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Riflessione sulla vita

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2007 23:28
13/04/2007 12:51
 
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Riflettevo su molte cose in questi giorni, riflettevo su questi presunti "angeli custodi" che sono persone che ci stanno sempre vicino e che ci vogliono bene; pensavo a quando muoriamo e passiamo in uno stato di beatidudine in un nuovo posto, pensavo all'amore fra le persone, alla felicità.
Sono diventato vegetariano da poco (per ora non mangio solo la carne) e ho avuto dei semplici ma tremendi pensieri:
"Non mangio gli animali perchè non voglio muoiano, non voglio soffrano, voglio solo che siano lasciati in pace"
"non vorrei mangiare il pesce per lo stesso motivo"
Il problema è che anche la vegetazione (è stato anche provato) prova qualcosa che può essere riconducibile al "dolore".
Una pianta che nasce, piccola com'è, poi...cresce, si arrampica sul bastone che gli ha messo un contadino per aiutarla, si arrotola su di esso per prendere più sole (penso)...beh perchè devo avere pietà per un animale e non per una pianta?solo perchè l'animale mi fa bau bau e gioca con me?

Potete non rispondere a questo; invece cercate di capire il pensiero a cui sono arrivato.
Come faccimao a credere nella bontà in un qualcuno AL DI LA, AL DI SOPRA di noi di BUONO E BENEVOLO, come facciamo a pensare che qualcuno ci può aver creato ed il nostro obiettivo sia quello di amare il prossimo e di fare azioni buone.
Non è assolutamente possibile NON fare azioni cattive, si farà sempre del male, si ucciderà sempre, e lo facciamo ogni giorno, molto più di quanto immaginiamo...non solo schiacciando una formica per sbaglio, ma anche schiacciando ogni singolo filo d'erba.
Noi per vivere dobbiamo mangiare, e chi ha "inventato" questa cosa se non un essere crudele?perchè?per gioco?pazzia?boh
SIAMO OBBLIGATI A FAR DEL MALE, ogni volta che mangiamo, facciamo del male a tantissime cose.
La terra soffre, tutto può soffrire, chi ci ha "mandato" qui non può essere considerato un entità buona, forse qui siamo già all'inferno, e la cosa più brutta è che non ce ne possiamo render conto.
E' tremendo, inconcepibile, ma vero; non si può credere che dopo esista qualcosa di "migliore", credo più che siamo entità che quando moriamo continuiamo a vivere nelle nostre illusioni, in sogni infiniti, e forse tutto ci sembrerà magnifico (il paradiso), perchè potremmo creare tutto a nostro piacimento, e al contrario del sogno, non finirà nulla...
Chissà cosa ci sarà dopo, questo nessuno può saperlo; ma che questa è una vita crudele, una sorta di "punizione", è una cosa di cui sono quasi certo.
13/04/2007 14:09
 
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Ciao Kenji, abbiamo trattato ampiamente l'argomento qui
Tutta la discussione può essere interessante. Forse il tuo post andrebbe spostato da quelle parti. Ma io tiranneggio giù...

a presto, mm










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

13/04/2007 16:35
 
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Re:

Scritto da: -Kenji87- 13/04/2007 12.51
La terra soffre, tutto può soffrire, chi ci ha "mandato" qui non può essere considerato un entità buona, forse qui siamo già all'inferno, e la cosa più brutta è che non ce ne possiamo render conto.



Mi dilungherei a lungo con te su questo argomento, ma il week-end si avvicina ed io mi eclisserò fino a lunedì prossimo, quindi, tantovale aspettare...
Non sono d'accordo con tutto quello che dici, volevo però sottolineare quanto la tua visione sia molto vicina a quella degli gnostici (non ricordo se cristiani o cos'altro) che pensavano che il mondo in cui viviamo fossa la creazione, non di Dio, ma del Demiurgo, una divinità crudele che ci tiene come suoi schiavi impedendoci di conoscere la scintilla divina che alberga in noi... mi pare abbastanza vicino a quanto pensi tu.
Quando lunedì mattina risorgerò dall'eclissi festiva verrò a dare un occhiata a come procede questa discussione... mi ero già perso quella indicata da mm e non vorrei perdermi anche questa che si profila essere parecchio interessante
Ciao
13/04/2007 17:35
 
