Lunga vita e prosperità.
18/06/2007 22:34
 
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Re:

Scritto da: piper.38 18/06/2007 15.31
Per me la preghiera ha un senso solo se è spontanea e non se è la solita recita che dopo un po' mi fa sentire un automa; magari è solo un problema che ho io. Per fare un esempio, se sono spaventata o se le situazioni che vivo sono davvero deprimenti allora chiedo aiuto senza paura o vergogna.



Io sono d'accordo con Piper su questo,penso che la preghiera deve essere sincera e spontanea. Io ho frequentato parrocchie per tanti anni, facevo volontariato con i bambini. In realtà non è che se frequenti sei automaticamente un fedelissimo, io ho sempre avuto tanti dubbi e non so ancora bene cosa pensare. Posso dire di essermi fatta un'idea di quella che è la preghiera sincera e quella finta. Ho sempre odiato "il rito" di per sè. Mi sà di cosa fatta per farsi vedere, se lo fai sei buono e giusto poi quando esci dalla chiesa e mandi tutti a quel paese non ha importanza!
Mi piaceva invece quando vedevo una persona entrare in chiesa, magari fuori orario, da sola e accendere una candela per qualcuno. Quello era un gesto d'amore autentico.
Che la preghiera spontanea sia un mantra per se stessi o una richiesta d'aiuto verso qualcuno di "più grande", ha importanza secondo me perchè è la prima dimostrazione sincera di una volontà di cambiamento in positivo.
19/06/2007 10:19
 
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così certe entità spiegano le preghiera
così certe entità spiegano le preghiera

NATURA E VALORE DELLA PREGHIERA

Nella preghiera rivolgiamo all’Uno; ricordiamoci che Egli è presente in noi.
Ma quale senso ha quella preghiera fatta in conseguenza di un concetto errato di Dio, usando parole non acconce, usando termini che esprimono concetti all’opposto di quello che è la Realtà? Il pregare, in qualunque forma, non è che un mezzo per destare nell’individuo uno stato d’animo tale da aprire nell’intimo del proprio essere un canale di comunicazione con il proprio Sé spirituale che è l’Assoluto stesso nell’Essenza, nella Sostanza e nella Realtà. Non è che un mezzo per volgersi a quell’Uno, che, essendo l’Infinita Presenza, tutto sente . è un richiamare su di sé un “qualcosa” che immancabilmente giunge: forse non giungerà nelle forme richieste, forse non avrà l’attuazione desiderata, forse non significherà soddisfacimento di un desiderio manifestato; ma è un chiedere a cui segue sempre un dare. Niente può esservi che da Lui sia ignorato, neppure la stravagante o rozza offerta che a Lui possa rivolgere un selvaggio. “Bussate e vi sarà aperto. Chiedete e risarà dato”. In questo immenso Tutto-Uno, là dove in proporzione un microscopico nulla chiede, là si desta, vibra, vive qualcosa; è un’anima che invoca; ed ecco che da questo infinito Tutto-Uno, per questo piccolo e pur sempre udito richiamo, ad essa giunge una divina risposta. Questo, in effetti è il valore della preghiera nel concetto del Dio-Uno-Assoluto.
Tutto quanto di strano possa l’uomo fare, tutto quello che egli possa costruire spinto dalla sua religione, ha un solo significato che sta nell’esteriore, che non sta nell’errato esprimere o nell’espressione di un errato concetto; ma sta unicamente “in questo alzare gli occhi al cielo” dell’uomo, che è un moto in se stesso errato perché Iddio è in ogni luogo e, prima ancora di tutto, in noi stessi, ma che sta a simbolizzare, a significare il volgersi dell’individuo al Tutto-Uno laddove è la sua mèta, è il suo destino, la ragione della sua vita. Questo significa e per questo ha valore la preghiera.
In questo immenso Tutto-Uno, nel Manifestato e nel non Manifestato, ed in seno alle Manifestazioni, ai Cosmi, dove tutto è regolato, dove nulla va perduto e quindi laddove non sembra avere posto la preghiera formalisticamente concepita, là un semplice pensiero rivolto all’Uno è tanto forte è tanto efficace, che è “percepito”. Ed è tale la Consapevolezza dell’Assoluto, ed è tale il Suo Sentire l’Amore – perché Egli è il Sentire stesso e l’Amore stesso – che questo quasi inavvertibile richiamo “è udito”.
19/06/2007 12:24
 
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Se pensi che possa servire a qualcosa si......
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21/06/2007 06:27
 
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c'è una differenza fra il mantra e la preghiera?

