| | | Post: 272 | Registrato il: 16/12/2004 | Sesso: Maschile | Obino | Utente Junior | | OFFLINE | |
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Io forse vedo la cosa in modo troppo semplicistico, siamo anime (corpo astrale) temporaneamente incarnate, possiamo recarci dove desideriamo, restando in questa dimensione fisica oppure "vibrando" verso piani più sottili. Il mio primo approccio al V.A. è stato il libro di Robert Monroe, "I miei viaggi fuori dal corpo", lui descrive tre piani, la "Localizzazione 1" (questo mondo fisico), la "Localizzazione 2" (il mondo del pensiero puro, a detta sua), e la "Localizzazione 3" (una dimensione in un certo senso "fisica", raggiungibile, una volta usciti dal corpo, attraverso una specie di tunnel che si apre in particolari condizioni, anche se personalmente ritengo che possa sempre riferirsi all'universo fisico, e aver vissuto eseprienze su qualche altro pianeta, come una specie di "Stargate").
A me non piace tanto la suddivisione in piani eterico mentale causale ecc, e ancor meno mi piace la cosa dei tanti corpi, mentale astrale... io penso che ogni essere vivente sia "anima" e basta, e il corpo astrale non è una cosa che "abbiamo", bensì noi SIAMO il corpo astrale, è la nostra essenza, temporaneamente incarnata (chissà poi per quale motivo), verrebbe da dire "imprigionata", in un veicolo biologico.
Il luogo "idoneo" al corpo astrale (a "noi") sono le dimensioni (frequenze...?) astrali, ma nel piano fisico è comunque possibile starci, un pò come un subacqueo in immersione nell'oceano: ci può stare, osservando tutto intorno e anche interagendo con l'ambiente, sebbene non sia il suo luogo "naturale". E perciò, in quest'ottica, la ricerca di queste benedette "prove" è giustificata e comprensibile, secondo me. |