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grazie del link mistermog, ma in quei messaggi si parla prevalentemente di quello di cui parlo nella prima parte del messaggio.
La parte su cui vorrei discutere è la seconda.
Grazie anche a te crai, non sapevo esistesse quella forma di pensiero, mi informerò meglio.
Sarò anche io occupato per il weekend quindi spero che lunedì troverò altri pareri e riflessioni ben documentate, perchè lo ammetto, non è bello pensarla così.
15/04/2007 00:22
 
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Re:
Ti sento sul depresso.... purtroppo nonostante il mio nik positivo in queste cose non aiuto ma peggioro la situazione. Sono convinta che il nostro corpo è come un frutto che poi marcisce ma siccome noi non ci sentiamo di essere il nostro corpo... vedi COGITO ERGO SUM (penso dunque sono) ma ci sentiamo di essere il nostro pensiero, il nostro spirito quella parte di noi che ha idee di bontà e di positività. Tutti siamo capaci di ammettere di essere stati cattivi ma nessuno di noi è convinto di essere cattivo. Sono stata cattiva quando ho fatto quella brutta azione ma IO non sono cattiva... capisci la sottile differenza. Quindi io non sono quello che a volte faccio di sbagliato e quando ho intenzione e penso una cosa cattiva la vedo come una tentazione o meglio una attrazione della mia parte carnale, il corpo appunto è lui sempre che fa fare cose brutte alla gente. Il nostro spirito è buono e pieno di belle intenzioni. Dicevo appunto questo brutto tipo del nostro corpo che ha fame e ci fa uccidere per mangiare, che vuole una cosa che non gli appartiene ed a volte se la prende lo stesso, che desidera cose che non vanno fatte.... appunto questo brutto tipo sta marcendo... il nostro corpo stà appunto invecchiando, si acciacca di malattie e si corrode tutto, si rattrappisce piano a piano gli si scolorano persino i capelli e le pupille perdono lucentezza insomma marcisce.....
Questo brutto nostro tipaccio a cui siamo pure affezzionati e di cui ci prendiamo tanto cura non solo è destinato a crepare ma stà già crepando piano a piano ogni giorno che passa.
Che fare allora??? Abbandonarlo subito??? Ma siamo sicuri di essere pronti per lasciarlo... Se ci è stato dato è probabilmente perché non siamo pronti a vivere subito senza.
Proprio il giorno di Pasqua ho scambiato le esperienze di premorte con una persona che come me l'ha vissuta.
Solo che quella persona non ha trovato nulla... era un tunnell buio e basta, mi ha detto che là non c'era niente.
Visto che io invece avevo sperimentato un amore così vasto che mi trapassava ecc... ho riflettuto.
In quel periodo io ero molto affezzionata a Dio, pregavo ecc... invece quella persona a me molto cara è sempre stata abbastanza scettica ed attaccata al proprio io. Se qualcuno si faceva male quel tale dice "meglio lui che me :-))) " e cose simili, il piacere del cibo, ritiene da stupidi aiutare gli altri xké dice si arrangino loro non lo farebbero per me ecc... Non è disonesto, ha lavorato tutta la vita per mantenere la famiglia, non è andato a donne ecc... insomma una persona che onesta che si fa gli affari suoi.
Ho riflettuto ed ho deciso che il tunnell lo vede chi è in piena sintonia col corpo anziché con lo spirito ed è logico xké il corpo morto è privo di ... sensazioni tattili, sensazioni sonore, olfattive, visive, manca il senso di fame o di sazietà, il dolore o lo star bene, l'amore visto come pulsione carnale ecc...
Tutto spento... tutto buio... uno spirito che non conosce vita spirituale resta come imprigionato a guardare dentro il corpo morto cercando vita dove non c'è più nulla. Non allenato a sensazioni spirituali, ad una vita ascetica o come la volete chiamare... ecco che non può fare altro che cercare quella che conosce... ma non trova altro che un corpo... quindi un tunnell sensa nulla... buio.

Il prendere coscienza del nostro spirito, con viaggi astrali o con le credenze religiose, con tutto quello che nobilita il nostro animo è l'unica via per non restare AL BUIO PER TUTTA UN'ETERNITA'.