[Modificato da isaefrenk 21/06/2007 10.26]

21/06/2007 10:33
 
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Solo di linguaggio, credo, sono sillabe al posto di frasi e parole ma credo che lo scopo sia il medesimo. [SM=x431217]
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21/06/2007 10:52
 
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Re:

Scritto da: isaefrenk 21/06/2007 6.27
c'è una differenza fra il mantra e la preghiera?

[Modificato da isaefrenk 21/06/2007 10.26]




te l'ho detto prima;
per me la preghiera E' un mantra.
per come la vedo io -quindi del tutto contestabile- un mantra non ha tanta forza per quello che si dice ma per COME lo si dice, anzi SENTE.

il mantra è un ripetersi una cosa con una convinazione profonda.

quindi, in teoria, la preghiera doverebbe essere un mantra!


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16/09/2014 12:07
 
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L'iniziativa presentataci da Alfea mi ha fatto pensare un po'...
Riprendo questa vecchia discussione per parlare con voi non tanto di religioni, quanto della preghiera in sé, e parto proprio dalla domanda iniziale posta qui, sperando in nuove risposte... la preghiera ha un senso? Cos'è, per voi, la preghiera? Per cosa pregate? A chi o cosa vi rivolgete quando lo fate?
[Modificato da Sisil88 16/09/2014 12:08]
16/09/2014 12:36
 
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Non ho mai pregato nessuno, né persone né esseri sovrannaturali, e non ne ho mai sentito il bisogno: se esiste un dio, e credo che nel senso di "unità delle cose" tutti saranno d'accordo che c'è, credo che pregarlo di esaudire le nostre richieste non sia affatto il modo migliore per chiedere il suo aiuto.
Non credo in un dio personale, con una mente organizzata secondi i canoni dei limiti umani, se così fosse non sarebbe un creatore ma una creatura, imperfetta e perfettibile come tutte le altre, e quindi nella mia visione rivolgere preghiere futili e materialistiche ad un'energia impersonale non avrebbe alcun senso.
Se poi c'è un modo per dirigere questa Fonte e far pendere l'ago della bilancia universale verso i nostri desideri, non saprei: dovreste chiedere a un mago :D

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16/09/2014 12:39
 
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E se per preghiera si intende un sentito desiderio collettivo?
E se la preghiera non è rivolta ad un "Dio" ma a qualcos'altro?...
[Modificato da Sisil88 16/09/2014 12:41]
16/09/2014 12:51
 
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Un sentito desiderio collettivo? Mi viene in mente la teoria dell'inconscio collettivo in questo frangente, puoi fare qualche esempio?
Se la preghiera non la si rivolge a un dio esterno ma alla propria forza interiore, intendi? Oppure a cosa?

Out of business.
16/09/2014 13:09
 
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ForsakenLinux, 16/09/2014 12:51:

Un sentito desiderio collettivo? Mi viene in mente la teoria dell'inconscio collettivo in questo frangente, puoi fare qualche esempio?



Sì, inconscio collettivo, potrebbe essere... L'esempio più calzante è questo, la meditazione di cui parlava Alfea. Meditazione, preghiera, non credo poi ci sia molta differenza... è un "partecipare" col proprio animo e con la propria forza interiore, un farsi sentire, non so come dire.


Se la preghiera non la si rivolge a un dio esterno ma alla propria forza interiore, intendi? Oppure a cosa?



