Ri-ciao amici, ri-eccomi tra voi dopo un periodo di riflessione
Il tema che oggi introduco nella sezione senza redini è la fortuna e la sfiga.
Due "nomi" propositamente affibiati alla volontà di compiere le azioni? oppure pura illusione di una presuntuosa superstizione popolare?
Con l' esperienza mi sono reso conto che se ci poniamo un' obiettivo, bello o brutto che sia, la realizzazione di esso dipende dalla nostra volontà nel metterlo in atto, stranamente quando la volontà aumenta le casuali fortune affiorano e ci aiutano nel compiere l' atto, in maniera contraria la sfiga ci tormenta ponendoci i cosiddetti bastoni tra le ruote.
Che sia un modo per capire che ciò che si stà facendo sia sbagliato o precoce?
Mi sorge in mente il proverbio "ogni impedimento è di giovamento"
Ma quando aggiorno per l' ennesima volta il mio curriculum vitae aggiungendo i vari lavori svolti per quei datori di lavoro che non fanno altro che sfruttare chi lavora con passione e dedizione mi viene da pensare che una certa sfiga mi trattiene dal formarmi professionalmente, con tutto che ho un curriculum di 4 pagine, che contiene più di 13 anni di esperienze lavorative nel campo della grafica.
Sfiga? io credo che per poter "andare avanti" si dovrebbe assumere un' atteggiamento più severo nei confronti del datore stesso, al contrario della mia passata esperienza di carattere disponibile ed altuista.
non saprei, sono sempre stato "buono", "disponibile" e soprattutto "volenteroso" professionalmente, rimanendo sempre fregato.
Sono anche al corrente che esistono i sailor-sindacati, avvocati, e chi più ne ha più ne metta.
cmq
La sfiga e la fortuna sono solo illusioni?