Strano mi sentivo depressa e pessimista ma mi compiaccio da sola delle mie conclusioni [SM=x431258] [abbracci] [cane]
Acqua
15/04/2007 02:18
 
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Ciao... anche io ho pensato molto come te a queste cose e secondo me quello che dici tu è un po' riduttivo perchè bisognerebbe considerare le cose più in generale... io non considero mangiare carne come una cosa cattiva perchè se ci pensi in natura gli animali carnivori(come in fondo lo siamo anche noi) non si preoccupano certo di non far soffrire la preda mentre la uccidono per mangiarsela quindi in fondo uccidendola noi la sottraiamo a una morte ben peggiore anche se le togliamo la vita quindi in tutto c'è una parte buona e una cattiva.
E dal mio punto di vista anche se può sembrare un po' strano e azzardato il male e il bene non esitono... perchè se ci pensi tutti fanno ogni cosa solo per sè stessi per essere felici se poi la tua felicità coincide con quella di altri sei buono altrimenti no... tu non aiuti un altro per lui ma perchè tu dopo ti senti felice di averlo fatto, che dopo coincida con la sua felicità è solo un caso... sì può fare l'esempio di un malato terminale che soffre: chi gli permette di morire è felice ma non perchè la persona morta stà meglio solo perchè lui non lo vede più soffrire... quindi è una persona buona o cattiva?
Inoltre credo che, anche se può sembrare brutto, noi non facciamo altro che essere spettatori della nostra vita illudendoci di avere il libero arbitro... in quanto obbediamo al nostro cervello che non fà altro che elaborare le informazioni che gli arrivano e spedire dei comandi in risposta e dato che il nostro cervello lavora con elettroni e sostanze chimiche e tutto questo risponde a delle precise leggi fisiche e chimiche qualcuno mi può spiegare dove agisce la mia volontà intesa come decidere se fare una cosa o un altra dato che in una stessa situazione nello stesso momento il mio cervello risponderebbe sempre muovendo gli stessi muscoli e facendo le stesse azioni perchè condizionato dagli impulsi esterni che fin dalla nascita lo hanno condizionato affinche facesse quei pensieri e a una data situazione reagisse in un certo modo...
Per questo credo che se nessuno può decidere, come può comportarsi in maniera sbagliata? tutti fanno quello che devono fare e nessuno si comporta bene o male semplicemente fà quello che deve fare...
ad esempio un pazzo può essere incolpato di qualcosa? in fondo lui percepisce la realtà in maniera diversa e si comporta di conseguenza...
Come vedi dai miei pensieri confusissimi per me è tutto molto difficile da decidere bene o male buono o cattivo... ed io sono arrivato alla conclusione che questi concetti sono stati creati dall'uomo per poter vivere felice nella sua beata illusione ma che in realtà questa divisione non ci sia...
E a questo punto a cosa servirebbe qualcuno sopra di noi? perchè ci dovrebbe essere? mi sono sentito dire molte volte che bisogna credere, ti si chiede di avere fede... ma mi sono sempre chiesto perchè? io ho fiducia di un mio amico che sò che mi vuole bene e difficilmente mi farà del male... ma mi si chiede di credere in qualcuno che non conosco... dovrei avere fede ma di chi? fede in qualcuno sopra di me perchè? che senso avrebbe? a cosa dovrebbe servire? e se fosse solo un altra illusione creata dall'uomo per poter vivere meglio...
Scusate se mi sono dilungato in pensieri contorti ma spero che siano almeno un po' comprensibili [SM=g27823]
15/04/2007 08:56
 
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Lo so che ti interessa la seconda parte del duo post ma io per ora rispondo comunque alla prima parte:

Le piante ricrecrescono non muoiono se ne prendi i frutti, se ne recidi una parte. Le mucche non muoiono se ne prendi il latte.

...comunque l'argomento che hai esposto è affascinante, se riesco rispondo in seguito.
16/04/2007 09:21
 