Sì, perché no... ma anche in quel caso, a chi ci rivolgiamo effettivamente? All'anima, allo spirito, a cosa? Boh...
L'"altro" mi sta bene pure, solo che non so come definirlo...
16/09/2014 15:04
 
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Anni fa ebbi una sorta di un'intuizione che scrissi da qualche parte qui sul forum proprio parlando con isaefrenk. Dissi che 'per me la preghiera e' azione'. Oggi ci hanno scritto un libro con quel titolo. Io ho capito quello che ho detto tempo dopo... [SM=g27828] . Poi ve lo spiego. Ora sono al cel e sono fusa.....

- 9
16/09/2014 22:27
 
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isaefrenk, 18/06/2007 08:45:

la preghiera ha un senso?
può essere vero, che anche chi è ateo, nel momento di disperazione massima, prega?
la preghiera, può essere una richiesta per noi o deve essere rivolta a tutti,cioè al plurale? [SM=x431246]



Voglio trovare.. un senso a questa preghiera..
..anche se questa preghiera un senso non ce l'ha..
Beh!..Sai che cosa penso..che se ha o non ha un senso.. e..
domani arriverà, domani arriverà.. Eh!..un altro giorno..arriverà..
Senti che bel vento..
[SM=g10801]













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[SM=g27828]
16/09/2014 23:07
 
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Termini come “sperare” e “pregare” sono sinonimi di apprensione. Se speriamo e preghiamo per ogni cosa che ci capita, non rappresenteremmo una soluzione positiva a ciò che potrebbe succedere.
Prendere in mano la situazione, invece di pregare in D-o per quello che potrebbe accadere.
Pensando positivamente ed agendo positivamente si ottengono i migliori risultati.
Nelle religioni quando uno commette uno sbaglio prega D-o per essere protetto.
E no! Pregare per essere protetto non serve a niente. Ne pregare per essere perdonato.
Se commetti un errore devi essere consapevole che è nella natura sbagliare.
E se sei veramente dispiaciuto per quello che ha fatto, imparerai da ciò e ti prenderai cura di non sbagliare di nuovo.
Se non sei dispiaciuto affatto allora saprai che lo rifarai di nuovo e non avrai nulla da confessare o chiedere il perdono.

c'è una linea sottile che divide il pregare in sottomissione, a nome dell'“io” interiore, come schiavo di un D-o superiore, e il postulare, inteso come l'esprimere la propria parola, la “volontà interiore”. E' li la magia, e è li che ci si avvicina a D-o. (credo)
[Modificato da deinfinito 16/09/2014 23:24]
16/09/2014 23:32
 
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Ok, eliminiamo la preghiera intesa come richiesta a Dio per ottenere qualcosa, che sia salute o perdono o "fai questo tu al posto mio".
Io non intendo quel tipo di preghiera... non vi capita mai di sentire il bisogno di rivolgervi a qualcuno o qualcosa? Di ristabilire un legame che si perde nel quotidiano, un legame intimo, di parlare tra voi dal profondo senza sapere nemmeno a chi rivolgervi?
E' difficile esprimere questo mio concetto di preghiera...

Alfea, ho letto quel messaggio proprio oggi, mentre cercavo una discussione sull'argomento... [SM=g27823]
[Modificato da Sisil88 16/09/2014 23:33]
17/09/2014 00:24
 
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deinfinito, 16/09/2014 23:07:

Termini come “sperare” e “pregare” sono sinonimi di apprensione.



Termini come "Cantare" o "Bere una tisana" sono sinonimi di apprensione.
(Vedi: "Canta che ti passa" o "Tisanina ? coccolina, coccolina !")
[SM=g27820]

