| | | Post: 176 | Registrato il: 04/04/2006 | Età: 53 | Sesso: Femminile | Obino | Utente Junior | | OFFLINE |
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Caro Darkarix, innanzitutto benvenuto!
Per quanto riguarda il fattore tempo mi sento di dirti che il quesito non è risolvibile. Potresti riuscire a produrre l’esperienza fin dal primo tentativo oppure potresti non riuscirci mai. La questione è complessa. A parte la predisposizione naturale di alcuni individui, conta moltissimo la capacità di sprofondare in uno stato di rilassamento corporeo tale da addormentare il corpo mantenendo sveglia la mente; questo almeno per quanto riguarda il viaggio indotto. Comunque, cercare di mantenere salda l’intenzione di produrre il V.A. e uno stato mentale privo di tensioni sembrano essere i requisiti essenziali per ottenere ottimi risultati.
Per quanto riguarda il mio vissuto astrale, la lucidità mentale che provo quando sono “fuori” differisce da quella della vita ordinaria in modo abbastanza consistente.
La consapevolezza di sé diviene più acuta se non altro per il fatto che ci si rende conto della straordinarietà dell’evento e si cerca di acquisire più dati possibile riguardo al diverso contesto in cui si sperimenta la propria realtà.
Generalmente viviamo la nostra vita “reale” in modo quasi automatico e con un livello di consapevolezza piuttosto basso. Ci si rende facilmente conto di ciò al momento in cui accade un evento particolare che focalizza la nostra attenzione sul nostro modo di agire, come ad esempio una situazione di pericolo per la nostra incolumità. I nostri sensi divengono più attivi e noi acquisiamo istintivamente una maggiore centratura al momento presente. Anche se durante un V.A. non sempre i nostri sensi “astrali” rispondono adeguatamente alla necessità di una totale capacità percettiva, in genere, nell’uscita indotta, si riesce a mantenere, per un certo periodo, una lucidità mentale maggiore rispetto a quella della vita ordinaria.
Nessun timore per quanto riguarda blocchi o strane presenze. Ricorda che il V.A., è un evento che si produce nel dominio della tua coscienza e che ogni manifestazione prodotta in tale stato ha un potere nei tuoi confronti che è proporzionale all'energia che tu gli trasmetti. In altre parole la paura genera esperienze spaventose.
Se rimani bloccato pensa intensamente al tuo corpo, questo ti risucchierà e reintegrerà in sé la tua consapevolezza.
Per quanto riguarda conclusioni teologiche io non ne ho, penso comunque che la maggior parte degli esseri cosiddetti “illuminati” che hanno fatto parte della storia del nostro mondo e che sono stati i padri delle maggiori correnti teologiche, siano passati attraverso esperienze di questo tipo.
Per quanto riguarda l’anima non so, non mi sembra importante fare dei “distinguo” tra corpi energetici, mentali, spirituali, anime o che dir si voglia. Io penso, e non mi stancherò mai di esprimermi in questo senso, che alla base di ogni manifestazione, sia che questa avvenga nella dimensione materiale che in altri stati percettivi, v’è un’unica energia creativa, che fa esperienza di sé in ogni modo possibile. Tale energia è la coscienza.
[abbracci]
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