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Ok, diciamo pure che anche io ho passato un perodaccio in cui continuavo a chiedermi quale fosse il vero senso della vita se questo mondo non faceva altro che creare sofferenza per tutte le sue creature ; ma poi ho cominciato a pensare che le cose non stanno proprio così.
Tu parti dal presupposto che il mondo sia crudele e negativo ma il tuo è solo un putno di vista, se provi a dare un occhiata dal mio punto di vista forse ti accorgerai che c'è anche un altro lato della medaglia.
Prima di tutto, mi sembra un pò ingiusto dare la colpa a Dio di averci mandato quaggiù, la mia visione è un pò diversa: Dio non c'entra proprio nulla con quello che accade quaggiù, siamo noi e soltanto noi ad avere deciso di venire quaggiù per evolverci. Dire che la colpa è di Dio o del Diavolo mi senbra solo un bel modo che l'uomo ha trovato per scaricare la colpa su qualcun'altro e non prendersi le proprie responsabilità.
Credo anche che sia l'uomo con le proprie azioni a creare il proprio destino: in Oriente si parla di Karma ma anche nella tradizione occidentale esiste il principio dello scambio equivalente: ad ogni azione corrisponde una conseguenza di pari portata.
A creare questa conseguenza può essere anche una terza persona ma siamo stati pur sempre noi ad attirarla energeticamente perchè ci punisse per qualcosa, nulla succede per caso.
Non ti stare a preoccupare troppo per il destino del mondo perchè questo è un iganno della mente che vuole impedirti di portare a termine la tua missione in questa vita: cioè vivere
Vedo troppa gente che passa il proprio tempo a piangere per gli altri quando farebbe meglio a piangere per se stesso e per come sta sprecando la propria vita. Questo inganno ci viene inculcato fin da bambini quando i nostri genitori ci dicono di non lasciare indietro il cibo perchè i bambini in Africa muoino di fame. Ovviamente, un bambino, che non è ancora stato schiavizzato dalla mentalità civilizzata, risponde (risponderebbe se potesse) che con i bambini africani lui non c'entra nulla, che quello che lui avanza tanto non può essere spedito in Africa e che se lui non ha più voglia di mangiare non può esserlo obbligato perchè qualcuno da qualche parte non ha da mangiare.
Lui cosa c'entra? Anzi, NOI cosa c'entriamo?
Noi abbiamo la nostra evoluzione mentre altri hanno la loro evoluzione.
Se c'è gente che nasce in una certa situazione io non credo che sia affatto un caso, è lo spirito di tale persona che ha deciso di passare attraverso certi fatti nella vita per potersi evolvere. Sono convinto che nelle varie vite ognuno di noi è stato povero, è stati ricco, è stato assassino e vittima. Non c'è veramente nulla che non siamo stati, e se non lo siamo stati lo saremo in futuro.
Quindi vedi anche tu che è inutile preoccuparsi per gli altri, perchè ciò che stanno passando è semplicemente parte della loro evoluzione (e questo credo che valga per ogni essere che vive sulla Terra)
Ovviamente se puoi aiutare qualcuno fallo, ma deve essere una cosa spontanea e venire dal cuore (non sentirti obbligato per essere buono a tutti i costi), forse anche la tua presenza con quella persona in quel momento fa parte della sua evoluzione (e della tua).

Se ti interessa l'argomento dello gnosticismo di cui ho parlato nel precedente post ho trovato un vecchio articolo sulla rivista Hera che ne parla (sarà utile a farti capire che sulla base di quanto hai scritto esistono anche delle credenze religiose):
“In sintesi, il pensiero gnostico cristiano si fonda sull'autonomia dell'uomo nel suo rapporto col divino, sulla necessità della ricerca autonoma priva di mediazioni (capito perchè sono definiti eretici?...), ma soprattutto sulla visione del mondo come creatura nata dall'egoistica fantasia di un Dio Creatore inferiore e malvagio: il Demiurgo (gli esseni lo chiamavano Beliar).
Questi è un “artigiano” che manipola illusioni e crea un mondo fatto di materia passionale, allo scopo di vincolare l'uomo e fargli dimenticare la sua origine divina e la scintilla di luce che in lui brilla (Monade); è questa scintilla che lo rende superiore a tutto ciò che è nel mondo, anche al Demiurgo stesso.
Al di sopra del Demiurgo si erge il Padre del Mondo dello Spirito, il vero Dio.
Paradossalmente, al centro di quest'idea della creazione e come inizio del processo di salvezza vi è il peccato originale e la ribellione di Adamo ed Eva, che lungi dall'essere peccaminosa è la giusta reazione e segna l'inizio della salvezza dell'uomo.
Gesù (inviato dal Padre) in questa costruzione teologica fornisce la Via del Logos, cioè il “seme”, più che il vero e completo insegnamento.
Tale seme, gettato nel cuore dell'uomo, lo conduce dapprima a liberarsi dalle passioni mondane e a riscoprire la propria scintilla divina, ribellandosi ai vincoli posti dagli Arconti, angeli malvagi del Demiurgo, furbi manipolatori di passioni, ingannatori dell'uomo, padroni della parola e della corruzione che vi è in essa “(a me fanno venire in mente i Voladores di Castaneda..)
Secondo questa dottrina si sarebbe in attesa della guerra finale fra le potenze degli Arconti e i
Figli della Luce, inviati dal Padre per salvarci.
Non è un caso che secondo una dottrina gnostica ebrea la figura di Lucifero venga considerata salvifica per l'uomo. (Lucifero non sarebbe Satana ma il portatore di luce e di salvezza).
Sarebbe lui il primo a ribellarsi a Dio per come fa vivere gli esseri umani e ad aiutare Adamo ed Eva nella loro ribellione nel giardino dell'Eden.
Non intendo rivisitare ora tutta la bibbia in chiave gnostica, immagino che il senso si sia capito...
Ciao
20/04/2007 13:51
 
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Aggiungo un altro post a questo topic che ormai è quasi in abbandono...
Kenji, dove caspita sei finito?
Comunque mi è capitata pochi minuti fa una cosa che mi ha fatto pensare a questa discussione.