Ognuno prega/spera a modo suo.
Trovo sia sbagliato considerarli come sinonimi di apprensione.
Per alcune persone il "Pregare" è un semplice chiedere grazie (Alla Madonna, al suo Dio, a Renzi, alla Luna, al Sole o a qualsiasi altra cosa) e nulla a che vedere con l'apprensione.
Ringraziare non inficia sulle "soluzioni", positive o negative quali esse siano. Lo si fa e basta.
Non è di certo una soluzione ai problemoni della vita, come non lo è il cantare sotto alla doccia "O Sole Mio!" nel tentativo disperato di alleviare, dimenticare, ridimensionare quella bolletta da pagare la sopra al comò..
ma lo si fa.. si canta.. e quanto potente è sta cosa ?
Quanti "sensi" e significati differenti esistono al mondo di preghiera?
Ha davvero un sinonimo ?
O quel "sinonimo" che le vogliamo appioppare a forza non è null'altro che un luogo comune ?
Preghiera non è forse sinonimo di "Come stiamo messi" in un determinato momento ?

Che dire poi di come va il mondo..
Un disastro.
Le iniziative sono iniziative e tali restano.
Sono come la pioggia.
Cade, non sapendo che contribuirà a far nascere e crescere un fiore. Non sapendo che contribuirà a far cadere una frana sul paesello sottostante.
Eppur lei cade e non si preoccupa più di tanto.

..E loro come pioggia pregano, recitano, cantano e danzano, meditano.. non preoccupandosi più di tanto se questo o quello succederà oppure no.
Ci sperano. Che male c'è ?
Pochi minuti per 21 giorni.



[Modificato da ElPaiche 17/09/2014 01:08]









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[SM=g27828]
17/09/2014 03:45
 
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Immaginate che ogni frase inserita in questo mio commento abbia come inizio un "secondo me". Non sono una guru, una scienziata una filosofa, sono solo
Salice [SM=g11279] ...


[SM=x431227] [SM=x431227] ...e Prolissa(infatti un giorno dovrò decidermi a cambiare il mio nick in: SaliceProlisso) [SM=x431227] [SM=x431227]

Io ho un'idea tutta mia della preghiera. Mi spiego, non intendo dire che la preghiera che faccio sia una preghiera tutta mia perchè io non prego quasi mai. Bensì credo che tutti i popoli che pregano Dio con formulette canoniche, come i monoteisti, si siano dimenticati del senso della preghiera, quello reale, quello per cui era nata questa pratica che per esperienza personale, ritengo essere una pratica estremamente potente ed efficace. Certo, com in tutte le cose, l'importante è saper scegliere l'oggetto dei nostri desideri.
Oggi la preghiera serve solo a renderci più facile la vita e noi stessi. Preghiamo per ringraziare, e ringraziando ci sentiamo riconoscienti, quindi umili e migliori. Preghiamo per chiedere aiuto, e così facendo ci sentiamo umili(e quindi migliori) piccoli tra le braccia del potente dio che sicuramente ci aiuterà perchè "se l'ho pregato gli ho dato importanza e visto che ci hanno insegnato che dio ci ama lui risponderà alla mia preghiera, in qualche modo, no?"
Preghiamo per gli altri, e questo ci fa sentire altruisti, migliori.
La preghiera oggi è una terapia che a volte, in certi casi, funziona perchè il gesto stesso di pregare conforta!! Ci migliora nel pensiero, pensiero che poi si esprime in azione! In altri casi invece la preghiera è solo un gesto di arroganza, da parte di chi crede, pregando di essere migliore di chi non ha nessun rapporto col divino. La gente del Libro (cristiani ebrei musulmani) credono che l'unico tipo di rapporto diretto che l'uomo può avere con dio sia la preghiera. Si sbagliano di grosso secondo me. "L'unico rapporto diretto che possiamo avere con Dio è una frase sbagliatissima" Non ha senso! E' come dire: "il nero è un trucco del formaggio" l'uomo inquanto uomo è in rapporto diretto con dio. E secondo me il dialogo con l'amore è continuo e non finisce mai. La ricerca dell'Amore avviene costantemente. Se si ricerca l'Amore in modo più diretto, visto dialogato, sentito, corrisposto e più forte è necessario crescere spiritualmente e oggi (dico oggi perchè non so se in futuro avrò ancora questa idea) credo che il metodo più efficace sia la meditazione.
La preghiera è una tecnica che, secondo me non nasce per mettere l'uomo in contatto con Dio. Io penso che la preghiera sia altresì una tecnica molto efficace, in grado di mettere l'uomo in contatto col Divino-Io e non con Dio! Se prima di fare qualcosa prego affinchè quella determinata cosa sia fatta bene o venga fatta bene, mi sento più sicura e molto probabilmente, quella pace, quella sicurezza mi daranno lo slancio per produrre al meglio delle mie capacità o per infondere un'energia tale da permettere che quella determinata cosa sia fatta con successo. La preghiera serve all'uomo per auto programmarsi, per creare un ponte tra ciò che lui è e sa governare e ciò che è e non può governare. Col passare del tempo penso che questo metodo di orazione si sia confuso... l'uomo forse ha male interpretato le intenzioni originarie e ha esacerbato il divino intento di connettere il proprio io con la propria divinità con quello di connettere il proprio io con La Divinità. All'amore universale cosa cazzarola gliene può fregare di una vita che si ammala, di una malattia mortale, di un esame...cioè gliene fregherà anche ma non può fare nulla perchè tutti noi siamo governati solo da noi stessi e dalle leggi del mondo e io francamente non lo voglio un Dio che mi pulisce il culo o mi aggiusta il giocattolo tutte le volte che glielo chiedo. Sarei una persona debole e viziata. Dico questo nonostante io per prima abbia subito da piccola una perdita gravissima, e nel resto della mia adolescenza una sequela di drammi molto forti, legati alla mia sfera affettiva. Anche allora la pensavo così. Dio non c'entra con questa perdita che ho avuto e col resto non può c'entrare per me e non per tutti gli altri che soffrono e che stanno soffrendo molto più di quanto abbia sofferto o soffra io. E non mi incazzo con Lui per ciò che è accaduto e ho perso. E' troppo facile, troppo immaturo...troppo imbecille come pensiero.