Ero alla guida della mia macchina per andare in ufficio quando due rondini si sono alzate in volo dall'erba di fianco alla macchina, una delle 2 non ce l'ha fatta e l'ho colpita col parabrezza.
Ora, voi direte chissenefrega, ma a me ha dato da pensare per una serie di motivi:
Fino a pochi mesi fa avrei imprecato contro quella stupida rondine per avermi sporcato il parabrezza ma adesso non è andata così.
Mi sono trovato a pensare per tutto il viaggio a quanto mi dispiaceva per quella povera rondine, alla sofferenza (?) dell'altra rondine che ora si trovava senza la compagna , al motivo per cui dovevo essere proprio io a farla morire e a quale poteva esserne il significato (che fosse un messaggio per me... daltronde sono sempre stato convinto che nulla accade per caso).
Ma ora lasciamo stare i risvolti occulti o meno della faccenda, la domanda che più mi assillava mentre guidavo era perchè mi stavo facendo tutte queste domande invece di continuare ad ascoltare la radio e sbattermene della rondine.
Quello che intendo dire è che probabilmente è vero che quando si comincia un percorso alla scoperta di se stessi vengono portati a galla tanti sentimenti che prima erano nascosti (nel mio caso molto bene) e si diventa in qualche modo molto più sensibili ai fatti che ci accadono attorno.
Questo è sicuramente un bene da un certo punto di vista (vuol dire forse che il chakra del cuore si sta svegliando) ma sotto altri punti di vista potrebbe creare qualche problema di troppo a livello di coscenza.
E' per questo, secondo me, che torna buono il discorso che ho fatto nel mio precedente post, per mantenere un certo distacco che è necessario per poter vivere la propria vita; preoccuparsi per il mondo intero non serve a nessuno, men che meno a chi si preoccupa tanto.
[SM=x431249]
Ora me ne torno al mio lavoro, che è meglio...
[abbracci]
20/04/2007 20:39
 
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Re:

Scritto da: crai79 20/04/2007 13.51
Ero alla guida della mia macchina per andare in ufficio quando due rondini si sono alzate in volo dall'erba di fianco alla macchina, una delle 2 non ce l'ha fatta e l'ho colpita col parabrezza.

[abbracci]



Visto che parli della rondine ti confermo che questo post ha influenzato anche me che questa mattina mi sono infilata due fette di salame in bocca e mentre le masticavo ho pensato "che schifo... mi stò mangindo la carne di un animale" sono corsa a sputarle nella spazzatura. Non sono vegetariana... e mi piacciono molto i salumi ma questo pensiero mi ha fatto provare una sensazione spiacevolissima mentre mangiavo quasi avessi in bocca qualche schifezza non commestibile.. capite! Insomma da voltastomaco.
Spero o forse non spero... non saprei che cosa voglio...
Vedremo se avrò ancora il coraggio di mangiare carni... per oggi non ci ho riprovato

[SM=x431217]
Acqua
22/04/2007 00:12
 
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penso a molte cose, ed ogni pensiero ha una fine negativa, ma non sono triste, neanche confuso, sò solo di non sapere.
Ho appena cancellato righe e righe che stavo scrivendo, non so perchè, forse perchè sarebbe stato inutile per me.
Non so perchè ho aperto questo topic, non per capire qualcosa, non per cercare risposte, forse solo per scrivere, forse per cercare qualcuno che la pensasse come me, forse per far sapere il mio pensiero a qualcuno, anche se questa cosa mi sembra ancora più stupida... ( forse un pò confuso lo sono [SM=g27817] )
Penso che comunque a giorni verremo risucchiati nei falsi e soliti "problemi" della vita, e dimenticheremo questi piccoli sprazzi di coscienza, come capita ogni giorno...
boh meglio che la smetto; troppi pensieri che non riesco a tramutare in parole.


Acqua.viva mi dispiace davvero molto se questo topic ti ha fatto avere una reazione del genere, anche a me che sono vegetariano piacciono moltissimo i salumi, ma se li metto in bocca mi viene una strana sensazione come di ribrezzo, non riesco e non riuscirò mai più a gustarli come facevo prima, spero non succeda la stessa cosa a te :)
22/04/2007 03:13
 
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Rileggendo il primo post e gli altri,
io mi affido a ciò che io sono ora. Mi spiego. Se i miei sensi consci e non, il mio intuito, ricevono alcuni input, alcune emozioni, a me basta e avanza. Paragono le nostre sensazioni fisiche ed emotive a una sorta di stretching. Più "provi" più "estendi il muscolo": più informazioni ricevi.
Questo mi basta per discernere, e domani lo "stretching" mi farà discernere ancora meglio probabilmente. In breve, la mia percezione del creato è in continuo movimento, si espande.
Quando veniamo al mondo siamo tutti chiusi in noi stessi, a malapena percepiamo noi stessi. Pian piano prendiamo coscienza di ciò che ci circonda, pian piano cominciamo a percepire l'altro. Col tempo potremmo "sentire" l'altro. L'altro è il "prossimo": la terra, gli alberi, le nuvole, gli animali, gli uomini.
SECONDO ME, sentire l'altro significa spostare il centro, "significa soprattutto ascoltare. Significa soprattutto uscire da sé stessi, fino ad uscire dall'uomo che è in noi. Significa non pensare che tutto il creato ragioni come l'uomo (secondo una visione antropocentrica). Significa che il bene e il male sono due concetti umani e che la natura sia "crudele" solo da una nostra angolazione. E' una proiezione del nostro lato oscuro. La malvagità è solo dell'uomo e non intrinseca all'azione.
Kenji, posso schiacciare una formica in due modi diversi, uno senza accorgermene, l'altro per puro divertimento. La differenza starà solo in me (stronzo oppure no? Alla formica non gliene sbatterà una mazza probabilmente). La formichina sentirà "solo" una novantina di chili addosso (se ne avrà il tempo).
Crai, la rondine amica di quella che hai investito avrà un suo modo di percepirne la perdita tutt'altro che "umano"(buon per lei), magari anche più profondo. Perché dobbiamo andare a cercare sempre significati così nascosti nelle cose? Forse sono più affascinanti, ma di sicuro ci distraggono dal percepirne la pura essenza, il puro fatto da elaborare con i "sensori" (sviluppati in ognuno di noi secondo le proprie caratteristiche)di cui siamo dotati.
Fare una "buona azione" oggi mi fa stare bene oggi, è appagante in sé. Magari mi viene voglia di "nutrirmi" di buone azioni... Non comincio a pensare: "chissà, magari mi aiuta a crescere e a catafottermi nel Nirvana.
E se l'"aumento di sensibilità" porta a galla problemi con la coscienza (mi pare di aver capito che intendessi di "peso" sulla coscienza) se proprio vogliamo infilarci esempi occulti o grandi maestri del passato, loro non dicevano di voltarsi dall'altra parte in questi casi, anzi, "lagrima mundi", questa sarà la vera sfida, accettare il dolore intorno a te perché la materia questo è.
Non voglio dare nessuna lezione su cose delle quali si può dire tutto e il contrario di tutto. Questo è solo cio' che penso io, anzi, mentre scrivo non parlo solo a voi ma anche a me stesso.
Questo è il mio modo di vedere la vita: togliere anziché aggiungere. "L'essenziale è invisibile agli occhi", e dico, per raggiungere l'"essenza" in tutte le cose non è meglio togliere?

mi ha fatto provare una sensazione spiacevolissima mentre mangiavo quasi avessi in bocca qualche schifezza non commestibile.. capite! Insomma da voltastomaco.
Spero o forse non spero... non saprei che cosa voglio...
Vedremo se avrò ancora il coraggio di mangiare carni... per oggi non ci ho riprovato

Acqua, prova a capire bene il perché di questa sensazione e il perché non la provi con una mela. Ventiquattro anni fa l'ho provata per la prima volta e da allora, per me, il salame è solo un cadavere rielaborato che non si chiama cibo.










Ah, tutto accade una volta soltanto,
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22/04/2007 21:46
 
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Re:

Scritto da: mistermoog 22/04/2007 3.13


Acqua, prova a capire bene il perché di questa sensazione e il perché non la provi con una mela. Ventiquattro anni fa l'ho provata per la prima volta e da allora, per me, il salame è solo un cadavere rielaborato che non si chiama cibo.