La preghiera, in origine, nasce come tecnica di auto-incitamento, nasce come tecnica di auto-esortazione. Poi però la preghiera è diventata una banale formuletta standardizzata ripetuta per farci credere che così facendo saremmo riusciti a farci udire dall'Altissimo invece che da noi stessi. Dio non è un super eroe, siamo noi i super eroi di noi stessi e grazie alla preghiera possiamo diventarlo sempre.

Tutto questo mio pensiero scaturisce da un discorso che ho fatto ieri con Lion e da una semplice domanda: Se dovessimo davvero riuscire, attraverso la preghiera, nell'intento di avere un tète-à-tète con Dio, crediamo davvero che dio già non sappia cosa gli vorremmo dire? Crediamo davvero che pregare in questo modo sia utile? Vomitargli addosso ovvietà è cosa degna?? Dio sa già tutto ciò che vogliamo o desideriamo ardentemente... siamo noi piuttosto che dovremmo ascoltare Dio, che il contrario, non credete? Il bisogno reale che l'uomo dovrebbe sentire, se avesse davvero questo 'incontro' privilegiato col divino, non è tanto quello di aprire la nostra bocca per chiedere a Dio di farci i favori o di dirci "prego" per i nostri ringraziamenti...piuttosto il reale bisogno dell'uomo è quello di stare a sentire le parole, gli insegnamenti, le verità e le richieste di Dio. Se Dio fosse di fronte a voi, gli direste forse: padre nostro che sei nei cieli eccc... aspettando una sequela di SìsìSìsìSììsì da parte sua, oppure stareste muti e zitti aspettando che Lui vi dica cosa dovete fare, chi siete, qual'è il vostro scopo e lo scopo di tutto? Non so voi ma in un ipotetica possibilità di contatto con Dio, io starei in ascolto e non ciancerei, lamentandomi di questo e quello e avanzando richieste, aspettandomi da Lui un Sì solo perchè "mi ama" ma oggi è questo che la gente fa quando pensa di pregare e quando prega. E chi non ha fede e prega in casi estremi lo fa senza crederci davvero ma solo per disperazione, col sottile pensiero recondito di "dare una possibilità di riscatto a Dio" se solo accoglierà le loro suppliche e realizzerà i loro desideri.
[SM=x431234] Non ha senso... [SM=x431234]