E' passato qualche giorno, pochi a dire il vero ma... ancora mi schifa mangiare carne. Oggi ero ad un compleanno ed avendo finito la pizza margherita ho preso una fetta ai wuster con solo due cerchiolini... mi son detta per due pezzettini ce la posso fare: li ho mangiati con tantissima fatica ed ancora me li sento sullo stomaco come se qualche cosa mi contaminasse. Appena a casa ho visto una mela. E' come dici tu... mi sembrava bella e sana anche senza fame l'ho voluta mangiare quasi che in qualche modo mi ripulisse. Alla festa non mancava il salame di quello delle nostre zone... bello colorito e.... lo sentivo puzzolente, puzzava di salame, una cosa brutta. Decisamente non era come prima... mi sento cambiata.
Sono contenta di avere voi per parlare xké qui mi credono stramba.
In effetti sono cadaveri in decomposizione... usano conservanti e frigoriferi per mantenerli e poi farceli mangiare... cose orribili [SM=x431242]
E' roba con necrosi vi rendete conto... la carne puzza di funerale come quei fiori recisi che marciscono vicino a tutti i cadaveri quando si va ad una veglia funebre... tolgono il fiato per quanto sono morti e poi la gente si sente venir male... tutti pensano stiano male x via di quanto sono affezzionati al defunto invece è la puzza di morto mescolata alla puzza di fiori che marciscono....

EVVIVA LA VITA

I cibi a base di carne sono MMMOOORRRTTTEEE !!!!
Anche la frutta e la verdura marcisce ma quella si rattrappisce e poi magari fa un po' di muffetta. Mi pare più genuina e piena di vitamine.
La carne invece prima fa la necrosi, diventa scura e puzza poi il cadavere si gonfia di gas fino ad esplodere ed in seguito si formano tutti quei vermetti piccoli bianchi che manco so come si chiamano ma fanno rabbrividire da quanto si muovono. Quelli si formano nella carne morta e la mangiano tutta.
Li ho visti una volta da bambina avendo con un bastoncino rigirato un uccellino morto.
Come si chiamano questi vermetti??? Nascono nella carne??? Come è che si formano tutti li sui cadaveri???

Ciao [SM=x431257]
Acqua
22/04/2007 23:24
 
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Acqua, premesso che molto prima che la morte, la decomposizione, sento la sofferenza di un animale in grado di provare sentimenti anche profondi ma soprattutto di provare un dolore misto all'impotenza di potersi difendere. Questo dolore viene provocato dall'uomo. Vi siete mai chiesti come ci vedono noi umani quegli animali che uccidiamo? Io penso che ci vedano con gli occhi puri di esseri puri come bambini che non capiscono il perché gli infliggiamo tanta sofferenza.
Una volta in un allevamento ho visto un vitello malato coccolato dalla sua mamma ma coccolato anche dai suoi carnefici che somministravano antibiotici (ero lì con una telecamera, immaginate la genuinità delle coccole "umane"). Lo curavano certo, ma in quanto "soldi che si perdevano" con la sua morte incombente. Penso ancora a quel vitellino in un angolo di una batteria della morte, con gli occhi tristi che hanno visto mani che tentavano di curarlo per poi tradirlo un giorno impugnando una "spara chiodi". Cosa pensano di noi gli animali? L'otto marzo, per chi avesse letto il post, mi ricorda solo il mio imbarazzo verso la donna nell'essere uomo; quel vitellino invece, mi riporta alla mente una cosa molto vicina alla vergogna nel presentarmi all'animale come specie umana e compassionevole...

abbracci, mm










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

23/04/2007 14:56
 
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“ L’ universo e tutto ciò che ci circonda è amore. Credo ancora nella capacità dell’ uomo di costruire e di cercare la fratellanza, nella possibilità di innalzarsi al di sopra delle nostre fragilità e aiutarci l’ un l’ altro”

“L’ universo e tutto ciò che ci circonda è dolore. Ognuno è mosso dal suo egoismo, dalla voglia di sfruttare l’ altro, le azioni degli uomini sono malvagie e ognuno persegue il suo fine personale”

Più volte nel corso della mia esistenza il mio pensiero, e le mie sensazioni, hanno oscillato tra questi due estremi, e mi sono accorta solamente tardi che ognuno di questi rispondeva a un mio modo di vedere prefabbricato. Stavo solo rispondendo alla sintassi della mia lingua madre, come direbbe Castaneda, e cioè cercando di crearmi un’ idea coerente che soddisfacesse una mia personale Visione del mondo e del senso della vita come mi meglio mi andava in un dato momento, a seconda del mio stato d’ animo o di come mi girava meglio.
Eppure la vita è sempre qui, e tutto ciò che mi accade fa parte di essa, nel bene come nel male… mi sono sempre chiesta il perché delle cose, perché è andata proprio così, mentre invece dovrei accettare il fatto che è andata così e basta.
Lascia andare. E’ una cosa che mi ripeto spesso ultimamente: Lascia andare.
L’ esempio della rondine morta calza a pennello.
Ho passato metà della mia vita soffrendo per gli altri a causa della mia fortissima empatia, e ho passato l’ altra metà a schermarmi e a esercitarmi all’ indifferenza, in una sorta di autodifesa.
Un tempo mi sarei fermata a piangere per la rondine, e il suo pensiero mi avrebbe accompagnata, mi sarei chiesta perché. In un tempo successivo semplicemente non avrei soffermato il minimo pensiero su di essa.
Ora invece, ultimamente, affronto le cose alla mia maniera, come mi piace fare e questo è il mio personalissimo modo di vedere.
Quando mi accade qualcosa, qualsiasi cosa che mi possa toccare, mi pago il tempo di passarci attraverso, soffrire ma anche gioire, e poi lascio andare. Tutte le sensazioni provate le offro, simbolicamente, al cielo.
Passano attraverso di me e si allontanano da me, si innalzano. Mi piace pensare che le mie sensazioni, di piacere, di dolore, di gioia e tutto ciò che è umanamente provabile (si dice così ?) si librino e si allontanino, in attesa che Qualcuno lassù, se c’ è, le colga e poi mi mandi la sua risposta o il suo messaggio.
Le mie sensazioni le vedo come messaggi, perché sono convinta che c’ è sempre da imparare, anche da una emozione, da una rondine che muore, da un silenzio.
L’ uomo secondo me nasce inadeguato al mondo, deve vedersela da sé come fare, un’ azione o un fatto dunque non è né giusta né sbagliata nella misura in cui è accaduta e basta, e se è accaduta ci sarà un motivo.
Il motivo credo sia apprendere, crescere, ancora una volta.


Se ho visto
un po' più lontano
è perchè stavo
sulle spalle dei
giganti

(Isaac Newton)
24/04/2007 07:44
 
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Una farfalla si posò su un fiore,
felice e leggera come un fiocco
e lì incontrò un bruco
scosso dai singulti come se il cuore gli si spezzasse;

La farfalla felice si rattristò
nel vedere piangere il bruco.

Lei disse: "Cosa ti succede?
Posso aiutarti in qualche modo?"
"Ho perso mio fratello" gemette l'altro,
"è stato ammalato per molti giorni,
ed ora mi accorgo, con la tristezza nel cuore,
che è solo un involucro vuoto e morto".
"Verme infelice, smettila di piangere,
tuo fratello ammalato non è morto;
Il suo corpo è più fort e ora non
cammina più come un verme, bensì vola.
Danza nelle ore assolate
e sugge dolce nettare dai fiori."

"Vattene, vattene perfida ingannatrice,
ritorna al vento al quale appartieni.
Non piangerò per la tua dipartita,
quindi vattene con la tua lingua mendace.
Non sono certo uno stupido lumacone o una chiocciola,
per bermi un racconto così inverosimile!"

"Ti fornirò la prova di quanto dico, incredulo,
ora ascolta bene e guardami.
Io non sono nient'altro che tuo fratello,
vivo, vegeto e straordinariamente libero.
Presto sarai come me nel cielo
fra le altre farfalle innamorate".

"Ah!", gemette il bruco infelice,
"E' chiaro che ho le allucinazioni.
Sei solo uno spettro che sugge il nettare,
che sbatte le sue belle ali
e che se ne va in giro a raccontare fandonie.
Non voglio sentire un'altra parola."

La farfalla rinunciò alla lotta.
"Non ho", concluse, "nient'altro da dire."
Spalancò le sue splendide ali e si librò
nell'aria e fuggì via.
E mentre lei si perdeva libera nell'immensità,
il bruco si sedette e pianse.


UNA FARFALLA di G. Eustace Owen
24/04/2007 23:28
 
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Davvero bella!


Se ho visto
un po' più lontano
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(Isaac Newton)
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