Poco tempo fa ho letto su un libro di meditazione che...un attimo che lo cito testualmente, a questo punto: "la preghiera ti da una consolazione, ti fa adattare, ti conforma al tuo mondo.... La preghiera fa virtualmente la stessa cosa che fanno gli psicoanalisti: se sei turbato ti rende meno turbato, ti conformerà allo schema, alla società alla famiglia.... Andando da uno psicoanalista per uno due tre anni, non migliorerai ma ti adatterai meglio. La preghiera fa la stessa cosa, e anche i preti: ti rendono più conforme al mondo..." ECCO COSA è DIVENTATA OGGI LA PREGHIERA.
[SM=g27832] La meditazione destabilizza, la preghiera realizza. [SM=g27832]

Concludo dicendo che il metodo migliore che abbiamo per restare in ascolto e in attesa di un segno forte e chiaro col Grande Amore è quello della meditazione. Dobbiamo imparare a dare meno aria alla bocca, chiudendola; e aspettare di essere abbastanza bravi da riuscire a Sentire. La preghiera serve a riunire la nostra parte spirituale con la nostra parte fisica, con i nostri pensieri, con la mente cosciente. La preghiera serve a creare un dialogo col nostro Divino individuale.
La meditazione serve ad allenarci ad Ascoltare il nostro Divino Universale. Dio, se esiste, non ha bisogno di sentirci per sapere che ci siamo e che abbiamo bisogno di questo e quello. Siamo noi ad avere bisogno di Sentire il suo messaggio e per sentire dobbiamo imparare a tacere.
[SM=x431223] Questo è ciò che penso. [SM=x431223]


Pace
[Modificato da Saliceridente 17/09/2014 03:59]





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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"


M. N. (Il libro di Mirdad)
]
17/09/2014 05:41
 
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Io non capisco questo demonizzare la preghiera. Non capisco questo "è questo che la gente fa". Non capisco queste sentenze nelle vostre opinioni.

A me la preghiera serve. Prego in diversi modi da sempre. E non mi vergogno a chiedere se ho bisogno. E non mi vergogno di ringraziare. E non mi vergogno di ascoltare.
Se a me serve, chi può dirmi che è sbagliato?

(@salice, il mal di testa mi fai venire! [SM=x431243] )
17/09/2014 14:14
 
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nessuno dice che una cosa è sbagliata o giusta. Personalmente, se hai letto bene le mie parole (o ti sei fermato al mal di testa [SM=x431219] ), dico che pregare Dio per chiedergli dei piaceri, mi sembra inutile. Un lavoro senza senso. Dio sa già ogni nostro pensiero. Siamo noi che non conosciamo i pensieri di Dio e se cerchiamo davvero un diaogo, verbale o spirituale con lui, prima di aprire bocca e avanzargli delle pretese SECONDO ME dovremmo prima chiuderla e ascoltare le sue parole. La preghiera non è demonizzata nel mio commento, dico solo che è male interpretato il suo scopo. Io sono molto incline a credere che la preghiera nasca per autoincitarci, addestrare la parte potente di noi che non riusciamo a governare al dialogo tra conscio e divino io.
E non noi con dio.
Spero di non averti fatto scoppiare anche sta volta. Ho cercato di farti una sintesi, odio procurare disagio nei cervelli altrui.

Pace





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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"


M. N. (Il libro di Mirdad)
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17/09/2014 14:42
 
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@salice la mia risposta non era diretta a te, ma era una risposta generale a tutti i commenti.
Il tuo intervento l'ho letto tutto (per questo mi è venuto il mal di testa).
È chiaro che ognuno ha il suo parere sull'argomento.

Ad ogni modo la tua risposta non è stata da mal di testa! [SM=x431243]
Esprimiti come ritieni più opportuno, il mal di testa è passeggero e non crei disagio nel mio cervello per così poco.. [SM=x431235]
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